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Supercar Lego Technic 8880, storia di uno dei Lego più desiderati di sempre

Supercar Lego Technic 8880

1994, settembre inoltrato.

Le vacanze estive sono ormai solo un ricordo, mentre il caldo lentamente lascia spazio al fresco e al grigio che presto coprirà come una gelida coperta questo angolo di provincia, le tue uniche speranze sono riposte nelle vacanze natalizie, non poi così distanti se ci pensi bene.

Vai a fare la spesa con i tuoi genitori in uno di quei grossi supermercati che stanno nascendo a ridosso della città. Da pochi anni, dal 1989 per la precisione, a Borgo Panigale ne hanno inaugurato uno nuovo, si chiama Centro Borgo ma per tutti, è e sempre sarà, semplicemente l’Ipercoop.

– mi perdonerete la risoluzione demmer schifosa di questa foto –

Passi nella scansia dei giochi, solo lei grande come la piccola Coop di Calderara di Reno e, con gli occhi pieni di meraviglia, fra colori e scatoloni che 30 anni dopo continuerai ad ammucchiare trovi un piccolo dispenser con dentro i cataloghi della Lego, pronti pronti per attizzare i tuoi desideri che, con un po’ di culo e magari una famiglia con un buon reddito, potranno vedersi realizzati alla base dell’albero di Natale.

Oggi, 29 anni dopo, sfogliamolo assieme. Ci sono set che ancora oggi desidero fortissimo.

Passata la copertina, saltiamo a piè pari i set Lego Belville e Lego Paradisa e le loro belle pagine rosa destinate al pubblico femminile

– PATRIARCATOHHH!!1!! –

e iniziamo a vedere le cose che piacciono a noi maschietti:

Pagine 4 e 5: 

Mascella in terra e convulsioni difficilmente controllabili. In questo assaggio di Natale 1994 Lego ti tira una gran ghega (termine tecnico) nei denti con una serie infinita di set pronti per popolare il pavimento della tua cameretta e dare vita ad avventure infinite. Io all’epoca sono abbastanza sicuro di aver avuto i set 6536, 6515, 6341 e il bellissimo camion del pattume rusco numero 6668. Tuttavia, ancora oggi, non riesco a non provare un forte sentimento di desiderio nei confronti del set 6346, quello con il camion che trasporta lo Space Shuttle. Vediamolo momentaneamente da vicino perché merita:

Questo set classico, arrivato direttamente dall’epoca in cui lo Space Shuttle rappresentava ancora il futuro e non un rovinoso passato da stupidi nostalgici è qualcosa di magico, tanto che Lego, per quel che io sappia, lo proponeva ancora fino a poco tempo fa – ovviamente aggiornato – come set 31091 (appartenente alla serie 3 in 1) ma che, mi spiace, ha perso completamente l’aura e il fascino che aveva il vecchio 6346.

Andiamo avanti con il catalogo 1994 che la roba bella deve arrivare.

Ci allontaniamo dal centro città e dall’aeroporto e andiamo verso la baia per lasciare spazio a set dal retrogusto nautico e più vacanziero, per il moderno bambino dentro cui abita già un tarlo di deboscio. Con questi Lego sul tappeto di casa è obbligatorio in sottofondo il Crockett’s Theme per calarsi (in tutti i sensi) nell’atmosfera giusta.

– Mamma, stasera per cena non ci sono, vado a l’Havana a farmi un Nesquik –

Qui il piccolo contrabbandiere potrà scegliere fra diversi motoscafi per raggiungere l’Havana nel minor tempo possibile oppure lo spione della classe, il cocchino della maestra sempre pronto a denunciare le marachelle dei compagni al grido di “è stato lui” potrà invece impersonare la guardia costiera con la bellissima imbarcazione del set 6353 (che ho anche se non sono mai stato né il cocchino né lo spione, anzi… tendenzialmente ero la vittima di entrambe le categorie). Meraviglioso anche il piccolo buggy del set 6648 o il porto completo (6543), dotato di motoscafi, argano sollevatore e idrovolante, ci manca solo il mojito e siamo al completo.

In alternativa il piccolo bimbo amante del posto fisso e disposto a tutto pur di portare a casa uno stipendio sicuro e senza scossoni potrà girare pagina e trovare i set dedicati alla polizia e ai pompieri di cui, personalmente, non sono mai stato fan:

– UIUIUIUIUIUIUI –

Lasciamo le guardie al loro posto e andiamo avanti. Non so voi, ma il decenne che sono stato, a questo punto, avrebbe già completato una letterina di Babbo Natale lunga come la Sindone… e il bello deve ancora venire.

I TRENI

Costosi e ingombranti, i set LEGO dedicati ai treni hanno sempre avuto per me un’aura di irraggiungibilità. Non ho mai nemmeno osato desiderarne uno per davvero, forse una volta mi è scappato detto “uh bello!” facendomela poi passare subito. Sono set ancora incredibilmente affascinanti, secondo me molto di più di quelli ferroviari distribuiti oggi.

Continuiamo a sfogliare e prepariamoci per una carrellata di set indimenticabili, quelli dedicati ai pirati (che LEGO proprio in questi ultimi tempi ha rispolverato) e che all’epoca erano fra i più desiderabili. Dai, diciamolo, quanto vi sarebbe piaciuto avere il galeone dei pirati numero 6286? (magari di questo set parleremo in un articolo ad hoc che anche lui ha una bella storia)

Qualora dentro di voi non albergasse lo spirito di piccolo Jack Sparrow, in alternativa avreste potuto affrontare la terra ferma e i pericoli di una terra popolata da tribù di tagliatori di teste e cannibali:

Tuttavia questo è nulla mio piccolo Lorenzo del 1994 perché stanno per arrivare i fuochi d’artificio:

I SET MEDIEVALI

I SET DEDICATI ALLO SPAZIO!!!

Ecco, sei arrivato fin qui che probabilmente hai finito lo stipendio di entrambi i tuoi genitori tredicesima compresa ma l’artiglieria deve ancora arrivare.

Iniziamo con uno dei set più rari e valutati nel mercato dell’usato, ad oggi un oggetto unico e ancora bellissimo che secondo me se LEGO rimettesse in commercio farebbe i buchi per terra: il famigerato LEGO Model Team 5591 seguito da vicino dal meraviglioso furgone in stile A-Team del set 5581 e al motoscafo numero 5521.

Come indicato dal box contenente l’età verso cui sono rivolti (9-16) possiamo notare che questi sono i papà ideali dei moderni set dedicati agli adulti. Erano molto più complessi di quelli visti nelle pagine precedenti, contenevamo molti più pezzi e risultavano in costruzioni molto più grandi e complesse. Dei tre set visti qui sopra, al momento l’unico che si può trovare a cifre ragionevoli è il 5521 (su Vinted – che non sponsorizza questo articolo – ce ne sono un paio a circa 70 €) mentre gli altri due fanno un altro gioco. Per un 5591 con le sue istruzioni, la sua scatola e tutti i pezzi ci vogliono circa 200 € ma il prezzo può tranquillamente raddoppiare nel paradiso degli speculatori alle fiere.

Il piccolo catalogo che hai fra le mani inizia ad assottigliarsi, mancano poche pagine alla fine e, se un po’ conosci come sono fatti i cataloghi LEGO, sai benissimo cosa significa: LEGO Technic, una manna dal cielo per te, piccolo rollingsteeler in erba, affamato di meccanica e tecnica e piccole costruzioni di plastica azionate da cilindretti pneumatici, te che da anni sogni il mitico set 8868, a catalogo dal 1992 e ancora oggi uno dei Lego più cazzuti di tutti i tempi con il suo compressore azionato a batterie. Fantascienza (a cui dedicheremo un articolo, non temete)

Tuttavia, trlasciamo il set 8868 perché tra poche pagine il pur notevole camion pneumatico diventerà inesorabilmente vecchio e sciocco.

Sfogliamo assieme il catalogo 1194 in vista del climax:

Ok ok, passi la macchinina da corsa con il suo sterzo a pignone e cremagliera, passi la moto da cross (bruttina, non mi è mai piaciuta) e passi pure il fuoristrada del set 8858 che sinceramente avevo dimenticato, mi pare che, SE CI FERMIAMO QUI – nel 1994 LEGO non si sia impegnata moltissimo con la faccenda Technic. Cavolo, i pirati, i cavalieri medievali, lo spazio e la barca della polizia che fa UIUIUIUIUI e poi questi tre set così tristi? Molto meglio l’8868!

Però, aspetta, manca una pagina, aspetta che giro, magari c’è qualcos’altro che potrebbe rivoluzionare o ribaltare il risultato o obbligarmi a riscrivere la letterina al vecchio barbuto inventato dalla Coca Cola.

Lecco la punta del dito manco fossi Berengario, mi appresto a voltare pagina.

Il mondo, le stelle i pianeti l’universo, tutto si ferma. Sono istanti sospesi nel tempo quelli che mi separano da uno di quei momenti che hanno definito la mia vita. Un po’ come quando vidi Top Gun la prima volta, un po’ come quando mio padre mi portò a vedere Schumacher testare la F1 2000 arrampicati sulle reti di Fiorano, un po’ come quando sentii per la prima volta A Kind of Magic, un po’ come quando girai la pagina di quel piccolo catalogo del 1994:

Lei, la machina nera, il set 8880 per tutti, la famigerata Supercar dei LEGO. Un set, IL set forse più desiderabile che venne messo in commercio da LEGO negli anni ’90, forse superato o affiancato dallo Space Shuttle che uscirà nel 1996.

Pochi LEGO, per quel che mi riguarda, riescono ancora oggi a raggiungere l’aura e il fascino di questo 8880. Ancora oggi, a quasi 30 anni dalla sua presentazione, riesco a tornare bambino, a quell’epoca nella quale, senza YouTube, senza soldi, senza Gran Turismo e con giusto giusto il Motor Show al quale andare per vedere dal vivo macchine che altrimenti potevi vedere solo sulle cartine Top Quartetto, questa macchina nera dei LEGO era l’unica occasione per mettersi in casa una vera supercar, l’analogo in miniatura delle Lamborghini e Ferrari che potevi avere solo sotto forma di poster o di modellino della Bburago in scala 1/18 (se eri ricco, altrimenti andavano bene anche gli 1/24).

immagine via http://www.technicopedia.com/8880.html

Sospensioni funzionanti, fari a scomparsa funzionanti, motore centrale longitudinale con cofano posteriore apribile. 4x4x4, 4 ruote sterzanti, 4 ruote motrici, 4 marce. Con 1346 pezzi la Supercar 8880 nel 1994 era il set LEGO più grande di sempre (batteva il set 6542 del 1991 e a sua volta verrà battuta dal camion 5571 del 1996) e all’epoca, con un prezzo di vendita di circa 250.000 lire (che erano tante) era perfettamente in linea con il fatto che era il top di gamma LEGO, da sempre piuttosto costosi.

Tornando quindi con l’immaginazione nella mattina di domenica 25 Dicembre 1994, mentre per TV non fanno che parlare delle dimissioni di Silvio Berlusconi da Presidente del Consiglio dopo meno di un anno dalla sua celebre “discesa in campo”, a te l’unica cosa che interessa è il grosso scatolone che occupa gran parte dello spazio disponibile sotto il piccolo albero che pochi giorni prima hai costruito assieme a tua mamma.

È apparso di sorpresa qualche giorno fa e da allora gli giri attorno come uno squalo, cosa ci sarà dentro? Spero non il solito pigiamone della nonna! Tempo di aspettare che in casa siano tutti svegli e ti avventi sulla scatola.

Strappi la carta, cerchi di mantenere il contengo ma fai una fatica boia, hai anche fatto finta di leggere il biglietto di auguri che era sotto il nastro, nel tentativo di dimostrare un minimo interesse per qualcosa che vada oltre l’oggetto materiale.

Via la carta con un colpo secco e quel che ti si presenta davanti rappresenta la felicità nella sua forma più pura.

Afferri la scatola per i bordi, se potessi la abbracceresti.

È grande (52 cm x 38 cm) e pesante, quasi 4 chili. L’aspetto e la sostanza sono quelle giuste. Ti giri la scatolona fra le mani, poi finalmente apri il grosso coperchio a linguetta. Ti trovi davanti ad un grande pezzo di plastica trasparente che mette maliziosamente in mostra il contenuto della scatola.

La parte alta della linguettona ti fa anche vedere alcune delle funzioni della macchina che tra pochi minuti inizierai a costruire. C’è il cofano posteriore apribile, le quattro ruote sterzanti e il complesso cambio a 4 rapporti, il cui funzionamento diventerà chiaro solo molti anni dopo quando avrai le capacità e le conoscenze per capire bene come funziona un cambio di velocità. Per te l’unica cosa che importa è che è bellissima e losca nella sua livrea nera e gialla.

Prendi le istruzioni e le sfogli con lussuria. Ci metti poco a capire che la grande macchina nera promessa dalla confezione è però solo metà del gioco. Girando le istruzioni ti ritrovi davanti la possibilità di trasformare la celebre Supercar in una prepotente macchina da Formula 1:

Ora, lasciamo momentaneamente il nostro bimbo del 1994 a godersi la sua mattinata di Natale e vediamo da vicino, con occhio sì appassionato ma anche tecnico che diavolo di set era la Supercar 8880 e perché non possiamo parlare “solo” di un giocattolo.

Intanto dobbiamo considerare che l’alone di leggenda che all’epoca aleggiava attorno a questo set era legittimo: al momento della sua messa in commercio la mitica Supercar dei LEGO rappresentava l’apice della gamma Technic. Erede spirituale del semi sconosciuto set 8865 del 1988

– nel 1988 questo era il top di gamma lego: 4 sospensioni indipendenti a doppio triangolo sovrapposto, 4 cilindri a V, 3 rapporti, differenziale posteriore, sterzo a pignone e cremagliera, fari retrattili e sedili regolabili e reclinabili, tiè –

 

il nuovo 8880 raggiungeva un livello di complessità e completezza che fino ad allora non si era mai visto tanto che ancora oggi – dove i Lego Techninc sono diventati delle specie di puzzle 3d – non tutti i set, nemmeno i più costosi, riescono ad avvicinarsi a quel che fece e rappresentò la mitica Supercar nel 1994.

Non è solo lo stile, non è solo il colore nero che la rende losca, l’auto è veramente complessa: ognuna delle 4 ruote è sterzante il che significa che lo sterzo (doppio, si girano le ruote sia con il volante che con un pomello sul tetto della vettura per poterci giocare più agevolmente) riesce a comandare due diversi gruppi pignone e cremagliera. L’auto poggia inoltre su un sistema di sospensioni indipendenti per ciascuna ruota (con due ammortizzatori) e chiude il quadro un incredibile sistema di trazione integrale con tre differenziali, una cosa che quando da bimbo il mio compianto zio notò ci rimase male nel constatare la complessità di quello che era solo un giocattolo (nota: non possedevo l’8880 ma nel 1995 mi regalarono l’8440, un’auto da F1 con un solo differenziale posteriore, bellissima).


immagini via http://www.technicopedia.com/8880.html

Al posteriore trova posto un bel V8 longitudinale  pronto per venir messo in mostra aprendo tutta la copertura del retrotreno (che poi rimane aperta grazie ad una stecchetta che rimane automaticamente in posizione bloccata) e anche i fanali a scomparsa anteriori sono apribili utilizzando una levetta presente nel posto di guida.

Tuttavia queste caratteristiche sono solo la punta dell’iceberg di un set che nasconde al suo interno altre chicche degne di nota: il set 8880 infatti è stato il primo che ha implementato un sistema di ruote contemporaneamente sospese, sterzanti e motrici, richiedendo quindi l’uso di piccoli giunti omocinetici.


immagini via http://www.technicopedia.com/8880.html

Non solo, il sistema di sospensioni era stato studiato talmente bene che grazie ai doppi bracci sovrapposti le ruote rimanevano parallele al terreno durante tutta l’escursione degli ammortizzatori e, in tutto ciò, per la prima volta era presente anche un cambio a 4 velocità sincronizzate che attraverso una levetta alla destra del volante permetteva di variare il rapporto di trasmissione fra ruote e motore.

 

– impressionante il collegamento fra trasmissione e motore a catena, pazzesco –
immagini via http://www.technicopedia.com/8880.html 

Solo la trasmissione merita un discorso a parte: per la prima volta su un set LEGO venne implementate un sistema con gli ingranaggi sincronizzati ed era possibile cambiare marcia anche con le ruote in movimento: la chiave di tutto questo sistema è nel nuovo anello di guida che venne introdotto proprio con questo set ed indicato in rosso nella bella gif qui sotto, giunta a noi da questo interessantissimo sito.

Scorrendo sulla giunzione che tiene uniti i due assi, questo anello può selezionare diversi ingranaggi altrimenti folli rendendoli solidali con l’asse. Con riferimento alla gif qui sopra, poiché l’anello si innesta nell’ingranaggio verde con delle guide coniche situate all’interno dell’ingranaggio stesso, la selezione del rapporto è possibile anche con gli ingranaggi in rotazione rendendo di fatto, la trasmissione sincronizzata e azionabile anche in movimento.

– prego notare i denti di innesto conici –

– schema del complesso cambio a 4 rapporti integrato nel mitico set 8880 –

Per capire fino in fondo il funzionamento del cambio a 4 rapporti presente nella supercar possiamo partire dallo schema qui sopra che riporta la trasmissione completa: in rosso c’è l’albero primario che collega motore e trasmissione mentre in giallo ci sono gli alberi che muovono le ruote, azionate da una coppia di ruote dentate che ingranano il differenziale centrale e collegate ai due differenziali, anteriore e posteriore, da due piccole coppie coniche. Come potete vedere gli assi gialli sono sempre collegati alle ruote blu e verde le quali azionano gli assi blu e gli assi verdi i quali quindi girano sempre (e sempre a velocità diverse). L’ingranaggio folle azzurro chiaro gira con l’asse blu mentre quello marrone gira con il verde. L’anello di guida rosso è azionato dagli alberi in uscita del motore i quali, attraverso il piccolo pignone in alto a destra aziona la ruota dentata viola che a sua volta fa girare l’anello di selezione viola. In questo modo anche gli assi rosso e viola girano sempre a velocità diverse. A questo punto, muovendo la levetta di selezione all’interno della sua griglia sarà possibile muovere i due anelli di selezione rosso e viola avanti e indietro rendendo solidali con gli assi gli ingranaggi folli che sono agli estremi degli stessi anelli, marrone e azzurro per l’anello rosso, blu e verde per l’anello viola. Con la leva in posizione centrale entrambi gli anelli di selezione sono al centro dei rispettivi assi e gli ingranaggi folli gireranno a vuoto, liberando di fatto il motore dalle ruote.

– qui sopra potete notare i due anelli di selezione, nella fattispecie in questa immagine la prima marcia è inserita  –

Così sarà possibile selezionare i seguenti rapporti:

  • 1a marcia: (anello viola, ingranaggio blu) 24:8 (viola) x 8:16 (blu) x 16:16 (giallo) x 24:24 (diff) x 14×14 (coppia conica) x 24:16 (diff finale) = 2,25:1.
  • 2a marcia: (anello viola, ingranaggio verde) 24:8 (viola) x 16:16 (verde) x 8:24 (giallo) x 24:24 (diff) x 14×14 (coppia conica) x 24:16 (diff finale) = 1,5:1.
  • 3a marcia: (anello rosso, ingranaggio ciano) 16:16 (ciano) x 8:16 (blu) x 16:16 (giallo) x 24:24 (diff) x 14×14 (coppia conica) x 24:16 (diff finale) = 1:1,33.
  • 4a marcia: (anello rosso, ingranaggio marrone) 16:16 (marrone) x 16:16 (verde) x 8:24 (giallo) x 24:24 (diff) x 14×14 (coppia conica) x 24:16 (diff finale) = 1:2.

Si noti che la 3a e la 4a marcia sono overdrive (ovvero sono molto lunghi), cosa che renderebbe molto difficile motorizzare questo modello che però non venne pensato con questo scopo ma con in mente il fatto che sarebbero sempre state le ruote ad azionare il motore e non viceversa.  Chiude il quadro un oggetto bello, un’auto con la sua carrozzeria decisa e determinata, forse un po’ alta sulle sospensioni quasi come fosse una Aixam Mega Track e, per chiudere in bellezza gli anni ’90, gli interni in pelle plastica bianca, una vera sciccheria.

– destra o sinistra? io dico destra, sia perché sono un nostalgico sia perché vedendo la Supercar 8880 torno bimbo in quella mattina di natale del 1994 che non ho mai avuto. Con l’altra mi sento solo più povero. Immagine via

Insomma, come vedete, seguendo anche il flusso dell’articolo che è partito per gioco e poi è diventato tosto, questo set LEGO è tutto tranne che un giocattolo. Certo, nasce come kit di costruzione destinato ai bambini ma la quantità di meccanica e nozioni tecniche che contiene sono di tutto rispetto e non alla portata di tutti, probabilmente in pochi di noi, se non nessuno, ricevendo questo regalo quando avevamo 10 anni, avremmo potuto capire fino in fondo cosa avevamo di fronte. Tuttavia, studiandolo per bene e analizzando ogni singola parte che lo compone, anche oggi, anche per un adulto, sarà possibile imparare un sacco di cose, da come funziona un cambio di velocità al perché sono presenti non uno, non due ma ben tre differenziali.

Quando nel 1994 LEGO se ne uscì con il mitico 8880 fece un enorme regalo a tutti noi, proponendo un set completo, complesso ed incredibilmente affascinante, un set che all’epoca non tutti potevano permettersi e che avrebbe mandato in crisi parecchi genitori ma che oggi, complice internet, è possibile trovare a prezzi tutto sommato interessanti.

Nel mio caso, sulla scia della stesura dell’articolo, ho deciso di festeggiare, con un discreto ritardo di 29 anni, il mio personale Natale 1994, il tutto spendendo la modica cifra di 95 €.  

P.S. Se infine vi domandate come mai le ruote della mia supercar del 1994 siano così bianche che sembrano nuove, la risposta è semplice. Quando il set mi è arrivato a casa ho scoperto abbastanza in fretta che le ruotone erano tutte ingiallite dal tempo, classico risultato di una reazione fotochimica che, tramite la luce del sole, degrada la superficie della plastica facendola virare verso quel fastidioso color cacarella.

Tuttavia la chimica viene in nostro soccorso e, munendomi di acqua ossigenata sono riuscito a sfruttare una reazione di ossidazione per far tornare le ruote belle bianche: è bastato immergerle in un contenitore pieno di acqua ossigenata al 3,6% (quella che si mette su graffi e ferite) e metterlo al sole. In questo modo i raggi UVA contenenti nella radiazione solare hanno dato via alla fotolisi dell’acqua ossigenata generando così radicali ossidrile ·OH i quali, da potentissimi ossidanti quali sono, hanno reagito con la superficie delle ruote riportandole al loro colore bianco.

Taac!

Articolo del 1 Agosto 2023 / a cura di Il direttore

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  • JB

    Ah, il set 6346, vero protagonista indiscusso di quel pranzo di Natale ’94… Ricordo ancora che mi alzavo tra una portata e l’altra per andare a montarlo, con conseguenti occhiatacce di mia madre

    • Matteo

      Sono troppo giovane per questo set, ma che ricordi che mi hai “sbloccato” delle Lega dell’epoca, la copertura trasparente sotto il cartone di copertura, gli infiniti cataloghi, e i set Spyriua e Space Planet con cui ho passato infiniti pomeriggi.
      La 8440 che è ancora in una scatola in soffitta dai miei, insieme al 8462 con gli azionamenti pneumatici e la pompa manuale.

  • Simon reds

    150: il monte ore annual allocato per il trimestre ottobre-dicembre dedicato all’esaminazione del catalogo Lego. Rigorosamente in bagno, seduto sulla tazza fra infiniti appunti e correzioni a biro per riorganizzare le mie priorità per la lettera al a BabboNatalo. Ogni anno, dai 7 ai 15 anni. 1350 ore spese a sognare facendo la cacca. Nostalgia canaglia !

    • Mamma mia, anche io ricordo che i cataloghi li consumavo… poi li lasciavo in giro per casa maliziosamente aperti sul set che volevo! Altri tempi, altri tempi…

    • Andrea campagna

      Bellissimo.articolo…io nei primi anni 90 ebbi come regalo il set 5590 camion con elicottero nero e rosso…incredibilmente a casa dei miei genitori sulla mensola della mia ex cameretta resiste ancora perfettamente montato e con tutti i pezzi ma purtroppo senza scatola e istruzioni…prima o poi andrò a riprenderlo…anzi dopo questo articolo non vedo l’ora di riprendermelo

    • xAm

      …ok l’8880 l’avevo a suo tempo visto sui cataloghi ma non avevo approfondito… ora che scopro che di fatto ha TUTTA la meccanica possibile e corretta (mancano solo i freni!) mi sale la scimmia… spettacolo. E istruttivo come nessuna scuola. L’unico motivo per cui potrei volere dei figli è per seppellirli di Lego (e sono a buon punto direi… col reddito da adulto sto ampiamente compensando le frustrazioni di bambino… e non ho più spazio per esporli)

  • Nick

    Sono più vecio di te e la Technic 8865 del 1988 l’ho avuta, ho avuto anche la progenitrice la mitica Technic 8860 ruote sterzante, 4 cilindri boxer 3 marce, differenziale e sosspensioni indipendenti al posteriore.

    • Lorenzo

      Ce l’ho anch’io il 5590. Avuto in regalo nel 91 per la cresima, poi con gli anni disperso, quando ho scoperto dell’esistenza del commercio di lego usati è stato il primo che ho ricomprato.

      • Nick

        non parlavo del 5590 ma del telaio 8860 la prima delle “automobili” Technic

    • xAm

      Io esattamente uguale, 8860 e 8865. L’8865 l’ho ricostruito ma per l’8860 mi mancano alcuni pezzi usati per altro (o prestati a mio cugino, devo verificare).
      Ricordo ancora quando leggendo quattroruote a 6 anni sono andato da mio padre (ingegnere) a chiedere cosa fosse un differenziale, lui ci ha messo credo qualche ora e bellissimi disegni per tentare di farmelo capire… non mi ricordo se il giorno stesso poi gli ho portato il differenziale technic (che non sapevo fosse quello) e ricordo la sua faccia da meme AYFKM 30 anni in anticipo 😀

  • Giuliano

    Avevo 23 anni quando usci’. La presi al volo. Ineguagliabile.

  • Alberto

    Io ho avuto in regalo per quel natale del 1988 il semisconosciuto set 8865 che conservo ancora come un tesoro, insieme a tantissimi altri set, soprattutto technic, che erano i miei preferiti. Seppur con diversi anni d’anticipo rispetto alla tua esperienza, in quell’anno, 1988 esattamente, quel modello 8865 fu una completa innovazione rispetto al modello chassis che era in commercio da 10 anni mi sembra. Un’auto completa di meccanica di movimento, impreziosita da particolari come fari retraibili, sedili inclinabili ed altre chicche imperdibili. Costò 99 mila lire ricordo, ed il me 12enne l’amò a prima vista. Oggi ci giocano i miei figli con i lego ereditati dal sottoscritto, e quando possibile, è sempre una gioia farli insieme.

    • Nick

      vero ma il modelllo 8860 (praticamente solo telaio) aveva i sedili più complessi di sempre con inclinazione schienale comandata meccanicamente

  • Lorenzo

    6346: ce l’ho
    5571: ce l’ho
    5581: ce l’ho
    8868: l’ho avuto. Ma non so se riuscirei a rifarlo. Non credo di avere tutti i pezzi
    8865: idem come sopra
    In più ne ho un’altra decina ben esposti in casa

  • Marco

    5581 (furgone A-Team) e 5591 (camion con aereo) presente

  • Matteo

    Magia i lego! Li ho riscoperti di recente con mia figlia, con la quale abbiamo integrato i suoi set (nuovi) nella mia città di un tempo (anni 80-90). Il tutto condito da molte costruzioni MOC, rese possibili dal recupero di diverse saccate di pezzi sfusi recuperate sui vari mercatini. Le più belle ore di gioco insieme <3

  • Andrea

    Sono un fortunato possessore di 8880, 8868 e 8865 (le due Supercar e il camion). Sicuramente tra i set più importanti della storia.
    95€ per 8880 davvero un ottimo affare!

  • Carlo

    L’8880. Sogno proibito. Ancora oggi provo la stessa “smania” quando ne vedo uno…. Ore passate a cercare di capire come fossero fatti alcuni pezzi , per poi modificare con la lima ed il super Attack pezzi di altri set più plebei per cercare di costruire una sospensione o un cambio …. Per 95 euro ….affare imperdibile. Da prendere immediatamente…

  • Stocastico

    Il mio catalogo “del cuore” fu il 1996.
    Letteralmente consumato, risfogliarlo in pdf è un tuffo al cuore ogni volta.
    Technic mai ricevuti, troppo costosi e io troppo piccolo, ma diversi Creator e City di quel catalogo ce li ho.

    La 8880 non l’ho mai trovata troppo bella e come dicevo per me stava nell’iperuranio insieme agli altri Techinc, mentre penso che venderei mio nipote per quel furgone in stile A-Team del set 5581, e tutti gli altri della serie Model Team.

  • Alessandro

    Mi duole dirti che in una manciata di mesi (variabili), le tue ruote ritirneranno esattamente giallo limone. Inevitabile.

  • Marco Mazzini

    Ciao e complimenti per il bell’articolo.
    Non possiedo il set 8880 ma ho ancora l’8865 (ovviamente regalo di Natale!) mentre recentemente ho montato la SIAN, che mi ha dato molta soddisfazione per la sua complessita’.
    Curiosita’: ho riconosciuto la maglietta dei Centri Federali Estivi, nelle estati 91-95 io sono stato al Brallo ( https://www.ilbrallo.com/ ) ma ricordo che ce n’erano diversi (es Serramazzoni) in Emilia-Romagna, bellissime esperieze di vacanze sportive dei miei anni “gggiovani) 🙂

  • Matteo

    Sono riuscito di recente ad accaparrarmi la Supercar successiva a questa, la 8448: tutta la meccanica che serve condita ad un estetica nettamente più evoluta, con una chicca: il motore si può spostare da anteriore a posteriore a piacimento. Eh, ma la 8880…
    ineguagliata

  • Coviddi

    COSA MI HAI SBLOCCATO, GESÙ. GRAZIE!!
    Avevo la barca dei pirati, il camion 6ruote con la forca tutto pneumatico col compressore, e ovviamente la Supercar! Che minchia di ricordi mammamia! Poi sulla Supercar v8 l’articolo è proprio un deja-vu del costruirla, e son passati quasi 30 anni!

  • Lorenzo

    Se siete appassionati di simulazioni esiste una versione virtuale di questo set, in scala 1:1 e totalmente guidabile, disponibile per il gioco Automobilista. Non aspettatevi un handling da Honda NSX o altre supercar del periodo, però! Resta a tutti gli effetti un pezzo di plastica.
    Scaricabile qui: https://www.racedepartment.com/downloads/lego-technic-8880-realistic-mod-worse-than-last-years-8865.47565/

  • luca

    Sono stato per lavoro in danimarca un paio di settimane fa e ho visitato la lego house. Nei sotterranei dove c’e’ il museo con la storia dell’azienda, non ho visto questo kit (stupendo) ma ho ritrovato esposto in bacheca la ruspa che ricevetti 35/37 anni fa… ammetto che una lacrimuccia e’ scesa!

  • carlo

    da classe 1984, ed appassionato infognato malamente di lego dal 1990 circa grazie per questo fantastico articolo, i lego a casa nel frattempo sono cresciuti a dismisura, saluti a tutti

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