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Luci blu vuol dire solo corri – Getaway In Stockholm

Stanchi di Porsche che filano ai 300 sulle autostrade giapponesi? Noi ve ne diamo una che si mangia gli stradoni del Nord Europa. Stufi della municipale che vi ferma perché tenete la macchina “un bo’ abbarisciende”? Noi vi diamo due matti che con la stradale ci si soffiano il naso.

Godetevi questo istruttivo documentario girato in tutta sicurezza e da stuntmen professionisti.

L’alba comincia a rischiarare il cielo e l’aria è frizzante mentre il rombo di un boxer 6 cilindri, rauco e furioso, scuote anime, coscienze e budella dei pochi disgraziati svegli a quell’ora. La Porsche nera sfreccia in tutta la sua prepotente ferocia sull’asfalto freddo di Stoccolma indisturbata e fiera fino alla comparsa di una Volvo civetta che sfoggia inutilmente un lampeggiante blu.

Così inizia, al suono di “Fuck the police”, uno dei filmati che hanno fatto la storia dei media automobilistici: il primo Getaway in Stockholm.

L’anno è il 2000 e, mentre noi impazziamo per Sandstorm di Darude, due svedesi seminano il panico a bordo di un 964 filmando la propria bravata da tre angolazioni differenti, un fegato da disperati e le scintille dei freni visibili ad ogni pinzata, dalla telecamera sulla fiancata.

Ovviamente le riprese sono nel tanto nostalgico formato 4:3 con una qualità cui si fa l’occhio in fretta ed un audio di tutto rispetto, considerato il periodo.
Niente musiche, niente scene tagliate, niente montaggio con effetti speciali, giusto il titolo ed un’ignoranza pari a quella di una mazzetta da muratore usata per schiacciarsi i brufoli.

Con questa prima iterazione della saga, i protagonisti Mr. X e Mr. Y hanno già fatto la storia delle fughe in auto, dando il via a tutta una serie di emulatori che riprenderanno il formato allo stesso modo negli anni a venire.

Manco a dirlo, si son trovati attaccati al culo tutta la fanbase delle forze dell’ordine svedesi al punto che nel secondo capitolo, quello più amato ed osannato dagli sciamannati come voi (e come noi), con protagoniste una Escort Cossie ed una Supra mk4 che pelano l’asfalto a suon di sibili, scoppiettii e pop off, si troveranno a dover cancellare alcune scene per evitare di soggiornare in questura tra le amorevoli cure della gestapo stradale.

Queste fantastiche bravate su nastro sono solo un sintomo di quella che era la scena dello street racing in quelle zone all’epoca. Dimenticatevi le giostre e gli alberi di natale di Fast and Furious, dimenticatevi l’hype e i video con la musica trap, dimenticatevi i copertoni smangiucchiati agli angoli dalle auto stanced; qui è tutto reale ed è tutto vergognosamente grezzo: video amatoriali che Pornhub non ne ha mai visti così, traversi nei piazzali fatti a brutta minchia perché tanto si divertivano e non dovevano fare i fighi.
Fondamentalmente, come vedrete nell’estratto al termine di Getaway in Stockholm 2, si trattava di bistrattare, strattonare e abusare di motori, gomme e trasmissioni per il puro piacere di gioia e adrenalina.

Dall’alto della nostra benevolenza, più sotto, elargiremo di grazia sia il primo che il secondo capitolo della saga che ormai è arrivata a contare ben dieci episodi. Godeteveli finchè la rete ce li lascia sbirciare.

Articolo del 29 Novembre 2018 / a cura di Filippo Roccio

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  • Alessandro

    Deve essere un vizio svedese, non scordiamoci di ghostrider con la sua Hayabusa leggermente pompata

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