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Camicia Ayrton by Traiano, le mode passano, lo stile rimane

Negli ultimi anni la Formula 1 è cambiata tanto, forse troppo. Per quanto la F1 moderna mi piaccia – e tanto, sia dal punto di vista meramente automobilistico che da quello della sfida sportiva – è innegabile che la massima serie si sia allontanata dal suo pubblico. Da un lato abbiamo le moderne auto, talmente complesse che, forse, nemmeno gli addetti ai lavori comprendono completamente, figuriamoci il tifoso della domenica al quale, purtroppo, è stato tolto forse l’unica cosa veramente comprensibile di un’auto da corsa e che la rende tale: il rumore. Poi c’è il Circus e i personaggi che lo compongono: basta frequentare un paddock moderno per provare la sensazione che si prova quando si va allo zoo a vedere gli scimpanzé da dietro il vetro, se non fosse che nei confronti di Hamilton & co. gli scimpanzé siamo noi, ai quali viene concesso – veniva, quando si poteva andare in pista – un piccolo spiraglio di luce su un mondo troppo distante dal nostro e che fa di tutto per sembrare irraggiungibile. 

Il discorso era diverso in passato, quando la Formula 1 era più accessibile, più umana: una volta andare in un paddock significava veramente respirare la stessa aria dei piloti, si poteva incrociare Mansell e fargli una battuta, Alboreto e chiedergli qualcosa sulle sue vicende a Maranello. Ci si poteva avvicinare ai box e spiare i tecnici intenti nel mettere mano a motori sì potentissimi ma non così diversi, nel loro funzionamento, da quelli della macchina del nostro papà. Una volta, guardando i piloti, si poteva provare la sensazione, piacevole, che sì, magari, con un po’ di fortuna e impegno, da grande saresti potuto essere come loro. I piloti, ognuno con le sue caratteristiche, erano persone normali, non vip del jet set troppo impegnati anche solo per rivolgerci uno sguardo. C’è da dire che il livello si è alzato tantissimo e che i piloti moderni sono degli atleti di primissima scelta impegnati in uno sport totalizzante, ma quando vedo i siparietti di Sainz e Leclerc che cercano di fare i simpatici o Hamilton che non va nemmeno in bagno senza la sua biondina al seguito ecco, un po’ mi disinnamoro della Formula 1 e di quel mondo vip che non sento mio.

– Dai, a chi non è mai successo di restare a piedi e di elemosinare un passaggio fino al benzinaio? –

La Formula 1 degli uomini normali, nella quale anche il personaggio più noto e celebre di tutti i tempi, per quanto venisse in pista in elicottero, non disdegnava mai una chiacchiera con i giornalisti, non rifiutava una foto con i fan, non si chiudeva dietro una cortina fumogena degna del migliore dei divi di Hollywood. Parlo di Ayrton Senna, il pilota probabilmente più amato di tutti i tempi, non c’è nessuno che, tanto allora come oggi, avvicinandosi a questo meraviglioso sport che è la Formula 1 non subisca il paragone, il confronto, il ricordo del campione forse più puro e genuino di sempre, purtroppo scomparso tragicamente in un dannato pomeriggio del maggio del 1994.

Senna il pilota irraggiungibile, Senna l’uomo normale: nelle migliaia di fotografie che lo ritraggono e che l’hanno reso immortale, Ayrton Senna si è sempre mostrato, una volta svestiti gli abiti del pilota, come un uomo elegante, senza il bisogno di vestiti eccentrici nonostante fossimo sul finire degli anni ’80 e primi anni ’90, il periodo forse più sfrontato per la moda. Non vogliamo immaginare cosa avrebbe fatto Hamilton all’epoca.

– Lewis, finiti gli specchi in casa? –

Se ancora oggi molti piloti decidono di correre con il casco che nei suoi colori vuole ricordare quello di Senna (anche lo stesso Hamilton per esempio), noi che non corriamo cosa possiamo fare per poterci portare addosso un po’ del suo ricordo della sua immagine del suo carisma? Per risolvere il problema ci è venuta incontro Traiano Milano, brand noto per i suoi capi d’abbigliamento maschile in tessuto tecnico, tra cui spiccano le camicie, garanzia di comodità, comfort e, perché no, ricercatezza, per l’uomo che vuole esprimere la propria passione per il mondo del motorsport anche attraverso una elegante camicia.

– Com’era? Ah si: “Guarda non è che c’è tanto da vedere, uno stile di auto così, come vedi qua, c’è uno stile del genere, può accompagnare solo” (semicit.) –

In occasione della 39esima edizione della celebre Mille Miglia, la gamma Traiano si allarga, facendo spazio – un bel po’ di spazio, direi – alla nuova collezione ispirata ad Ayrton Senna, da sempre riconosciuto come icona di classe ed eleganza. Ispirandosi quindi alle camicie che spesso Magic indossava, Traiano propone la nuovissima Capsule Collection Ayrton realizzata icon Xlance e Albiate 1830, una camicia che nasce con un solo obiettivo, incarnare lo stile immortale di Senna e farlo rivivere sulla pelle di chi la indossa. Con maniche e corpo larghi, busto corto e due ampie tasche sul petto, il modello Ayrton omaggia il gusto over degli anni in cui camicia morbida e pantaloni a sigaretta erano un must.

Le camicie dedicate ad Ayrton Senna sono già disponibili sullo shop di Traiano ma visto che abbiamo accennato alla Mille Miglia, vi lanciamo un suggerimento: se fra le auto partecipanti vedete una BMW 507 Hard Top (una delle 11 esistenti) in un meraviglioso colore blu chiaro, fate caso ai suoi occupanti, uno dei due è Filippo Colnaghi, il fondatore di Traiano Milano che parteciperà alla storica gara con addosso proprio una di queste bellissime camicie.

 

Articolo del 16 Giugno 2021 / a cura di Il direttore

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  • Edoardo Curioni

    “Camicia nel pantalone”

  • Tom

    Calzino bianco, mocassino marrone e via in pista a provare sportive Honda

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