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Ortopedici in festa: la McMurtry Spéirling Pure è in vendita con 3 g di accelerazione laterale in regalo

Disclaimer doveroso del direttore: uno dei problemi principali delle auto elettriche – come nel caso di alcune auto italiane o tedesche – spesso sono gli appassionati di auto elettriche, in costante bisogno di fare la loro “pisciatina” e di sopperire ad un non meglio definito senso di inferiorità nei confronti delle auto tradizionali che tanto amiamo, senso di inferiorità che spesso viene colmato con numeri da capogiro. Da tempo sono convinto che così come i commenti sono il male del mondo moderno, i “fanboy”, così si chiamano, sono il male di ogni cosa , dagli “audiofili” a quelli che si ammazzano perché il loro Android è meglio di un iPhone e via dicendo. Peggio, il problema sono quelli che si prendono troppo sul serio e che fanno della propria passione una malattia con cui contagiare anche il prossimo. Noi di RollingSteel siamo prima di tutto appassionati di meccanica, di cultura meccanica, di olio, grasso, metalli. Siamo appassionati di motori a combustione interna e un giorno qualcuno ha pensato di costruire attorno ad un motore un’auto, una moto, un aereo e via dicendo. Non ce l’abbiamo con le auto elettriche, semplicemente non ci appassionano in quanto asettiche e fredde; non meglio e non peggio ma bensì diverse da quello che ci appassiona. Non saranno i numeroni a sopperire a questa profonda differenza. In tutto questo però la McMurtry è un oggetto sì asettico ma anche estremamente interessante perché dimostra fino a che punto può spingersi un’automobile e per questo riteniamo questa auto degna di nota. Leggete l’articolo, godetevelo e lasciate il tifo da stadio allo stadio. In alternativa, cambiate canale e non rompete il cazzo.

Bene, iniziamo.

Siamo al GoodWood Festival of Speed 2021 e, tutto ad un tratto, sulla linea di partenza della hillclimb appare ‘sto scherzo delle dimensioni di una Panda e dall’aspetto di una caricatura di un prototipo di Le Mans. I commissari si guardano trattenendo un sorriso. Che cavolo è ‘sta roba. Per di più elettrica. La piccola Batmobile in scala 1:2 percorre la hillclimb frusciando in silenzio fra le risate del pubblico.

2023. Ci risiamo. Linea di partenza. Stavolta c’è anche un alettone. Aiuto, ora sì che facciamo sul serio, ridacchiano i commissari. A quel punto, la McMurtry Spéirling schizza in avanti come un proiettile squittendo sotto la spinta devastante del suo motore elettrico. Il commissario all’altezza della ruota davanti fa un salto dallo spavento.

La Spéirling affronta le prime curve a una velocità mai vista, mentre i sorrisi del pubblico spariscono, sostituiti da tante labbra a forma di “O”. Visi che inseguono il grande alettone con scritto “McMURTRY” e che vedono sparire molto, troppo velocemente. C’è chi cerca il pulsante della regolazione della velocità di visualizzazione ma è la realtà, non un video su YouTube; quello lo verificherai dopo, sul cellulare o al computer, riguardando la registrazione dell’impresa e impostando “0,75x”, perché su “normale” sembra già “2x” da tanto che va forte quella robina.

La Spéirling sfreccia sotto “FINISH” schiaffeggiando l’aria senza pietà, mentre il cronometro si ferma a 39.08″. Totale, il piccolo scherzo elettrico ha appena preso il record di 41.6″ di Nick Heidfeld su McLaren MP4/13 e l’ha stracciato come il bigliettino del parcheggio. A bordo, con il cervello molto shakerato, c’è Max Chilton.

Dico shakerato perché questa cosa è capace di sfidare le leggi della fisica. Sei incapsulato (perché “seduto” non è efficace) dentro un abitacolo tipo LMP1 che prevede una struttura interna praticamente identica; ed è un bene, perché i dati ufficiali parlano di 3 g di accelerazione laterale, 0-100 km/h in 1.3″ e 0-100-0 in meno di 6″ percorrendo appena 170 m… la velocità di punta non la conosciamo (si stima sui 300 km/h), ma, a questo punto, non ha grandissima importanza, no?

DUE VENTOLONI COSI’

Attorno alla monoscocca in carbonio e sotto alla affusolata carrozzeria piena di sfoghi e branchie ci sono una batteria da 60 kWh, due motori elettrici per il solo asse posteriore che deve gestire qualcosa come 1000 cv (che spostano appena 1000 kg!) e la particolarità principale della Spéirling: due ventoloni che possono raggiungere 23.000 giri/min e contribuire a sviluppare fino a 2 tonnellate di deportanza. È come se l’asfalto ti risucchiasse.

Ripetete con me: VENTITREMILAGIRI AL MINUTO

Qualcuno ha detto Chaparral 2J o Brabham BT46B? Certo, ma l’idea di McMurtry va oltre: a cominciare dal design del fondo, soprattutto nell’area delle minigonne, progettate per “sigillare” l’auto all’asfalto; poi ci sono le ventole stesse, gestite elettronicamente e quindi molto precise nell’intervento, ma soprattutto indipendenti dai giri motore perciò la deportanza è costante, sempre e comunque a qualunque velocità. E sono due, motivo per cui, in caso di problemi, una ventola resta sempre in funzione e salva il pilota dall’esperienza di schizzare via dalla pista come la pallina di un flipper. In ogni caso, saremmo curiosi di capire come funzionano, dove sono collocate esattamente, ma al momento McMurtry non ha svelato dettagli.

Ma poi chi è questo McMurtry? Beh, Sir David McMurtry è un ingegnere irlandese che ha fatto i miliardi con la Renishaw plc, un’azienda che produce macchinari e utensili di precisione. Da giovane ha lavorato perfino sui motori del Concorde. Nel 2016, ormai in pensione, ha deciso di sfidare i big, stanco di assistere al trend che vede le automobili ingrassare sempre di più. La sua idea era di creare una nuova e leggera vettura elettrica da guidare su strada e in pista.

Stando a quanto affermano quelli di McMurtry, questa robina sviluppa più deportanza e va più forte di una moderna F1, senza nemmeno consumare granché (le ventole vanno pur alimentate…), perché l’efficacia del sottoscocca è tale che manca tanto così perché si comporti come una ventosa sul vetro e a momenti potrebbe viaggiare sul soffitto di una galleria; te ne rendi conto quando, nell’affrontare una curva a velocità tripla rispetto a quella che ti saresti immaginato, lei perde per un attimo aderenza e immediatamente la recupera non appena alleggerisci la pressione sul pedale dell’acceleratore, dato che qui il vero limite è rappresentato dagli pneumatici…

A proposito di consumi: per rendere l’idea, se sopravvivi alle sollecitazioni, McMurtry stima poco più di 10 giri di Silverstone sui tempi del record della pista (che probabilmente batterà). Dopodiché, hai 20′ circa per riprenderti mentre l’auto si ricarica al 100% con le colonnine EnelX.

Ah, sappiate che McMurtry produrrà 100 esemplari della Spéirling Pure, una versione addirittura migliorata rispetto a quanto descritto qui sopra.

Avrà nuovi motori, nuova batteria, nuove ventole e, chissà perché, pneumatici dedicati i quali, fra l’altro – dato che non ce n’era abbastanza – le daranno il 25% di aderenza in più. Una versione per ora destinata al solo uso in pista, ma ‘sti pazzoidi hanno intenzione di farne, prima o poi, una omologata.

Costo del giochino: 820.000 sterline (+ le tasse), che corrispondono ai nostri 950.000 euro circa.

Articolo del 22 Giugno 2023 / a cura di Davide Saporiti

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  • Fabio

    Una super Twizy

  • Darsh

    Quindi quel rumore di spooling up che si sente nel terzo video non è, come speravo, un turboalbero usato come generatore bensì le ventole dell’effetto suolo?

  • Matteo

    “Si può avere nera?”
    [cit.]

  • Alessandro

    Premetto che sottoscrivo parola per parola il disclaimer del Direttore. Questa McMurtry Spéirling è un oggetto molto interessante e altrettanto lo è l’articolo di Saporiti. Merita senz’altro di stare qui su RS sia per la filosofia progettuale e aerodinamica, sia per l’ideatore (l’uomo dietro la Renishaw, un colosso nelle macchine di misura e per la stampa 3D SLM). Sarà pure elettrica, avrà pure proporzioni tutt’altro che sensuali ma è comunque un’auto affascinante.
    Di sicuro non è la macchina che vorrei mettere nel mio garage se avessi il milione di euro da buttare ma tanto di cappello a chi l’ha immaginata e realizzata.

    • Matteo

      Concordo su tutta la linea…

      • Roberto

        non male per fare casa-lavoro, che dite?
        direttore ha mai pensato di andare a Goodwood?

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