Home / / Area 51, tutto quel che sappiamo della base più segreta al mondo

Area 51, tutto quel che sappiamo della base più segreta al mondo

Rarissima foto del primo prototipo in scala reale del F-117, nome in codice "Ship One", presso Groom Lake in una inedita colorazione mimetica per i test di volo diurni

Paradise Ranch

The Box

Homey Airport

Dreamland

Groom Lake

Watertown Strip

Groom Box

The Site

C-Base

Questi sono alcuni dei nomi con cui è conosciuta la base segreta più famosa al mondo: l’Area 51.

Basta nominarla e saltano fuori le cose più assurde: alieni, prototipi militari avanzatissimi, interrogatori di alieni, Skunk Works, Will Smith che prende a sberle cazzotti gli alieni, il jetpack di GTA San Andreas, dischi volanti, X-Files…

Ma non siamo qui a parlare di alieni, su Rollingsteel non vendiamo storie di fantascienza ma solide realtà quindi mi limiterò a raccontare quello che sappiamo finora riguardo a questo posto mitico.

Le domande che circolano attorno all’Area 51 sono tante, ma direi di andare con ordine e iniziare dal principio: perché è nata e perché questo nome?

Il motivo è presto detto: allo Zio Sam serviva un posto molto lontano da occhi indiscreti dove poter testare e sviluppare tecnologie segrete in tutta tranquillità. Dopo qualche ricerca venne scelta una zona di pianura in Nevada vicino al Groom Lake, un lago prosciugato. Per usare un termine scientifico, quella pianura è un posto in culo ai lupi ma non troppo: abbastanza vicina a Las Vegas da far arrivare materiale velocemente via aerea, ma circondata da montagne e in mezzo al deserto. Inoltre nella zona vi erano altre aree di interesse militare: il Nevada Test Site dove vennero effettuati svariati test nucleari, la base Nellis dell’USAF a Las Vegas e in seguito lì vicino il Tonopah Test Range anch’esso deputato ai collaudi di aeromobili sperimentali e per questo soprannominato “Area 52”.

Abbiamo il posto e abbiamo il nome…appunto, il nome. Perché Area 51? La risposta non è così semplice. Anzitutto Area 51 non è il nome ufficiale della base. Generalmente viene chiamata Groom Lake dal nome del lago prosciugato oppure Homey Airport che è il nome associato al codice ICAO KXTA. Ebbene si, la nostra base segreta ha un codice ICAO come qualsiasi aeroporto civile nel resto del mondo, ma su questo ci arriveremo più avanti.

Nei diari di Clarence “Kelly” Johnson, capo della Skunk Works, si può leggere che in origine il nome era semplicemente “Site II” ma lo stesso Johnson propose il primo nome ufficioso di “Paradise Ranch”. C’è chi dice che il termine “Area 51” derivi da delle vecchie cartine del Nevada Test Site anche se non compare più in quelle nuove.

Fatto sta che tale nome compare per la prima volta in un documento della CIA del 1967 (ora declassificato) relativo alle ricognizioni sopra il Vietnam con quello che si chiamava OXCART, la versione della CIA del nostro Merlo, il Lockheed SR-71.

Il documento in questione

Ma la storia della nostra base affonda le sue radici in un altro progetto “made in Lockheed Skunk Works” prima del SETTANTUNO. Dai documenti ufficiali il governo dello Zio Sam ha acquisito i terreni intorno a Groom Lake nel 1955 per i collaudi del progetto AQUATONE, meglio noto come Lockheed U-2.

L’area di Groom Lake, oltre ai requisiti di segretezza è perfetta per il collaudo di tale ferro in quanto l’area del lago salato permette diciamo di “stare larghi” con gli atterraggi considerando i criteri assurdi con cui è stato progettato l’U-2. Diciamo che se stai pilotando un aereo che ha una forbice di pochi km/h tra stallo e cedimento strutturale e con delle ali che generano tanta portanza da farlo letteralmente rifiutare di atterrare è meglio avere un po’ di spazio pianeggiante senza cose contro cui schiantarsi.

Un altro interessante documento che mostra come era la base ai tempi del programma OXCART

 

In quei tempi la base era “ufficialmente” un aeroporto per voli meteorologici ed era noto come Watertown Strip. La “Strip” del nome non era quella di Las Vegas ma la pista che ai tempi era in terra battuta prima di essere asfaltata. Nei filmati declassificati che tanti di noi hanno visto nei documentari dedicati a U-2 e SR-71 possiamo vedere che le persone impiegate a Watertown alloggiavano in tende e roulotte.

Mentre i nostri ragazzi della Skunk Works facevano i voli di collaudo, nel Nevada Test Site facevano allegramente esplodere bombe atomiche. Questo non è buono, di conseguenza in occasione dei test nucleari la base veniva evacuata e rioccupata solo dopo accurate misurazioni radiologiche. Insomma un certo sbattimento.

In seguito la base divenne permanente e ne venne riconosciuta l’utilità strategica.

Questo ci porta al nostro Merlo preferito. Anche lui venne collaudato in tutte le sue varianti presso Groom Lake, ma visto lo spessore del progetto la base necessitava di un Extreme Makeover. Sempre dai documenti desecretati sappiamo che l’azienda Reynolds Electrical and Engineering Company venne incaricata come contractor per i lavori di ammodernamento della base e soprattutto della costruzione di una nuova pista di 3km che tagliasse in diagonale il lago Groom. Inoltre vennero approntate due piste di riserva in terra battuta. La sicurezza venne ulteriormente rafforzata espropriando delle miniere di piombo e argento vicino al Groom Lake (che da quel momento sono diventate città fantasma), aumentando il personale stanziato e ingrandendo ulteriormente la no-fly-zone.

Tutto è pronto e i collaudi del Blackbird in tutte le sue versioni possono procedere, compreso il drone D-21 Tagboard. Ma l’Area 51 non è stata solo sede di collaudo per aeromobili sperimentali, qui venivano esaminati e collaudati i ferri catturati al nemico sovietico. Quale miglior posto se non quell’angolo di deserto per poter fare del sano reverse engineering e smanettare in tutta tranquillità con aerei ed equipaggiamenti presi in prestito rubati ai cattivoni comunisti?

Nel torrido Agosto 1966 il comandante dell’aviazione irachena Munir Redfa sale a bordo del su MiG 21 per una missione di pattugliamento ma improvvisamente cambia rotta e volando a 250 metri dal suolo per evitare i radar esce dal territorio iracheno e si dirige verso lo spazio aereo israeliano. Ad attenderlo ci sono due Mirage, un milione di dollari e una nuova identità per lui e per la sua famiglia. Dietro a questo scambio ci sono quei geni del Mossad che schiumavano dalla voglia di mettere le mani su un MiG 21 in quanto tutti gli Stati arabi intorno a Israele ne erano forniti ma nessuno del blocco occidentale sapeva niente di tale aereo. Una volta atterrato in una base segreta israeliana l’aereo venne smontato e rimontato dai tecnici israeliani. Nel frattempo, tramite i canali dei servizi, gli americani vengono a sapere della cosa e propongono agli israeliani un accordo che potrebbe essere andato pressappoco così:

– Regazz ci è giunta voce che avete tra le mani un MiG 21…
– Forse che si, forse che no, perchè?
– Potremmo fare che una volta che avete finito di smanettarci ce lo consegnate e in cambio potremmo fornirvi degli aerei nuovi di pacca per tenere al sicuro il vostro spazio aereo, ci state?
– ….dove ve lo dobbiamo portare?

E fu così che il MiG atterrò all’Area 51 dentro la pancia di un C130 israeliano e venne consegnato direttamente da agenti del Mossad. L’occasione era ghiottissima per gli yankees in quanto in Vietnam il “21” aveva spadroneggiato nei cieli e il rapporto di abbattimenti si attestava intorno al 9 a 1 per i sovietici. L’aereo venne prontamente smontato e rimontato in ogni suo più piccolo componente per comprenderne il funzionamento e poi venne il momento di portarlo “per aria” per una serie di combattimenti simulati.

Venne chiesto sia a USAF che US Navy se volevano mandare i loro migliori piloti per queste simulazioni in scala 1:1 e, non si sa perché, l’Aeronautica non si mostrò interessata mentre la Marina non ci pensò mezza volta.

Questa operazione ebbe il nome in codice “Have Doughnut” che ha origine dalla forma della presa d’aria del MiG 21, appunto a forma di ciambella. Durante i combattimenti simulati giornalieri lo spazio aereo sopra a Groom Lake era sigillatissimo, vietato a qualsiasi traffico civile o militare, tanto che venne coniato il soprannome “The Box”.

La Marina apprese molte cose dalle esercitazioni di combattimento con il MiG catturato e casualmente nel 1967 venne fondata a Miramar la “US Navy Fighter Weapons School” nota anche come “Top Gun” (GONG) grazie alle conoscenze apprese dal programma Have Doughnut.

Ci furono altre operazioni di reverse engineering e studio di materiale bellico sovietico a Groom Lake oltre a Have Doughnut. Per quanto ne sappiamo noi comuni mortali, ci sono state anche Have Ferry e Have Drill oltre che a una serie di test di apparecchiature radar di produzione sovietica trafugate in Medio Oriente e installate sulle montagne intorno alla base per testarne il funzionamento anche con velivoli di nuova concezione.

Per la cronaca, queste operazioni sono state declassificate solo poco tempo fa, nel 2013, grazie al Freedom of Information Act.

No, non è Photoshop, gli hanno messo la stella USAF

 

Facciamo un saltino in avanti nel tempo e arriviamo nel 1977, quando a Groom Lake arriva, dentro la pancia di un cargo, il primo esemplare del progetto Have Blue, che diede vita al F-117. Non avete letto l’articolo riguardo al nostro aereo invisibile preferito? Rimediate subito cliccando QUI

Rarissima foto del primo prototipo in scala reale del F-117, nome in codice “Ship One”, presso Groom Lake in una inedita colorazione mimetica per i test di volo diurni

So che i più affezionati di voi si stanno facendo questa domanda: “ma quindi la foto del 117 sul palo che è la copertina di DI BRUTTO VOLUME ZERO è stata scattata all’Area 51?” eeeeeeeh no, ma c’è una storia interessante a riguardo.

Copertina DI BRUTTO Volume Zero
Si dice che questa rivista sia stata venduta a cifre da capogiro su Ebay

Quando il progetto era ancora Have Blue venne costruito un mock-up “vuoto” (senza avionica ne motori) e portato al Radar Test Range presso la base di Tonopah, messo sopra a quel palo e vennero fatte delle prove con svariati sistemi radar in modo da calcolarne la RCS (Radar Cross Section). Ben Rich, ai tempi direttore della Skunk Works, era alla consolle radar e la conversazione tra lui e il radarista è andata pressappoco in questo modo:

Ben Rich “A posto regazz, il modello è sul palo, si può iniziare”
Radarista “Ma…sei sicuro che quel coso sia sul palo? Magari lo avete fissato male ed è caduto?”
Rich “Ma figurati se è caduto, l’ho visto coi miei occhi, perchè?”
Radarista “perchè non ho nessuna eco radar da dove dovrebbe essere il modello”
Rich “…allora vuol dire che funziona!”

Dai racconti di Ben Rich sembra che l’unica volta che durante i test ebbero un’eco radar fu quando un ignaro pennuto decise di posarsi sopra al modello per prendere fiato andandone a “sporcare” la forma e quindi restituendo una eco radar.

I voli di collaudo di Have Blue prima e F-117 poi continuarono a Groom Lake fin quando il progetto venne trasferito a Tonopah Test Range per questioni di spazio dato che bisognava addestrare i futuri piloti. Mentre a Tonopah volano i 117 a Groom Lake vola un altro progetto segreto, nome in codice Tacit Blue.

Northrop Tacit Blue
Ecco a voi il Northrop Tacit Blue, brutto come non so che cosa e…si, sto coso volava davvero

Tacit Blue era un dimostratore tecnologico sviluppato dalla Northrop per un velivolo da ricognizione strategica a bassa osservabilità dotato di radar di nuova concezione. L’aereo venne chiamato “la balena” per via della sua forma, da qui i piloti scelsero di chiamarsi “The Whalers” contrapposti ai “Baja Scorpions” che pilotavano il 117. Con il compare nero il Tacit Blue condivideva il fatto di avere un sistema di controllo fly-by-wire ridondante, essendo molto instabile data la forma. I dati raccolti serviranno poi per lo sviluppo dell’aereo più costoso mai apparso negli hangar americani, il Northrop B-2 Spirit di cui potete leggere la storia QUI

Purtroppo avvicinandoci ai giorni nostri le informazioni sulle operazioni svolte all’Area 51 diventano secretate e bisogna affidarsi solo a voci di corridoio in attesa che qualcosa esca dal deserto alla luce del sole. Sappiamo per certo che a Groom Lake si sono svolti i collaudi di quel ferro cattivissimo che fu il YF-23 Black Widow, concorrente di quello che poi divenne F-22 Raptor. Non lo conoscete? Potete rimediare leggendo la sua storia QUI
Uno dei progetti di cui si vocifera si chiama “Senior Peg” ed era la proposta Lockheed per il programma HAPB da cui uscì vincitore il B-2 della Northrop Grumman. Di tale progetto esistono soltanto dei disegni e dei render non ufficiali, tutto il resto è secretato. Come è in gran parte secretato il progetto “Senior Prom” per un missile da crociera con caratteristiche stealth. Praticamente una versione rimpicciolita del Have Blue senza pilota.

Senior Prom, parte di una serie di fotografie donate al ricercatore James C. Goodall da Ben Rich

Queste sono due delle pochissime foto pubbliche del Senior Prom, fanno parte di una serie di fotografie donate al ricercatore James C. Goodall da Ben Rich ormai in pensione dalla Skunk Works a condizione di pubblicarle a distanza di 10 anni.
Render delle due versioni di Senior Prom ricavati dalle foto

Un altro progetto avvolto da una fitta nebbia di mistero è il progetto AURORA, noto anche come ASTRA cioè Advanced Stealth Technology Recon Aircraft. Negli anni è girata la voce che fosse il nome del progetto per un velivolo trans-atmosferico ipersonico con motore scramjet e pure caratteristiche stealth, roba da far impallidire l’SR-71.
Peccato che il nome AURORA fosse il nome del progetto che poi diede vita al B-2 Spirit, così come il nome in codice del F-117 era Have Blue prima e Senior Trend poi. C’è chi dice che il fantomatico progetto AURORA si sia concretizzato nel velivolo sperimentale X-43 della NASA ma anche qui nessuna conferma ufficiale. Cosa che invece non è (del tutto) secretata è la forma della nuova creatura di casa Northrop Grumman cioè il B-21 Raider a cui abbiamo dedicato un articolo QUI

Infine si dice che da Groom Lake siano usciti gli elicotteri Black Hawk con caratteristiche stealth utilizzati nell’Operazione Neptune Spear (il raid dove venne ucciso Osama Bin Laden). A me piace chiamarlo “Stealth Hawk”.

La foto di un presunto prototipo di MH-60 Black Hawk con caratteristiche stealth trapelata nel 2020. La località e la data dello scatto sono ignote, dato l’ambiente desertico le scelte sono due: Groom Lake o Tonopah.

Vi avevo detto che la base ha un codice ICAO come un qualsiasi aeroporto civile. Questo perché la base ha una propria linea aerea per il personale civile e militare pendolare. Questi voli partono da un terminal a sé stante (e ben recintato) presso l’aeroporto McCarran di Las vegas e fanno la spola con Groom Lake ma altre strutture “sensibili” come Tonopah, la “Air Force Plant 42” di Palmdale o la base di Edwards. Sono aerei bianchi con una striscia rossa lungo i finestrini e nessun identificativo sulla coda, ad eccezione del numero di registrazione.

Via radio usano l’identificativo JANET, che qualche burlone ha provato a spiegare con l’acronimo “Just Another Non-Existing Terminal”. Battuta o realtà? Ai posteri l’ardua sentenza. Ah, naturalmente l’aeroporto Homey è interdetto a qualsiasi volo civile, non è consentito il sorvolo e  l’atterraggio di aerei “esterni” non autorizzati nemmeno in caso di emergenza. La sicurezza dello spazio aereo della base è garantita da 3 elicotteri HH-60U “Ghost Hawk” costruiti specificatamente per questo compito e da almeno 4 caccia F-16.

Prima di concludere ci tenevo a dare delle informazioni di utilità perché qui conosciamo i nostri polli utenti. Nel caso vi venisse la simpatica idea di provare ad avvicinarvi e magari attraversare i confini della base verrete accolti da simpatici individui in divisa mimetica noti come “Cammo Dudes” che molto gentilmente (cioè puntandovi le armi addosso) vi bloccheranno, vi arresteranno e vi consegneranno allo Sceriffo della Contea di Lincoln. Se riuscirete a dimostrare di aver attraversato il confine “casualmente” ve la caverete con una multa di 650 dollari e l’equivalente americano di un foglio di via. Nel peggiore dei casi rischiate fino a 5000 dollaroni di multa e fino a 6 mesi di carcere. Teoricamente i Cammo Dudes sono autorizzati a usare qualsiasi mezzo (vedi alla voce: sparare) per fermare eventuali intrusi.

Rollingsteeler avvisato, mezzo salvato.

Fonti:
DreamlandResort.com
“Area 51 – La verità senza censure” di Annie Jacobsen, potete acquistarlo QUI

Articolo del 30 Ottobre 2023 / a cura di Fabio Rusconi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • Marco

    Il MiG 21 non ha mai spadeoneggiato in Corea… la guerra di Corea si è combattuta dal ’50 al ’53. Il primo volo di questo aereo avviene nel ’55: come altri aerei americani dello stesso periodo viene sviluppato proprio sulla base delle lezioni apprese durante il conflitto in Corea… che erroraccio ragazzi!

    • Fabio Rusconi

      Hai ragione, ho corretto.
      Grazie per la segnalazione

Altre cose da leggere