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Toyota GR Yaris Super Test, tanto fumo… ma quanto arrosto!

Le chiamavano homologation specials, auto costruite in piccola serie solo con il chiaro obiettivo di omologare la vettura per il suo utilizzo nelle competizioni. Non sono state molte, ma alcune di esse sono diventate veri e propri simboli nel mondo dell’automobilismo: auto come la BMW M3 E30, la Subaru Impreza 22B Sti o la Ford Sierra RS500 Cosworth hanno trasceso la loro natura di automobile per diventare, semplicemente, leggende.

Poi il mondo delle corse è cambiato, così come i suoi regolamenti. Ma non solo, negli ultimi anni il mondo dell’auto è cambiato radicalmente, così come gli appassionati di auto, viziati, ingozzati, messi all’ingrasso dalle case stesse e dai loro furbi reparti marketing. E di vetture di questo tipo, spesso leggere, scarne e impulsive, nate solo per dare spettacolo o per finire nei poster delle camerette, per molto tempo, se n’è fatto a meno, lasciando agli appassionati meno inclini alla lobotomia solo la nostalgia “dei bei tempi andati, quelli delle macchine di una volta”. Poi, nel 2020, è arrivata come un asteroide la nuova Toyota GR Yaris, e il mondo delle auto sportive ha una nuova superstar.

Si ringraziano le Cave Nord di Lippo di Calderara di Reno (BO) per la possibilità di sgummare sul loro ghiaione

Bene, iniziamo:

Cosa diavolo sta succedendo a Toyota? Da portabandiera della transizione verso un modo più noioso ecologico di vivere l’auto con l’introduzione delle vetture ibride (Prius prima, Yaris poi) e con il continuo lavoro di perfezionamento della Mirai ad idrogeno, la casa giapponese al momento sembra essere una delle poche (se non l’unica fra i marchi generalisti) ad avere veramente a cuore il concetto stesso di auto sportiva e di piacere della guida. Senza prendere in esame gli attacchi del sig. Toyoda verso le auto 100% elettriche, Toyota negli ultimi anni è stata l’unica ad andare controtendenza e a credere nelle sportive umane: nella gamma del costruttore giapponese, in mezzo ad auto bionoiosette abbiamo infatti la bella Supra (purtroppo capita poco a causa di un’ignoranza MOSTRUOSA e dall’incapacità della gente di ragionare con la propria testa),

– telaio e pianale sono due cose diverse, zotici –

la dolce GT86 (nella quale Toyota continua a credere e che diventerà GR86 prossimamente) e, infine, la nuova, famigerata Yaris GR, una delle auto più chiacchierate degli ultimi anni. Toyota, non ti capisco ma ti voglio bene.

– reazione sui social a ogni nuova notizia circa la Yaris GR –

Le aspettative nei confronti della Yaris GR hanno raggiunto limiti che recentemente non si erano mai visti, al punto che tutte le auto previste per l’Italia sono andate bruciate in poche settimane, manco fosse l’ultima creazione di Horacio Pagani. Le cose sono due: o in Toyota hanno un reparto marketing molto efficiente o in giro c’è ancora gente che ha voglia di guidare auto di questo tipo. Sì perché, come scopriremo procedendo in questo Super Test, non è solo questione di potenza quanto piuttosto di carattere e carisma e coinvolgimento meccanico. Fin dalle prime frammentarie notizie fino alle immagini e i dati ufficiali, la nuova Yaris GR si è presentata da subito come una macchina vecchia scuola, facendo così felice un intero popolo di appassionati di auto insoddisfatti dal cronico imbolsimento che negli ultimi 15 anni ha contagiato le varie hot hatch presenti sul mercato, sempre più pesanti, digitali, potenti ma non per questo divertenti o coinvolgenti (QUESTA si salva anche se è troppo scomoda). In questo panorama di deboscio automobilistico arriva infine Toyota che con un dito medio di 1280 kg di metalli e plastiche pregiate è tornata alle origini, proponendo un’auto cazzuta, tutta sostanza, meccanica e piacere di guida, il tutto in un corpo vettura piuttosto ignorantello ma non così appariscente.

– solo a me la presa d’aria nel paraurti ricorda la vecchia Celica GT-Four? –

Sì perché vedendola così, a parte un manipolo di infuocati, in pochi la riconoscono come una vettura speciale. Ci andate a prendere la ragazza e lei penserà “oh che carina la Yaris, anche mia nonna ce l’ha” e questo suo passare inosservata (i giovani direbbero sleeper) è una figata. Nessuna occhiataccia, nessuna auto con le orecchie volante incuriosita, nessun timore a lasciarla nel parcheggio del centro commerciale. Qui, quello che conta – alla facciazza del marketing – è quello che non si vede: la Yaris GR infatti è una specie di vettura silhouette, nella quale la carrozzeria deve ricordare un modello stradale ma la sua unica funzione è quella di ricoprire la meccanica sottostante, sviluppata da Toyota assieme ad un tizio di nome Makinen, Tommi Makinen per avere una vettura con cui competere nel WRC (la nuova Yaris, disponibile solo a 5 porte, non va bene, serve un telaio più rigido). Tuttavia, così come il Covid ha rovinato i vostri piani per il 2020/2021, anche Toyota è rimasta fregata: i regolamenti WRC sono stati cambiati all’ultimo minuto e nel 2021 si correrà con le vecchie WRC mentre il prossimo anno si correrà con delle nuove auto con motore ibrido e, in tutto questo, a rimanerci secca è stata proprio la Yaris GR, sviluppata appositamente per delle corse che non correrà mai.

Più larga e bassa rispetto ad una Yaris standard, quello che è nascosto sotto il sottile velo di plastica e alluminio della GR è un piccolo capolavoro di meccanica: se l’avantreno è un classico McPherson, tutto il retrotreno è stato preso dalla Toyota Corolla (le sospensioni sono quindi indipendenti con doppio braccio oscillante) mentre il motore è un piccolo tre cilindri da 1,6 litri capace di 261 cavalli (e 360 Nm di coppia) scaricati sulle quattro ruote motrici attraverso un raffinato sistema di trazione integrale permanente, basato su due differenziali meccanici Torsen e un differenziale centrale a controllo elettronico per ripartire la coppia sui due assi in maniera diversa a seconda dell’impostazione desiderata (normal, sport o track). Infine c’è un superbo cambio manuale a sei rapporti e il freno a mano classico che se lo tirate c’è un collegamento meccanico che stacca il differenziale posteriore e ogni tornante diventa uno spasso. Ora, visto che sapete praticamente tutto di questa auto e credo sia inutile sprecare spazio web per riportare dati che qualunque testata ha riportato otto mesi fa, andiamo al sodo che vi racconto un po’ come va su strada questo ferro, perché ne vorrei tanto una e perché sarebbe bello che ne provaste una PER DAVVERO e, magari, per qualche giorno.

Mi avvicino alla Yaris GR e apro la portiera, la prima cosa che mi colpisce è il finestrino a giorno (senza cornice), soluzione spesso riservata a vetture spider o coupè e che di certo non ti aspetti su una Yaris, figata. Metto dentro la testa e c’è la seconda sorpresa, l’abitacolo: spoglio e plasticoso, ricorda nelle forme quello di una Yaris normale ma in realtà è più scarno e semplice. Il piccolo cruscotto digitale è stato sassato via e al suo posto c’è un classico pannello analogico con due indicatori, velocità e giri motore, bona lè. 

– dai, almeno da fredda, un po’ di rispetto –

In mezzo ai due quadranti c’è un piccolo monitor digitale con la risoluzione di un vecchio Game Boy che funziona da computer di bordo e sul quale potete riportare alcune informazioni essenziali come i consumi, i dati della radio o, schermata fissa se guido io, la pressione della turbina, sempre utile e appariscente. (bella anche la schermata che riporta la coppia su ciascuna ruota, utile per sentirsi dei pro).

Il resto del cruscotto è spaventosamente scarno e spartano, non so se Toyota l’ha fatto apposta o se hanno capito il pubblico a cui la macchina sarebbe finita in mano, ma la sensazione di essere a bordo di un mezzo che se ne sbatte le palle di tutti i giochini tipici delle auto moderne è costante. In mezzo ai sedili ci sono solo la leva del cambio, il freno a mano, tre pulsanti per la gestione dei controlli e della doppietta automatica e il pomello per la selezione delle modalità di guida, se vi piace giocare, con la Yaris GR vi tocca guidare, mi spiace.

– notare la qualità del pomello per le modalità di guida con il contorno in gomma e la schifezza dello sportellino della presa 12V che pare che vi debba rimanere in mano da un momento all’altro. Meravigliosa nel suo fregarsene della “qualità percepita”, la Yaris GR mi ricorda un’osteria bolognese, di quelle unte in cui si beve vino di scarsa qualità, si limonano studentesse fuorisede e si mangiano tagliatelle al ragù –

Infine, giusto perché ve lo troverete in mezzo alle balle ogni volta che chissà per quale motivo cercherete di guardare fuori dal parabrezza, il cruscotto è dominato dallo schermo touch screen dell’infotainment, anche lui a risoluzione Sega Mega Drive e con le funzioni limitate: è brutto e inutile e mi piace pensare che i tecnici di Toyota GR hanno dovuto infilarlo dentro l’auto per forza per accontentare qualcuno degli uffici alti. È orrendo ma fa parte del fascino spartano e race replica di questa impetuosa bomba a mano.

– brutto, inutile e in mezzo alle balle, ottimo lavoro Toyota –

Bene bene, a parte alcuni difettucci, più la guardo e più  la percepisco determinata: mi siedo dietro al suo piccolo volante e, nonostante una seduta un po’ troppo… seduta e simile a quella di una Abarth 500 (che non mi piace, forse anche perché sono abituato a stare sdraiato dentro la MX-5), alla fine mi trovo fin da subito a mio agio. Mi sembra di essere su uno sgabello ma la posizione dei pedali e del volante è perfetta e la guida, sebbene la posizione non sia delle più sportive, non viene assolutamente sacrificata, complice anche il pomello del cambio distante una spanna o poco più dal volante, per cambiate rapide, precise e senza esitazioni.

Peccato solo che l’intera auto sia piuttosto altina, sembra un piccolo furgoncino, me ne sono accorto fin da subito una volta in mezzo al traffico: fermo al semaforo alla sinistra di una 500 , ho guardato la tipa che la guidava come per dire “eh, mica male eh, è una Yaris GR” salvo poi accorgermi che ero più in alto di lei. Lo stesso giorno la stessa cosa è successa accanto ad una Audi Q3, solo che in questo caso ero alla stessa altezza del guidatore del suv tedesco. Insomma, in poche parole, se in mezzo al traffico volete fare i galli con una macchina che vi fa sentire speciali anche fermi al semaforo, la Yaris GR non è la macchina per voi: alta, piccola e apparentemente anonima, nessuno (o quasi) si accorgerà di voi che, invece che al volante dell’ultima arma definitiva con cui sbrogliare i passi di montagna, sembrerete al volante dell’ultima nata in materia di auto ecochic. Scegliete voi se è un bene o un male, per me che sono un tamarro inside è un male.

– dettagli che fanno la differenza e che nessuno là fuori nota –

– forse così a qualcuno potrebbe venire il dubbio che non è la solita average Yaris casa-ufficio-coop –

Mi siedo, i sedili rivestiti in Alcantara (come la cartelle delle portiere) sono massicci e comodi, la regolazione è manuale e ci vogliono pochi istanti per trovare la posizione migliore, specialmente per me che sono alto 1.73 cm. Qualora la vostra altezza superi il metro e 80, il consiglio è di smontare i sedili, segare le staffe e imbullonarli direttamente al pianale, farete prima.

Accendo il motore (la chiave è di tipo keyless, la potete tenere in tasca) e prendo in mano la leva del cambio. Sorpresa: il comando spacca di brutto, la leva si muove precisa e contrastata fra i singoli rapporti con dei sonori clack clack, sembra quasi che i leveraggi siano su uniball (ho controllato e no, sono normali). È una figata, sembra di cacciare dentro i rapporti con le dita muovendo i singoli ingranaggi, in questa Yaris c’è tanta tanta tanta meccanica e, per me che ho le balle piene della roba digitale, è un regalo bellissimo, grazie Toyota. Di nuovo, manovrando la leva del cambio manuale, la sensazione è che Toyota abbia preso dei concetti meccanici un po’ antiquati e ampiamente collaudati (come il cambio manuale) e li abbia perfezionati aggiornandoli al model year 2021, rendendoli ancora migliori, quasi come se oggi uno si mettesse a costruire una copia che ne so, dell’aereo dei fratelli Wright mantenendone idea e disegno ma sfruttando le tecnologie e i materiali moderni, credo di essermi spiegato: è solo un cambio manuale, ma un gran cambio manuale.

– tre pedali possono ancora aver senso nel 2021? La risposta di Toyota è sì –

Comunque, innesto la prima, mollo la frizione (perfetta ma con il pedale dal ritorno un po’ lento) e inizio a muovermi. Le sorprese proseguono: uscito da poco dalla Mini GP, cattiva cattivissima che sembra voler fare la pole position anche quando la mettete in garage, la Yaris invece è sorprendentemente docile e “normale”. Se usata come una macchina normale, questa è in tutto e per tutto una silenziosa, parca (in media fa i 13 al litro), comoda e noiosa macchina normale. Se la guidate tenendo il motore sotto coppia (diciamo entro i 3 mila e 500 giri), la Yaris GR non è altro che una normale Yaris senza l’effetto scooterone tipico del sistema ibrido e con il cambio manuale.

– qui non c’è il variatore –

Le cose però cambiano se iniziate a pestarci: schiacciando il pedale, il piccolo tre cilindri si appoggia in coppia e superati i 4000 giri cambia voce, da silenzioso e sommesso, il mille-e-sei si scrolla di dosso la polvere e inizia a farsi sentire; il non-rumore cambia e l’abitacolo viene invaso da un ringhio strano e un po’ goffo (QUI lo potete sentire e questo forse è l’unico problema dato dal fatto di essere un tre cilindri, il sound un po’ anonimo, per il resto questo è un cazzo di signor motore) mentre la spinta aumenta con forza. A questo punto il motore si lancia con impeto e voracità verso il limitatore posto a 7000 giri sbattendoci contro con un vecchio caro hard cut di tipo bam-bam-bam, non quegli osceni limitatori moderni che il motore fa EEEUOOOO che sembra si ingolfi. In questi tremila giri c’è tutto il carattere e la foga della Yaris GR, in questi tremila giri si entra in una figata di sensazioni ed emozioni uniche: guidando di cattiveria su per un passo montano e tenendo la macchina in questo range di giri si riescono a provare sensazioni dimenticate da anni; si entra in un unico flusso di guida, velocità, cambi marcia fulminei, frenate con la frizione sotto il piede per aiutarsi in inserimento e tante piccole chicche che rendono questa Yaris molto più vicina ad una vecchia Clio RS che ad una moderna hot hatch tutta cavalli, turbo e ambient light. È una figata totale, il cambio manuale, gli sbuffi arroganti della pop-off in rilascio che altro che PornHub, il volante, i tre pedali, tutto sulla Yaris GR è messo lì per farti sentire parte stesso della macchina e della guida, mentre ti arrampichi chiassoso su questo passo montano, tu sei la macchina, tu sei velocità, tu sei la guida, tu sei al centro dell’azione. E non è questione di cavalli, è questione di meccanica raffinata.

– il posto migliore per essere assieme, la Futa. Avrei voluto abbracciarla ma dovevo fare la foto –

Una meccanica messa totalmente al servizio della guida, al punto che, alla fine della fiera, ad avermi fatto emozionare di più di questa piccola Toyota non è il suo motore (buono) quanto il suo assurdo assetto: basta poco per accorgersene ma la Yaris fa una cosa che poche (forse nessuna) moderna vettura fa: si muove sulle sospensioni. Dai tutto gas e il muso si alza, la macchina si appoggia sul retrotreno trasferendo così carico e grip e vi lancia in avanti, davanti a te arriva una curva a sinistra a salire, freni, scali, inserisci, il muso si punta in basso sulla ruota esterna, trasferendo così carico e grip. Centro curva, corda, gas, e sbam, la macchina si siede sparandoti in avanti. In un modo di auto rigide oltre ogni limite nelle quali tutto il grip meccanico è demandato alle gomme (che fanno quel che possono), sulla Yaris GR tornano a lavorare telaio e sospensioni: il modo in cui potete centellinare i trasferimenti di carico con piccoli movimenti del volante o dosando freno, frizione e acceleratore per ottenere il grip ideale in ogni condizione è una droga delle migliori.

– questo non è semplice rollio, questa è una macchina che lavora e sfrutta la fisica a suo favore –

La macchina è totalmente viva sotto di voi che potete veramente metterla dove volete, complice anche la sua capacità di generare un grip sensazionale: invece che essere una pallina impazzita che rimbalza sulla strada cercando grip, la Yaris GR copia in maniera superba l’asfalto mantenendo sempre saldo il contatto fra le sue gomme e il terreno. Sempre equilibrata e prevedibile, la Yaris Gr può diventare uno spasso, basta selezionare la modalità “sport” per trasferire ben il 70% della coppia verso l’asse posteriore per ritrovarsi per le mani un luna park con le ruote: in questa impostazione la Yaris GR si comporta come una quasi-trazione posteriore, tirandovi fuori dalle curve a fionda magari anche in controsterzo, generando botte di divertimento e adrenalina che dovrete tenere i finestrini aperti perché in macchina tutta quella goduria non ci sta.

– come si fa a non volerle bene –

Certo, mi rendo conto per per potersi divertire con lei bisogna volerlo fare e per questo – forse – in giro leggo commenti che mi fanno tremare le mani, con gente che si ferma al superficiale “non va” (tempo fa uno al telefono si lamentava del fatto che la Giulia Quadrifoglio non va, è ferma, menghia compra un dragster): a differenza di molte auto tutte cavalli, noia ed elettronica, la Yaris GR è un’auto che non ti regala nulla, non è una su cui sali e sbam, vai a schiodo fin da subito sempre e comunque quasi come fossi sui binari no, le prestazioni di cui la Yaris GR è capace, devi volerle, desiderarle, bramarle e, infine, essere capace di tirarle fuori e di goderne, solo così potrai capire che razza di macchina eccezionale ha partorito Toyota che non mi hanno mai risposto alla mia richiesta “ehi ve n’è rimasta una?”, infami l’avrei presa.

Più la guido e più mi viene da paragonarla ad una Lancia Delta Integrale moderna e senza le pugnette tipiche delle macchine vecchie (e italiane): per il modo in cui si muove agile sulle sospensioni, per come si arrampica su un passo montano su asfalto/neve/ghiaia, per come ti tira fuori sorrisi a 35 denti ogni volta che apri il garage e te la trovi davanti ad aspettarti con il suo ghigno malefico, questa Yaris GR mi ricorda proprio la reggina (!!11!1). Non mi interessa se sul ‘ring è andata più o meno forte di altre auto sportive, non mi interessa se a bomba fa solo i 228, non mi interessa nulla delle sbadilate di mer scemenze che si leggono sui social, questa macchina è pura ed eccezionale come poche. Vi farà divertire ma, anzi, meglio, vi riporterà ad un modo di guidare e di vivere l’auto dimenticato da anni, lo stesso per cui vi strappate la maglietta urlando “rivogliamo la Lancia!!”: bene, eccovela qui una macchina perfettamente paragonabile alle vecchie auto da rally stradali… con in più il bluetooth per ascoltare la vostra playlist su Spotify.

E ora, spagellations

  • Estetica. Forse l’unico punto debole della GR Yaris è la sua linea. Inizialmente mi ha colpito ma poi, giorno dopo giorno mi ci sono abituato. Non urla in giro “ehi guardatemi, io sono figa!” ma, anzi, esclusi i cerchi forgiati e qualche dettaglio, la GR Yaris sembra una Yaris normale e nessuno vi caga. Per alcuni è un vantaggio, per me che sono un tamarro no. Belli i finestrini a giorno.
  • Piacere di guida. Totale, anzi totalizzante. A partire dal modo in cui questa auto si fa condurre tranquilla in mezzo al traffico fino al momento in cui si scatena correndo come una matta, la Yaris GR è un’auto da guidare, da assaporare e da gustare. Uscendo un po’ dal rumore dei social e dall’hype generalizzato, questa è una vettura da veri intenditori e amanti della guida vera, fisica e ragionata. Non ti regala nulla, ma se riesci a tirarle fuori l’anima diventa una droga.
  • Vita quotidiana: Quella di una Yaris con l’abitacolo più scrauso e senza troppe menate. Quello che c’è funziona bene, il baule è minuscolo e accedere ai posti dietro è da contorsionisti.
  • Street credibility. Per strada in pochi si sono accorti del fatto che ero su una Yaris speciale, il discorso cambia quando raggiungete il vostro giro di amici infuocati/smanettoni: a quel punto dovrete tenerli alla larga, la curiosità nei confronti di questa piccola bomba a mano è altissima. Ah, sicuramente arriverà quello che cercherà di criticarla in tutti i modi con robe tipo “è di plastica”, “è tutto ferro fa la ruggine”, “è un tre cilindri” e robe del genere.
  • Fattore groupie. Lasciate stare, se volete andare a pelush prendete questa qui sotto (quella senza livrea)

  • Fattore Nerd. La Yaris GR farà contenti i malati del JDM, gli appassionati di meccanica, quelli a cui fa schifo la fi a cui piace guidare per davvero assorti nella loro concentrazione. Farà felici i gommisti, i benzinai e gli appassionati del tuning, farà contenti i chiacchieroni da bar e i fenomeni da tastiera. Insomma, la Yaris GR mette d’accordo tutti tranne i malati del touch a tutti i costi e delle lucine da albero di Natale, per quello, mi spiace, avete sbagliato auto, qui dentro vi toccherà guidare.
  • Economia d’uso. L’abbiamo detto, la Yaris Gr può essere una vettura normale (con consumi di circa 13-15 km/litro se usata in maniera civile) o un bombardone chiassoso e divertente, situazione nella quale i 261 cv inizieranno a bere copiosamente (a bomba si fanno 3,5 km/litro circa). A questo dovete aggiungere lo stramaledetto superbollo, la Yaris GR vi costerà circa 650€ annui a cui aggiungerne 140 di supertassa di stocaz.
  • Oh, quanto fa? Progressiva e corposa in accelerazione, la GR Yaris paga una forma da muletto e si ferma a “soli” 228 km/h. Non molti ma il vero divertimento sta da un’altra parte. Com’è che diceva quel tipo che guidava la Mercedes? ah si: “I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve”, ecco.
  • RollingSteel Approved? Decisamente sì.

Ah, importante, se volete leggere una prova approfondita, con rilevamenti strumentali (consumi, accelerazioni, velocità & co.) e tempi sul giro, potete andare in edicola e comprare il numero di Auto (n°5, in edicola dal 15 aprile), sul quale troverete la mia prova completa di questa bomba a mano.

Articolo del 23 Aprile 2021 / a cura di Il direttore

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  • LUIGI

    MACCHINA STUPENDA VECCHIA SCUOLA PER IL MODO DI GUIDA E QUELLO CHE TI DA…PECCATO ESSER IN EPOCA DI SUPERBOLLO E AUTOVELOX…BEATO TE CHE LA HAI GUIDATA IO FACCIO PARTE DEGLI APPASSIONATISSIMI DI MOTORI MA COME DIRESTI TU……MOOOOLTO POVERY

  • Federico

    Articolo emozionale ma interessante oltre modo… apprezzo l’assenza della classica sbrodolata di dati da cartella stampa. Sarebbero bastati gli interni della Yaris ibrida in allestimento Style o Première e sarebbe stata tutta un’altra roba… ma son giappi e avran detto “è un’auto da rally, sarà usata per i rally, manteniamola semplice e facila da pulire quando si impolvera dentro” mi piace che facciano tutto con una ragione tecnica anche quando sembra un nonsense.
    il freno a mano accanto al volante sarebbe stato illegale, vero?

    • Complimenti per la descrizione…… la sto aspettando a giorni……il mio regalo per i 60 anni… Come dice mia moglie che me l ha regalata .
      Testa di matto non cambia mai

  • Andrea

    Bravo Direttore, Un bell’articolo scritto con il cuore senza esagerazioni da giornalista inglese

  • Mauro

    Ti invidio da morire mi piacerebbe moltissimo anche solo provarla

  • Salvatore

    Stupenda davvero… Bravo direttore

  • Nicola

    Bellisssssimo articolo, complimenti davvero!!
    Letto tutto d’un fiato, da leggere e rileggere

  • Alessandro

    Aspettavo questa prova. Bellissimo articolo, grande macchina. Mi piace molto anche esteticamente: per me qui l’understatement è un pregio e i bei dettagli come i cerchi forgiati e i dischi baffati si fanno notare eccome! Se la massa non se ne accorge… bah, peggio per loro.
    Dal mio punto di vista la desiderabilità di questa favolosa Yaris GR è enne volte superiore rispetto alla Mini JCW GP (col suo assetto esasperatamente rigido e il suo Aisin dalle inutili 8 marce con coppia autolimitata per le prime due) recensita nell’articolo dello scorso 16 febbraio. E lo affermo da felicissimo possessore di Cooper S R53 col volumetrico.

  • Enrico

    Perché 3 cilindri per vdnderla, e per correrci 4?

    • Patrick

      Il 3 cilindri è stato omologato per correrci, ed assieme al resto della macchina era incluso nella base per sviluppare la nuova WRC. Purtroppo la FIA nel frattempo ha stravolto le regole, premettendo silouettes dedicate ed obbligando all’ibrido dal 2022.
      Toyota dopo questa doccia gelata si è trovata con una GR che avrebbe potuto correre soltanto una stagione.
      Ha optato dunque per correre il 2021 con la macchina ‘vecchia’ e prepararne una nuova per il 2022. Il 3 cilindri verosimilmente dovrebbe salvarsi, aggiungendoci l’ibrido per la stagione ’21, mentre per il resto della GR Yaris, staremo a vedere.

  • Alberto N

    Forma da muletto… La Golf GTI MK1 e la Delta avevano un’aerodinamica anche loro non ottimale ma davano comunque soddisfazioni. Hai detto bene, il divertimento non è tanto la velocità massima, ma tutto quello che è nel mezzo

  • Alberto N

    PS col rispetto dovuto per la Delta, speriamo che il telaio tenga….

  • R

    Lascia perdere i commenti che fai fanno schifo non sai proprio niente 

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