Home / / CUPRA Formentor VZ5, il SUV che non ti aspetti

CUPRA Formentor VZ5, il SUV che non ti aspetti

Vi ricordate quegli anni dove possedere un SUV era roba da baüscia milanés?

Io ho ben in mente quel periodo, mio padre smise di colpo di comprare le station wagon e in box iniziarono ad entrare mostruosità alte come palazzine a 3 piani e dal peso di una betoniera Putzmeister. In casa il trend iniziò (tristemente) passando da un’Audi S6 C5 Avant a una goffissima BMW X5 E53 3.0d, brutta come il peccato e tanto imponente che avrebbe potuto montare tranquillamente il loghetto della Rheinmetall al posto di quello del brand bavarese.

Però era roba da fighi e questo mi gasava, sticazzi del V8 Audi, adesso in garage c’era l’ultimo aggeggio alla moda.

In quegli anni c’era ancora tanta roba gasata in giro e i “jeepponi” – come li chiamava mia madre – si contavano sulle dita di una mano. Greta Thunberg ancora non era nata, il cambio manuale era roba per gente normale e i SUV sportivi erano solamente una supercazzola delle case automobilistiche per dimostrare che era possibile montare motori enormi in macchine ancora più enormi.

– alla fine chi non vorrebbe il motore di una BMW V12 LMR su un bisonte a forma di cassettiera? –

Poi dev’essere successo qualcosa. Ho chiuso gli occhi, è arrivata la pubertà e all’improvviso a qualcuno è venuta la brillante idea di far sentire tutti dei baüscia traducendo ogni modello della gamma in qualcosa che contenesse la parola SUV.

Sono arrivati i compact SUV, i city SUV, i mid-size SUV, i full-size SUV, i crossover, quegli abomini di SUV coupé e pure i SUV cabrio. Questa transizione è stata talmente veloce che quasi chiunque, volente o nolente, si è infilato in garage una di quelle macchine negli ultimi 10 anni. Dopo essere diventati il 40% del venduto sul mercato (sì, avete letto bene) i SUV hanno iniziato a declinarsi nelle varianti “sportiva”, il più grande cruccio dell’appassionato di motori e fonte interminabile di battibecchi sui social.

Io in primis ho sempre guardato con disgusto – e ogni tanto continuo a farlo – quelle automobili ingrassate e bombardate alla follia per compensare una mole da corazzata. Recentemente però ho iniziato a provarne qualcuna un po’ più studiata e mi sono macchiato del peccato mortale di Godimento Errato.

Qualche settimana fa sono stato invitato a Barcellona da CUPRA, il nuovo brand sportivo del gruppo VAG nato nel 2018, per provare l’ultima arrivata in casa.

Vi semplifico un po’ l’analisi: io sono un bambinone e per quanto la parte razionale del mio cervello spinga nella direzione di leggerezza/guidabilità ecc. ancora mi gaso come un folle quando mi parlano di cavalli e motori poco convenzionali. Quindi immaginatevi la mia reazione quando mi hanno detto che avrei guidato in pista un SUV equipaggiato con un 2.5 TSI cinque cilindri da ben 390 cavalli. Niente batterie, niente sistemi ibridi o cose del genere, solo un ignorantissimo e storico propulsore Audi alimentato a benzina e aria compressa.

L’auto in questione è la CUPRA Formentor VZ5 (Veloz Cinco), la prima auto concepita e sviluppata dal marchio sportivo catalano che, tra le altre cose,  sta avendo un successo davvero clamoroso. Tante motorizzazioni diverse e un design davvero unico grazie alla mano di Mesonero-Romanos (oggi Lead Designer di Alfa) stanno portando Formentor ad essere la best seller del brand, tanto che a oggi 2 CUPRA vendute su 3 sono di questo modello.

Entriamo un secondo nel magico campo della soggettività.

Esteticamente parlando, a me la Formentor piace un botto, me ne innamorai già il giorno in cui venne timidamente presentata al Salone di Ginevra nel 2019, ma vederla “da guerra” verniciata in quel magnifico Magnetic Grey opaco, coi megacerchi da 20 pollici che lasciano intravedere un impianto frenante enorme, splitterini vari in fibra di carbonio e scarichi color rame mi ha lasciato con pensieri strani e confusi in testa.

Gli interni è come se fossero stati disegnati da un burbero signore di Wolfsburg che però nasconde una vita segreta da clubber di locali ibizenchi. Il tutto è di una razionalità e minimalismo spaventoso, troviamo pochissimi tasti analogici e un televisore da 12 pollici a fare da padrone sulla plancia mentre mentre il cruscotto è di tipo digitale da 10.25 pollici. Io che ho 28 anni ma sono cresciuto con una Punto ELX del 95 ancora oggi smadonno non poco con i sistemi di infotainment moderni, rei a mio avviso di complicare cose che una volta erano di un’immediatezza spaventosa. Aria condizionata? No problem, sono solo 124 comodi passaggi tutti su touch screen. Oh peccato, sei finito dentro a un fosso mentre cercavi di capire come impostare la ventola A/C.

– io però tutte le robine da nerd sul volante le adoro –

Per fortuna CUPRA ha integrato sui suoi mezzi un assistente vocale chiamato “Hola, Hola” piuttosto intelligente e basterebbe, di fatto, chiedere a lei. Io però ho fastidio anche solo quando parte il tergicristallo in automatico, figurarsi a parlare con una IA che spesso e volentieri non capisce un’acca di cosa gli stai chiedendo.

Tolti questi acidi commenti da boomer, il resto è davvero una figata.

I sedili sportivi a guscio in fibra di carbonio sono una BOMBA pazzesca, i materiali sono ben curati e ho apprezzato molto il contrasto di cuciture color rame con la pelle nera delle finiture. Essendo anche un po’ tamarro inside non ho nemmeno disdegnato il sistema d’illuminazione interna wrap-around, forse uno dei pochi in commercio ad essere bello e poco invasivo allo stesso tempo. Le seduta di guida non sembra assolutamente quella di un’auto “rialzata”, io mi sono ambientato tempo zero e sia volante che sedile si regolano facilmente alla vecchia maniera.

– l’ho già detto che questi sedili sono fotonici? –

Nonostante venga definita un SUV coupè (perché poi?) in realtà è anche generosa con il volume interno. Il bagagliaio è da 420 litri quindi avrete abbastanza spazio per caricare cani, spesa e suocera mentre abbattendo i sedili è probabile che potreste anche star comodi durante una fuga amorosa tra i campi al chiaro di luna.

Bene, è ora della pièce de résistance.

Non vi racconterò di modalità eco, consumi e altre robe noiose, questo è Rollingsteel e a noi interessa sapere quanto asfalto strappa dal terreno questa bestia catalana. Sarò schietto: Formentor VZ5 tarella veramente forte, per citare il Direttore direi che va a BUSSO.

0-100 coperto in 4,2 secondi (usando il launch control) e una velocità massima di 250 km/h (autolimitata) sono solo i numeri che possono esprimere il 2.5 TSI di derivazione Audi da 390 cv e 480 Nm di coppia ma per una volta, soprattutto per un SUV, non si parlerà solo di come va forte sul dritto ma anche di come sia effettivamente un’auto che, volendo, potete anche portare in pista (con un suv, in pista: non ci crede nessuno. Sappiate solo che, volendo, lo potete fare e potreste anche non sfigurare).

Ho provato la VZ5 sul tracciato del Parcmotor Castellolì lupo ululà, ai molti non dirà nulla ma è una piccola perla di 4,1 km nascosta sotto al Montserrat (ricordate Forza Motorsport 4?) e piena di saliscendi in grado di mettere in crisi assetto e impianto frenante di qualunque pseudo ciofeca sportiva con poco carattere.

La Formentor mi ha fatto capire dopo appena tre curve due cose importantissime: prima di tutto quel motore, abbinato a quel gioiellino di DSG 7, è pazzesco. L’erogazione di coppia è lineare ma la spinta che arriva ai reni è davvero possente. Non è un cazzottone in faccia a Mach 2 di Mike Tyson, piuttosto è un incontro di 10 round in cui prendi una fiotta di cartelle sul gozzo a intensità fissa. La seconda cosa fondamentale che ho imparato è che la VZ5, anche nella modalità più cazzuta CUPRA Mode, chiede disperatamente di essere slegata dai vincoli dell’ESC. Ammetto che non serve un gran manico per guidarla dato che la trazione integrale perdona tantissimo ma coi controlli attivi perde totalmente verve, inizia a tagliare in uscita di curva e a saltellare in ripresa come un canguro drogato.
Al contrario, tenendo premuto il tasto dell’ESC per 3 secondi il SUV di Martorell darà piena potenza a tutto il suo arsenale ed è qui che inizia il divertimento.

A livello di assetto i tecnici spagnoli non si sono limitati a cambiare solo 4 molle ma hanno preso la Formentor VZ da 310 cv e l’hanno imbottita di steroidi. Più camber, più bassa di 10 mm, bushing più duri, Multilink al posteriore, MacPherson all’anteriore e un nuovo sistema di ripartizione variabile della coppia alle ruote posteriori chiamato Torque Splitter (già visto sulla Golf R e che, a detta di chi l’ha provato, è miracoloso).

Per gli smanettoni: utilizzando due frizioni idrauliche nel differenziale questo aggeggio aiuta il culone della Formentor a chiudere più facilmente le curve, come se fosse un torque vectoring “classico” ma meccanico. Questo piccolo portento meccanico poi può essere utilizzato impropriamente anche per far incazzare gli anziani di quartiere utilizzando la modalità Drift Mode, dove il 50% della coppia viene mandato alle ruote posteriori. Basta pigiare forte sul pedale destro e Formentor inizia a fare i tondi come una vero redneck americano nel parcheggio di un Walmart .

In pista è semplicemente composta, zero rollio, zero beccheggio. Esce delle curve a cannone e non accenna praticamente mai al sottosterzo, anche nelle chicane più rognose. L’impianto frenante poi è una figata pazzesca, davanti troviamo dischi flottanti in acciaio da 375 mm (spettacolare la campana) grossi quanto la ruota di una Suzuki Swift mentre la pinza è una Akebono monoblocco a sei pistoncini. Inutile dire che nemmeno pestando sul freno come un fabbro svedese riuscirete a far alzare bandiera bianca a quell’impianto. Io, per esempio, in 6 giri a fuoco non l’ho minimamente impensierito.

Incredibilmente gli unici difetti di quest’auto, a mio avviso, li ho scoperti sulle strade di montagna del parco del Montserrat e non in pista.
Mentre si viene letteralmente fiondati da un tornante all’altro dal micidiale 2.5 TSI e dal il DSG 7 che inserisce le marce come il GAU-Avenger dell’A-10 ci si accorge che in tutto questo splendido balletto manca un po’ di colonna sonora. Non fraintendete, io AMO il sound inconfondibile dato dalla sequenza di accensione 1-2-4-5-3 del cinque cilindri (che da solo vale l’acquisto) ma all’interno di Formentor tutto è un po’ troppo insonorizzato. Sarò psicopatico, ma a me piace sentire ogni minimo rumore di un propulsore cazzuto e voglio godere dell’esperienza di guida accompagnato da una sinfonia in via di estinzione. Per me è come voler andare ad un concerto dei Metallica mettendosi però i tappi nelle orecchie, follia.

– io voglio sentire questo all’interno dell’abitacolo –

Tolto questo piccolo inconveniente, facilmente risolvibile con un flessibile e un po’ di ferro avanzato in cantina, arriviamo all’unica nota che personalmente ho trovato stonata in questo gran pezzo di vettura: lo sterzo. Mi rendo conto che l’utente medio non utilizzi l’auto a cannone tutti i giorni e trovo anche comprensibile che si dia priorità alla guida “daily”, ma tutto il giochino passa attraverso i polpastrelli (a proposito, vi siete iscritti alla newsletter di Di Brutto?) e avere un buon volante tra le mani che però non comunica bene ciò che dicono le ruote è un po’ una rottura. Peccato.

Tirando le somme la Formentor VZ5 si merita alla fine un doppio pollice alzato. È un’auto unica (e di questa versione ne faranno solo 7.000), per certi versi anacronistica (un cinque cilindri su un SUV oggi?) e non me ne frega nulla se i fenomeni da bar andranno a paragonarla alla cugina RSQ3 o peggio alla RS3, perché questo SUVvino catalano è in grado di fare sul serio i buchi nell’asfalto. Si guida come se non fosse un SUV, è bella, va forte e ha un motore spaziale. Altro?

Ora daje coi pagelloni!

  • Estetica. Ok la soggettività ma la Formentor VZ5 è bella di brutto. Mi convince tutto di quest’auto: linea, abbinamenti cromatici e vernice.  Molto belli anche gli interni anche se io detesto i pulsanti a sfioramento e la totale mancanza di nottolini o pulsanti fisici. La mettiamo anche una leva del cambio da uomini?
  • Piacere di guida. Bene, anzi benissimo se consideriamo che è un SUV da 1600+ kg. Va forte un po’ ovunque anche se il filo uomo-macchina si perde un po’ nello sterzo filtrato e poco comunicativo, ma sul resto nulla da dire. Potete fare pure gli sgummi nel parcheggio, cosa volete di più? Il sound del 5 cilindri poi è puro orgasmo uditivo.
  • Vita quotidiana: in modalità comfort è totalmente anestetizzata e imborghesita. Niente suono, ammortizzatori morbidi e stile da vero e proprio SUV sborone.
  • Street credibility. Passa inosservata come un bestemmia in chiesa. I colori di lancio sono tutti strabelli e stratamarri, il cerchio bicolore rame con pinza monoblocco in tinta poi mette la ciliegina sulla torta. A me fa impazzire.
  • Fattore groupie. É un SUV, ha i cerchi da 20 pollici e ha gli interni in pelle. Avete un impianto stereo strappamutande e un motore con cui è impossibile (o quasi) perdere uno sparo dal semaforo col tamarro di quartiere. Vi serve altro?
  • Fattore Nerd. Ha un sacco di soluzioni interessanti, a partire dal Torque Splitter e una trazione integrale ben congegnata. Si può anche smanettare col digital cockpit ed avere sempre sott’occhio i valori di coppia, forza G ecc. Inoltre l’illuminazione ambientale interna è tanta roba ed è subito mood da festino selvaggio a Es Pujols.
  • Economia d’uso. I consumi non sono ancora ufficiali ma la bestia beve. Saremo sui 10-11 litri/100 km in cittadino. I listini invece sono nascosti nel bunker segreto di CUPRA e non possono essere rivelati ma è molto plausibile aspettarsi una cifra tra i 57 e i 60.000 euro a cui va aggiunta la tassa degli orsi polari. Siamo ampiamente in zona superbollo… qualcuno ha detto targa bulgara?
  • Oh, quanto fa? Lo 0-100 è talmente veloce che parte sempre un sorriso e mezza bestemmia. La VZ5 è autolimitata elettronicamente a 250 km/h, ma tanto lo sappiamo che non vedete l’ora di mappare la centralina. Delinquenti.
  • RollingSteel Approved? Un grosso sì. Se proprio il futuro dovrà riservarci solo SUV allora che siano tutti come la Formentor VZ5.
Articolo del 28 Luglio 2021 / a cura di Edoardo Curioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • Flavio

    Ragazzi, ragazzi, ragazzi….gia che su rs vedo la prova di un suv, rabbrividisco. Premesso che non l ho neanche letto, ma se pure qui, cominciate a parlare de sti cassoni….cancello l iscrizione e vado da cironi!

    • Mich Brt

      Se anche qua ci sono i furbi che commentano gli articoli senza leggerli è la volta buona che smetto di leggere… i commenti.

    • Rudder

      Uagliù complimenti, manco leggi l’articolo e scrivi fesserie

    • Claudio

      Fabbio, ma vai fare in culo. Leggilo l’articolo, asino.

  • Giovanni

    Solo il 50% va dietro in modalità drift?

    • No, grazie della segnalazione: con il drift mode attivato fino al 100% della coppia può venir inviato alla posteriore esterna, pardòn

      • Giovanni

        Figurati, è un piacere.

  • Marco+Gallusi

    Come detto… solo il 5 cilindri vale il prezzo…

  • dOnE

    Anch’io come l’autore dell’articolo quando mi sono accorto che il Formentor non mi dispiaceva mi sono sentito un po’ in colpa… A mia parziale giustificazione riporto che dovrebbe essere alto 15cm meno del Tiguan. Lo vedo più come una sorta di crossover. Una via di mezzo fra un’Octavia Scout ed un SUV “classico”. I SUV coupè sono tutti gli aborti prodotti dall’X6 in avanti. Inguardabili e senza un senso logico.

  • Alessandro

    Non ci piove, Cupra Formentor è il più attraente fra i suv. Questo VZ5 mi piace pure, pare proprio un gran ferro ma…
    alla fine resta sempre un suv.
    Detto onestamente, alla fin fine se avessi lì 58mila eurini pronti da spendere sceglierei un’altra macchina.

  • Lele

    Cosa contraddistingue un suv da un’auto standard? Questa è un suv? A me sembra una leon leggermente ipertrofica.
    Mi perplime proprio il corpo vettura, che è talmente un compromesso che alla fine non ha vantaggi tipici delle categorie che vorrebbe inmetallare ma i limiti si.

  • Paolo

    Caro direttore, mi sono avvicinato a Rollingsteel per caso, trovando il link ad un articolo su un aereo. Ho scoperto un mondo di articoli ben fatti e piacevoli da leggere. Tecnica, storia, ironia su tutto ciò che si muove e fa muovere… Non ho ferramenta a parte una Guzzi che mi dà comunque soddisfazioni. Per me anche l’articolo su un “forse SUV” va bene. Non capisco queste prese di posizione su questa sì, questa no, solo auto da millemila cavalli e strappi alle mutande. Avanti così con la passione che fino ad ora ha distinto questo crogiolo di articoli godibili Paolo

  • Massimo

    L’acronimo SUV non significa un’emerita cippa di nulla se non per attirare i gonzi con patetici maiali su ruote e a trazione anteriore perché-tanto-mica-devo-fare-fuoristrada (e allora che ….. la compri a fare!?). E così pure la Cupra che io stesso sono andato a vedere e che mi piace assai: entrato, mi ha subito colpito la seduta molto bassa (almeno per me che sono alto e abituato col fuoristrada) e con i sedili avvolgenti mi era sembrato di entrare non dico in una coupé ma sicuramente in una berlina sportiva.

  • WhiteNoise

    L’articolo è avvincente e ben scritto as usual ma mi associo al commento di Flavio: meccanica sopraffina e ricercata che si porta a spasso tanti kg e percentuali di CX in più per… apparire più grandi e più in alto. È finita la moda delle giacche con le spalline finte, finirà pure questa.

Altre cose da leggere