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Alfa 75 Turbo Evoluzione

Fa caldo.

Di più.

Fa caldissimo. Uno di quei caldi che solo chi ha avuto la sventura di passare almeno un anno in pianura padana può capire. Uno di quelli che non si riesce a dormire tanto è fastidioso. Un caldo del dio insomma.

Silenzio. Ci siamo dati appuntamento in un un campo isolato, protetto da qualche ettaro di grano più alto di me, aspetto. Un trattore in lontananza che lavora nella polvere, il sole che, nonostante inizi ad essere basso sull’orizzonte continua a pulsare imperturbabile, un aeroplano, una mosca, un filo d’erba mi punge la caviglia. Il silenzio dell’estate in campagna, è asfissiante questo silenzio.

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Rumore. Il silenzio viene rotto, frantumato, sconvolto da una musica d’altri tempi. Ludwig Van Beethoven in un mondo di Justin Bieber.

Lo si riconosce subito. È un quattro cilindri turbo come tanti al giorno d’oggi, è un quattro cilindri turbo come nessuno al giorno d’oggi. Nessuno fa più motori così, nessuno. Magia della globalizzazione, materiale sociale e culturale. Gentrificazione meccanica.

Rossa. Ogni auto da corsa dovrebbe essere rossa. Forse però è troppo rossa, a tratti sembra una caricatura. Squadrata, sgraziata, non bella ma nemmeno brutta, di certo non elegante. Ma non doveva esserlo. La ricorderemo come l’ultima sportiva a trazione posteriore prodotta dalla casa di Arese. L’Alfa la fece solo per fare numero, per poterla fare correre. L’Alfa non ha mai più fatto cose così. Purtroppo. 510 Alfa 75 Turbo Evoluzione per farci sognare. 510 Turbo Evoluzione  solo per correre.

Ed ha carattere da vendere. Passaruota vistosi, paraurti spavaldi. Era una macchina da padre di famiglia. Ma padre di famiglia giusto, capace di capire e di apprezzare il sistema transaxle, i freni entrobordo, il motore longitudinale, di preferire la trazione posteriore, di preferire il carattere ed il carisma.

Carattere e carisma.

e vitalità.

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Ora capisco perché tante gente c’è rimasta sotto con queste Alfa. È la macchina più viva su cui abbia messo il culo recentemente. È così viva, reattiva e comunicativa. Ti parla ti sussurra ti asseconda. I suoi 150CV sembrano almeno duecento grazie ai suoi miseri mille kg. Il motore tira scatenato, sembra averne fino all’infinito, senza sosta senza interruzioni senza limiti, ha una coppia che sembra poter spostare qualunque cosa. Il rumore che fa, la musica che produce, il dolce sferragliare, scorbutico e melodioso, è una melodia d’altri tempi, è pericoloso ascoltarlo, ci si potrebbe abituare e non riuscire più a farne a meno di questa Alfa 75 Turbo Evoluzione.

Ed è pericolosa, ti invoglia a sbrigliarla, ti invoglia a farla correre. Piccola bassa e reattiva, è una amante seducente e ammaliante, ti può dare tutto, ti può togliere tutto. Ti pò amare ti può uccidere. Ma è per questo che la amiamo, questa auto è tutto tranne che mediocre. Tutto tranne che. È vera è viva è reale in un mondo di wannabe popolato di auto con scarichi finti, schermi touch screen e cagate varie messe li apposta per nascondere la mediocrità sotto cui sono nate..

Ma forse è la mediocrità ciò che vogliamo. Lo dimostra il relativo flop della nuova Giulia. Tanto amata dagli appassionati, tanto bistrattata da chi in un’auto vede un elettrodomestico. Bologna Modena Milano Torino, 47820 kilometri quadrati che sono la culla, la storia, il passato della meccanica e della cultura automobilistica mondiale, quarantasettemilaottocentoventi kilometri quadrati che rifiutano la loro storia in nome di non si sa bene quale nuova moda passeggera.

Alfa 75 Turbo Evoluzione, sarà stato il caldo non lo so, mi hai fatto sudare passione e nostalgia.

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Articolo del 26 Giugno 2017 / a cura di Il direttore

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  • Luis

    Quella foto un po’ così, con quell’ombra un po’ così (come diciamo noi a Genova), dove un faro si vede tutto anche all’interno, e l’altro è completamente bianco sovraesposto, è pura poesia. Sembra ti stia facendo l’occhiolino, perchè sa che ti ha quando vuole.

    Dicci qualcosa di più però. Questa è droga.
    Sono arrivato alla fine del post e ho pensato… ehi aspetta, dov’è il post? Vorrei leggerlo…!

    • Eh no, con lei ho preferito così, voglio lasciarvi con la voglia ed il rammarico, con la consapevolezza che questa è la nostra storia, tristemente – oramai – perduta.

      ps. Dovevi sentire come andava, il salire dei giri, la spinta del turbo, copiosa e corposa, gli interni tremendamente anni 80, con quell’odore di plastica d’annata..

      • Luis

        eh vabbè ma allora sei crudele 🙁

  • Tommaso

    Testi e fotografie davvero di qualità, complimenti.
    La frase che più mi ha colpito: “ha una coppia che sembra poter spostare qualunque cosa”.
    Niente di più vero, dopi i 3000 giri non c’è modo di ostacolarla e se le gomme non sono efficienti… bhè.. anche il manico potrebbe non bastare.

  • Luis

    Una domanda stupida…
    ma… questa targa perfetta, FO 750000 è voluta, reimmatricolata? Personalizzata? Un epico one-off in cui alfaromeo si era prenotata quel numero di targa in motorizzazione per montarlo sul primo esemplare di 75 turbo?

    • Diciamo che la verità sta in mezzo. La targa della macchina contiene realmente – non mi sono informato se era un caso o meno – il 75 nei primi due numeri ma gli altri quattro erano diversi dagli zeri che vedi. Zeri che ho aggiunto io per mantenere l’anonimato sul proprietario del ferro.

      • Luis

        Ammetto che è stata la prima cosa che ho pensato, me che ho immediatamente escluso a causa dell’immacolato aspetto della targa… per cui, COMPLIMENTI! Fotoritocco da paura, chapeu

      • Mig27

        Roba da formicolio sulla caviglia destra….

  • Dario Pacifici

    Un mostro sacro! poi con quella targa lì….

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