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Punto GT, una macchina da veri bomber

Piccola ma necessaria premessa.

Messaggio da un mio amico due settimane fa:

“Oh Lorenz, ieri sera in tange uno con una vecchia Punto mi è rimasto dietro fino ai 220 e poi mi ha sorpassato in corsia di emergenza, lo conosci?”

Il mio amico ha un BMW X6 da quasi centomilaeuro.

Potrei finire l’articolo qua. La Punto GT era ed è questo: una vera arma da raccordo autostradale con la quale rimettere a posto a legnate di umiltà e popoff chiunque si fosse messo sulla sua – purché dritta – strada.

(visto che ho oltre trent’anni non approvo quanto fatto dal tipo con la Punto GT e non incito comportamenti simili)

Premessa finita, linea allo studio.

La Punto prima serie: tre milioni e mezzo di auto con un’orribile seduta da camion, acustica dello stereo ammerda, vetri costantemente appannati – e inspannabili – e lo sterzo che se per sfiga ti sfugge dalle mani si raddrizza in modo incontrollabile come se al posto della scatola dello sterzo ci fossero delle molle, mettendo in crisi tutto il telaio.

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Erano anni che non guidavo una Punto, da quando facevo il pizzettaro ai tempi dell’università. Le corse contro il tempo con le pizze che volano nel baule, l’autoscontro con la Panda della pizzeria avversaria, passare attraverso il parco del paese per tagliare e fare prima (come ci ha insegnato Bruce Willis in Die Hard 3), la puzza di pizza e la bufala appiccicata addosso… che schifo nascere poveri.

Era dal 2007 che non ne maltrattavo una e oggi l’ho ritrovata quasi esattamente come l’avevo lasciata. Guido nostalgico (aiutato da Max Pezzali che gracchia dallo stereo) finché l’occhio non mi cade sul retrovisore.

L’Audi-nello-specchietto™ mi risveglia dal torpore della nostalgia e, involontariamente, mi cade il piede. Il tempo di contare fino a tre e poi…SSSSSSWWWWHHHOOOOOOSH l’Audi-nello-specchietto™ non c’è più. Che figata, se ai tempi della pizzeria avessi avuto questa Punto qui al posto di quella schifosa Punto 55 le pizze sarebbero partite quattro stagioni e arrivate capricciose.

Qui sotto un disegno fatto da me ai tempi dell’università per prendere per il culo un amico che, dopo aver preso un dosso a bomba ed aver fatto aprire il baule della sua Panda Van, aveva seminato pizze per la via principale del paese (notare lo specchietto caduto “a orecchio di cane” tipico delle Panda maltrattate).

Ma la Punto 55 è meglio se la dimentico in fretta perché La Punto GT su cui sono oggi è un ferro che scherza poco, sempre pronto a dettare la legge del suo turbo. La Punto GT è l’amico manesco che tutti abbiamo avuto nelle compagnie che un momento è lì mansueto a cazzeggiare e il minuto dopo è fuori a fare a cinghiate con qualcuno solo perché forse l’ha guardato.

CAZZOGUARDI

Fiat Punto GT

TI SPACCO IL CULO

Sì ragazzi, sarà anche un gran cesso, ma la Punto GT è un signor cesso del Dio: non sta assieme, pare fatta con la pasta di sale che mi mangiavo alle elementari, ma è un ferro che, se provocato, sa andare veramente abbomba e che può diventare seriamente pericolosa, per sè e per gli altri.

Fiat Punto GT side

Figlia della Uno Turbo e mamma di non so cosa, la Punto GT è stata l’ultima delle vere ignoranti create dalla Fiat, l’ultimo baluardo di un’epoca in cui ci si poteva mettere sotto al culo macchine veramente pericolose. Dopo di lei purtroppo non c’è più stato nessun modello Fiat degno di pompare dalle casse Gigi D’Agostino facendo vibrare le lamiere come lei. Questo ferro mi ributta negli anni ’90 con tanta forza che cadendo faccio BA-BA-BEM, BA-DA-BEM-BEM-BEM.

Sì perché nella Punto GT c’è molto di più rispetto a quello che si vede: non è solo una macchina, è un pezzo di cultura andata perduta (spesso nell’ecstasy). Guardandola si può sentire il sinti tipo degli autoscontri dire “giù il gettoneee, si gira!”, si possono rivivere le risse di provincia con le Nike Squalo che volano assieme ai denti, si può vedere il “grosso” del paese arrivare e spostare i mocciosi davanti al pungiball per far vedere lui com’è che si fa, ci si può sentire di nuovo i più fighi della cumpa cercando di pigliare la coda del calcinculo davanti a tutti i tuoi amici per poi lasciarla cadere ai piedi della tipa che ti piaceva.

Probabilmente i giovani d’oggi trombano di più ma noi stavamo in piedi sul tagadà.

La Punto GT ci ributta a botte della sua IHI VL7 nel mezzo dei meravigliosi anni a cavallo fra i ’90 ed il 2000 nei quali ascoltavo più Provenzano DJ di mia mamma e nei quali averne una (magari nera) era il massimo a cui si potesse aspirare per essere incoronato vero bomber del paese. La Punto GT era lo Zip SP con 20 cavalli di quelli che all’epoca avevano la patente.

Fiat Punto GT rearFiat Punto GT davanti

La Punto GT è una vera icona di quell’epoca e meritava di essere rispolverata. Originale in tutto e per tutto (a parte due-tre modifiche giusto per evitare di tirarla in un fosso alla prima curva), ho voluto portare questo ferro a fare due curve per capire se sta meglio in un piazzale con le portiere aperte a pompare Komodo di Mauro Picotto o se lungo una bella strada sui colli.

tunz tunz para-para-tunz

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Punto GT, su strada, nel 2019.

Quando la Fiat presentò la GT ci credeva di brutto. Oltre ad aver trapiantato un motore piuttosto potente nel telaio della macchina preferita da tutti gli italiani dell’epoca, l’aveva anche agghindata a dovere: quattro freni a disco, ABS migliorato, sedili sportivi ma solo nel disegno del tessuto, cerchi in lega da 14″ (e gommoni 185/55), tachimetro con fondoscala a 240 (e sotto il numero delle pompe funebri) e, meravigliosi anni ’90, pannelli delle portiere rivisti per poter ospitare dei woofer da 16,5 centimetri con i quali pompare sta roba qua abbomba. A completare lo sportivissimo quadro c’erano contagiri, manometro olio e turbina e volante rivestito in pelle.

Ma di tutto questo non fregava niente a nessuno, l’unico motivo per cui eravamo disposti ad uccidere per una Punto GT erano i pregiatissimi schizzini lavafari, i fari con i fondi scuri, le minigonne nere da gabber, e il turbo sotto al cofano:

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Il problema però è che, nonostante tutto, la Punto GT rimaneva una Punto (come la Uno Turbo rimaneva una Uno) con tutte le conseguenze del caso. Motore a parte (derivato da quello della Uno Turbo seconda serie e capace di 133CV, una vera bomba), questa macchina è la prova provata che senza telaio non vai da nessuna parte (se non nel fosso). Volendo fare lo sborone e citare quelli della Pirelli, la potenza è nulla senza controllo (e vi sbatto anche una foto del Ronaldo giusto).

Finché la strada è dritta e il vostro scopo (da leggere con la o chiusa) è far eccitare la ragazzetta accanto a voi, va tutto bene. È quando la strada invece si chiude su se stessa che i problemi saltano fuori (e anche la ragazza probabilmente vorrà saltare fuori). Non so se sono io o se la colpa è delle troppe Clio RS che ho provato recentemente, ma non si può dire che la Punto GT sia una macchina particolarmente affilata. Il fatto che nessuno ci abbia mai corso seriamente (e non credo che voi intendiate gli spari nelle zone industriali o sui rettilinei dell'”AutoKit Show” una vera gara) la dice lunga sulle qualità del telaio della nostra amata Punto.

Vacca che ricordi l’AutoKit show sul rettilineo di partenza della vecchia Imola

via www.maxicarracing.it

Come la Uno Turbo, la Punto GT ha un gran motore che va forte e grazie ad una struttura non molto strutturale (e strutturata) sembra andare ben più forte. L’overboost che porta la turbina a soffiare a 1,2 atmosfere se affondate il pedal to the metal poi è una figata, la macchina ha un allungo impressionante e corposo e che regala grandi soddisfazioni ma quando arriverete alla prima curva troppo forte vi renderete conto che un buon motore e dei freni più potenti da soli non bastano.

Nonostante le popolari modifiche come cerchi in lega più grandi, le barre duomi anteriori, il cofano in stile Ferrari F50 e il patacco del Cocoricò sul baule vi facessero sentire più ganzi (e un po’ era vero), il problema veniva rimandato solo alla curva successiva.

(se non sapete cosa sia il Cocoricò, prima di andare a vergognarvi, cliccate –> qui)

Tornando a parlare della Punto GT e lasciando da parte per un’attimo le colazioni in piramide,  voglio fare un paragone per spiegare meglio dove sia il limite di quel gran ferro della Punto GT.

La Clio Williams: potenza ed erogazione a parte, sulla Renault il telaio pare vi sia cucito addosso, è rigido, reattivo, teso come un elastico; il controllo della Clio è totale, non è una macchina, è una scarpetta da running. La Punto invece… è come una ciabatta di due numeri più grande. Il telaio è meno controllato, lo sterzo si fa un po’ ridere dietro perché non è proprio diretto come lo si vorrebbe, e, cosa peggiore, vi sentirete più passeggeri che piloti su questa macchina, passeggeri di un aggeggio molto potente ma molto poco sicuro.

Per alcuni potrà essere divertente, vi sembrerà di rischiare la pellaccia anche senza necessariamente esagerare, su una strada di montagna il motore vi tirerà agilmente (e sgommando) fuori dalle curve ma auguratevi di non incontrare il solito tipo con la Saxò che va di fretta  (lo stesso che picchia le Audi) perché non potrete far nulla contro di lui se non picchiarlo una volta arrivati con il finestrino giù, il gomito fuori e Cuba Libre di Gigi D’Ag a tutto volume.

No no no non è una macchina da montagna, mi spiace. Non dico che è una macchina che non fa le curve (perché le fa), dico solo che ci sono auto che lo fanno molto meglio e che per portare la Punto GT a quei livelli bisogna spendere tanti di quei soldi che allora si fa prima a prendere una Clio 1.8  16V che il telaio ce l’ha buono da subito.

La vera indole di questa macchina, costruita e commercializzata quando oramai le “famose” bare con le ruote erano sulla via del tramonto (se non sbaglio la Punto è stata una delle ultime compatte tutte turbo e ti spacco il culo messe in giro), viene fuori nei raccordi autostradali nei quali vi regalerà grandissimi sorrisi e soddisfazioni sbattendo nello specchietto retrovisore macchine ben più grosse e costose. Come dicevo all’inizio la Punto GT è arroganza, guida con il coltello fra i denti e “con le vostre BMW mi ci spazzo il culo” grazie ad un super motore dal quale è relativamente facile tirare fuori cavalli e farlo andare VERAMENTE forte.

WHEN THE MANOMETRO SALE YOU CAN’T FUCK WITH PUNTO GT

Ai vari trackday spesso si vedono Punto GT che sui rettilinei passano di forza bruta macchine che sulla carta dovrebbero andare ben più forte, è incredibile, completamente coperte dal soffio della turbina sembrano dei missili asfalto-fosso terra-terra lanciati a velocità folle verso la prima staccata. Degna erede della mitica Uno Turbo, la Punto GT è un po’ un fallimento se la strada si arrotola su se stessa ma, questo nessuno glielo toglie, è una vera icona di un’epoca passata e che mi manca da morire e si merita a tutti gli effetti il titolo di gran ferro del dio.

TROVATE IL POSTER QUI

ABBIAMO FATTO ANCHE UNA PLAYLIST SU SPOTIFY DEDICATA A LEI, LA TROVATE QUI

Articolo del 19 Febbraio 2019 / a cura di Il direttore

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  • Articolo favoloso, mi son ritrovato in tutto, complimenti

  • Daniele

    bellissime foto e testo che esprime davvero cosa era ed è la Punto ! Da possessore condivido pienamente cosa hai scritto in questo articolo 🙂 continua così !!

  • Su missile asfalto fosso stavo soffocando.

  • Lorenzo

    Ho una punto 55 e non ho avuto il coraggio di andare oltre i 150 (c’era cacca sui finestrini) posso solo immaginare cosa possa essere arrivare a 200 D: che gran ferro la punto gt

    Una grande curiosità… come mai in pochi si ricordano della fiat coupè? Con il 20 valvole turbo è tuttora la fiat con il motore più potente e che ha la velocità di punta più alta!
    Passa in secondo piano solo perché non ha voglia di ucciderti lanciandoti giù da una scarpata?

    • NocivaRacing

      Perché esistono taaaante punto GT con potenze over 300/400 cv (ed anche tante uno) che vanno più veloce dei vari coupé 🙂 … Ed oggi sono di gente over trent’anni che non ha più quell’attrazione incontrollabile verso il fosso o il platano….

  • Lorenzo

    HAHAHAHAHHA attrazione per il fosso o il platano ahhaahha
    Sono d’accordo sul fattp che esistano punto gt e uno turbo che con 300/400 cv vanno ben più forte di una coupè, ma credo che a parità di elaborazione dal 20valvole turbo possa si possano tirare fuori più cavalli e andare più forte grazie ad un telaio che sicuramente non è peggio di quello della punto

    P.s.
    Quando ho letto platano sono morto! 😉

  • Riccardo Balboni

    bellissima recensione e concordo con tutto!
    E sono anche morto dalle risate nel mentre

  • Mark

    Ne ho una del 95, perfetta. Come sensazioni è superiore alla mia Abarth 595 180cv. Un belva.

  • Alessandro

    Direttore: ti abbraccio, piangendo…

  • Axel

    Grandissima auto! Un’icona assoluta degli anni ’90.
    Devo ammettere che a inizio articolo mi era venuta di cercarne una ma poi leggendo la questione “montagna” e “saxo di fretta” mi ha lasciato un po’ così…

  • lello

    bellissimi ricordi. la mia era targata ah584sc ed era una bomba inguidabile sul ghiaccio
    l’ unica cosa e’ che quelle delle foto mi sembra montino i cerchi della delta 1600hf (altra auto che ho avuto) .
    boh sara’ la memoria……
    comunque grazie per i bei articoli, non solo per le auto.

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