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Pacchetto Top Gun per Flight Simulator 2020, e sei subito Maverick

Pacchetto Top Gun per Flight Simulator 2020

DISCLAIMER: questo articolo è NO SPOILER, io stesso ucciderei per poche parole di troppo. Non c’è nulla che non si sia visto nei trailer.

Domenica mattina. Mi sveglio un po’ assonnato, nella notte tra venerdì sera e sabato non ho dormito benissimo perché avevo tracce di sangue nell’adrenalina. Già perché sono andato al cinema (indossando la maglietta RS) e ho speso i migliori € di sempre insieme a quelli della MX-5 1.8 presa nel 2001. Ovviamente ho visto TOP GUN MAVERICK, la recensione del film la lasciamo al Direttore o a persone più qualificate, io posso solo dirvi che è all’altezza delle mostruose aspettative lievitate per 36 anni.

Quanto volte penso di rivederlo? Almeno come il primo, cioè SI.

Torniamo noi, dicevamo, mi alzo un po’ assonato, controllo che aria tira sulle classifiche dei miei libri (qui uno, qui l’altro), ci bevo su del latte con i Tarallucci integrali (che qui siamo a dieta) e poi pigramente mi avvio al PC. Ho letto dell’update Italia per Flight Simulator e magari posso farmi un avventuroso Linate – Malpensa giusto per vedere come sono venuti gli aeroporti di casa e il Duomo.

All’improvviso nella schermata degli aggiornamenti un volto familiare:

Fermi tutti il tizio col casco e quell’aereo li riconosco. La verifica è facile perché accanto allo schermo da ieri c’è il poster di TOP GUN MAVERICK. Improvvisamente il rapporto di diluizione adrenalina/sangue ritorna quello di venerdì.

DOWNLOAD, cazzo subito, lo voglio. È pure GRATIS. Inizia a ripagarsi il mutuo acceso per comprare Flight Simulator 2020.

Pesa circa 1.4 GB, temo di perdere minuti preziosi, ma si ripaga anche la fibra di casa, pochissimi minuti e ed è tutto lì.

Clicco subito Maverick Activities, due secondi di caricamento (altro mutuo per un HD SSD da 2 TB preso solo per ‘sto gioco) e poi succede: Il “gong” del “Top Gun Anthem” e subito a seguire tutta la sacra musica della versione rivista della canzone (potete ascoltarla qui). In un attimo perdo il controllo: erezione incontrollabile, catino per la bava, spasmi incontrollabili all’indice sul mouse. Afferro il joystick, stando attento che sia quello giusto.

Devo giocare, ora. Mi si presentano subito due sezioni: Challenges e F/A-18 Training.

Skippo subito il training, roba per piloti di “cargo pieni di merda di cavallo”, io vado subito sulla ciccia.

C’è tutta una prima sezione di low-altitude challenges e le immagini parlano chiaro su cosa aspettarsi

Non scorro nemmeno la barra a destra e pigio senza nemmeno riflettere “Ridge Mountains” perché l’F/A-18 in volo rovesciato come il trailer del film è irresistibile. Sembra facile, si deve volare basso per fare punti e c’è un moltiplicatore che dipende dal tempo impiegato per il percorso. La verità è che il “ghost” di default (quando lo batterete diventerà la vostra migliore performance) setta subito l’asticella a livello alto e in ogni sezione prendo le sberle. Riprovo un po’ di volte e inizio a trovare la via, non devo volare tanto sopra le le montagne, quanto in mezzo, ogni tanto però la valle finisce e si deve scollinare. In pochi minuti diviene subito chiaro che la manovra in volo rovesciato sul ridge ha un senso. L’F/A-18, come tutti, lavora male a g negativi (quando spingete la cloche avanti) e per restare aderenti al profilo della montagna e buttarsi nella valle dopo, non c’è altro modo che passare rovesciati e poi tirare la cloche per “comunicare” con il costone (il dito è facoltativo). Tutto con i motori a palla ovviamente.

-Chi se lo ricorda? Afterburner. Eh sì, qualche passo avanti l’abbiamo fatto dai tempi suoi-

Il gioco è ben congegnato e andrete a scavare fin dentro l’ultima valle per limare qualche piede di altezza. La vera figata è però che il Top Gun Anthem non vi molla mai ed è adattivo, cambia se volate sul costone, se volate basso, se scollinate.

Non è mai “solo Flight Simulator con l’F/A-18” ma resta sempre ben chiaro che state giocando in una sezione speciale.

-Zitto zitto qui ci sono entrato (e uscito) a 515 kts-

Per trovare il percorso in ogni scenario credo servano decine di partite, ad ogni modo sul finale avete un’analisi del volo fatta molto bene. È possibile capire dove avete perso o fatto meglio rispetto alla vostra migliore performance e si possono vedere con facilità le valli che casualmente vi sono sfuggite mentre volavate rovesciati tra gli alberi a 500 nodi.

Flight Simulator non nasce per simulare queste velocità e paga qualche scotto di realismo rispetto ai Cessna e i 737. Nel complesso la simulazione è però buona, c’è una punta di arcade, ma ci sta, sarebbe forse fastidioso il contrario. Ad ogni modo quanto si esagera coi G si sente Mav che annaspa in cerca d’aria e viene da stringere i denti.

Insomma è un upgrade gratuito, ma fin qui sembra curato. Avessi pagato sarei comunque contento.

 

 

Invece c’è una seconda incredibile sezione delle challenges.

Appontaggio sulla portaerei, me lo aspettavo. Nemmeno guardo l’icona alla sua destra e clicco.

Sono in finale verso la portaerei, una breve spiega di come leggere il “ball” e l’indicatore di angolo di attacco e cerco di metterlo giù. L’ho fatto decine di volte con altri giochi, sono ottimista di farcela anche questa volta. E invece niente. Sul finale c’è una voce che chiama la “ball” e ti guida: “too low”, “too high”, etc…

La “ball” è fondamentalmente la luce alla sinistra del ponte che ti dice se sei ben allineato, nel gioco è replicata e semplificata a centro-schermo, un po’ troppa concessione all’arcade, ma aspettiamo a cantare vittoria.

Primo giro, vado lungo. Secondo giro, entro a salutare i meccanici nel ponte inferiore, terzo giro atterro e manco i cavi, una voce mi urla di riattaccare. Quarto giro, prendo l’ultimo cavo e mi fermo in pochi metri. Guardo il punteggio: sono stato penalizzato per non avere dato tutta manetta al momento dell’appontaggio per poi toglierla alla fine.

Questo è il livello di questo gioco. Come nella realtà quanto apponti devi dare tutta manetta perché potresti non prendere il cavo o potrebbe rompersi.

Riprovo un paio di volte, il punteggio tiene conto non solo del finale, ma di tutto il percorso: angolo di avvicinamento, velocità media, etc… porto a casa un misero “C”.

Musichetta ansiogena a parte (qui un po’ fastidiosa), la portaerei sembra un po’ statica e l’F/A-18 anche a bassa velocità sembra un po’ artificiale rispetto ad altri aerei del gioco. Resta comunque tanta roba.

Soddisfatto di avere portato a casa la pelle ora devo provare l’ultima challenge, “Darkstar”. Lo guardo 3 volte, non può essere, c’è anche lui (si vede nel trailer non urlate allo spoiler).

Parto pronto al peggio: ci sarà solo da da girare tutta la manetta e fare Mach-10, l’hanno messo tanto per… ma poi la schermata di caricamento è questa.

Ci metto un attimo a realizzare.

Si attraversano gli USA come nella mitica sparata dello SR-71 che nel 1990 (volo finale) piazza 67′ e 58″ nel coast to coast.

Che non sia una roba buttata lì tanto per è chiaro già dalla durata del volo: 32 i minuti previsti. Riprendo da terra il catino per sbavare, me lo mette tra le gambe, controllo di avere il joystick giusto e faccio “FLY”.

Al primo giro non tolgo i freni di parcheggio e finisco a ruote bloccate dentro il fine pista, al secondo non realizzo che devo mettere gli afterburner forzando lo scalino del fine corsa, poi pian piano inizio a capirci qualcosa. Si vola come Lindbergh nel ’27 con visibilità frontale zero, ma c’è una telecamera che aiuta.

Notate lo schema sinistra, ricorda qualcosa? Assomiglia vagamente a quello dei motori dello SR-71 che in questa fase di volo sono turbogetto tradizionali. Per passare agli scramjet bypassando del tutto il turbogetto (tutta la faccenda viene spiegata in maniera esauriente in DI BRUTTO Volume Uno), serve arrivare prima a Mach-3, operazione che scoprirete non essere banalissima. Avvicinandosi alla velocità limite anche qui la musica del gioco inizia a cambiare, lo sguardo è riportato sull’indicatore al centro… allora via la sicura rossa, accensione delle celle combustibili e si parte. In pochi secondi si arriva a Mach-6 mentre l’altimetro va fuori controllo e cielo la fuori inizia a cambiare.

Intanto l’indicatore a sinistra ci fa notare che stiamo bypassando l’intero turbogetto.

In un minuto o due siete conciati così:

-VAI COME UN PROIETTILE MAV!-

Mentre la punta del vostro aereo diventa incandescente scoprirete che c’è una quota alla quale l’aereo ha la massima efficienza e che c’è pure una rotta da tenere, perché non basta arrivare dall’altra parte, bisogna mettere le chiappe a terra sulla pista di Cape Kennedy, quella dello Shuttle. Occorrerà rallentare seguendo il protocollo per non spanare areo e compressori e poi affidarsi agli strumenti per allinearsi con la pista che non potrete vedere con i vostri occhi.

Posso dirvi che io ce l’ho fatta e la goduria è stata pari quasi a quella che ho provato quando ho visto il film.

-Costa della Florida, notate che si parte di giorno e si atterra al tramonto, capita volando a Mach-9 verso est-

E allora che diciamo di questo add-on?

Per parte mia, se avete il gioco base il consiglio è ovviamente di scaricarlo, è un lavoro curato e che aggiunge parecchio ad un gioco la cui la giocabilità nel lungo termine è dubbia a meno che non siate dei nerd del volo. C’è un intero nuovo insieme sfide che vi terrà impegnati per settimane, forse mesi se vi mettete a limare i cm alla ricerca dei percorsi migliori nelle low-altitude.

Se non avete il gioco la risposta è più complessa. Attualmente su Steam siamo a 70€ (occhio che è in promo a 56!!!), a mio modo di vedere un prezzo più che equo per un gioco potenzialmente eterno come FS2020. Se lo volete comprare solo per Top Gun e lasciare Cesnini e Boeing agli altri player più nerd invece pensateci un attimo.

  • Primo: servono requisiti HW importanti, ma non estremi. Le mie foto sono fatte con un PC medio che lo regge al limite. Se avete un PC con processore medio-scarso, meno di una 1070 e 16GB di RAM è dura.
  • Secondo: non si spara. Niente “ho finito i missili vado coi mitragliatori”. Resta una simulazione aerea pura, se cercate azione non sarete soddisfatti.
  • Terzo: l’aspetto simulativo di questo pacchetto è medio-basso. Nelle sfide non toccate nessun comando tranne quelli di volo e anche il Darkstar è ridotto all’essenziale. Niente cockpit nella tradizione FS con tutto clickabile e realismo a badilate.

Resta il fatto che quando parte il TOP GUN MAVERICK Anthem vi vendereste anche la vostra copia DI BRUTTO la nonna per mettere mano su quell’F/A-18 con le livree di MAV.

Per parte mia ora sono seriamente tentato da un mutuo trentennale per una scheda grafica cazzuta e gli Oculus VR, merdaccia.

Colgo questo spazio per ringraziare Tom e tutti coloro che hanno lavorato al film. Grazie di averci creduto e di non averci deluso.

PS: Se ti piacciono lo spazio e la scienza, puoi provare a leggere anche i miei libri: Luci dal Futuro, Mercante d’Immortalità e 121 anni l’estinzione.

Articolo del 2 Giugno 2022 / a cura di Paolo Broccolino

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  • CIORCIO

    Perché comprarlo su Steam, quando puoi averlo sul gamepass?

  • Jacopo

    Io ti consiglio DCS se vuoi giocare a un flight simulator realistico, soprattutto per l’F-18, visto che il flight model di MSFS non è il massimo

    • Paolo Broccolino

      Ciao, onestamente io gioco a FS per la navigazione strumentale civile. DCS l’ho sempre trovato troppo difficile nell’uso dell’avionica militare.

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