Cantami, o Diva, il lampo, il fulmine, la scintilla. Una sfida epica, l’aspra contesa tra l’uomo Ettore e il semidio Achille. Ciò che sarebbe potuto essere, che tutti avremmo voluto che fosse. Che alla fine non è mai stato.
Il motore imballato, gli iniettori che spruzzano una tempesta di santa benzina, gli alberi a camme che girano furibondi. Aria, benzina, alluminio e acciaio. Cuore meccanico a pompare benzina in queste vene.
Spingere è correre, centesimi rosicchiati, la rivalità, il rispetto, i sorrisi beffardi dietro il casco. Ti vedo, ti prendo. Scappo. In macchina una bandiera austriaca.
Una curva a sinistra e quella macchina bianca blu e oro scarta verso destra. Asfalto, erba muro. Ciò che era e che non è più. L’eternità.
Orfeo guarda nello specchietto e vede, per un istante soltanto, Euridice sprofondare verso l’eternità in una nuvola di polvere e fibra di carbonio. Un ultimo sguardo e poi più. Ciao amico mio. Ciao Magic.
Doveva essere una noiosa domenica di maggio. Non è mai più stata domenica.
E dopo chi lo sa
Se ancora ci vedremo e dentro quale città
Brutta, fredda, buia, stretta o brutta come questa
Sotto un cielo senza pietà
Ma io ti cercherò
Anche da così lontano ti telefonerò
In una sera buia, sporca, fredda
Brutta come questa
Forse ti chiamerò perché vedi
Io credo che l’amore, è l’amore che ci salverà
Vedi io credo che l’amore è l’amore che ci salverà
Foto di copertina da McKlein Image Database, lo ritroverete su DI BRUTTO Volume 5.
Ciao Ayrton❤️
30 anni
Primo maggio 1994, ho visto, ho pianto, non volevo credere, poi sono riuscito a respirare.
Dopo quella domenica, è vero, non è mai più stata domenica.