Vi siete conosciuti in un bar, l’amore è scoccato al primo sguardo come il più classico dei colpi di fulmine. Avete passato una bella serata appoggiati a quel bancone e alla fine vi siete scambiati il numero. Dopo alcuni giorni passati a farvi gli squilli prima di andare in branda e a scrivervi sms smielosi, stasera è LA sera: stasera è il vostro primo appuntamento.

Sei andato dal barbiere, hai fatto la lavatrice e, per l’occasione, hai pure pensato di lavarti. Ora c’è solo un problema: la tua macchina. Purtroppo, checché se ne dica, ancora molte ragazze stanno attente al modo e al mezzo con cui ti presenti e la tua Punto S (S come schifezza) del ’98 ereditata dal tuo caro nonno con cui ti diverti a fare i freni a mano sui vassoi del McDonald non è proprio la più presentabile delle auto. Senza considerare che alla seconda ansimata languida tutti i finestrini saranno appannati e usciranno, come per magia, le decine di peni che i tuoi simpatici amici ti hanno disegnato sui vetri che Titanic spostati.

Si, mi è successo.

Comunque, la tua macchina è impresentabile e il rischio che il vostro primo appuntamento si trasformi in una versione reale di “tutto il resto è noia” è fin troppo probabile. Tu hai bisogno di molto di più, lei merita moltissimo di più; questo primo appuntamento ha bisogno del classico pezzo di ciarpame che solo gli americani riescono a costruire.

Siediti e prepara la carta di credito, con questo acquisto i menestrelli canteranno le tue gesta in futuro.

ACCONTENTARSI, MAI.
PRETENDI IL MEGLIO.
ESIGI LA LIMO-JET.

Non fate quella faccia, quella che vedete è esattamente quel che sembra: una limousine creata su base Learjet, l’aereo privato più desiderato dai VIPs, una ferro tale che l’Hummer Limo a confronto è solo uno stupido spostapovery. Lunga 42 piedi e largo 8 (circa 12 metri e mezzo x 2 e mezzo), questa limo ha richiesto oltre 40 mila ore-uomo di lavoro per essere completata, un tempo incredibilmente inutile per trasformare la fusoliera di un vero Learjet ex-onorevole aeroplano, in questa tamarrata senza metro di paragone.

Sono serviti due anni di ricerca solo per progettare il telaio in traliccio di tubi che non solo sostiene l’ex aeroplano ma che contiene anche un vano motore (su questo arrivo), la trasmissione, le sospensioni e alcuni sistemi informatici in attesa di brevetto (!). Se la macchina questo coso vi sembra troppo grosso per il vostro posto auto in giardino (rigorosamente tenuto riservato utilizzando una cassetta della frutta), sappiate che non c’è problema: i piani di coda sono comodamente ripiegabili (un po’ come le ali degli aeroplani imbarcati), in modo da rendere la vostra prossima Limo-Jet utilizzabile anche negli spazi più angusti.

Veniamo al bello: nonostante il nome suggerisca il contrario – Limo-JET – e il fatto che sarebbe l’unico motivo per desiderarne fortissimo una, le due gondole poste nel retro della fusoliera, invece che ospitare due turboventole Garrett TFE731, ospitano una coppia di giganteschi altoparlanti che, all’occorrenza, possono anche riprodurre il motore dei motori a reazione. I due motori-altoparlanti, udite udite, fanno parte di un complesso sistema audio-video da diciassettemila watt composto da una TV al plasma da 42″, numerosi pannelli luminosi e una gragnola di altoparlanti piccoli e grandi posti sia dentro che, attenzione, fuori.

“Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità”: bene, io sfrutterei questi 17k Watt per, ommioddio sì, pompare la playlist anni ’90 megasbem di RollingSteel.it! Roba che se la accendo in giardino mi sente mia mamma in quarantena a 20 km da qui.

Tutto questo impianto multimediale è gestibile dal sobrio e per niente appariscente posto di guida della Limo-Jet: l’abitacolo comprende infatti un sedile da corsa con cinture a quattro punti, diverse finiture in fibra di carbonio e ben quattro schermi per controllare cosa succede là fuori.Il classico pannello superiore dell’aeroplano è stato mantenuto ma convertito a centro di controllo per tutti i sistemi della vettura.

– vi prego notate gli specchietti retrovisori… e la pedana di gomma che razza di poverata – 

Infine, la grande delusione: l’apparenza inganna, e qui la faccenda si fa dolorosa. Nascosto nelle profondità oceaniche del telaio si nasconde infatti un grosso motore da camion Chevrolet-Vortec da 8,1 litri e 400 cv, una vera miseria. Le possibilità di fare delle grosse figure di cacca con la Limo-Jet sono elevatissime, io questo ferro lo voglio vedere impennare, sgommare, volare via alla velocità della luce invece, molto probabilmente, lo vedrei allontanarsi come un autobus appoggiato su quattro ruote Diablo da 28 pollici con gomme Kumho da 325/25 R28, per il massimo del grip nelle curve più impegnative.

Ti piace? Io devo ancora capirlo, più la guardo e più sono combattuto tra il “nooo che figata” e il “vacca che cesso”. Ad ogni modo, se sei interessato, presto avrai la possibilità di fare la tua offerta: la Limo-Jet verrà offerta all’asta che Mecum terrà i prossimi 12-17 maggio 2020 a Indianapolis, ti basterà scrivere sull’autocertificazione “uè ninni, sto andando a comprare la Limo-Jet”, qualunque forza dell’ordine capirà e ti lascerà libero di andare. Perché questo è un gran

– disponibile QUI  –

Una volta in possesso della tua nuova auto, avrai modo di ospitare a bordo ben 18 concubine persone contemporaneamente con cui ricreare alcune delle scene più indimenticabili de “l’aereo più pazzo del mondo”, tutte comodamente sedute su troni in pelle pregiata con inserti in diamante.

Ma non è tutto: nonostante la Limo-Jet sia omologata per utilizzo stradale (c’è pure la targa), compreso nel prezzo (si parla di almeno 5 milioni di verdoni), la tua nuova Lear-mousine sarà fornita di un rimorchio Iron-Pull da 44 piedi e di un Pick-Up Chevrolet 2500 HD, utili per trasportare la Limo-Jet al compleanno di RollingSteel.it (data da definire) e sparare musica a bomba. Per le 18 occupanti sentiamoci in privato.

(Foto via Mecum Infonet)