Home / / Dopo il funerale dell’Alfa Romeo, si prepara anche quello dell’Abarth

Dopo il funerale dell’Alfa Romeo, si prepara anche quello dell’Abarth

Avete presente l’orchestra del Titanic? Quella con i musicisti che continuavano a suonare come se nulla fosse mentre il transatlantico affondava inesorabilmente?

Ecco, è più o meno quello che stanno facendo i dirigenti di Stellantis con Abarth: dicono che va tutto bene, che il futuro è pieno di opportunità che aspettano solo di essere colte, mentre invece va tutto male.

Un anno fa ha debuttato sul mercato la Abarth 500e e i suoi numeri sono agghiaccianti. A luglio scorso è terminata la produzione della 595/695 a Tichy, insieme a quella della Fiat 500, perché le due auto non rispettano il regolamento europeo 2019/2144 o General Safety Regulation 2. Per intenderci è quello che rende obbligatorio un pacchetto di Adas e che ha messo fuorilegge anche altre vetture, come la favolosa Toyota GR86.

Ovviamente non è un fulmine a ciel sereno, perché queste norme sono in vigore dal 6 luglio 2022 per i modelli di nuova omologazione e dal 7 luglio 2024 per tutti i veicoli da immatricolare. Stellantis ha semplicemente scelto di non aggiornare la vecchia 500 e di conseguenza la 595/695, anche perché entrambe erano in giro da un bel pezzo. Quindi Abarth è rimasta senza auto a benzina in gamma (a parte qualche fondo di magazzino o l’ultima serie speciale) e probabilmente ci rimarrà a tempo indeterminato.

Infatti, se la Fiat 500 tornerà in versione ibrida, poiché verrà modificata la piattaforma di quella elettrica (che in realtà è nata come multi-energia anche se in Stellantis non lo ammettono ufficialmente), questo ritorno non include una variante Abarth. Il motivo è molto semplice e come sempre ha a che fare con i costi: un conto è mettere nel cofano il 1.0 3 cilindri mild hybrid e fare tutte le omologazioni del caso per vendere (si spera) decine di migliaia di auto, un conto è fare la stessa operazione con un motore più potente per vendere una manciata di macchine in più.

La Abarth 695 75°Anniversario e la sua antenata

Anche negli anni ruggenti, Abarth non ha mai venduto più di 25.000 unità in tutto il mondo e quindi l’investimento non è giustificato. Anzi, è già stato difficile ottenere il permesso dai francesi per mettere in piedi l’operazione di “rientro” del benzina nel cofano della piccola torinese. Il riferimento geografico non è casuale, perché la 500 ibrida sarà prodotta sulle stesse linee dove oggi viene costruita quella elettrica. Anzi no, oggi no, perché a Mirafiori sono tutti in cassa integrazione almeno fino al 4 novembre, visto che di 500 elettriche se ne vendono sempre meno e non solo in Italia.

 

La piccola Fiat elettrica era abbastanza apprezzata in Germania (anche in altri Paesi europei) fintanto che c’erano gli incentivi. Peccato che a un certo punto i tedeschi abbiano chiuso i rubinetti e che le vendite si siano fermate, e mica solo quelle della 500. È notizia di ieri che Volkswagen rischia di chiudere tre dei suoi undici stabilimenti tedeschi e di mandare a casa migliaia di persone. Uno scenario che, se ipotizzato solo alcuni mesi fa, avrebbe fatto ridere a crepapelle tutta Wolfsburg, dove del resto erano convinti che la ID.3 avrebbe rappresentato la terza era della Volkswagen dopo il Maggiolino e la Golf. E invece…

La Id.3 non la mettiamo per buon gusto

Le disgrazie della Volkswagen ci riportano all’attualità di Abarth. Sapete quante 500 elettriche sono state vendute finora in tutto il 2024? In Italia 117 e qualche altro centinaio in giro per il mondo. Fine. Le ragioni di questo flop sono talmente evidenti che è difficile capire come mai non lo fossero anche per i dirigenti di Stellantis quando hanno detto “Ok, la facciamo”. intanto il prezzo: 38.000 euro sono davvero troppi rispetto ai 25.000 della 595 (infatti ora è in promozione a 32.400…); poi l’autonomia di 265 km che di fatto impedisce di stare tranquilli anche durante una gita di un giorno; infine le prestazioni, con una velocità massima di 155 km/h inaccettabile per un’auto del genere. Tutto questo senza considerare la mancanza di rumore (quante Abarth 595 ci sono con lo scarico originale?), di tutte quelle sensazioni date dal motore termico e anche della possibilità di fare del tuning.

La vecchia e la nuova. Quanto sarebbe bello mettere il motore della prima nella seconda?

E non ho nemmeno nominato il Sound Generator che è una favolosa dichiarazione di incoerenza: questa è la tecnologia del futuro, però ci mettiamo per finta il rumore della tecnologia del passato.

In questo mirabolante scenario ha debuttato la Abarth 600e, che è un altro disastro annunciato.

La gamma "full electric" di Abarth

Con un listino prezzi che parte da 42.950 euro per la versione da 240 CV e da 48.950 euro per quella da 280 CV, costa come una Tesla Model 3 Long Range, che va più forte e ha 700 km di autonomia. Sapete quanti ne ha la 600? Ne ha 334, ma solo mettendo le gomme “Eco”. Se invece volete le Michelin “sviluppate appositamente dopo tre anni di collaborazione” scende a 317 km. Questo perché la batteria è sempre la solita da 54 KWh di tutte le altre elettriche compatte di Stellantis, che fanno più o meno 400 km. Peccato che la Abarth 600e abbia più grip, più resistenza aerodinamica, sia più pesante (100 kg in più della Fiat) e più potente. In altre parole, meno efficiente. Però ha i freni con i dischi da 380 mm, il differenziale autobloccante e l’assetto cattivo! Infatti si guida anche piuttosto bene, peccato che se le dai un po’ di gas l’autonomia si dimezza e ritorna il problema di andarci in giro tranquilli come con la 500.

Ah, nel caso ve lo stiate chiedendo, anche l’Alfa Junior Veloce ha tutti gli stessi pregi (pochi) e difetti (tanti) e infatti sarà un altro disastro commerciale.

Anche qui, 48.500 euro per fare poco più di 300 km

Il problema è che con la tecnologia attuale delle batterie è quasi impossibile fare un’auto sportiva che possa essere chiamata tale. L’equazione autonomia-peso-prestazioni dà sempre un risultato sbagliato e anche quando è sbagliato di poco – sto parlando della Hyundai Ioniq 5 N – si parla sempre di quasi due tonnellate e mezzo e di poco meno 80.000 euro. Se, a parte alcuni progetti dal costo assurdo e dai numeri produttivi misteriosi, il mercato delle sportive elettriche ancora non esiste, un motivo ci sarà.

E in questo scenario Stellantis ha deciso di usare Abarth per fare un all-in elettrico, quando al 2035 mancano ancora tanti anni (ammesso che il limite rimanga tale), senza nemmeno considerare altre ipotesi. E così del brand che era specializzato nel far andare più forte le piccole Fiat, mantenendo comunque prezzi accettabili, non rimane più nulla.

L’orchestra suona e la barca affonda, ma non ha mica iniziato ad affondare adesso… le prime falle si sono aperte tanti anni fa

Articolo del 30 Ottobre 2024 / a cura di Jean Paul Mendoza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • Luca

    Evidentemente ai francesi non interessa il brand sportivo, del resto stanno mandando alle ortiche anche Alpine… In effetti già la 600 non ha un gran senso (e un modesto appeal commerciale), con un kit sportivo ma “senza” motore non so come possano pensare di venderla, soprattutto a quelle cifre. Il pianale, denominato Sport eCMP, altro non è che una versione “sportiva” ed elettrica dei pianali ex PSA acquistati dalla Dongfeng dopo che i cinesi hanno salvato PSA dalla bancarotta, se non erro nel 2017. Per quanto riguarda la “dipartita” della 500 e la normativa GSR2, c’è una deroga per l’immatricolazione di veicoli non conformi (con un limite del 10% dell’immatricolato dell’anno precedente) che dura fino a luglio 2025, quindi io avrei continuato a produrre 500 e 595 in quantità limitate, esattamente come fanno altri Costruttori. Non mi stupirei di vedere la nuova 500 in versione Hybrid con il Puretech e il mild Hybrid sviluppato in Francia, al posto del Firefly con il microibrido di Fiat, viste le attuali politiche del Gruppo secondo le quali tutto ciò che non proviene dalla Francia non vale nulla. Peccato che, a parte il Puretech che nelle versioni Hybrid ha la distribuzione a catena, la differenza di consumo rispetto alle versioni termiche rende praticamente impossibile ottenere un risparmio (ma c’è da dire che non è l’unico powertrain 48v a soffrire di questo problema). Inoltre si porterebbe in dote il cambio automatico che ne renderebbe ancora più difficile la vendita, almeno nel nostro Paese.

  • Roberto Carnevali

    La Xiaomi SU7, elettrica, ha battuto un sacco di record al nurburgring con prezzo di vendita stimato attorno ai 100k. Direi che il problema non è tanto che non si possano fare auto elettriche sportive quanto che non le si sappia fare.
    Ciò detto torni a sentire il rumore del mio kawa z900…

    • Ma si rende conto che battere il record al Nurbubring non significa proprio niente? Non ha senso costruire un’auto che pesa come un carro armato e mettergli un mucchio di cavalli..Pensi solo al consumo di gomme e freni.. Quando ha fatto un giro di pista sono da buttare..Le vere sportive sono auto leggere e con la giusta cavalleria, con uno sterzo millimetrico ecc.. Vedere ancehe la Lotus cadere su queste scempiaggini dell’auto elettrica sportiva..mi piange il cuore se penso che questa marca era l’emblema della leggerezza e della reattività del telaio.. Secondo me le sportive elettriche non hanno futuro.

      • Roberto Carnevali

        Guardi anche secondo me. Auto elettrica, e ne posseggo una che uso con enorme soddisfazione nel traffico milanese, è questione utilitaria e razionale non emozionale come una auto sportiva.
        Anche perché, parliamoci chiaro, chi prende un’auto sportiva e riesce ad impiegarla come tale?
        Le auto sportive faranno la fine dei cavalli: hobby costosi per chi se lo può permettere.
        PS
        Riguardo a filosofia auto sportive la ford GT Di le mans 66 direi che abbia la sua da dire

    • Flavio

      In realtà ero fermamente convinto che un auto elettrica, non potesse essere sportiva perché oltre l accelerazione bisogna anche fare le curve, ma devo ammettere che sono stato smentito in toto, in quanto sembra che le elettriche sappiano anche curvare nonostante i 2000 e passa kg. Detto ciò, mi manca la bronzina, l odore della benza, il clac del cambio, o banalmente la marcia che gratta perché hai “umanamente” sbagliato qualcosa, ecco ai 1000mila cv, al record sul ring con un elettrica, a me date 150/160 cv termici, un cambio manuale, 1000kg, e tenetevi i record, che per divertirmi mi basta questo!

      • Luca

        Le batterie sotto al pianale evidentemente abbassano il baricentro favorendo il “brio” nei percorsi tortuosi, ma le vere sportive sono ben altra cosa… Come giustamente dice, pochi CV ma pochi kg, baricentro basso, sospensioni degne di essere chiamate tali. Purtroppo le prossime “multe” cui i costruttori rischieranno di andare incontro hanno provocato una ulteriore moria di modelli sportivi, che oltre agli alti livelli di CO2 emessa pagano le poche vendite per un mercato ormai completamente in mano ai suv. Così i costruttori iniziano a togliersi di mezzo i modelli più “scomodi” oppure a bassa redditività. Anche questa, come già 500e Abarth, prevedo farà un bel flop, grazie anche alla concorrenza interna di Ypsilon HF (che a parte l’estetica della 208 dovrebbe avere lo stesso powertrain) ma soprattutto, chi riuscirà a fare capire ai clienti Abarth che un’Abarth non fa rumore? Già ci hanno provato ed è andata direi decisamente male…. Quando pochi anni fa proprio le Abarth, nella loro semplicità, erano diventate le sportive alla portata di tutti, pur con dei compromessi legati alle loro non nobili origini.

  • Francesco

    Articolo ben scritto, ben motivato ed analizzato freddamente e scientificamente.

    Complimenti.

    Sarebbe da far leggere a certe altre persone che gestiscono un sito riguardante esclusivamente la mobilità elettrica…

  • Carlo

    Serve il.motote ad acqua di iat acquisto ilmbrevrtto.negli anni 70 così mi fissa un meccanico che preparava auto da corsa e che tanti anni fa mi riferi del fatto che mi disse avergli riferito l’inventore stesso. gli

  • Armando Cacciotti

    Purtroppo siamo in I Talia e non in ITALIA, dove per far funzionare le cose oltre agli ITALIANI che devono andare all’estero, anche le “FABBRICHE” tipo (LAMBORGHINI, DUCATI,ECC ECC) ed altre situazioni, DEVONO ESSERE GESTITE E POSSEDUTE DA STRANIERI.

  • Armando Cacciotti

    Purtroppo siamo in I-Talia e non in ITALIA, dove per far funzionare le cose oltre agli ITALIANI che devono andare all’estero, anche le “FABBRICHE” tipo (LAMBORGHINI, DUCATI,ECC ECC) ed altre situazioni, DEVONO ESSERE GESTITE E POSSEDUTE DA STRANIERI.

Altre cose da leggere