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Nuovo Shenyang J-35A, così la Cina ha tirato fuori il suo F-35

Non vorrei utilizzare la parola “purtroppo” perché comunque vada, inutile far finta di nulla, ciò di cui stiamo parlando sono a tutti gli effetti armi delle quali in un mondo ideale e utopistico non ci sarebbe bisogno ma, da appassionato di aerei e di aviazione militare non posso far altro che affermare che, purtroppo, da almeno 30 anni le novità in campo aeronautico – per quanto riguarda il mondo occidentale – sono scarse e, comunque, ben distanti dai fasti a cui siamo stati abituati fino a circa la metà degli anni ’80 quando ogni tre per due usciva un aereo nuovo.

Prendo fiato.

Se quindi dal lato NATO della questione le novità in campo aeronautico sono centellinate con il contagocce, lo stesso non si può dire per tutto quello che è il mondo asiatico, con India e Cina in pole position nel tentativo di recuperare il tempo perduto nei confronti del resto del mondo e, proprio per questo, piuttosto prolifiche e che, se entrambe fino a qualche anno fa si limitavano ad acquistare ed utilizzare aeroplani di fabbricazione russa

Rarissima fotografia di tre Sukhoi Su-30 indiani in formazione con due F-4 Phantom II greci

da qualche tempo a questa parte entrambe stanno dando vita ad una propria linea di aeroplani. Fra le due nazioni – che da sole fanno circa 3 miliardi di persone, poco meno del 40% della popolazione mondiale -, quella che più di tutte sta correndo è la Cina che qualche giorno fa ha mostrato per la prima volta al grande pubblico il nuovo J-35, aeroplano che, quando entrerà in servizio, affiancherà il J-20 e permetterà alla nazione comandata da Xi Jinping di diventare la seconda nazione al mondo con in servizio due caccia stealth assieme agli Stati Uniti (che può contare sulla coppia F-22 Raptor + F-35 Lightning II).

Ora, partendo dalle disastrose condizioni geopolitiche in cui versa il mondo moderno, tralasciando per comodità e rapidità ciò che potrebbe succedere in un’Europa messa a girarrosto dagli USA e dalla Cina (decidete voi chi sta davanti e chi dietro), con la Germania che sta affrontando una crisi senza precedenti, gli Stati Uniti e quello scemo di Biden che non sembrano (ad oggi 20 novembre 2024) voler far nulla per cercare di “chiudere” l’affare Ucraina/Russia e, anzi, sembrano far di tutto per far continuare il conflitto generando così instabilità in Europa e nel mondo, con, infine, la questione israeliana e aggiungiamoci pure un pizzico di Nord Corea, è molto importante andare a vedere da vicino questi nuovi aeroplani cinesi, tanto da appassionati di aviazione quanto da abitanti di un mondo che sta camminando su un filo molto sottile.

Veniamo quindi a noi: lo scorso 12 novembre 2024, in occasione del 15° Airshow di Zhuhai – città cinese di cui probabilmente non avete mai sentito parlare ma la cui area metropolitana conta circa 65 milioni di abitanti (più che tutta l’Italia) -, l’aviazione cinese si è presentata in gran spolvero facendo vedere al mondo una lunga serie di novità che la dicono piuttosto lunga circa quelle che sono le intenzioni strategiche della Cina.

Tornando ad inizio articolo, in occasione della manifestazione l’aviazione cinese ha presentato ufficialmente la versione di serie del nuovo Shenyang J-35A, caccia stealth di quinta generazione molto simile a quello che è il “nostro” Lockheed-Martin F-35 Lightning II.

Per quanto il J-35 non sia una novità (i primi prototipi di questo aereo volarono per la prima volta nel 2012), finalmente abbiamo avuto modo di vedere i primi esemplari di serie di questo aeroplano, pronto ad entrare in servizio per la PLAAF – People Liberation Army Air Force, l’aeronautica cinese – nella sua versione terrestre J-35A alla quale prossimamente seguirà la versione imbarcata, denominata J-35C e dotata, oltre che di estremità alari ripiegabili, di un carrello irrobustito proprio per sopportare al meglio le dure fasi di appontaggio e, infine, dotato di barre di aggancio alla catapulta. Nulla si sa, se proprio vogliamo cercare un parallelismo con l’F-35, di una eventuale versione VTOL di questo J-35.

Nella foto (sempre che sia una foto e non un rendering, oramai qui non si sa più cosa sia reale o meno) qui sotto si nota bene la particolare forma delle prese d’aria, molto molto simile a quelle presenti sul Lightning II anche se la cosa più interessante dell’immagine qui sotto è il turboelica di destra. Quello che ad un primo occhio potrebbe sembrare un E-2 Hawkeye – che gli USA hanno sì esportato ma non alla Cina – in realtà è uno Xian KJ-600, un bimotore in tutto e per tutto simile – sia per impiego operativo che per forme – a quello che è l’Hawkeye. Lascio a voi giudizi in merito.

Schema dello Xian KJ-600, copia cinese del ben noto E-2 Hawkeye
Foto di un J-35 navale, notare il carrello anteriore con doppio ruotino al posto del carrello a ruotino singolo del J-35A

Torniamo al J-35: progettato come caccia da supremazia aerea (termine coniato per il bellissimo F-22), il J-35A è un bimotore di medie dimensioni dal design molto simile a quello dell’F-35 dal quale però differisce in maniera sostanziale per l’adozione di due motori al posto del singolo turbofan presente sul Lighting II. Il J-35 è infatti spinto da due Guizhou WS-13, una moderna turboventola sviluppata a partire dal 2000 (questo nuovo motore è 100% cinese e sostituisce i Klimov di origine russa con cui volavano i prototipi del J-35) e capace di generare, con postbruciatore inserito, una spinta di circa 9.300 kg anche se sul J-35, grazie all’adozione di alcune tecnologie sviluppate recentemente per il più grosso J-20, si pensa che i motori saranno in grado di erogare oltre 12 tonnellate di spinta e, soprattutto, di consentire all’aereo di volare in regime di supercruise (ovvero di mantenere una velocità di crociera supersonica senza l’utilizzo del postbruciatore). Al momento questi motori non sono dotati di ugelli a spinta vettoriale ma da tempo si parla del fatto che in futuro sia il nuovo J-35 che il J-20 avranno questa tecnologia, utile per migliorare grandemente la manovrabilità dei due aeroplani.

Sempre a Zhuhai, nel 2022 veniva messo in mostra questo motore dotato di ugello a spinta vettoriale bidimensionale

A causa del regime cinese e del modo in cui viene gestita la comunicazione nel paese asiatico si sa molto poco circa le capacità di questo nuovo aeroplano – che poi anche dell’F-35 non è che si sappia molto se non che, parola di chi ci ha avuto a che fare, sia fenomenale – anche se, questo mi pare evidente, il modo tutt’altro che timido con cui la Cina sta affrontando la questione non fa altro che confermare quanto questa si stia impegnando per eguagliare la potenza militare statunitense specialmente nell’eventualità di una aperta ostilità che potrebbe nascere come conseguenza dell’annoso affaire Taiwan.

Il nuovo J-35 entrerà quindi in servizio con circa dieci anni di ritardo rispetto all’F-35 ma, stando ai report di diversi analisti, pare che la Cina abbia svolto un ottimo lavoro per recuperare il tempo e l’esperienza perduti nei confronti degli USA tanto che, sebbene ci sia sempre un certo tipo di scetticismo di fronte a questi aeroplani made in China, diversi esperti suggeriscono di non sottovalutare questi prodotti perché da un lato la Cina ha una potenza industriale ed economica che fa letteralmente spavento e dall’altro quest’ultima sembra particolarmente decisa a sfidare l’egemonia degli Stati Uniti. Non solo, i 10 anni di ritardo che la Cina ha accumulato in questo progetto, potrebbe averle consentito di ottimizzare costi e spese nello sviluppo di questi aeroplani, consentendole di produrli in maniera molto più agevole rispetto agli F-35 e, quindi, è lecito pensare che in futuro questi aerei verranno proposti a molti altri paesi anche più poveri, mettendoli così in gradi di combattere con aeroplani estremamente (sulla carta) avanzati.

Ecco allora che accanto al nuovo J-35A, a Zhuhai è stato mostrato in volo anche il Chengdu J-20 – grosso caccia stealth di quinta generazione comparabile all’F-22 entrato in servizio nel 2017 e messo alla frusta nel corso della manifestazione aerea della settimana scorsa in modo da mostrare al mondo intero sia le capacità dell’aeroplano che quelle dei suoi piloti anche se – complice il fatto che l’aereo pare non essere ancora dotato di motori con ugelli a spinta vettoriale – siamo distanti dalle manovre a cui ci hanno abituato sia i piloti di F-22 che quelli di Sukhoi Su-57 Felon, con uno di questi presente proprio alla manifestazione cinese e che, grazie anche ai motori con ugelli a spinta orientabile, ha dato vita ad una dimostrazione di volo degna di nota.

Denominato Mighty Dragon, il J-20 è la punta di diamante dell’industria aeronautica cinese: terzo caccia di quinta generazione ad entrare in servizio dopo i già citati F-22 e F-35, il J-20 si presenta come un grosso caccia da superiorità aerea dalle spiccate capacità stealth, questo grazie ad un design che da un lato prende spunto da quanto già visto con il Raptor, dall’altro ricorda da vicino quanto fatto in Russia con il mai nato Mig 1.44.

 

Abbiamo quindi un aeroplano con ala a delta molto arretrata, ampi canard anteriori, stive per l’armamento interne e, in generale, tutto quel che serve per combattere ad armi pari con l’F-22 del quale però in pochi sanno quali siano le reali capacità, vuoi perché gli USA non lo hanno mai esportato, vuoi perché, per quanto se ne sa, non è mai stato utilizzato in ambito operativo se non per abbattere qualche pallone sonda. Nel dubbio i cinesi stanno sviluppando in maniera abbastanza intensiva il J-20 e proprio a Zhuhai hanno annunciato l’imminente produzione dei primi J-20 biposto: denominata J-20S, questa variante sarà ottimizzata per operazioni a lungo raggio con capacità multiruolo, tra cui superiorità aerea, attacchi di precisione, accoppiamento con altri aeroplani con e senza equipaggio, sorveglianza del campo di battaglia, guerra elettronica e comando e controllo.

Prime immagini spia del J-20 biposto

Accanto al nuovo J-35A e ai potenti J-20 Mighty Dragon, le forze armate cinesi hanno utilizzato la manifestazione di Zhuhai per fare la voce grossa e presentare un po’ tutto quello che gli capitava a tiro tra cui il nuovo Shenyang J-15T, versione imbarcata del già noto J-15 Flying Shark (che a sua volta è derivato dal russo Sukhoi Su-33) e capace quindi di operare a bordo delle nuove portaerei cinesi grazie al nuovo carrello anteriore progettato per collegarsi alle catapulte elettromagnetiche presenti sulla Fujian, unica portaerei di tipo CATOBAR presente nell’arsenale cinese.

Nuovo J-15T, si nota il carrello anteriore con in vista la "barra" utile per agganciare l'aereo alla navetta della catapulta. Benché anche il Su-33 (da cui questo aero deriva) sia un aereo imbarcato, nessuna portaerei russa (che poi è una sola) ha sistemi di lancio a catapulta.

Pronto per entrare in servizio, questo nuovo J-15T rappresenta una discreta preoccupazione per tutte le regioni asiatiche che si trovano ad affrontare la Cina. Fra nuove portaerei in arrivo ma soprattutto grazie a nuovi aeroplani capaci di ampliare a dismisura la presenza cinese in tutta la regione del Mar Cinese Meridionale, nazioni come Vietnam, Malesia e Filippine (tutte e tre impegnate in dispute territoriali con la Cina) si trovano ad affrontare un grattacapo che giorno dopo giorno diventa sempre più grosso e molesto.

Per capire quanta razza di impegno ci stia mettendo la Cina per conquistare il banco della prima fila accanto agli USA, a Zhuhai era presente anche il mockup di un aeroplano di sesta generazione denominato “White Emperor” e che, oltre ad essere simile al X-02S Strike Wyvern di Ace Combat 7, stando ai comunicati stampa, sarebbe in grado di volare a velocità supersoniche e, se necessario, di lasciare l’atmosfera terrestre.

Ma dove vogliono andare con quelle prese d'aria

Per quanto la Cina stia facendo di tutto per affermarsi come superpotenza mondiale non solo in ambito economico ma anche dal punto di vista militare, considerando quanto ci hanno messo anche solo per sviluppare una propria industria motoristica – nell’ambito dei motori a reazione, una cultura che noi in Europa coltiviamo dagli anni ’40 grazie a Frank Whittle e a Pabst Von Ohain – risulta difficile credere che adesso, così al volo come se fosse semplice, questi sono in gradi di sviluppare motori capaci di volare sia in atmosfera che fuori. Mockup come quello del “White Emperor” probabilmente sono solo frutto di una folle propaganda ma rimane il fatto che questi qui stanno facendo sul serio e a Zhuhai sono stati messi in mostra numerosi droni tra cui il CH-7, moderno bombardiere a lungo raggio vsenza pilota e dal design ad ala volante simile a quelli che sono il B-2 Spirit e il nuovo B-21 Raider.

Grande assente a Zhuhai è stato invece il nuovo bombardiere pesante stealth H-20 di cui si parla da tempo ma del quale ancora non è mai stato visto nulla se non qualche rendering (qui sotto) e che a quanto pare non è ancora pronto per il suo debutto ufficiale.

Alcuni esperti sostengono che lo sviluppo di questo aeroplano stia incontrando le stesse difficoltà che gli USA hanno incontrato in passato con il loro B-2 Spirit che non solo richiese quasi 20 anni di sviluppo (avvio programma nel 1979, entrata in servizio nel 1997) ma, soprattutto, costò una cifra mostruosa. Non si sa quindi se e quando vedremo questo H-20 dal vivo, se è una questione di anni o se i ritardi sono stati causati dalla presentazione del nuovo B-21 Raider statunitense, la cui uscita avrebbe cambiato i piani cinesi.

Degno di nota infine il fatto che, nonostante fosse una manifestazione aerea, a Zhuhai si è presentata anche la marina cinese mettendo in mostra le sue nuove navi senza equipaggio, degli avveniristici trimarani lunghi 190 piedi (ca. 60 metri) e, così pare, capaci di viaggiare ad oltre 40 nodi per circa 4.000 miglia nautiche di autonomia. Denominate Killer Whale (orca), queste navi sono molto simili (per forma) alle LCS della US NAVY e pare abbiano la capacità di cambiare il proprio armamento – difensivo e offensivo – a seconda della missione a cui dovranno partecipare con la concreta possibilità che queste imbarcazioni possano svolgere pattugliamenti marittimi, guerra di superficie, operazioni antisommergibile, missioni di difesa aerea o operazioni di ricerca e soccorso.

Insomma, inutile girarci attorno, a Zhuhai la Cina ha fatto la sborona, presentando armi e aerei di tutti i tipi da un lato accontentando noi appassionati di aviazione che finalmente abbiamo l’occasione di vedere qualcosa di diverso ma, dall’altro, lasciandoci con più di qualche dubbio circa il futuro del mondo occidentale per come siamo stati abituati a conoscerlo (giustamente o ingiustamente) negli ultimi 80 anni.

Staremo a vedere ma, nel frattempo, ricordati di preordinare il nuovo DI BRUTTO Volume 6 che non ne sono rimasti così tanti.

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Articolo del 20 Novembre 2024 / a cura di Il direttore

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  • iovoloetu

    Ottimo articolo ma, sull’F-35, avendolo visto dal vivo a Le Bourges non posso che dire che è una vera e propria vasca da bagno volante…altro che eccezionale.. raggio di virata 6-7 km ( virata “stretta” è sparito all’orizzonte…) un vero capolavoro…

    • Emanuele Colombo

      Io l’ho visto al Linate Air Show ed era sicuramente il mezzo più rumoroso. Si sentiva a molti chilometri di distanza. 

  • Flavio

    L f35 è “ciotto”, questo sembra piu snello. Comunque fate come volete ma l F14 rimarrà un mito per l eternità!!

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