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Raptor One Fox two, storia del primo (e unico) abbattimento aria-aria dell’F-22

Nota iniziale: la chiamata radio “Fox” viene utilizzata dai piloti NATO per indicare e dichiarare l’utilizzo di un’arma aria-aria. È una abbreviazione di “Foxtrot”, la parola che nell’alfabeto fonetico ICAO indica la lettera F e che quindi viene utilizzata al posto di “Fire”, fuoco. La chiamata serve per evitare il fuoco amico, in modo che nessuno possa interagire con il missile appena lanciato andando a disturbarlo o colpirlo pensando sia nemico. Dopo la parola “fox” si possono usare quattro numeri diversi a seconda del tipo di arma usata: “Fox One” indica l’utilizzo di un missile a guida radar semi-attiva come uno Sparrow, “Fox Two” indica il lancio di un missile a guida infrarossa come un Sidewinder, “Fox Three” indica un missile a guida radar attiva come un Amraam e infine “Fox Four” indica l’utilizzo del mitragliatore. Prima dell’avvento dei missili a guida radar attiva, i mitragliatori erano “Fox Three”. Usare “Fox Five” invece va bene se avete intenzione di usare il vostro aeroplano come proiettile per andare a schiantarvi contro una astronave aliena gridando “va bene brutti alieni del cazzo, usando un’espressione della mia generazione… FICCATEVELO NEL CULOOOOOOOOO!

Bene, possiamo iniziare, senza dimenticare che il 14 febbraio tornerà disponibile DI BRUTTO Volume Zero.

Mi fa un po’ tenerezza l’F-22.

Pensato per sostituire l’invincibile F-15, re incontrastato del programma ATF dopo aver battuto a suon di mazzette l’affascinante YF-23 che per certi versi era migliore ma non abbastanza, eletto “caccia da supremazia aerea” perché superiorità non era più abbastanza ed infine entrato in servizio operativo nel 2005 come Raptor dopo che per anni era stato Lightning 2, l’F-22 è un po’ come certi brutti tatuaggi che si vedono in spiaggia, è stato buttato in mezzo ai lupi e ne è uscito da capo branco.

– quanto non mi è mai piaciuto l’YF-22, quanto mi gasa l’F-22 definitivo –

Peccato che questo capo branco alla fine fra pochi anni andrà in pensione per lasciare spazio, indovinate un po’, all’F-15 e al nuovo F-35. Sì, perché sua maestà l’F-22 (non dimentichiamo quanto tosto sia questo apparecchio) è stato pensato, sviluppato e costruito ipotizzando una guerra ed uno scenario bellico che alla fine non c’è mai stato (per fortuna aggiungiamo). Da quando il programma ATF – Advanced Tactical Fighter – venne lanciato nel 1981 il mondo attorno all’F-22 è cambiato parecchio e questo nuovo aereo, una volta in servizio, si è ritrovato senza un vero nemico, tanto che, per quanto ne sappiamo noi, ad oggi non è mai stato coinvolto in nessuna azione di guerra reale, a parte – così pare – una sola missione di bombardamento in Siria nel 2014. Le motivazioni sono molteplici e non sempre banali ma fra i motivi che hanno causato la “non operatività” dell’F-22 ci sono di sicuro il costo mostruoso (siamo sui 150 milioni di dollari ad aeroplano con circa 90.000$ di costo orario) ma anche il fatto che le varie guerre in cui si sono andati ad impantanare gli USA negli ultimi 40 anni (e sono parecchie), sono sempre state combattute in maniera non convenzionale: non più una superpotenza contro l’altra quanto piuttosto una superpotenza – complessa, costosa, uccisa dalla burocrazia e da infiniti giochi di palazzo – che si è ritrovata a bisticciare con paesi sì in via di sviluppo, economicamente deboli e poco armati, ma estremamente cazzuti e capaci di trascinare gli USA fuori dal loro territorio ideale con i risultati che – Vietnam, Laos, Cuba, Cambogia, Libano, Somalia, Bosnia, Iraq, Afghanistan – conosciamo. In situazioni come queste, a parte le guerre nelle quali l’F-22 ancora non esisteva, si sono rivelati molto più adatti aerei e sistemi d’arma “convenzionali” come l’A-10 o lo Strike Eagle (da non confondere con lo Streak Eagle). Lo stesso uso dell’F-22 nella missione di bombardamento di cui vi parlavo prima, a molti sembrò un eccessivo spreco di risorse – l’aereo vene impiegato per sganciare piccole bombe su un presunto laboratorio nel quale si sintetizzavano droghe – e un gigantesco elicottero con il pisello da parte degli USA.

NOTA interessante: dalla prima guerra in cui gli USA sono intervenuti come USA (1771, Guerra di Indipendenza) ad oggi, sono 105 i conflitti in cui i nostri ammeregani si sono infilati. QUI una lista, vi prego di apprezzare come le cose sono cambiate da dopo la Seconda guerra mondiale ad oggi.

Insomma, l’F-22 non ha ancora trovato il suo posto nel mondo. E forse, oltre ad essere meglio così, è anche un po’ colpa/merito suo: il Raptor, con la sua presunta potenza – tale da spingere gli USA a decidere di non esportarlo, in modo che nessuno, amico o nemico che sia, abbia la possibilità di mettere mano su questo eccezionale aereo e la sua tecnologia – e il fatto che quando vedete in volo un F-22 non potete sapere se nasconde quattro Raudi o più di una B-61 nucleare, la sola presenza dell’F-22 a pattugliare i cieli USA o la possibilità di schierarlo in una delle innumerevoli basi NATO sparse per il mondo ha fatto da deterrente per chiunque volesse fare a schiaffi con gli USA. Insomma, viene quasi da dire che l’F-22 stesso ha ucciso l’F-22 che, alla fine, fra voli dimostrativi e di addestramento (e anche qualche perdita di troppo, 32 incidenti di classe A e 50 di classe B), sta per andare in pensione per sopraggiunti limiti di ore di volo della cellula, per la mancanza di ricambi – tutto il materiale per costruire gli F-22 è stato demolito per evitare che potesse finire in mani sbagliate – e con i primi aerei che si pensa inizieranno ad uscire dalla linea operativa a partire dal 2030. Addirittura siamo già arrivati a vedere un primo F-22 pronto per finire dentro ad un museo, con un esemplare recentemente consegnato allo Hill Aerospace Museum di Salt Lake City.

In tutto ciò arriviamo al 4 febbraio 2023, pochi giorni fa, quando l’F-22, dopo quasi 20 anni di servizio, ha conseguito la sua prima vittoria aria-aria abbattendo un pallone sonda-spia cinese che aveva sforato lo spazio aereo USA.

Ma, prima di domandarci (spoiler) per quale motivo l’USAF ha avuto bisogno di un U-2 (aereo meraviglioso), AWACS, una aerocisterna, un P-8A Poseidon, due F-15, due F-22 e un AIM-9X da 400.000$ per abbattere un pallone pieno di elio, sediamoci comodi e vediamo un po’ come sono andate le cose con ordine:

Dal 28 gennaio 2023 al 4 febbraio 2023 un grande pallone aerostatico da alta quota di origine cinese, dopo aver attraversato l’Oceano Pacifico sospinto dai venti che si muovono dalla Cina verso est è entrato nello spazio aereo americano dall’Alaska, passando poi sopra il Canada e infine deviando verso sud, entrando in Montana sopra la città di Billings ad una quota di circa 60.000 piedi (ca. 18 km). Qui sono venuti fuori i primi problemi perché, benché il governo di Pechino sostenesse che il pallone altro non fosse che un aerostato per ricerche meteorologiche finito fuori controllo e in balia delle correnti, stando a quanto riportato da un funzionario del NORAD (North American Aerospace Defense Command il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America), pare che il pallone tendesse a fermarsi sopra ad installazioni militari come la base aerea di Malmstrom, una delle tre basi presenti sul territorio USA armata di missili balistici intercontinentali, alimentando così il sospetto che il pallone cinese fosse in realtà un oggetto mandato in volo per spiare quanto accadeva a terra e, di più, per testare le capacità di controsorveglianza degli USA e il tempo di reazione del loro sistema di difesa aerea. Coincidenze?

-percorso del pallone della fortuna –

Ad aumentare i sospetti nei confronti di questo pallone losco – che, come ci si può aspettare, ha alimentato una tre giorni di paranoia generale negli Stati Uniti, con tanto di dichiarazioni in stile Guerra Fredda da parte del senatore John Tester, secondo cui “le azioni della Cina sono una chiara minaccia a quei valori e alla sicurezza nazionale americana, e chiedo risposte dall’amministrazione Biden” – ha contribuito il carico appeso al pallone, delle dimensioni comparabili a quelle di un autobus ed alimentato da due grandi pannelli solari, per una dimensione totale del carico di circa 20-30 metri (vi metto una figura qui sotto). Stando ad un funzionario statunitense intervistato dalla CBS circa la questione, il carico del pallone sarebbe stato dotato di un timone per poter così governarne il moto e in un qualche modo indirizzarlo verso opportune porzioni di spazio aereo, sbugiardando così la tesi cinese del “pallone sfuggito”.

Quelle appena riportate sono però solo supposizioni perché, complice il fatto che il pallone è stato centrato da un Sidewinder, non è stato possibile determinare se questo fosse in un qualche modo guidato o meno.

A questo si aggiunge un altro dettaglio interessante: domandando ad alcuni esperti del settore il motivo per cui la Cina dovrebbe mandare un pallone aerostatico a “spiare” le basi americane invece che usare un satellite, la risposta è stata che attraverso opportuni sensori, un pallone sufficientemente vicino potrebbe determinare se le torri radio di terra stanno trasmettendo o, qualora il pallone fosse guidato, utilizzare un rilevatore di radio frequenze per farlo avvicinare ai silos (che sono interrati n.d.r.) e quindi rilevarne la posizione esatta.

anche la BBC si è chiesta perché usare le mongolfiere invece dei satelliti

In tutto ciò, mentre a terra si decideva il da farsi con un continuo ping-pong di accuse e scuse fra i governi di Cina e Stati Uniti, i primi hanno sempre affermato che si trattava di un pallone fuori controllo e i secondi (forse in maniera tendenziosa, non è una novità che gli USA ultimamente stanno provocando la Cina) si sono ritrovati in paranoia dura, indecisi se fregarsene o se tirare fuori il ca gli attributi e abbattere quel pallone. Nel frattempo la mongolfiera della discordia continuava nel suo percorso, lasciando il Montana l’1 febbraio 2023, sorvolando altre basi nucleari, entrando in Missouri per uscirne il 3 febbraio e infine procedere verso sudest, uscendo dalla Carolina del Sud (e quindi entrando nell’Oceano Atlantico) il 4 febbraio scorso.

– c’è anche da dire che sorvolare gli USA senza incrociare, anche di sfuggita, una base militare è molto difficile –

Insomma, nel giro di tre giorni circa un grande pallone aerostatico ha riportato in auge i fasti del 1957, quando di sera gli USA potevano vedere chiaramente lo Sputnik passargli sopra la testa o ascoltare il suo sinistro bip-bip per radio, con un’intera popolazione – governo compreso – nella paranoia più totale: sì perché certe cose se non le vedi è meglio. Un conto è sapere che hai i satelliti cinesi russi o chi per loro che ti spiano ma te non li vedi, un conto è vedere il TUO spazio aereo, il TUO cielo, il TUO senso di libertà e democrazia sorvolato da un grosso pallone bianco di origine cinese. Un pallone che puoi vedere, lentamente, passarti sopra casa. Quindi, paranoia portami via, arriviamo al 4 febbraio, quando il pallone, dopo un’infinita serie di call e botta e risposta, è stato raggiunto al largo delle coste della Carolina del Sud da un AIM-9X Sidewinder Block II (ultima evoluzione del celebre missile a guida IR e compatibile con i sistemi del Raptor) lanciato da un F-22 che ha così conseguito la sua prima – un po’ magra a dire il vero – vittoria in uno “scontro” aria aria.

Non sappiamo se sia stato davvero necessario ma, a guardare bene, considerando l’obiettivo – lento, inoffensivo e ormai fuori dalle balle – pare che gli USA abbiano voluto fare un po’ gli sboroni e per abbattere il pallone sonda hanno schierato una forza piuttosto notevole, lanciando così un segnale decisamente forte tanto alla Cina quanto a chiunque avesse occhi per guardare, della serie “a buon intenditore poche parole”. L’intera operazione è stata seguita da un E-3 Sentry (AWACS) e supportata da una aerocisterna KC-135 più diversi F-15 e F-22. Per sicurezza una porzione gigante di spazio aereo è stato temporaneamente chiuso (si parla di un’area pari a circa il doppio di quella del Massachusetts) con la momentanea chiusura degli aeroporti di Myrtle Beach, di Charleston e di Wilmington. Alla fine l’abbattimento è avvenuto alla mostruosa quota di 58.000 piedi (ca. 18 km), tale da far entrare questo “combattimento” come quello avvenuto alla più alta quota di sempre, con buona pace di questo nostro meraviglioso articolo sul primo combattimento ad alta quota della storia che vide uno Spitfire contrapporsi ad uno Junkers con motori diesel.

– l’elegante Spitfire Mk.VII da alta quota, bellissimo –

Da quando è stata divulgata la notizia del primo scontro aria-aria per un F-22, in maniera anche condivisibile, sui social e sui forum di esperti e sedicenti tali è scoppiato il sarcasmo. D’altronde, in una situazione del genere, viene anche spontaneo domandarsi se questa vittoria sia poi un così gran risultato per l’F-22 e, ancor di più, se era veramente necessario utilizzare un missile da 400.000 $ sparato dal caccia più avanzato e costoso della storia per abbattere… un pallone sonda.

Le domande sono molteplici e, ovviamente, in barba al principio filosofico del Rasoio di Occam secondo il quale la risposta ad una domanda deve essere più semplice della domanda stessa, come spesso accade quando ci sono di mezzo gli Stati Uniti, ognuna di loro trova una spiegazione sensata e incontrovertibile. Quindi:

Perché un F-22? Questa è semplice, l’F-22 al momento è fra gli aeroplani in servizio presso l’USAF quello capace di raggiungere la più alta quota operativa (non raggiungibile, sono due cose diverse), fino ad un massimo di 65.000 piedi, appena 5.000 in più rispetto alla quota a cui andava alla deriva il pallone. Questo vi fa capire quanto volava alto quel coso,  quasi al limite dell’F-22, che ha due motori, i Pratt & Whitney F-119, che uno di loro da solo è potente quasi quanto i due motori di un F-15 messi assieme. Potrà sembrare poco, ma superare i 50.000 piedi per un caccia in assetto da combattimento non è uno scherzo.

– il corvaccio ci fa sempre sognare –

c’è poi la questione del missile. Perché un Sidewinder da 400.000$? Perché non usare una o più raffiche di mitragliatore Vulcan (di cui l’F-22 è dotato)? Perché non usare un altro missile? E perché magari non un SAM (missile terra aria)? 

Anche qui la questione pare semplice: prima di tutto, per quanto siano di dimensioni notevoli, i palloni sonda hanno una segnatura radar particolarmente bassa (tipo un uccellino) e si muovono molto lentamente, generando il tipo di segnale che i moderni radar di tipo Doppler sono progettati per ignorare. Tutto questo mette immediatamente fuori gioco i missili a guida radar, sia attiva che semi-attiva. Un missile di questo tipo – come uno Sparrow o un Amraam – potrebbe avere difficoltà ad agganciare il bersaglio e, non solo, qualora lo centrassero, potrebbero non esplodere, dato che la spoletta di queste armi viene attivata proprio dal radar del missile che rileva la prossimità con il bersaglio. Ma se il radar del missile non vede il bersaglio, la spoletta non “scatta”, con il risultato che il missile potrebbe passare attraverso il pallone non abbattendolo e, peggio, andando a schiantarsi non si sa bene dove.

La stessa identica cosa si può a questo punto dire del Patriot, il missile terra-aria più indicato per andare a prendere qualcosa alla quota a cui si trovava il pallone ma anche lui a guida radar semi-attiva.

Per quanto riguarda infine la questione del cannone, dovete capire che colpire un oggetto sì grande come un pallone sonda ma che vi si avvicina alla velocità di oltre 1000 km/h – rispetto a voi il pallone è praticamente fermo – potrebbe essere molto, troppo rischioso, per l’aereo e il suo equipaggio. C’è poi da dire che una raffica di Vulcan, se anche dovesse colpire il pallone, molto probabilmente lo attraverserebbe, con i colpi che andrebbero a colpire il terreno in zone magari abitate. Anche qui, insomma, la faccenda è tutto tranne che scontata e, mi domando io che per natura tendo a mettere sempre un po’ in discussione le risposte date dal governo USA (che sembrano sempre un po’ troppo pronte): non sarebbe stato meglio cercare di danneggiare il pallone facendolo tornare a terra lentamente in modo da avere una controprova circa il fatto che fosse o meno un pallone spia, invece che distruggerlo mandandolo in mille pezzi, eliminando così ogni possibilità di scoprire la verità?

– operazione di recupero dei resti del pallone da parte della US NAVY –

In tutto ciò, ancora oggi 8 febbraio 2023, la Cina insiste sul fatto che si sia trattato di un incidente ma gli USA, che di stemperare la situazione non ne vogliono sapere, sono andati a recuperare i resti del pallone utilizzando due navi da guerra, di cui una con una pesante gru per il recupero, anche se, come potete vedere dall’immagine qui sopra, con il pallone facilmente recuperabile a mano, tutto questo dispiegamento di forse pare un po’ sovradimensionato. Oltre a questo, il Governo USA ha fatto sapere che analizzerà gli strumenti – o i resti di questi – attaccati al pallone per scoprire informazioni circa la tecnologia usata dai cinesi per sorvegliare (=spiare) per comprendere al meglio di cosa era capace il pallone e come trasmetteva le informazioni. Nel dubbio, sempre per stemperare la situazione leggermente tesa, gli USA hanno anche fatto sapere che nell’ambito del recupero è stato necessario proteggere (un po’ come nella foto qui sopra…) il personale da materiali potenzialmente pericolosi, come esplosivi o componenti della batteria.

Domanda bonus: come ha fatto un Sidewinder a guida IR a colpire un bersaglio “freddo” come un pallone? A 60.000 piedi la temperatura esterna è di circa 60°C sotto lo zero e il pallone, specialmente nella zona dei pannelli solari era sicuramente più caldo (anche se di poco) rispetto all’aria attorno a sé. Questo, per un moderno Aim-9X Sidewinder Block II è sufficiente.

Insomma, sembra che dietro a questo pallone sonda – che fosse spia o no forse non lo sapremo mai, in una situazione del genere la verità è la prima cosa che va a remengo – ci sia molto altro, con gli USA e la Cina che non vogliono smetterla di stuzzicarsi a vicenda, mannaggia a loro.

– Chengdu J-20, moderno caccia di 5a generazione cinese –

Infine, giusto per dovere di cronaca, ritornando sulla pura questione dell’abbattimento, facciamo un rapido salto indietro nel tempo fino al 1998, quando un pallone meteorologico canadese andò fuori controllo. L’oggetto era grande come un edificio di 25 piani e volava ad una quota di compresa fra i 27 e i 37 mila piedi e vennero mandati in volo due vecchi CF-18 Hornet canadesi per cercare di abbatterlo ma, dopo oltre 1000 colpi di Vulcan, il pallone era ancora al suo posto che svolazzava sereno. Nonostante fosse stato bucato, a causa della bassa densità dell’aria alla quota in cui volano questi palloni e della bassa pressione a cui sono gonfiati, l’elio contenuto al loro interno tende ad uscire molto lentamente, con la conseguenza che, anche se bucati, questi palloni tendono a sgonfiarsi molto molto lentamente e l’unica maniera per eliminarli velocemente – senza che se ne vadano in giro senza controllo mandando in crisi il traffico aereo civile come accadde infine nel 1998 – bisogna mandarli letteralmente in pezzi.

– articolo dell’epoca che prendeva in giro i Top Gun per non essere stati capaci di far “scoppiare un palloncino” –

Insomma, come potete vedere, abbattere un pallone sonda, per quanto lento e melenso nel suo movimento, per quanto sui social sia (come sempre) fin troppo facile scrivere cazzate o fare polemiche sterili, è tutto tranne che una baggianata e, sì, certamente nel curriculum dell’F-22 questo abbattimento risuona meno carismatico rispetto a, che ne so, uno o più MiG nemici ma, questo dobbiamo ammetterlo, se c’era un aereo in grado di eliminare quel pallone in maniera rapida, decisa e precisa, questo è l’F-22, un grande aeroplano che speriamo di non dover mai vedere in azione perché altrimenti significherebbe che la questione è dannatamente seria.

– Emma Stone nel cockpit di un F-22 nel film “Aloha – Sotto il cielo della Hawaii”, un bel film romantico per i vostri momenti di tenerezza –

Articolo del 8 Febbraio 2023 / a cura di Il direttore

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  • Manfredi Girolamo Sparti

    Articolo che deve far riflettere un po’ tutti ( compreso io): quante volte è capitato di sghignazzare di fronte a risposte che sembravano spropositate o irrazionali rispetto al problema ed invece avevano una ragione, eccome! A riprova che il ” buon senso dell’ uomo comune ( unito ad una certa arrogante ignoranza) spesso porta ad un approccio del tutto sbagliato verso la realtà. Vi siete superati.

  • Matteo

    Una cosa interessante: l’idea di sfruttare le correnti a getto per poter raggiungere (e colpire) il territorio continentale USA, tramite palloni, senza dover utilizzare costosi e complessi aeroplani, non è nuova.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Pallone_bomba
    Fu una delle armi della disperazione giapponese. Nel 44 non avevano la capacità di colpire il suolo nord americano, così elaborarono questa strategia che aveva il pregio di essere economica e, potenzialmente, efficace.

    Lo scopo era incendiare le foreste delle Rokies.
    Per avere un feedback sull’efficacia dei primi lanci, i giapponesi facevano affidamento sulla stampa (libera) americana, che non sarebbe riuscita a tacere gli effetti dell’attacco.

    Sorprendentemente, gli americani, quando capirono le potenzialità distruttive di questo attacco, riuscirono a concordare un “silenzio stampa” sulla vicenda.

    Sarebbe potuto funzionare, il piano di attacco con i palloni, ma il senso di responsabilità degli americani mandò a donnine allegre i piani giapponesi…

  • David

    Maaaaahhhh…..Quali stupefacenti????

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