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All’asta una scocca Ferrari 412 T2 ex Berger: postazione per AC?

Va all’asta l’ex-“ufficio” di Gerhard Berger. Sì, è proprio la monoscocca della Ferrari 412 T2 con cui ha corso nella stagione 1995 di F1. La proporrà il prossimo 6 febbraio Artcurial, che stima un valore di 15-20.000 euro. Che poi è un annetto di affitto per un tradizionale e molto noioso ufficio.

Lì dentro, invece, il lavoro era ben più stimolante: inglobato in un guscio di carbonio, sei parte della meccanica, alettone davanti e mostruoso V12 di 75° da 17.000 giri dietro, imbullonato a pochi centimetri dalla schiena. Fra l’altro, quello fu l’ultimo V12 prima dell’arrivo dei V10.

La 412 T2 fu la vettura di Berger, ma anche del compagno di squadra Jean Alesi, che con lei agguantò (con un po’ di fortuna per lui e tanta sfortuna per Schumacher) il più bel traguardo della carriera: la vittoria a Montreal, per di più proprio il giorno del suo compleanno. Disegnata da John Barnard, non fu particolarmente vittoriosa (anzi) e Berger se la ricorderà, suo malgrado, anche per i calli alle mani (Barnard dovette modificargli la forma del volante perché il povero austriaco riuscisse a concludere i test senza soffrire come un ballerino con le scarpe strette). Muso basso, livrea semplicissima e pochi sponsor, questa Ferrari è tanto “90’s” da essere sessualmente attraente.

Ma attenzione: benché questa scocca difficilmente possa tornare a sfiorare l’asfalto delle piste di mezzo mondo, scordatevi di farne una postazione per la guida virtuale. Bisogna portarle rispetto. Fa parte, infatti, della nutrita collezione di Giuseppe Neri, un caro amico di un certo Enzo Ferrari. “Beppe” Neri era il gestore del ristorante “Il Cavallino”, famoso quanto la stessa Ferrari perché è proprio quello che sorge davanti alla sede di Maranello. Di Ferrari era la proprietà, ma, nel 1983, Enzo aveva affidato la gestione a Beppe (“firmando”, pare, con una stretta di mano, un gesto che all’epoca valeva ancora qualcosa), che continuò fino alla sua scomparsa nel 2015, quando se lo portò via un infarto all’età di 77 anni; se Beppe fu uno dei pochissimi ammessi alle esequie del Drake, tantissimi furono i commossi presenti ai funerali di Neri, compresi Luca Cordero di Montezemolo e Piero Ferrari. Tutta Maranello gli è grata, così come tutti noi appassionati: Beppe ha curato infatti diversi lavori all’interno dello stabilimento Ferrari, compreso l’ampliamento del Museo.

Ma “Il Cavallino” non esiste più. È arrivato il nome dello chef Stefano Bottura, con un nuovo progetto promosso dall’ormai ex AD Camilleri. Le figlie di Beppe (Cristiana, Clementina e Chiara) avevano liberato i locali come richiesto. Pare, senza rimpianti. Con la scocca di Berger, la famiglia sceglie di cedere anche il resto dei cimeli, ben 104 diversi lotti che comprendono memorabilia di ogni genere. Oggetti che erano esposti proprio all’interno del ristorante; quello stesso ristorante dove Enzo pranzava, invitava i suoi clienti e amici (e anche i “nemici”, come il povero giornalista Nestore Morosini, che fu invitato dal Drake a chiarire una critica facendosi scaraventare da Milano al Cavallino in 45 minuti a bordo di una 308 GTS guidata da un certo Villeneuve). Dove Ferrari ha festeggiato il suo ultimo compleanno. Fra i cimeli, svariati componenti delle vetture Ferrari di F1, motori compresi, tra i quali proprio un V12 della 412 T2.

Insomma: fatto 30, tanto vale fare 31, no..?

E poi, considerando che la scocca è alta 98 cm, larga 118 cm e lunga 2 metri e quindi in salotto ci sta, la prossima domanda è: ci starà un Fanatec?

Articolo del 29 Gennaio 2021 / a cura di Davide Saporiti

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  • Marco V

    Ad averceli, sarebbe già di fianco al divano e sorry per tutti… ma con un Podium dentro.

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