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Trasforma la tua MX-5 in una Alfa Romeo da F1! NO.

Una maledizione colpisce tutti i possessori di Mazda MX-5, e di questi sciagurati nel team di Rollingsteel ne contiamo ben due. Acquistare una Miata è un atto che trascende il concetto di “prendere un’altra macchina.” L’adozione della spider giapponese porta infatti con sé una pletora di conseguenze sociali e psicologiche.

Innanzitutto, svilupperete dei forti pregiudizi nei confronti delle madri/sorelle degli amministratori locali che hanno riempito i nostri centri città di dossi rallentatori alti come dei marciapiedi. Vi verrà una voglia matta di andare in giro con la capote abbassata anche in dicembre. Un parcheggio vuoto in una giornata di pioggia vi causerà dei forti pruriti sessuali. Il film “Il Sorpasso” di Dino Risi diventerà la vostra bibbia della cafonaggine con le roadster. Vi sentirete in sintonia astrale con qualunque altro essere umano che vi si presenti a bordo di una macchina come la vostra.

Ma questi sono i sintomi più lievi

Come in certe patologie, la predilezione per la due posti del sol Levante ha un impatto maggiore sulla cerchia sociale intorno al malat.. ehm, appassionato.

Dopo l’iniziale sconcerto, gli amici del neo-Mazdaro attraverseranno tre momenti fondamentali.

Nella prima fase il gruppo si dividerà tra coloro che approvano l’acquisto, magari per motivi luridamente personali (Ma quando me la fai provare? Ci andiamo a figa?), e gli altri, che avendo i gusti automobilistici di un contabile ultracinquantenne disprezzeranno il neo-Miataro, ritenendolo un Peter Pan della strada, un pericoloso pirata o tutte e due le cose insieme.

Successivamente gli amici verranno bombardati di foto e video del nuovo amore a quattro ruote, in situazioni mondane (tramonto con la capote abbassata, giro con la morosa) e in quelle più becere (tondi nel piazzale di qualche ipermarket, trasporto di oggetti smisurati nei modi più strani). Questa fase, definita del “mostra e dimostra” può andare avanti per un annetto, massimo un anno e mezzo a seconda della gravità del caso.

Nella terza fase cosiddetta “dell’accettazione”i rapporti del Miataro con la sua “bella” si ammorbidiranno, vedendola finalmente come un’auto vera con i suoi pregi e i suoi difetti e gli amici capiranno finalmente il rapporto morboso che lega ogni Mazdista alla sua Eunos e ne diventeranno addirittura complici. Negli ultimi tempi, infatti, mi capita di scoprire molte curiosità sulla MX-5 attraverso gli amici, che consci della mia passione/mania si sentono in dovere di condividere con me le ultime news scoperte per caso scartabellando in siti più o meno beceri.

Tipo Rollingsteel.it, ma per quello sono già iscritto alla newsletter.

Chissà da cosa hanno capito che la mia passione sta raggiungendo livelli un po’ maniacali 

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In questo periodo, credo di aver ricevuto una mezza dozzina di volte, da altrettante persone diverse la notizia che titola “Con questo kit potete trasformare una Mazda MX-5 in un’Alfa Romeo 158“. Catchphrase a parte, che sembra partorita dallo stesso titolista che si occupa di perle come “Tutti i milionari hanno paura di veder svelato il loro trucco” e “Questa bevanda è come un lavaggio a pressione per l’intestino”…

…una volta aperta la pagina, e donati 0,00002 euro in esposizione pubblicitaria a qualche oscura agenzia con sede in Kashmir, ci troviamo davanti ad articoli piuttosto generalisti, incentrati più che altro sulla storia dell’Alfa 158 F1, e sul geniale costruttore/preparatore (mai citato) che ha chiamato questa kitcar 184 (1.8, 4 cilindri)

Si parla sempre e comunque di questo fantomatico “kit” che costa circa 8500 sterle (mica noccioline), e che utilizza come donor car una MX-5 seconda serie il cui proprietario “non ci veda più un futuro” (sic)

– povera Mazdina triste –

Ma il team di Rollingsteel non si ferma mai all’apparenza!

Noi andiamo sempre fino in fondo! 

E raggiunto il fondo, cominciamo a scavare!

Questo piano malefico, per trasformare 10 povere mazdine in altrettante repliche di vecchie f1, ma con un motore 1.8 4 cilindri, deve essere svelato! Portato alla luce!

E sopratutto esposto al pubblico ludibrio.

Dopo lunghi pedinamenti, e scambi di informazioni fuori da bar fumosi di periferia, siamo riusciti a capire che dietro tutto ciò c’è Ant Anstead, noto per aver preso il posto di Ed China nello storico show inglese “Wheeler Dealers”. Insomma, già se sostituisci colui che per molti rollingsteeler è il meccanico dei sogni più scabrosi, non sei proprio nella top ten delle persone che mi stanno simpatiche. Ma già a questo punto c’è da fare un distinguo, perché le puntate andate in onda su Motortrend & co. che vedono il “nostro” Ant ricostruire una vecchia Alfa Romeo 158 lo vedono utilizzare pezzi provenienti da una MG T-series e da una vecchia Duetto, non da una Mazda e il risultato della vostra personale trasformazione potrebbe essere è molto – MOLTO – diverso da quello che vedete qui sotto.

Comunque, non perdiamo tempo, ecco a voi il famoso KIT!

no, non quello…

– Eccolo! In tutta la sua tubolare inglesità! Manca nulla? –

Della nostra MX-5 teniamo buoni i triangoli delle sospensioni con i loro supporti, il motore e la trasmissione, cablaggi ed elettronica. E con il resto ci facciamo una bella vasca da bagno e siamo in bolla. Un conto è cambiare i pannelli per la carrozzeria, un’altro paio di maniche è comprare un telaio su cui attaccare pezzi presi a caso per creare una replica di una F1 degli anni 40, con ben 120 cavalli che spingono il tutto.

Del resto gli inglesi hanno il vizio di infilare a mazzate dei motori Ford o similari dei telai di tubi per poi ricoprirli con l’alluminio da cucina

Ma avanti con le ricerche! Corrompendo, minacciando, e offrendo un paio di birre al tizio del supermarket sotto casa, che sa l’inglese, siamo giunti alla fonte primaria del male: il sito tipo184.com, dove viene offerta in pre-order la malefica scatola di montaggio. 

Aperto questo tripudio di minimal design e filetti tricolori vintage, ci troviamo davanti una scritta a caratteri cubitali

“THE ULTIMATE CHRISTMAS PRESENT

No, guarda, preferisco un paio di calzini con le renne, sto a posto… 

e più sotto

Build your own 1930s Grand Prix car using a single Mazda MX-5 donor. Get inspired to roll-up your sleeves at home, and at your own pace transform your MOT failure MX-5 into an F1 legend.

E da lì uno pensa: vabbè, complici i lockdown a macchia di leopardo mi tappo in garage e tra tre mesi me ne esco con un ferro che farà invidia a tutto il vicinato!

E no! Se ti va bene, tra tre mesi avrai qualcosa che ricorda questa

– una Clio V6, una 106 pompatissima, un RAZZO, ed un carrello della spesa con motore Ducati Monster…..è forse il paradiso questo? No, è il Ferro del Day 2020 (rimanete sintonizzati per il 2021) –

Chi vorrà gettarsi nell’operazioni di imbastardire una povera e incolpevole MX-5 facendola diventare la sorella brutta e con l’apparecchio di una F1 anni ’50, avrà a disposizione il kit iniziale, formato da telaio, scarico, pannelli superiori e griglia motore. E BASTA.

Perché? Semplice: per “aiutare gli appassionati nel loro processo di costruzione

IL SEDILE
Il VOLANTE
IL RADIATORE

verranno forniti nei vari “chapter” (capitoli, per i non anglofoni), che usciranno in data da definirsi.

Quindi terminando la nostra “lucida analisi”: con tutta la robina bella che potete tirarci fuori, da una MX-5 NB un po’ frusta,

e mille altre variazioni sul tema, tutte senza snaturarla e ottenendo dei mezzi ignorantissimi, dovrei spendere circa 15 mila euro, sacrificare una NB, per ottenere un ravaldone replica di una macchina di 80 anni fa, che al posto di un rabbioso 1.5 8cilindri sovralimentato da 350 cv ne ha, se va bene, 140? Per poi andare in motorizzazione a chiedere l’omologazione ad un impiegato?

Con quattro scarichi finti?

Perché sono cosi incazzato?

Boh, per quello forse dovreste contattare la mia psicologa per saperlo. Ah, no, c’è il segreto professionale, non può dirvelo.

In realtà il motivo è filosofico. Torniamo alle origini, all’inizio di questo articolo: L’MX-5 non è una macchina qualunque. È un’idea.

Le automobili moderne si dividono in due macrocategorie: quelle che valgono quello che costano, ma sono puri oggetti di consumo. Lattine usa e getta da usare senza pensieri e buttare dopo cinque anni, 

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e quelle che valgono notevolmente meno di quello che costano, essendo prezzate solo per il blasone, le prestazioni, l’esclusività e il mondo che rapresentano.

La povera, piccola Miata è qualcosa di diverso. Vale esattamente quello che costa, fino all’ultimo centesimo. Con lei sviluppi un rapporto talmente intimo e profondo da comprendere il motivo per cui dentro ci puoi fare una sola cosa: Guidare. 

La magia di quel muso sorridente va addirittura oltre.

Ogni Mazdista si innamora non solo della propria Miata, le ama tutte. Soffre fisicamente se ne osserva una incidentata. Figuriamoci nel vederla sbudellata, privata di motore e sospensioni per creare una sorta di Frankenstein che non rende giustizia né alla macchina che va a scimmiottare (la 158 F1 è stata una delle F1 più vincenti della storia, e sicuramente quella che ha corso per più tempo, seppure con la II GM di mezzo), né tantomeno alla bistrattata donor car (che termine orribile), MOT Failure, carcassa, macinino, vecchio rottame.

Io sarò fatto male, ma credo nella dignità delle automobili.

Ogni vecchia auto scassata merita di essere elaborata, ripulita, per risorgere dalla sua ruggine e tornare a ruggire. 

Un conto è prendere una scocca senza motore, una Celica abbandonata, e modificarla fino a renderla un mostro motorizzato Ferrari (lo ripetiamo in caso di dubbi, la Ferrari 360 di quella Celica non era recuperabile). Anzi, con quel lavoro hai ridato dignità a quella che poteva essere una delle migliori coupè della sua epoca, se non fosse stato per la trazione anteriore e le motorizzazzioni discutibili. In quel caso hai riparato qualcosa, non hai giocato a fare il dio delle auto, che fa risorgere e trasforma la materia.

L’unico caso in cui posso vedere un senso in questa operazione è nel caso in cui la vostra povera Mazda sia veramente un colabrodo completo, con dei buchi grossi come padelle nel telaio ma incredibilmente con motore e sospensioni a posto.

No, non ce la faccio. Probabilmente in un caso simile gli sparerei con un revolver come facevano con i cavalli azzoppati nel far west.

Un vero mazdista troverebbe una soluzione, pezzerebbe il telaio con dei tappi di sughero, o con dei fazzoletti di metallo saldati, e tornerebbe a farla correre. 

Perché una Mazda MX-5 è per sempre.

(E le NA cominciano a costare come i diamanti, mannaggia a loro)

Quindi, tirando le somme, avete due scelte. Pillola rossa, e la vostra MX-5 rimarrà (più o meno nella forma), la solita, rassicurante e sorridente MX-5. Magari con 700 cavalli e un trirotore Wankel sotto il cofano… ma sempre lei.

Pillola blu, diventerà qualcosa di mai visto prima, in cui probabilmente spenderete una barbarità di soldi, che inizialmente vi farà invidiare da tutti, ma prima o poi vi pianterà in asso, e potenzialmente in futuro perderà valore. 

No, non esiste ancora il kit per trasformare la Miata in una fidanzata/o molto attraente, mi dispiace. 

Ahem.

Dicevo. 

Termino con una chiusura quasi democristiana. La passione ha tanti lati e sfaccettature diverse. Anche chi opterà per la seconda scelta (sul sito i primi dieci kit sono già andati esauriti) viene mosso da emozioni simili alle nostre. 

Si rimboccherà le maniche e creerà qualcosa di nuovo nel suo garage. 

Forse perderà la bussola del dieci.

Passerà mezz’ora a cercarla sotto il banco da lavoro affibbiando nomi di animali da cortile ad altrettante entità divine. Dovrà usare la pasta lavamani più incazzata del mondo per tirare via le macchie di grasso dalle mani, si farà aiutare nel processo da qualche amico inconsapevole, che si ritroverà in un garage a reggere luci e a prendere insulti. E se alla fine quell’accrocchio che si sarà costruito in garage riuscirà a stampargli un sorriso sulle labbra, beh, credo che l’anima dell’MX-5 vivrà ancora, a braccetto con quella di chi si sporca le mani e si diverte ancora con la meccanica.

– questo assomiglia molto di più a quello che potrete ottenere con la vostra Mazda rispetto alle foto di Ant –

Forse al mondo ci sono cose ben peggiori della 148 F1.

Brindiamo a noi, a tutti i bambini troppo cresciuti che popolano il nostro mondo, e alla speranza in un futuro migliore.

Buon 2021 a tutti.

Testo di Francesco Bruciamonti, un mazdaro indignato.

Articolo del 1 Gennaio 2021 / a cura di La redazione

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  • Paolo

    l’ alfa 158 è stata fatta utilizzando un duetto Alfa Romeo e il suo famoso bialbero. avete pure postato la foto. Nessuna MG

  • Tubaz

    Come sempre piacevolissimo articolo. Da superfelice possessore di NA dal/del 92 ho sempre capito poco queste operazioni. L’unica che mi sembra ben fatta e che mi piacerebbe davvero assaggiare è la Rocketeer col V6 Jag, compatto infilato bene nel vano motore etc etc, Sul loro sito si capisce che il kit contiene un sacco di belle cosine https://www.rocketeerltd.com/

  • Andrea

    Da possessore di ND millecinque concordo ho letto con grande piacere l’articolo, come sempre ironico e ben scritto. Che dire, la posseggo da un’anno appena ma mi ha già regalato più emozioni e divertimento delle tante auto avute in precedenza. E zero problemi ovviamente.
    Questo obrobrio non ha proprio senso, la foto degli scarichi finti mi ha provocato un conato di vomito. Parliamo di cose serie dai…

  • Roberto

    Si…ci stavo proprio pensando…ora prendo la mia NA ’91 immacolata e la trasformo in un catenaccio senza Patria né Dei…si si, come no! NEANCHE SE MI SPARANO! Apprezzo le invenzioni, le trasformazioni, le idee strambe ma la MX è per sempre e non si tocca. Amen.

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