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Di Boeing 707, piloti sconsiderati e manovre vietate

Da qualche anno la vita di noi appassionati di auto, motorsport e aviazione è un susseguirsi di cocenti delusioni. Gli ultimi anni di perbenismo, atteggiamento benpensante e marketing spietato hanno letteralmente ucciso la poesia e la passionalità di queste (come molte altre eh) attività. Nessuno nega che siano grandi sportivi e che vadano a manetta ma, davanti alla moderna F1 tutta Instagram, Twitch e piloti che sembrano usciti ieri dall’asilo, non si può non provare un po’ di nostalgia nei confronti dei baffi di Mansell, delle amichette di Eddie Irvine e, perché no, delle seratine di James Hunt. Anzi, visto che il mese scorso sono stato bannato per 2 giorni da fb per aver pubblicato una foto di Hunt in compagnia di un po’ di vecchia cara pelush, la ricaccio qua, a casa mia.

Beccati questa Mark 🖕

Comunque, mi sono lasciato andare a questo nostalgico sproloquio per introdurre un personaggio leggendario che, se ora non avete idea di chi sia, entro fine articolo diventerà uno dei vostri idoli. Signori, oggi su RS vi raccontiamo di  mister Alvin Melvin Johnston, conosciuto anche come Tex tra suoi amici per la sua abitudine di indossare stivali texani e cappelli a tesa larga. Un tipetto sobrio insomma.

Nato nel 1914, Tex Johnston si appassionò all’aviazione quando un Barnstormer (nome con cui in America venivano chiamati i piloti acrobatici dell’epoca che, in mancanza di aeroporti attrezzati, di solito atterravano nei campi rimessando poi i loro biplani all’interno dei granai, barn in ammeregano) gli atterrò in giardino. Da lì, un po’ come quando io vidi per la prima volta Top Gun nei primi anni ’90, Johnston rimase stregato da quell’affare con le ali e decise di diventare un pilota.

Non solo, Johnston divenne un gran pilota: nel dicembre 1942 venne assunto dalla Bell come collaudatore e volò sia su quel trabiccolo del P-39 Airacobra (uno dei pochi aerei a pistoni a motore centrale) che sul prototipo XP-63 Kingcobra. Finita la guerra, iniziando a mostrare i primi sintomi di sburonaggine acuta, Johnston comprò due P-39 che stavano prendendo la polvere in un magazzino, li elaborò e, nel 1946, li portò al Thompson Trophy (una gara di velocità per aerei organizzata negli States all’epoca), vincendo il trofeo grazie ad una velocità di 373 miglia orarie (ca. 600 km/h).

NUMERO UNO

Ok Tex, avevi la mia curiosità, ora hai la mia attenzione (e un po’ di invidia): dopo aver aiutato la Bell nello sviluppo dell’X-1 – il primo aereo che superò la barriera del suono con a bordo Chuck Yeager, un altro manico niente male -, Johnston passò alla Boeing, per la quale fece diversi voli di collaudo sul B-47 Stratojet e portò in volo, per la prima volta, il prototipo del leggendario B-52 Stratofortress, l’YB-52.

Fu in quel periodo di militanza alla Boeing che la storia del nostro Tex incrociò quella del Boeing 707. Adesso però, attenzione, perché faccio un breve carpiato all’indietro.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’avvento dei jet e dell’aviazione civile, la Boeing sfruttò la sua importante esperienza acquisita durante la guerra con aeroplani del calibro del B-17 e del B-29, spolverandoci sopra un pizzico di know-how tedesco (QUI un pezzo della storia) per sviluppare il primo jet civile moderno della storia, il mitico 707.  Quest’ultimo è uno degli aerei più importanti, non solo della storia della Boeing, ma dell’intera storia dell’aviazione. Nonostante infatti il primo jet commerciale sia stato lo sciagurato De-Havilland Comet (poi parleremo delle sue disavventure), il Boeing Seven-O-Seven è considerato il modello di aeroplano che ha trainato il mondo dell’aviazione nell’era moderna. Nel mondo dell’aviazione civile c’è un prima e un dopo, in mezzo c’è il 707, punto e basta.

Bene, tornando ora al nostro eroe del giorno, chi fu selezionato dalla Boeing per fare un po’ di voli di collaudo sul neonato 707? Proprio quel gallo di Tex Johnston. Ora, un pilota collaudatore, come dice il suo nome, ha un ruolo, collaudare un aereo. Questo significa portare la macchina spesso oltre i suoi limiti, attività necessaria per determinare l’inviluppo di volo dell’aeroplano e poter così tirare delle linee nette fra cosa l’aereo può e cosa l’aereo non può fare.

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——————————— torniamo al nostro articolo, grazie dell’attenzione —————————————

Quello del test pilot è un lavoro tanto entusiasmante quanto pericoloso: istigare un aereo, portandolo oltre i suoi limiti e mandando in vite (cercando di uscirne) qualunque cosa abbia le ali è un’attività che richiede una dose sovrumana di manico e coraggio, è uno di quei lavori dove più che beccare un cazziatone rischi che ti debbano raschiare da terra con un cucchiaino.

Fu forse per questo motivo che, durante un volo di collaudo del neonato 707 – all’epoca ancora si chiamava con il suo nome di progetto Dash-80 – il nostro beniamino, mentre volava sul lago Washington (Seattle) ad una quota – stando ad alcune testimonianze, non c’è mai stata una ufficializzazione della quota a cui Tex fece il suo numero – di appena 500 piedi (150 metri circa), tirò fuori lo sburone che era in lui compiendo uno straordinario tonneau a botte, una delle manovre acrobatiche più scenografiche – ma anche pericolose – che si possano compiere a bordo di un aereoplano. È una manovra da prendere con le pinze con aerei acrobatici, Tex Johnston la chiuse senza problemi con un 707! Non contento delle regazzine a terra che si strappavano le mutandine in chiara estasy da grupie, Tex virò a sinistra di 180 gradi e fece un altro tonneau a botte, giusto per dimostrare che quello di prima non era stato culo.

“Fortuna? Se vuoi ci provo di nuovo”

Giorni di Tuono ci sta sempre –

Breve parentesi acrobatica: compiere un tonneau a botte non è così difficile (a patto che l’aereo sostenga senza problemi gli sforzi sulla sua struttura), la cosa difficile è far si che fra punto di partenza e punto di arrivo non si perda nemmeno un piede di quota, non semplice con un aereo acrobatico, figuriamoci con un 707 a 150 metri di quota.

– La foto sopra venne scattata da James R. Gannett, copilota di Tex Johnston in quello storico volo –

Come Maverick in Top Gun, cazziato per aver fatto la barba alla torre nella speranza di impressionare quel gnocchino della figlia dell’ammiraglio (“Penny Benjamin??“), anche la manovra di Tex non passò inosservata. Pare che lo stesso futuro presidente della Boeing Bill Allen si incazzò come una biscia e, chiedendo a Tex delle spiegazioni ufficiali circa la sua manovra sconsiderata, Johnston rispose “Ehi, stavo semplicemente vendendo i vostri aeroplani”. 

Applausi, mutandine sul palco, donne che si strappano i reggiseni, trionfo totale, Tex fammi tua!

Johnston, nonostante le minacce, non venne né denunciato né licenziato. Anzi, potè continuare la sua carriera e, stando alla leggenda, pare che la sua manovra sia servita a convincere l’USAF ad acquistare un cospicuo numero di 707 da trasformare nelle celebri cisterne volanti KC-135. Ve l’aveva detto, stava vendendo aerei.

– Tex ai comandi di un prototipo del mitico KC-135, pronto al decollo per un volo di collaudo –

 

– C’è tantissimo Tex Johnston in questa immagine –

Forse fu proprio quella notevole smargiassata, che contribuì al notevole successo del Boeing 707, a spingere la Douglas a spremere fino in fondo il DC-8, storico avversario del 707, facendolo diventare il primo aereo civile supersonico della storia, quasi 10 anni prima del Concorde e del Tu-144. D’altronde, la faccenda era semplice, le case costruttrici di aeroplani destinati al trasporto passeggeri erano in guerra fra di loro per accaparrarsi il piacere delle compagnie aeree, impressionandole con le prestazioni degli aerei offerti.

– “Quel” Boeing 707 oggi riposa sereno all’interno del National Air and space Museum di Washington, ancora con la sua bella livrea gialla, la stessa che “indossava” in quello storico volo –

Grazie a quella manovra, Tex Johnston, non solo entrò nella storia, ma diede vita ad una simpatica gag: pare che alla Boeing, quando gli ingegneri istruiscono i collaudatori sui compiti da svolgere durante i voli di test, come tradizione e scaramanzia abbiano l’abitudine di dire: “ehi… and no barrel rolls”, ricordando loro di evitare pericolosi tonneau a botte. Questa manovra infatti, se eseguita bene è innocua, tanto per i passeggeri quanto per la cellula dell’aereo ma se eseguita invece in maniera sommaria, può essere molto pericolosa, mettendo in seria crisi la struttura dell’aereo. Ovviamente, nel corso della storia altri aerei non propriamente acrobatici si sono esibiti in questa manovra, fra questi non possiamo non citare il mitico Avro Vulcan XA890, messo a testa in giù durante il salone di Farnborough del 1955.

– Vulcan in a roll: impazzisco –

Tuttavia, come si suol dire, il destino è sempre in agguato: La vita, che ha regalato a Tex Johnston tante soddisfazioni ed emozioni che io farei la firma (dopo il 707 finì a collaudare il mitico Dyna-Soar e poi alla Nasa per i programmi Minuteman e Apollo più altre robe super truzze), purtroppo alla fine è stata un po’ stronza con lui: Alvin infatti morì nel 1998, a 84 anni, dopo parecchi anni spesi a lottare con un morbo di Alzheimer contratto nei primi anni ’90.

Ma noi vogliamo ricordarlo così, mentre mette alla frusta un 707. Perché, ricordatevelo, si vive una volta sola, tutto il resto sono chiacchiere.

Articolo del 21 Settembre 2020 / a cura di Il direttore

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  • Enzo

    Piccola nota di colore: TUTTI i Boeing hanno, per scaramanzia a quanto mi è stato riferito, almeno un elemento strutturale in legno. Ho lavorato per 8 anni sugli AWACS NATO e anche lì c’erano….

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