Il pluri-campione del mondo EJ20 se ne va in pensione, per onorare la dipartita Subaru ha lanciato la WRX STI Final Edition. Vediamo che ferrazzo è!
Platone, in uno dei suoi tanti scritti, diceva che i cigni prima di morire intonassero canti ancora più belli di quelli fatti in vita, per poi spegnersi e lasciarsi andare alle tenebre. Mentre io mi sto toccando leggermente per il “lasciarsi andare alle tenebre”, Subaru ha deciso di porre fine alla travagliata ma ricchissima vita di una delle sue leggende: il boxer EJ20.
Presentato alla fine degli anni ’80, è stato montato su Subaru Impreza, Legacy e Forester sia in versione aspirata che turbo. Il nostro caro EJ20 è entrato a gamba tesa nella leggenda quando, nel 1993, un giovanissimo Colin McRae vinceva il rally di Nuova Zelanda con la Legacy RS Turbo, equipaggiata con l’EJ20G in versione Gruppo A, accreditato di 300 puledri tutti a disposizione del pesantissimo piede destro dello Scozzese volante. Nelle sue varie evoluzioni ha equipaggiato tutte le Subaru Impreza che hanno corso, incluse le “campionesse” del mondo piloti 1995, 2001 e 2003.
Compiuto il suo trentesimo anno d’età, Subaru ha deciso di metterlo in pensione, ma per celebrare con stile la sua dipartita ha deciso di lanciare un ferro leggendario. La Subaru WRX STI EJ20 Final Edition.
Diversa nel “muso” dalla versione Legendary Edition (l’ode di Subaru in 55 esemplari a questo modello di WRX STI che viene dismesso, la prossima versione arriverà presto), si presenta nella classica livrea blu con i cerchi oro e verrà prodotta in soli 555 esemplari (come lo storico marchio si sigarette che sponsorizzava il team Subaru). L’EJ20 definitivo è stato portato a 304cv e 422Nm, scaricati a terra sulle quattro ruote dall’ormai collaudato Symmetrical All Wheel Drive e tramite un cambio manuale a sei marce. Un ferro veramente fotonico, basato però su una piattaforma ormai risalente al 2014 e che quindi sente un po’ il peso degli anni rispetto alle rivali a trazione anteriore sviluppate al nurburggringghe.
L’unico peccato è la motivazione del pensionamento, ovvero le emissioni. Come nel 2002, anno della grande estinzione di massa delle icone del JDM, le emissioni sono il tema cruciale che ha convinto la casa delle pleiadi a ritirare dal mercato questa leggenda e a sostituirlo, probabilmente, con una nuova gamma di boxer dalla cilindrata ridotta (maledetto downsizing). Anche questo capitolo è chiuso, l’EJ20 e le sue clamorose sbronzinate (come quelle del collega EJ25) saranno un lontano ricordo… oppure Subaru continuerà imperterrita con la filosofia del “vivo la vita un pacco di bronzine alla volta, per quei 50.000 km sono libero”? Io so solo che prima di rompere le palle agli Euro 6 per le emissioni, dovrebbero andare a vedersi la lista delle 100 aziende responsabili di oltre il 70% delle emissioni di gas serra. E le Ritmo Diesel mute.