Al giorno d’oggi avere la passione per le auto – specie in Italia – equivale a venire vessati da uno Stato ignorante e generalista che mannaggia a me la prossima volta mi appassiono di cucina e domeniche allo stadio. Tuttavia ci sono persone per cui problemi di questo tipo non esistono. Ci sono persone che possono permettersi acquisti a 6, 7 o a anche 8 zeri e che, se io per farmi una domenica con il kart devo rubare le crocchine al mio gatto (che per fortuna non si arrabbia, credo mi capisca, che amore), alla domenica vanno a girare in pista con la Ferrari con cui Schumacher sculacciava tutti quanti.
E diventa normale essere un po’ genuinamente invidiosi di queste persone, vacca boia. Ma ci vogliono i soldi, un sacco di soldi, mannaggia.
Ed è lì che qualcuno vi verrà a dire che i soldi non fanno la felicità.
Visto quindi che io amo, adoro e godo nel dimenarmi (senza troppo successo) fra mutui, gatti, bollette, tasse, multe, “stipendi” che entrano ed escono, fatture pagate il giorno del poi nell’anno del mai ed altre cose divertenti che fanno dormire bene come queste, vediamo un po’ in che modo i soldi non fanno la felicità (ed altri luoghi comuni simili):
1 – I soldi non fanno la felicità (infatti guardate QUI che vita infelice fa il proprietario della F150 ex Alonso)
2 – Il nuoto è lo sport più completo
3 – Si comincia con uno spinello e poi…
4 – È il pensiero quello che conta
5 – L’importante e’ essere giovani dentro
6 – Basta che c’e’ la salute
7 – Le macchine giapponesi: è difficile trovare i pezzi!
8 – C’è crisi…ma i ristoranti sono sempre pieni
9 – Una volta si poteva uscire tranquilli alla sera
10 – Quando c’era Lui i treni arrivavano in orario
11 – Premetto che non sono razzista, ma…
12 – Rossa de capei, golosa de osei
13 – Donna al volante, pericolo costante
14 – Anche Einstein è stato bocciato in matematica
15 – Non è tanto il caldo…è l’umidità che ti frega
Sono frasi come queste che hanno da sempre costellato la nostre vite. Assieme al fantomatico “pezzo di carta” ed alla mitica “l’abito non fa il monaco” sono oltre 30 anni che mi ripeto – e mi sento ripetere – cazzate frasi simili che, credo, sono cose che più che altro noi persone non milionarie ci raccontiamo per rendere un po’ meno doloroso e pesante il nostro lento peregrinare su questa terra.
Peregrinare che per noi appassionati di auto sta diventando una vera via crucis. Perseguitati, vessati (bolli, superbolli, fisco & co.), criminalizzati e costretti a pagare duramente a causa di una passione per un mezzo e una meccanica che, almeno qui al nord, rappresenta le fondamenta stesse della nostra società e della nostra cultura. Eppure, ricordatelo, per ogni Ferrari/Lambo venduta ad uno sporco riccone capitalista che inquina (e che sicuramente è carnivoro e pro-vax) c’è qualche centinaio di ragazzi come me che riempie le linee di montaggio di Maranello/Sant’Agata.
Li vedete? Ci sono almeno tre stipendi in questa foto.
Se da un lato è vero che dell’auto si fa spesso – troppo spesso – un utilizzo esagerato e scellerato (gente che fa 100 mt. in auto non merita nulla da questo discorso) e che basterebbe utilizzarla in maniera più intelligente per rendere le nostre città e le nostre vite (e magari l’aria che respiriamo) migliori, è altresì vero che lo stato ed i comuni ci hanno preso gusto a colpire laddove è più facile e semplice colpire ed incassare. Una politica indirizzata a colpire “i tanti” ma che colpisce molto più duramente, perché dal portafogli arriva al cuore, i pochi che della guida hanno fatto una passione, un amore, una ragione.
I tempi stanno cambiando e probabilmente i nostri nipoti non sentiranno mai il cupo borbottare di un V8 americano, il grido lacerante e rabbioso di un 4 cilindri a pieni giri, lo sfiato della wastegate di una turbina, il vortiginoso salire di giri di un motore a due tempi preparato a dovere al limite della sbiellata.
I tempi stanno cambiando, siamo una specie in via d’estinzione: godetevela che siamo al tramonto.
ps. fatemi sapere nei commenti, se vi va, in quale modo l’Italia vi ha fatto passare la voglia di auto che sono curioso.
In Italia ero un operaio, non ho studiato perché non ne avevo voglia (mea culpa, ma fino ad un certo punto) e sono appassionato di auto americane. Le parole “operaio” e “auto americane” in italia non possono stare nella stessa frase..
Esatto, perchè se compri un 5.7l sei sicuramente un ricco imprenditore, è proprio lì che viene fuori l’ignoranza di chi ci governa. Come se al giorno d’oggi la sola cilindrata fosse indice delle prestazioni e del “valore” dell’auto. Su autoscout ci sono una flotta intera di Audi 3.0tdi che te le tirano dietro, la gente le evita come la peste perchè prenderne una significa avere il fisco alla porta tra 3, 2, 1
Mi viene da piangere, è un articolo stupendo e che ricalca perfettamente il mio pensiero! Complimenti
Grazie!!
Ti dirò, è questione di organizzazione. Io sono uno squattrinato eppure la passione per le auto me la godo appieno,brucio gomme e benzina almeno una volta a settimana con un auto che uso anche per andare a fare la spesa.Motore fire non troppo elaborato, sospensioni punto gt e qualche barra per non piegare il telaio della mia lancia y.Ah le pastiglie i dischi e tutti i ricambi sono roba normale e non da corsa,ecco che correre diventa possibile senza avere molti soldi. Rompo il motore?tiene da duro da 4 anni ormai ma quando succederà un fire 1.2 con 100 euro lo monto.Bisogna pianificare e lavorare sodo è vero,ma se la passione c’è tutto è possibile basta farsi i conti