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Hit Mania RollingSteel: Compilation Punto GT, bomber e felpa Lonsdale

Siamo sul finire degli anni ’90 / primi anni 2000. La M di MTV significa ancora Musica e non Mamma Minorenne, e per radio esistono solo due stazioni: Bum Bum Energy e RIN, Radio Italia Network. Dico davvero: la mia intera esistenza, dal 1999 al 2004 circa, è stata scandita dai bassi che pompavano senza sosta queste due frequenze.

Prima che nascesse m2o queste due stazioni hanno avuto il compito – ed il pregio – di diffondere la peggio musica dance in tutta Italia attraverso programmi come Los Cuarenta o, mitico, Vitamina H con Toni H e Lady Helena (echiccazzosono?). Dal 1999 la mia intera adolescenza (ma so di non essere solo, cari i miei trentenni) è stata divisa tra i miei genitori e Gigi D’Agostino, Molella, Gabry Ponte e gli Eiffel 65 che suonavano senza sosta dal walkman (uno di quelli con anche la radio) che tenevo costantemente nelle tasche del bomber, anche in scooter con le cuffiette sotto al casco (cosa pericolosissima perché fra musica ed espansione ero chiuso dentro ad una bolla di casino).

“quella marmitta è omologata?”

“non riesco a sentirla agente, cosa ha detto?”

Sono diventato grande con la loro musica nelle orecchie, dal periodo della prima superiore, nel quale sull’autobus di ritorno verso casa ci dovevamo sedere praticamente in braccio all’autista via via fino alle quarta e poi la quinta, scalando i sedili dell’autobus come fosse una piramide sociale alla conquista dell’agognato sedilone in fondo, altare di rispetto riservato a quelli della quinta. Non c’è stato un momento sotto al quale non abbia risuonato musica dance, prime polluzioni comprese (in quel caso era Lucky degli Eiffel).

Il momento storico a cui facciamo riferimento, guardacaso, è lo stesso nel quale impazzavano le varie Punto GT, Golf GTI, Saxò VTS e tutte quelle che ora chiamiamo ‘bare con le ruote’ che invece all’epoca, fin troppo spesso, erano più che altro dei subwoofer con le ruote.

Oggi così:

Vent’anni fa così:

Tutto il purismo e le rotture di palle della bolla delle auto d’epoca è venuta fuori ora; vent’anni fa queste macchine venivano strapazzate come se quei giorni fossero potuti durare per sempre. Non avere il pianale era l’equivalente dell’andare in giro senza scarpe. La “questione musicale” era così importante che, ve lo giuro, nel mio paese girava uno con un merdoso Italjet Dragster con le casse attaccate di lato ed una batteria sotto la sella per alimentarle.

È stata l’epoca d’oro degli impianti stereo da 1000watt, dei subwoofer grandi come un comodino nel baule, delle autoradio aftermarket, di Napster e Limewire per scaricare la musica e dei masterizzatori da pc per farsi i CD. Arriva Progressiva, Hit Mania Dance e altre robe simili erano le compilation che non potevano mancare a bordo delle nostre auto. Ecco allora che per farvi rivivere quell’epoca abbiamo confezionato una bella playlist da sparare a bomba sul vostro piccolo impianto di infotainment, perché in fondo, qualunque macchina, anche una Audi A1, si merita -anche solo per 74 minuti (la durata di un CD dell’epoca) – di essere una Punto GT.

NOTA: ovviamente dovete aver installato spotify sul vostro smartphone. Quando la playlist vi dice di aprire spotify per procedere, se quest’ultimo non dovesse aprirsi, uscite, apritelo voi e mettetelo in background, poi tornate sulla playlist e tutto funzionerà magicamente.

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E se non vi dovesse bastare ne abbiamo preparata un’altra, diversa ma sempre della stessa qualità, più indicata per quelli che all’epoca non avevano una macchina e che giravano con lo scooter elaborato prendendo al volo la paletta dei carabinieri:

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Infine, questo è il profilo Spotify di RollingSteel, seguiteci che usciranno molte altre playlist!

 

 

Articolo del 21 Febbraio 2019 / a cura di Il direttore

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  • Andrea

    Bella vez, se non hai le silver, i levis engineered e la felpa della londsdale non sei nessuno!

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