Home / / Monogram Nascar Lumina “Giorni di Tuono” 1/24

Monogram Nascar Lumina “Giorni di Tuono” 1/24

Era il 1990 quando usciva nelle sale di tutto il mondo “Giorni di Tuono”, nel quale un giovane Tom Cruise impersonava il talentuoso ma ribelle pilota della NASCAR Cole Trickle. Potrei parlare di questo film per ore (la nostra recensione è QUI), dirò solo che, assieme a Top Gun, è il mio film preferito: mi ha forgiato e appassionato e, ancora oggi, da grande sogno di essere il protagonista di uno di questi due film.

Comunque, andiamo al dunque: protagonista del film assieme al nostro Tom è la Chevrolet Lumina in versione stock car, macchina che proprio in quegli partecipava al campionato NASCAR assieme alla Buick Regal (quella verde della famosa scena “Mi ha spinto contro Ganz! Ganz è fuori!“) e ad altre macchine di cui in Europa non abbiamo mai sentito parlare. A questo punto entra in gioco la Monogram, casa americana specializzata nel modellismo statico e in particolar modo nella riproduzione di tutte le vetture che hanno corso nella NASCAR: proprio per questo nel 1990 la Monogram se ne venne fuori con un bel kit della Chevrolet Lumina, con una box art dedicata al film e tre diversi kit di montaggio (che in realtà erano uguali, cambiava il colore della carrozzeria e le decal) con cui costruire, a scelta, la City Chevrolet #46, la Hardee’s #18 dello “stronzo che sta cedendo” e la bellissima Mello Yello #51, quella dell’ultima meravigliosa gara (ho disegnato i poster di queste auto, li potete trovare QUI).

Nota storica per gli appassionati di auto: le macchine protagoniste del film sono tutte Chevrolet Lumina, la nuova vettura media che GM fece debuttare sul mercato statunitense nel 1990, in risposta alla famosa Ford Taurus del 1986. Per pubblicizzare la macchina e stuzzicare i clienti – un po’ come facevano le case in Europa con in campionati turismo – la Chevrolet iscrisse delle stock car a forma di Lumina nel campionato Nascar del 1989, ben prima che l’auto fosse disponibile negli showroom. Possiamo vedere la controparte stradale della Lumina nella famosissima scena delle sportellate con le auto da noleggio presente in Giorni di Tuono, dove fa a schiaffi con una ford Taurus (quella che guida Rowdy – o Raudi, come i petardi), la sua nemica di sempre.

Torniamo al modellismo: fra i tre kit fatti da Monogram una decina di anni fa io riuscii ad aggiudicarmi il secondo su eBay ad una cifra ridicola (tipo 12 dollari) se non fosse che, arrivando dagli Stati Uniti, pagai una cosa tipo 40 euro di fottuta dogana, maledetti. Comunque, la scatola mi arrivò con ancora il suo bel cellophane e la misi in un mobile a prendere polvere, quasi come un cimelio. Ci ho messo quasi dieci anni per decidermi a costruire questo kit, il tempo necessario per migliorarmi come modellista ed essere sicuro di portare a casa un risultato che mi soddisfacesse e che rendesse giustizia al film della mia vita.

Allora, aprendo la scatola del kit Monogram (brutta, molto alta e stretta) ci si trova davanti una ammucchiata di plastica di diversi colori che non nasconde la sua età. Molti pezzi sono gialli, altri cromati, poi ci sono le gomme (di gomma dura) e i trasparenti. Il libretto istruzione è incasinato il giusto e poi c’è il foglio decal, purtroppo ingiallite. Questo è stato l’ultimo dei problemi perché tanto non era mia intenzione fare la macchina di Russ Wheeler; all’inizio ero indeciso fra la Exxon di Rowdy Burns e la Superflo #46 e alla fine ho scelto questa comprando le decal su eBay a poco meno di 10 fleuri.

Il foglio decal aggiuntivo è comunque d’obbligo perché (fateci caso nella foto sopra) il foglio presente nella confezione della macchina è mancante di moltissimi degli sponsor che di solito assiepano i parafanghi delle auto NASCAR e sono anche del tutto assenti i loghi NASCAR stessi. Molto probabilmente nel 1990 la Monogram decise di risparmiare sulle licenze.

Nonostante il kit sia vecchiotto, la qualità è buona e già “di scatola” potrete ottenere una macchina dettagliata e piacevole. Ad esempio, fra le vari stampate c’è il distributore con i cavi delle candele (in plastica), ci sono i due tubi che vanno dal/al motore al/dal radiatore, il filtro dell’aria e i gancetti degli sganci rapidi (in plastica cromata) da applicare sul cofano e sul bagagliaio. Anche gli interni sono ricostruiti abbastanza bene: c’è l’estintore, ci sono i tubi dell’aria e il cruscotto presenta i vari indicatori in rilievo e quindi facili da colorare.

All’epoca non avevo ancora l’aerografo e molte della parti verniciate sono venute sì bene ma c’è molto margine di miglioramento, magari in futuro ne costruirò un’altra. Verniciatura a parte, devo dire che i pezzi vanno assieme con facilità senza il bisogno di noiose stuccature e senza il bisogno di invocare divinità di alcun tipo, molto bene per un kit che ha quasi la mia età.

Grandi soddisfazioni arrivano dalla costruzione del telaio e della complessa roll cage, molto ben ingegnerizzata dalla Monogram e che va assieme senza problemi di sorta. A questa si aggiungono i pezzi in rilievo sui vari tubi che simulano i “gommoni” di protezione, da verniciare di un colore a contrasto e a cui ho disegnato delle mini fascette di ferro (in alluminio Tamiya XF-16)  per simulare il fil di ferro che solito si usa per tenere fermi questi pezzi di gomma/polistirolo. Ad essere un modellista migliore (oggi probabilmente ci proverei) potevo usare del fil di ferro vero, amen. Notare lo specchietto retrovisore triplo, chissà perché lo usavano così nella NASCAR.

– per un tocco di realismo ho ripassato con una punta di nero di nero i rivetti in rilievo accanto alla leva del cambio e sul pavimento –

Degne di nota infine le ruote, con i cerchi belli e ben dettagliati (mancano però i dischi dei freni e le ruote non sono sterzanti) e i copertoni con le scritte Good Year in rilievo, facilmente verniciabili con un po’ di pazienza e mano ferma. Unica nota dolente, le gomme avevano una bava da stampo gigantesca in mezzo al battistrada, che ho dovuto limare via con tanta pazienza: per fare un lavoro fatto bene ho montato le gomme – una ad una – su una Mini 4wd e le ho fatte girare a vuoto su della carta vetrata, ottenendo così una tornitura uniforme. Degno di nota infine il sotto della macchina, con tutta la meccanica in bella vista, gli scarichi, l’albero di trasmissione e il bel differenziale posteriore.

Completata la base della vettura, ho proceduto con la parte più ansiosa del progetto: la carrozzeria. Per fare questa nei due colori rosa e bianco della macchina del film ho comprato due bombolette Tamiya, una di bianco lucido e una di rosa/fuxia PS-29. Quest’ultima, come indica il suo nome, è indicata per il policarbonato (ovvero le carrozzerie delle auto radiocomandate trasparenti) e quindi è molto flessibile ma anche usata sul polistirene non ha dato alcun problema. Probabilmente i problemi verrebbero fuori a fare il contrario, utilizzando una vernice più “rigida” su un supporto flessibile, con conseguenti crepe e sfogliature.  Dopo la prima mano di bianco (di cui non ho foto), ho mascherato la parte posteriore della macchina utilizzando sia il classico nastro Tamiya che quello flessibile. Per la verniciatura dei trasparenti ho utilizzato sempre il nastro Tamiya e una bomboletta di nero semilucido, avendo cura di verniciare dall’interno.

– BELLISSIMA –

Verificato che tutto era a posto e aspettato che la vernice fosse asciutta ho infine proceduto ad incollare le decal e a sporcare l’auto all’altezza dell’uscita degli scarichi, riprodotti su questo modello con due uscite una per lato, invece che con due uscite tutte dal lato sinistro come sulle auto del film.

Il risultato di questo lavoro mi soddisfa molto, mi rendo conto che non è uno di quei modellini che fa gridare al miracolo (per restare in tema Giorni di Tuono, guardate cosa fa certa gente partendo dallo stesso kit QUIQUI) ma mi reputo comunque felice; certo si poteva fare di meglio ma, attenzione, si poteva fare anche molto di peggio, e già questa è una vittoria.

Se ne volete una, su eBay se ne trovano ancora molte ma costano un botto e tutti i venditori hanno fatto quel giochino scemo di lucrare sulla spedizione. Il mio consiglio è di procuravi un kit Monogram di una Lumina qualsiasi (non necessariamente della serie Giorni di Tuono) e di procurarvi le decal della macchina che volete fare, si trovano anche in Europa a prezzi bassi.

Articolo del 19 Gennaio 2021 / a cura di Il direttore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • Gabriel

    Vacca boia che bellissima!

  • Marco Gallusi

    Molto bella.. veramente… adesso attendiamo il TomCat n 114…

  • Gabriele

    Bellissima, complimenti Direttore davvero un ottimo lavoro!
    Ora vado a verniciare i carrelli del mio F35, spero venga fuori una cosa guardabile…pian pianen…

  • Alfio

    Secondo me hanno tre specchietti retrovisori centrali perché mancano i due laterali. Che ne pensa Direttore?

  • Complimenti per il risultato, merito sicuramente di pazienza e cura certosina. Hai omesso il tempo impiegato ed il numero di bestemmie…

Altre cose da leggere