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Lotus è morta, lunga vita a Lotus!

Signori, ridendo e scherzando, stasera presentano una nuova Lotus. Non è una cosa che accade di frequente. L’ultima volta è successo nel 2009, con la tanto bistrattata Evora, nata per contrastare lo strapotere della Porsche 911 e finita ingiustamente nel tritacarne del purismo, perché sembra non ci sia posto per chiunque non si chiami Exige o al massimo Elise.

La Evora proponeva un nuovo telaio, un nuovo motore V6 di 3.5 litri di origine Toyota, prima aspirato e poi dotato di compressore volumetrico – più tardi ereditato dalla Exige S e da tutte le sue successive declinazioni, con la top di gamma Exige CUP430 – e una nuova abitabilità e versatilità; era “più macchina” a tutti gli effetti, reminiscente di ciò che fu una certa Esprit, addirittura con una versione 2+2 per chi ha troppi bagagli o un paio di frugoletti.

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Ebbene, per la gioia di chi non può sopportare che una Lotus pesi più di un sacchetto di patatine e odia la Evora con tutto se stesso, sta per arrivare quella che è annunciata come una Evora rivista e corretta: si chiama Emira e al momento si presenta come una serie di classici teaser che mostrano dettagli come i fari anteriori, la linea del profilo e dei fianchi e che confermano come il linguaggio stilistico sarà molto, molto vicino a quello della super esclusiva sorellona Evija, prima elettrica Lotus da qualcosa come un milione di sterline per migliaio di cavalli (e di cavalli ne ha 2000…).

La Emira, invece, sarà l’ultima Lotus priva di qualsivoglia aggeggio elettrico più complicato di una ECU – in effetti avrebbero dovuto chiamarla “Alamo”, in quanto ultimo baluardo a difesa del motore a combustione privo di assistenza elettrica, ma cominciava con la “A”, mentre la tradizione è di usare la “E” e quindi nisba. No, scherziamo, il motivo non è quello. Ma nemmeno si capisce se abbia a che fare con il Medio Oriente o che cosa. Comunque, dopo la Emira, ci saranno solo Lotus elettriche/elettrificate; non è chiaro se saranno prima ibride e poi elettriche o se il passaggio verso l’elettrico avverrà immediatamente, ma è decisamente probabile che, almeno sul fronte delle sportive di Hethel, la Emira avrà una storia lunga, si parla anche di una decina d’anni. Anche perché da sola deve sostituire tre modelli

Elise CUP 250 Final Edition
Evora 410 Sport
Exige CUP 430 Final Edition

– Dopo mille miliardi di versioni più o meno speciali, prodotte nel corso di venticinque anni, ecco le ultime Lotus del vecchio testamento. Alla Emira, il pesante fardello di spartiacque fra il vecchio modo di fare le Lotus e quello nuovo… –

Nel frattempo, Lotus deve mettersi in linea con gli altri costruttori e assecondare i soliti affamati di blasone che vogliono il SUV, modello che dovremmo vedere nel giro di un paio d’anni al massimo. E’ il progresso baby. E nessuno dice che “progresso” sia sinonimo di “miglioramento”, almeno dal punto di vista dello zoccolo duro di appassionati che avrebbero voluto veder sopravvivere Elise ed Exige, uscite di scena da poco perché ormai indesiderate (da chi legifera!) in un mondo che non crede più in un’automobile-giocattolo fatta di quattro ruote, volante, motore e una carrozzeria in vetroresina.

Per fortuna, però, il nuovo proprietario cinese Geely ha investito qualcosa come 2 miliardi di sterline nel Regno Unito per rinnovare la sede di Hethel e prepararsi per il nuovo corso; cosa che dimostra, almeno in teoria, come l’intenzione non sia quella di rubare il know-how e portarselo in Cina, ma di restare, per lasciare che gli inglesi continuino a fare bene come hanno sempre fatto (si fa per dire… dai, si scherza). Almeno per quanto riguarda le vere sportive, mentre il resto della produzione sarà trasferito proprio in Cina – vedi il SUV. Considerato come Geely ha ben operato con l’altro costruttore occidentale assorbito – Volvo – oseremmo dire che le premesse sono buone.

Una Lotus è per sempre

QUESTA SERA 

Ordunque, prepariamoci per le 20.30 circa, quando Lotus avvierà lo streaming alla presentazione della Emira attraverso il suo sito e i relativi canali YouTube e Facebook:

 

https://www.lotuscars.com/it-IT/

https://www.youtube.com/user/grouplotus

https://www.facebook.com/LotusCars

 

INFO DA PRENDERE CON LE PINZE

In un primo teaser, abbiamo visto la Evija in compagnia di tre misteriose vetture nascoste sotto un telo, il che farebbe pensare a tre diverse declinazioni della Emira. Inizialmente si parlava di carrozzeria coupé e cabrio, ma quest’ultima sembrerebbe esclusa. Sembrano invece confermati i motori 4 cilindri di 2 litri e il top di gamma V6 di 3.5 litri – che è poi l’attuale di Evora ed Exige. Il cambio dovrebbe essere sia automatico che manuale, ma, se le voci sono vere, quest’ultimo disponibile solo sulla V6. Lo sterzo pare sia idraulico e non elettrico come da tendenza attuale – anche McLaren usa ancora l’idraulico ed è un gran bel guidare – mentre si parla di una maggiore possibilità di configurazione, con diverse opzioni a partire dalla tipologia di scarico. Addirittura, sembra previsto un modello “R” o comunque top di gamma dalle caratteristiche più estreme (come del resto anche l’Exige ha sempre avuto una versione CUP).

Il dato più interessante, specie considerato che parliamo di una Lotus, resta però ancora sconosciuto: il peso. Dubitiamo però che sia una cicciona da una tonnellata e mezza; più probabile che rimanga in area Evora, sui 1350 kg. Per quanto riguarda il prezzo, invece, considerati le cifre di cui si vocifera – in sterline, a partire da 55.000 per la 4 cilindri e da 75.000 per la sei cilindri, ma ci sembrano purtroppo molto ottimistiche – Emira sarebbe antagonista diretta non solo di Porsche, ma anche della Alpine A110. Quanto ai numeri di produzione, si parla di 3000-5000 esemplari all’anno.

– Gira per l’etere un’immagine di quella che potrebbe essere la Lotus Emira. Prendete con le pinze anche questa… –

 

Comunque vada, sarà un successo: la Evora è stata ed è un’ottima Lotus, dalla dinamica sublime e la stretta parentela con lei non potrà che cedere i geni giusti alla Emira; anche dal punto di vista estetico, la linea spettacolare della Evija non potrà che giovarle, benché di certo non sarà estrema come la hypercar elettrica.

Elise ed Exige sono ormai un capitolo archiviato, che però non potremo mai dimenticare. Fin dal lontano 12 settembre del 1995, quando Romano Artioli e la sua nipotina Elisa l’hanno presentata a Francoforte, la Lotus Elise e tutte le sue discendenti hanno mostrato al mondo che cosa sia la vera guida sportiva, concedendo davvero poco alla versatilità e tantissimo al feedback e alla purezza. Magari le volontà di Chapman saranno state leggermente violate (una Exige S (V6) prima serie sfiora i 1200 kg, contro i 730 kg della prima Elise…), ma non si può negare che la semplicità con la quale un guidatore di Lotus ricava gratificazione e prestazioni dalla sua automobile sia inarrivabile per parecchi altri costruttori, anche più blasonati.

Articolo del 6 Luglio 2021 / a cura di Davide Saporiti

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