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In vendita un impianto di rifornimento Ferrari F1. Shut up and take my money!

Da ieri abbiamo aperto in gran segreto i preordini per DI BRUTTO Volume 3, ti sei preso una copia o sei uno di quelli che farà inesorabilmente senza?

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Correva l’anno 1982. Durante il GP d’Austria, in una torrida giornata estiva, le Brabham erano inaspettatamente veloci e partite dalla prima fila hanno dominato la parte iniziale della corsa sotto gli occhi sbigottiti di migliaia di appassionati. Al primo pit stop per il cambio gomme di entrambe le auto, uno dei meccanici del team ha ficcato un tubo di gomma nera nel bocchettone della monoposto e ha iniziato a rifornirla di carburante.

– La Brabham BT49 dell’82. Fu la prima monoposto a fare rifornimento in gara –

Gli altri team osservavano incuriositi, i cronisti hanno pensato ad un problema tecnico, ma in realtà le auto erano partite con il serbatoio mezzo vuoto per avere meno peso ed essere più veloci di tutti. Dopo 13 secondi al box le auto sono rientrate in pista ma per problemi tecnici non sono riuscite a concludere la gara. Erano velocissime e avrebbero potuto vincere la corsa.

L’idea di rifornire carburante durante la gara è venuta alla mente geniale del personaggio a capo della squadra, un certo Gordon Murray che forse qualcuno di voi già conosce (ne abbiamo parlato QUI). Fu l’inizio di un’epoca di strategie basate su prestazioni, pesi, consumi e usura delle gomme, rendendo le gare complesse e organizzate nei minimi dettagli per arrivare all’unico traguardo di compiere la lunghezza della gara nel minor tempo rispetto a tutti gli altri, sempre nel pieno della polemica sulla sicurezza della procedura con continui cambi di regolamento, abolizioni e reintroduzioni. Come ben sappiamo, oggi le cose sono parecchio cambiate.

– poi uno si chiede come mai i rifornimenti in gara non li fanno più –

Nonostante la sicurezza imposta per regolamento dalla FIA con impianti di rifornimento ad alta pressione certificati e procedure di sicurezza sempre più efficienti, gli incidenti in pit lane non sono mancati e nel 2010 si è deciso di abbandonare definitivamente il rifornimento in corsa. Stava diventando tutto troppo veloce e ogni singolo pit stop veniva portato al limite. Un piccolo errore poteva potenzialmente causare enormi danni e quindi – prima di farla grossa – il regolamento venne definitivamente cambiato ammettendo unicamente il cambio gomme. C’era anche una motivazione legata al budget: gli impianti diventavano sempre più tecnologici e costosi e il loro trasporto richiedeva parecchie risorse.

Perchè sto minipippone sul rifornimento? È successo che procrastinando in giro per i siti di annunci auto (lo sappiamo che lo fate anche voi, fra un video di Valentina Nappi e l’altro) ci siamo incantati davanti a questo annuncio di subito.it, direttamente da un garage condominiale di Montegrotto Terme:

Impianto rifornimento benzina Ferrari Formula 1 anni 2000 totalmente revisionato. Prezzo 75.000 euro

Cosa?

Ma davvero c’è qualcuno che vende un impianto di rifornimento completo utilizzato in gara dalla Ferrari all’epoca di Schumacher? E che cosa cavolo ci fa su subito.it? E che utilità avrebbe nella vita quotidiana di una persona?

Ma soprattutto, perchè sento l’impellente bisogno di andare in banca e fare un mutuo per comprarmi sto coso?

– la faccia del mio vicino con la wallbox in garage e la plug-in hybrid mentre scarico dal furgone il mio nuovo acquisto –

Che poi fossero soltanto quelli i soldi da sborsare. Dovrei prendere in considerazione anche una modifica alla mia Rover del ’95 installando un bocchettone da Formula 1 per poter godere di un rifornimento ad alta pressione a 12 litri al secondo. In questo caso, forse, dovrei anche mettere un serbatoio carburante un po’ più robusto, o rischio che al primo rifornimento (operato da mio padre o mio zio) faccio la fine di Verstappen nel ’94.

Non vorrei nemmeno che, nell’impeto del momento con 200 battiti al minuto, staccassi la frizione prima del via libera (anche qui devo decidere chi è più qualificato a tenere la paletta, babbo o zio) spinnando le gomme anteriori che sotto la spinta poderosa del 1.6 aspirato serie K, strappano via il tubo del rig trascinando dietro il serpente argentato in perfetto stile Felipe Massa 2008

O forse è meglio trovare un bel locale commerciale pulito e neutro come quelli delle mostre d’arte, da impreziosire con questo autentico pezzo di storia della Formula 1 che arriva dritto dall’epoca d’oro della Ferrari. Quel logo Shell, quell’anello di attivazione rosso con le maniglie gialle… sento già il profumo della benzina a elevato numero di ottani (quella fatta di puri idrocarburi e senza la contaminazione di biocomponenti) che pervade l’aria dell’esposizione. Vietato aprire le finestre.

Ah e già che ci siamo, non è che avete una F2004 ex Schumacher da prestarmi per lo scopo?

Anzi, già che ci sono vado a vedere se ce n’è una in vendita su Autoscout24… sia mai…

(Qui il link dell’annuncio, finchè qualcuno davvero non fa la follia di comprarlo)

Articolo del 16 Maggio 2023 / a cura di Michele Lallai

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  • Francesco

    E’ un peccato madornale che abbiano tolto i rifornimenti in gara, si è vero sono meno pericolose, ma chi fa il pilota lo sceglie e io accetterei un rischio alto per vivere qualcosa di simile.

  • Carlo

    parr proprio che sia stato venduto……

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