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Varata la Icon of the Seas, la nave da crociera più grande di sempre

Icon of the Seas

Divano, serie TV, birretta. Siete spaparanzati con la vostra dolce metà davanti alla TV, mentre vi chiedete se la pizza che Walter White ha appena lanciato sul tetto di casa sua verrà mai recuperata da qualcuno.

Nell’atmosfera scialla del momento lei smette di mangiare le Cipster e vi guarda dritto negli occhi, il contatto visivo è profondo e notate che delle parole stanno per uscire dalla sua bocca:

“Amore, ma quest’anno mi porti in crociera?”

– “mmm interessante! Dove vorresti andare?” –

“Ai Caraibi”

– “mmmm beeeeello. Scusa devo andare in bagno un attimo” –

Mentre siete seduti sulla tazza con un rasoio ben affilato in una mano e il telefono nell’altra, decidete di cercare su Google quali armatori effettuano crociere nei Caraibi. Il primo risultato è la notizia del recente varo della Icon Of The Seas, la più grossa, tecnologica e imponente lattina galleggiante per turisti che abbia mai solcato i mari. Una meraviglia di opulenza e finti marmi pronta a ospitare al suo interno un intero quartiere di una grossa città italiana, in uno spazio pari a 5 volte la grandezza del Titanic.

Una volta controllata la possibilità di aumentare il fido in caso di conto in rosso, riponete la lametta nel mobiletto e tornate in salotto dove la vostra signora vi aspetta con gli occhi giganti e il sorriso di chi è pronto ad accogliere soltanto conferme. Le vostre corde vocali fanno resistenza, ma pronunciate le parole correte:

“amore, va bene andiamo in crociera ai Caraibi… ma la nave la scelgo io”

Lei risponde con un abbraccio forte forte, pensa che tutto sommato una nave vale l’altra, probabilmente è convinta che siano tutte uguali. Ma nel momento in cui lei si immagina immersa in una vasca piena di bollicine a godersi secoli di imperialismo mentre un indonesiano annoiato le fa la manicure, voi state già cercando il modo migliore di corrompere il Primo Ufficiale di Macchine per farvi fare un giro nei ponti sotto la linea di galleggiamento e scoprire i segreti dell’opera viva di una delle navi più esagerate di sempre.

– SBAAAM! beccati ste centinaia di migliaia di tonnellate di ferro, caldaie, generatori, sedie e tartare di tonno –

Partiamo dalle basi: quanto cacchio è grossa la nave da crociera più grossa?

La stazza lorda (quindi che comprende tutti gli ambienti della nave, compresi sala macchine e serbatoi misurando dall’esterno delle paratie) è di 250.800 t – DUECENTOCINQUANTAMILAEOTTOCENTO TONNELLATE – pari a circa 500 Airbus A380 a pieno carico o 4 Lotus Eletre e mezzo.

– confronti improbabili, ma vi danno un’idea di che colosso sia la nave in questione –

Le dimensioni sono altrettanto impressionanti, perché la Icon Of The Seas è lunga 365 metri, esattamente come 5 Airbus A380 uno davanti all’altro, mentre la larghezza di 50 metri è semplicemente quella di un palazzo di 15/18 piani. A proposito di piani, questa Vela di Scampia fluttuante ha 20 ponti in tutto. Sorprendentemente, il pescaggio di quasi 9 metri non è un record assoluto, alcune colleghe fanno meglio di lei, ma nessuno supera la sua capacità massima di 7.600 passeggeri per 2.350 membri di equipaggio. Le cabine sono 2.867, roba che se sbagli corridoio puoi rimanere in giro per i ponti fino a dimenticare come ti chiami e quanti anni hai.

– La poppa. Un budello di colori e di incomprensibili volumi che sembrano arrivare dritti da un trip di LSD –

– Dentro non cambia molto rispetto all’esterno, e anche se si tratta di un rendering può tranquillamente darvi l’idea di quanto poco sia indicata per gli epilettici –

Tra i record raggiunti da questa nuova bestiona, oltre alla stazza e alle dimensioni c’è anche la cascata più alta, lo scivolo più alto e il parco acquatico più grande mai installati su una nave da crociera. Non dimentichiamoci le 7 piscine, 6 scivoli e la prima infinity pool su una nave di questa tipologia. Ci sono anche altre cose tipo cinema, teatri, ristoranti, negozi, centri massaggi, piste da bowling, piste di coca, bar come se piovesse e le varie zone sono divise in aree chiamate “quartieri”, per dare ancora più l’idea della città galleggiante.

– Quando da bambini sbudellavate le lucertole nel giardino di nonna, probabilmente la visione era simile –

“Signor Amministratore Delegato della Royal Caribbean, quante piscine facciamo?”
“Si”

– Questo dovrebbe essere l’Aquadome dall’interno, difficile capire se assomiglia di più al palco di Sanremo o ad un’ambientazione del film Avatar –

Tutte le amenità che possono interessare la vostra ragazza, però, le lascio alla vostra ragazza. In quanto Rollingsteeler so per certo che voi volete scoprire qualcosa di più riguardo motori, sistemi ausiliari, materiali, eliche e tutte quelle cose che permettono a questa dimostrazione estrema del principio di Archimede di spostarsi in avanti a una velocità di crociera di 22 nodi (circa 41 km/h, come il monopattino elettrico hackerato di vostro cuginetto).

La realtà è che dai cantieri navali di Turku, in Finlandia, sono scappate davvero poche informazioni su cosa si nasconde dentro le paratie della nuova classe Icon, e gli stessi uffici stampa dell’armatore Royal Caribbean e del produttore Meyer Werft hanno rilasciato pochissime informazioni riguardo il comparto tecnico di questo gioiellone.

– Poppa in fase di costruzione, possiamo notare che c’è un bel teatro dentro quel culone –

– Ovviamente del teatro non ci interessa più di tanto, ma le due fasi evidenziano la complessità dell’assemblaggio dei ponti, costruiti a strati come la lasagna di vostra nonna –

Sappiamo per certo che le 250.800 tonnellate verranno spinte da 6 motori Wärtsilä a doppia alimentazione: possono andare sia a diesel che a Gas Naturale Liquefatto, questo per provare a dare una mano di greenwashing su un mondo fatto di mezzi di trasporto che inquinano quanto città intere ogni qual volta si muovono dal porto.

È possibile che siano unità a 16 cilindri di tipo 16V46D e a 12 cilindri 12V46D come quelle installate sulla Wonder Of The Seas (la seconda nave da crociera più grande del mondo, sempre di proprietà Royal Caribbean), ma debitamente modificate per permettere la doppia alimentazione. I serbatoi di LNG saranno due da 307 tonnellate l’uno.  Si tratta comunque di colossi capaci di generare in tutto 67.500 kW, quindi qualcosa in più di 90.000 CV.

Praticamente certa la presenza dei motori azimutali di propulsione Azipod, la Wonder Of The Seas ne utilizza tre per una potenza totale di 20.000 kW. Come le altre navi giganti prodotte di recente nei cantieri di Turku, ci sarà un avanzato controllo elettronico per il pilotaggio in porto con quattro o cinque eliche di manovra a ridosso del (piccolo) bulbo. Tra le altre, poche, informazioni a disposizione possiamo confermare la presenza di celle di combustibile (quindi alimentate a Idrogeno) che si occuperanno di alimentare la nave fino a 1 MW quando ormeggiata (l’informazione è vaga, lo so) e la presenza di un robot di bordo che durante le soste si occuperà di pulire la parte immersa dalle impurità si attaccano durante la navigazione, applicando anche un trattamento superficiale che permette una diminuzione dell’attrito formando un cuscino di bolle d’aria in marcia. Dicono che farà risparmiare 3-4% di carburante.

– La prua della Icon Of The Seas prima dell’installazione della capocchia di vetro dell’Aquadome –

– E dopo il completamente dell’intera struttura. La cuffietta di lana sulla cupola serve perché, come potete notare, fa freddo –

La Icon Of The Seas è anche dotata di un carino berretto trasparente. Non serve a proteggere il testone del Capitano dalla pioggia ma è la cupola denominata “Aquadome”, un grande teatro con giochi d’acqua che poggia proprio sopra la plancia di comando. L’installazione della struttura circolare è stata una delle grandi imprese affrontate nella produzione di questa cicciona, con l’intera cupola di 363 tonnellate di alluminio e vetro calata sopra la nave in un unico pezzo.

Le finestre che la compongono sono 673 che si alternano a 712 pannelli di alluminio. L’installazione ha richiesto 80 ore. L’intero processo di costruzione della nave è durato poco più di un anno e con il recente varo sono partiti i test in mare che porteranno la IOTS ad affrontare condizioni di navigazione reali prima della definitiva messa in servizio all’inizio del 2024.

Per il momento sembra andare tutto liscio, per la gioia degli orsi polari e della vostra signora che vuole andare in crociera.

– Infografica di comparazione fra le navi da crociera più grosse in giro per i mari. Come vediamo la Wonder Of The Seas non è così tanto più piccola della nuova arrivata –

La Icon Of The Seas farà base a Miami, si occuperà principalmente di tratte caraibiche di circa 1 settimana e i biglietti sono già disponibili. Stando a quanto dice l’armatore si stanno vendendo come il pane. Per un giretto di una settimana – a seconda delle cabine e del servizio scelto – è necessario sborsare dai 2.500 euro a cranio in su.

E questa non è altro che la capostipite della nuova Classe Icon, una famiglia di navi a doppia alimentazione che prevede l’arrivo di altre due giganti gemelle in fase di costruzione, con il varo previsto nei prossimi due anni.

Saranno tutte navi immense, opulente e così piene di cose da fare che non vi basteranno due settimane per visitarle per intero. Un paradosso dei nostri tempi, che ci chiedono di essere il più sostenibili possibile e di non sprecare nemmeno mezzo ciuffo di insalata, mentre da qualche parte in mezzo al mare ci sono enormi città galleggianti che ad ogni miglio percorso inquinano più dell’intera provincia di Crotone.

E ad ogni nuovo varo diventano sempre più grosse e pesanti. Secondo il CEO di Royal Caribbean, è la risposta alla clientela che “vuole sempre più servizi e intrattenimento, per offrire il massimo dell’esperienza non dobbiamo fare altro che aumentare gli spazi”... insomma, la stessa storia dei SUV che “è il mercato che li chiede” e intanto nelle nostre città non c’è più spazio. Lungi da noi fare i paladini del clima e sensibilizzare sul terribile effetto che questi quartieri acquatici hanno sull’ambiente, siamo petrolheads e la sostenibilità non è il nostro forte, ma la coerenza sappiamo bene cosa è, e in questo business del turismo via mare si predica benissimo… razzolando malissimo.

Se mai doveste finire dentro in uno di questi enormi centri commerciali galleggianti, tentate di corrompere qualche sottoufficiale per farvi fare una gita in sala macchine a visitare i generatori, farvi spiegare le caldaie, farvi raccontare come diamine funzionano quelle celle a combustibile e a spippolare nel pannello di controllo degli Azipod. Quella si che sarebbe una crociera perfetta.

Articolo del 13 Luglio 2023 / a cura di Michele Lallai

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  • Fabio

    Bellissima la nave. Peccato l enorme astio da parte dell’ autore dell’ articolo verso la nave. Quasi sia represso per qualche ragione e si sfoghi così.

    • Giacomo

      E ti meravigli dell’astio? Hai presente dell’impatto ambientale che genera questo mostro?

    • Andrea Bindolini

      Ha tutte le ragioni

  • Nicola

    Sono da sempre affascinato dalle navi da crociera e lo scorso anno ho voluto provare una crociera MSC in Agosto sulla classe Meraviglia.Nonostante l’incredibile livello organizzativo è stata pura follia.La nave era full ed è stato come andare in vacanza portandosi dietro l’intero quartiere cittadino.Il controllo della nave è stato immediatamente preso da bambini e ragazzini che controllavano buffet e piscone e mi sono ritrovato ad uscire dalla cabina alle ore piu improbabili per cercare dello spazio vivibile.In tutto questo il mare quasi non si vede ne si sente.Naturalmente non ho imparato la lezione quindi cercherò quanto prima di salire su questa bestia qui sopra

  • Matteo

    Piccolo refuso nell’articolo, la o le celle a combustibile saranno da almeno 1 MW, con 1kW ci si fa poco o niente su una nave del genere

    • Michele Lallai

      Grazie della correzione Matteo, è di fatto 1 MW!

  • Morgan

    Di sicuro è un mostro super inquinante non ci piove poi per me non ha attrattiva alcuna una nave da crociera.
    Al massimo se proprio voglio spendere farei una crocera su un qualche improbabile pezzo di naviglio sovietico, che so su un ekranoplano (sí quei cosi sono considerati natanti)che a quanto pare è ancora in listino presso i Cantieri Navali del Volga; Io propongo una colletta per l’ acquisto del suddetto mezzo chi ci sta?

  • Filippo

    Per quanto riguarda l’impatto ambientale sarebbe interessante valutare il consumo energetico per passeggero e non quello assoluto, per poterlo confrontare a quello di navi più piccole o altre attività, come stare a casa propria col climatizzatore acceso. Se si divide la potenza massima dei generatori (quindi quella media sarà sicuramente inferiore) per il numero degli occupanti si ottengono 6.8kW/persona, 163kWh/giorno. Tanto, ma non un record.

    • MARCO

      Vaglielo a spiegare al genio del “più è grosso e più inquina”. Secondo lui inquinerebbe di più un pulmann con 50 passeggeri di 50 auto con una persona a bordo.
      Oppure, un Airbus 380 con 500 passeggeri rispetto a 500 jet privati…
      Forse, a ben pensarci, invece di prendersela con la Icon of the Seas, potrebbe rivolgere le sue attenzioni alle migliaia di Yatch privati che incrociano le rotte del Mediterraneo nella bella stagione… 😉

  • Matteo

    USS Iowa: 52.000t per 271m
    Velocità massima 33 nodi
    3 torri trinate da 406/50mm

    Perfetto.
    Fatela uscire dal porto e fategli affondare questa ciofeca galleggiante.
    Possibilmente a pieno carico.

    • Andrea

      Che ragionamento stupido… Quelle 5000 persone se rinunciassero alla crociera sicuramente non si potrebbero permettere di avere uno yatch privato ..

    • Andrea Bindolini

      d’accordo sull’affondamento, ma scomodiamo la Iowa, ci basta un F-18 con un missile Harpoon. 🙂

  • Andrea

    Lavoro da molti anni nell’ambiente per una azienda che produce rivestimenti navali ed ho avuto la fortuna di seguire la costruzione della Icon fin dall’impostazione. L’articolo non racconta, oltre alla tecnica impiegata in questa nave, delle difficili condizioni ambientali di Turku. A gennaio la nave era circondata dal ghiaccio, completamente ricoperta di teli e zeppa di soffiatori per tenerla al caldo. Non una nave lussuosa, molto meglio le Msc classe Explora o le NCL classe Leonardo, ma sicuramente una gran bella nave.

  • Loris

    ho due domande. Nell articolo si scrive che la nave verrano spinte da 6 motori .
    Potrei molto sbagliarmi, non sono affatto tecnico, ma quel che so i 6 motori producono l energia che serve ai motori elettrici . i motori elettrici effettivamente spingono avanti la nave.
    Mi sbaglio?

    inoltre rimango stupefatto su come siano riusciti a costruirla in 1 anno!
    la mia nuova casa di 200 mq é da 2 anni che la stanno costruendo e non é ancora finita!!!!!

    • Andrea

      Buonasera Loris, alla prima domanda la risposta è sì, corretto. Alla seconda domanda la risposta è che dal taglio della prima lamiera sono passati 28 mesi. Un anno sarebbe impossibile anche per una nave di 80k tons. Nella media servono 12 mesi per il ferro nave, 6 per arrivare al varo, 3 per l’allestimento alle prove in mare e gli ultimi 3 per la cancellazione remark e consegna finale.

  • Valentino

    Troppa opulenza, troppo caos, troppa gente…per non parlare dello spreco di risorse dei “turisti” che abitano sta roba per 1/2 settimane…un tipo di vacanza che non mi attira per nulla al mondo. Inconcepibile per i tempi moderni secondo me.

  • Andrea Bindolini

    Molto più interessante di queste cafonate la Queen Mary 2, l’unico VERO transatlantico rimasto in servizio di linea… transatlantica, la stessa di Titanic, Lusitania, Mauretania e compagnia, 150 mila tonnellate per TRENTA nodi.

  • Reggiani Claudio

    Pensate ad una mancanza di corrente e pensate a provare ad uscire fuori per buttarsi in mare, oppure a prendere un po’ di mare, quello non da depliant, può capitare. Auguri a tutti i croceristi.

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