No, non è vero, non ci credo. Questo tiro, questo soffio, l’ululato della turbina, la spinta inverosimile del motore… tutto questo non può essere vero. Questa… questa è FOLLIA!
No sfigato, questa è la Fiat 128 Turbo i.e. TSIC
(come Ti Spacco Il Culo)
Sono serio: questa 128 dall’apparenza simpatica è una delle cose più fuori di testa sulla quale mi sia mai capitato di rischiare la pellaccia. Se mia mamma, vedendomi uscire di casa con questa mi domandasse “ei tesoro, torni per cena?” sinceramente non saprei cosa risponderle e andrei a darle un – non si sa mai – ultimo abbraccio. Perché questa macchina ha un solo controllo: quello sulla vostra vita.
Mamma, butta la pasta!
È incredibile, surreale, fuori da ogni logica. Stiamo procedendo ad una velocità smodata (nel senso che una Fiat 128 che fa i fari in corsia di sorpasso è un po’ fuori moda) lungo la A22 per portare a Bologna una delle cose più folli che abbia mai avuto modo di toccare in vita mia. La gente attorno ci saluta, ci fa il pollice e alcuni addirittura ci filmano. Sono tutti seriamente estasiati per quella che, secondo loro, è una tenera e carina Fiat 128 con sopra 4 scoppiati vestiti male; se fossimo stati con una Lambo avremmo raccolto meno sguardi ve lo giuro.
Che teneri e carini che ci guardano e ci salutano ma non sanno che questa 128 è la cosa più cazzuta che stia attraversando il nord-Italia oggi. Non sanno che sotto a quel tenero cofano si nasconde una roba che chi gliela ha messa lo vorrei tanto conoscere e stringergli la mano. Nessuno di quelli che ci saluta e nemmeno tu che stai leggendo hai la più pallida idea di quanto e come possa andare dannatamente forte questo pericolosissimo ammasso di lamiere rosse.
L’ammasso di lamiere davanti al Ducato eh.
(cof cof la California non ci ha mai preso cof cof)
Comunque
L’amico che ho accompagnato ad acquistarla mi aveva parlato di questa 128, era da giorni che ci rimuginava e mi aveva chiesto cosa ne pensassi. All’inizio ero titubante ma dopo averla vista e provata mi ha iniziato a ridere anche il culo e a quel punto ho guardato il mio amico e non ci sono stati più dubbi, gli ho appiccicato il patacco ferro del dio sul baule prima ancora che firmasse il passaggio.
Non si devono fare chiacchiere davanti ad una macchina del genere: basta provarla, lasciare che il proprio culo inizi a ridere e tutto il resto vien da sé. Sarà anche stupidamente pericolosa ma questa sì che è una macchina divertente. Qua sopra si possono fare due cose: ridere o piangere supplicando di farvi scendere.
Fiat 128 Turbo I.E. – The iron of god
Avete presente la Fiat 128, quella che aveva vostro nonno negli anni ’70? Bene, questa che vedete è una Fiat 128 del 1969, 50 anni di ferro.
E ora avete presente la Uno Turbo i.e. del cuggino di turno che aveva 250 cavalli e una volta aveva fatto un tratto di autostrada talmente veloce che il casellante, visto l’orario di ingresso e di uscita aveva tenuto la sbarra giù e chiamato la pulla? Bene, questa Fiat 128 che vedete ha il cuore di quella Uno Turbo i.e., il cuore più incazzato d’Italia.
Questa macchina è il sacro Graal di tutti quelli del “eh ma dallo 0 a 100”. Qua vi garantisco che nello 0-100 i 50 euro (le 50 mila lire di noi trentenni) rimarranno sul cruscotto, assicurato. Questo è il ferro definitivo per fare più o meno quello che vi pare (attenti alle curve), potete attaccarvi praticamente con chiunque, saranno veramente in pochi quelli che vi verranno a prendere, questa è veramente too fast for municipale, show me paletta i disappear.
O quasi
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Ma come fa ad andare così forte?
Cerco di riprendere le fila del discorso, l’approccio con questa 128 mi ha reso un po’ frenetico e confuso, quasi come fossi ad un primo appuntamento. Quindi, calma e gesso:
L’elaborazione che c’è sotto a questa macchina è un po’ un mistero. Ho provato a racimolare un po’ di informazioni e sono giunto a queste conclusioni: sotto al piccolo cofano della 128 spinge (di brutto) il motore della Uno Turbo portato a 1581cc (rialesatura dei cilindri a 86,4 mm e pistoni Wossner) al quale è stato accoppiato un albero a camme riprofilato da Satana in persona e una turbina Garrett T3. I gas in aspirazione sono raffreddati da un intercooler maggiorato mentre sul frontale fa bella vista di sé un piccolo radiatore supplementare per l’olio che fa molto jeidiemm yo sushi yo.
Il lavoro del dottor Frankenstein è proseguito adottando l’impianto di aspirazione della Fiat Coupé 2.0, gli iniettori della Delta 16V, un piccolo regolatore della pressione della benzina ed una pompa elettrica da 90 litri. Il tutto viene sputato fuori da un nuovo impianto di scarico in acciaio inox 4-2-1 che potevo anche scrivere “grondaia” che era uguale. L’unico limite è dato da un silenziatore centrale artigianale giusto per evitare di fare veramente troppo casino che poi quelli con le macchine con le scritte sulle fiancate si incazzano per davvero.
Per far stare tutta sta roba tra i passaruota anteriori della macchina sono stati modificati gli attacchi al telaio ed i supporti motore hanno speciali boccole in teflon per attutire le botte che altrimenti arriverebbero troppo forte ad un telaio che di rigido ha veramente poco (a parte la grossa barra duomi per cercare veramente di evitare che la macchina si chiuda su se stessa alla prima curva).
Infine, giusto perché se le cose si fanno, le si fanno fatte bene, il motore è accoppiato alle ruote con il cambio a 5 marce della Lancia Prisma ed un differenziale autobloccante, mentre l’intero impianto frenante di questo zavaglio è composto da dischi e pinze di derivazione Punto GT, così come la pompa freni maggiorata. Le sospensioni invece sono quelle originali, ritarate e irrigidite rispetto a quelle di serie.
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In questo modo questa roba da appena 750kg è capace di sputare fuori 250CV a 5260 giri e una coppia di circa 440 Nm (come un vecchio 3.0 tdi!). Tuttavia questi numeri non dicono niente del carattere e della cattiveria di questa che non è una bara con le ruote, questa è meglio se scrivete il vostro gruppo sanguigno da qualche parte che non si sa mai.
Ah dimenticavo, il motore è gestito da una centralina ST98 mappata da Sauro Team che permette di fare dei bang bellissimi.
Alla guida di questa trappola
Dietro al volante di questa Fiat 128 sarebbe tutto tranquillo e sereno se non ci fosse il motore a fare BRAP BRAP BRAP BRAP davanti a voi. Pelate il gas e il quattro cilindri risponde così tanto pronto ed arrogante che viene voglia di spegnere tutto ed andare a casa, al sicuro. Ma visto che si vive una volta sola premo la frizione, infilo la prima e inizio a muovermi, attento che la frizione in rame è un po’ stronza e se mi scappa entro nel muro là in fondo.
Facciamo finta che la prima non la tiro, nemmeno la seconda dai. Sono in terza, non so a quanti giri, il contagiri non c’è, questa è una Fiat 128 normale, mica una rally.
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In terza inizio ad allungare, ad un certo punto dal cofano inizia a salire un sibilo sinistro che all’aumentare dei giri assomiglia sempre di più ad un cazzo di motore d’aereo che prende giri. Giù la visiera e tutto gas. Il turbo copre tutto, non capisco più niente, sento solo la turbina che urla come una pazza, il telaio si contorce, il volante vince la resistenza delle mie braccia e la macchina sbanda prima di qua poi di là e poi di nuovo di qua, fortuna la strada è larga. Tiro la marcia, sono in apnea, prendo respiro, mollo il gas – PFIUU dalla popoff – frizione, dentro la quarta e gas di nuovo. A questo punto sono già ad una velocità che non so dirvi perché o guardavo la strada o morivo ma vi assicuro che andavo andando forte, tanto forte. Di sicuro più di quanto il tachimetro possa rivelare (anche se dicono che la lancetta possa fare quasi due giri completi se si spaccasse il fondocorsa accanto alla h di km/h).
In autostrada si può procedere sereni ai 130 senza il minimo fruscio, brusio o cigolio che sia. Sembra una macchina moderna. La facilità con cui tiene la velocità è surreale, ma ancora più surreale è l’incredibile riserva di potenza che è pronta sotto al pedale destro. Ai 130 questa Fiat 128 sta semplicemente sonnecchiando, sta andando con una mano dietro la schiena ed un dito nel culo di chi guida. In quinta ai 130 l’unico rumore che si sente in auto è il fischio soffocato della turbina che vorrebbe prendere giri e iniziare a pompare sul serio, basta pelare il gas, da sotto al cofano si sente FFFSSSSBBBBUUUUOOOOOOOOOO, il manometro della pressione schizza verso l’alto a 0.9 bar e a quel punto l’unica cosa che potete fare è tenervi stretti. Dai 130 ai 200 ci si arriva a chiodo, sembra veramente un aereo che accelera sulla pista di decollo cristo santo. Se siete dei veri bomber prima di partire potete anche spararvi un gran “base, qui Ghostrider, chiedo il permesso di decollare”.
Se provate ad affondare, ve lo giuro, in quinta sgomma. Il differenziale lotta come un leone (e non ci riesce) per tenere la macchina dritta mentre la lancetta del contachilometri si pianta sul fondocorsa e la macchina continua ad acquistare velocità con una forza incredibile. Sembra averne all’infinito, abbiamo provato a tirarci e mi sono trovato in mano la gazzetta di domani.
Sali se hai coraggio.
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Un gioco pericoloso.
Non è solo questione di tiro, possente e infinito tiro. Questa macchina è realmente pericolosa perché i freni, nonostante gli upgrade, non hanno servofreno né abs e quando dovete frenare dovete spingere per davvero sul pedale correndo il rischio di bloccare. Il volante (potete anche non domandarvi se ha il servosterzo) in mezzo è quasi morto mentre appena iniziate a curvare diventa duro ma mai veramente sensibile, probabilmente non è aiutato dalle piccole ruote (quattro stupendi Monolite 8Jx13″) gommati Nankang AS-1 stretchate (o come diavolo si scrive questa strana moda) che sono anche belle da vedere ma una merda da guidare. Infine quando date gas la macchina sbanda veramente di qua e di là, le reazioni di coppia al volante sono veramente violente e richiedono spazio attorno a voi e braccia forti, non è un gioco per tutti.
Nonostante sia costruita con vera cura, questa è una macchina per persone che sanno come trattarla, che sanno cosa stanno facendo e che sanno cosa questa macchina può fare e cosa invece non può fare. Nel suo territorio è divertente, fuori diventa pericolosa per davvero. È talmente fuori di testa e senza controllo che se mettete sul cruscotto il santino di padre pio quest’ultimo vi pregherà per farlo scendere, ha paura anche lui qua sopra. È talmente insensata che vi ritroverete in autostrada a sfanalare ai fenomeni da terza corsia per poi sorpassarli a botte di popoff ridendo come degli imbecilli. Potrei stare per ore a scrivervi di tutto su questo ferro del dio immane ma la realtà è che non ci sono parole per definire l’esperienza di questa macchina: è veramente una delle cose più divertenti mi siano capitate negli ultimi anni. Non c’è supercar che tenga, quelle vanno veloci e basta. Volete ridere? Questa è la ricetta giusta.
Voto di RollingSteel.it alla Fiat 128 Turbo i.e. TSIC: 9/10 perché è semplicemente perfetta e incarna in toto lo spirito di RollingSteel.it al punto che ci abbiamo fatto anche un film:
Ora regiz, volete vederla dal vivo? L’invito è al Seeger Garage per il prossimo 11 Maggio 2019 in Via Sicilia 5a a Osteria Grande, poco fuori Bologna per la nostra festa, il primo Ferro del Day!
Infine un doveroso grazie ad Alessandro del Seeger Garage per avermi fatto strapazzare la sua auto e per avermela concessa per girare il nostro breve film!
EHI, NON È IL MOMENTO DI METTERSI UNA MAGLIETTA FERRO DEL DIO? LA TROVATE NEL NOSTRO SHOPPE
Se girano bene le sold, compro il 128 dello zio (ho davvero uno zio che la usa tutti i giorni) e ci faccio sti lavori
Mitico!
Lo scassone quanto ti è costato?`
Scarica di adrenalina anche solo a leggere. Ora sono ansioso di poterla vedere, o ancora meglio, sentirla dal vivo!
In south america, we are modifying those cars to make around 400 hp with the tipo engine (1600 cc). Also the fiat uno and the fiat 147. There is also a fiat uno in brazil doikg 8,90 sec in 1/4 mile.
Ehi guys, why don’t u send some pics of these cars? We can write an article about them!
ahahaha
bell’articolo, l’albero a camme riprofilato da Satana in persona mi ha steso
Bello il video, ben fatto e curato, sopratutto il merito va al lavoro del preparatore della mitica 128! Lavoro accurato e pregiato, ovvio che violentare un’auto con meccanica completamente diversa per certi versi qualcuno non possa piacere, ma da una 128 si deve farlo secondo me, a meno di rimanere ad un esemplare unico e poi anche, se al posto della meccanica FIAT ci entrava un Japo allora non lo capivo ma questo é un grande lavoro fatto da teste benpensanti. COMPLIMENTI al FERRO
Grazie!
una domanda per i le modifiche di questo tipo in italia sono vietate come avete fatto per il collaudo revisione visita e prova ? lo avete regolarizzato come esemplare unico ? oppure le iscrizione asi e registro storico consente queste tipi di modifiche? grazie
Bisognerebbe parlarne con il proprietario, io l’ho solo recensita, lo troverai al ferro del day il prossimo 11 Maggio!
mi dispiace ma sono di rimini non posso esserci oppure lasciami il numero del proprietario che lo chiamo
La mia prima macchina da neo patentato….. Commovente…… Ed ESALTANTE !!!!!
Nessuno si offenda, ma la cosa che fa brutto più di tutte é la targa MI 😀
Bellissima complimenti io ho usato lo stesso motore in un vecchio cinquino ,ovvero solo la scocca è di una 500L .
Telaio in tubolari, motore centrale,guida centrale. Appunto ignoranza alla massima esponenza.
Se vi interessa posso mandarvi qualche foto.
manda manda a info@rollingsteel.it
Una realizzazione veramente superba , complimenti a chi ha messo tutta la sua passione nella realizzazione di questo “ferro ” ..
In questa vita bisogna inseguire i propri sogni per avere soddisfazione di quello che si realizza .