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Come battere tutti al prossimo trackday

È Febbraio, la stagione delle piogge si avvicina, non ci sono più le mezze stagioni, e andare in pista pare una roba da folli.

Ma non temete, passato questo ultimo periodo la primavera arriverà e con essa la stagione dei trackday.

Il profumo della pista, delle gomme calde, di carburante. Gironzolare per i paddock alla mattina con l’aria fresca, sentire la pista risvegliarsi, i motori ritornare in vita, i meccanici al lavoro, la musica delle pistole pneumatiche. Emozioni senza prezzo, emozioni che solo la pista sa regalare.

Ma lo so, voi siete uomini duri e ve ne sbattete del clima, per il vero pilota non esiste scusa valida per non andare a girare in pista, ma rimane il fatto che andare in pista con il caldo è tutta un’altra storia. Andare a girare in inverno è un noto metodo di tortura riservato ai peggiori nemici dello stato (cioè gli appassionati di auto). Lo scorso 6 Gennaio sono andato a girare con il mio kart (ex Formula A con il motore di Raikkonen, una roba che se non avete mai provato un kart ci rimanete male, una roba che sono i 700 € meglio spesi della mia vita, una roba che “shut up and take my money!”) e vi assicuro che la frase “con il freddo polare il vero kartista a sgommare ci va lo stesso” me la sono dovuta ripetere parecchie volte per giustificare il mio non essere sotto al piumone.

Solo una autentica passione mista a follia può giustificare l’andare a svitare viti e bulloni con le dita che rischiano di staccarsi e cadere a terra. Solo un folle può pensare di attaccare un tempo sul giro con le gomme dure come il Plutonio ferme a 35° che ringrazia anche e baciati i gomiti.

https://giphy.com/gifs/yQOIJ3vQufC9i

Ma torniamo a noi. Visto che questa primavera avrete sicuramente una voglia matta di andare a girare e di dare la paga a tutti nei vari trackday organizzati sui nostri meravigliosi autodromi, oggi vi proponiamo il mezzo giusto con cui soddisfare questa vostra voglia, ideato nel paese in cui mai nessuno ha girato in pista con l’asciutto, l’Inghilterra.

Ecco quindi la nostra proposta per i vostri prossimi trackday, ecco cosa dovrete chiedere alla vostra dolce metà per il prossimo san Valentino.

Con questa Ginetta sarete sicuramente i veri padroni della pista e dei paddock alla prossima uscita in pista.

Ginetta G57

Guardandola così vi starete chiedendo: “Ma perché questi qui ci propongono auto da corsa? Non si possono usare nello speed day a Monza!”. E invece vi sbagliate, perché questa Ginetta G57 è omologata per l’utilizzo nei trackday, loro stessi la vendono come “una della più veloci auto da trackday sul mercato”. (qui la brochure ufficiale)

Comunque, nel dubbio, chiedete agli organizzatori, non si sa mai.

Burocrazia a parte, la macchina che vi proponiamo oggi è una vera auto da corsa; stiamo parlando di una vettura che trae le sue origini dalla Ginetta LMP3 (dominatrice nella sua categoria) dotandola però di un motore Chevrolet da seimilaetre di cilindrata portando così l’intera vettura molto più vicina ad un’auto di classe LMP2 (quindi appena un gradino sotto le auto regine di Le Mans e del campionato Endurance, mica bruscolini). La macchina, in fatti, si chiama Ginetta G57 P2 indicando quindi la sua “vicinanza” a questa categoria senza però averne l’omologa completa.  Insomma è un gran casino ma fidatevi che va come un treno.

Ecco quindi che, per il prossimo San Valentino gli Inglesi della Ginetta vi propongono una vettura che è già omologata per correre, una bestia feroce con la quale divertirsi la domenica o, nel caso ve lo possiate permettere, prendere parte ad un qualsiasi campionato in Europa.

Chi vi vedrà arrivare con questo mostro dalla monoscocca in carbonio, spinto da un V8 LS3 6.3 litri di derivazione Chevrolet capace di 580CV con cambio sequenziale a 6 marce Xtrac e dischi in carboceramica (disponibili tra gli optionals) non potrà fare altro che guardare il proprio mezzo, mettere un annuncio su Autoscout con la app del cellulare e cercare di monetizzare velocemente per iniziare la colletta e mettersene una in garage.

(qui sotto una bella gallery da leccarsi i baffi)

A proposito di optionals, se vi sembra troppo estrema, potete aggiungere un silenziatore che abbassa la soglia dei decibel fino a 98 (così gli omarini dei track day armati di fonometro non vi rompono le scatole), il traction control per non cioccarla alla prima uscita, il sedile passeggero per portare tutte le vostre fidanzate e amanti a fare un giro in giostra e addirittura l’aria condizionata…con il rischio però di essere presi per il culo da più di una persona.

Se state già cercando in rete il configuratore per sognare un po’ vi dico già che state buttando via del tempo. Quello che c’è invece è il prezzo, si parla di meno di 200mila sterline (tasse escluse…maledetti burocrati) per portarsi a casa il ferro con cui demolire tutto e tutti in pista; 200 mila sterle per poter correre verso il tramonto.

Articolo del 11 Febbraio 2017 / a cura di Il direttore

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