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Colin McRae Rally: storia del Re dei giochi di rally

A qualunque appassionato di auto piace il rally; a qualunque appassionato di auto piacciono i videogiochi di auto; a qualunque appassionato di auto piacciono i videogiochi di rally.

Semplicemente leggere il nome Colin McRae Rally dovrebbe trasportarvi immediatamente ed inevitabilmente alla vostra cameretta con il vecchio televisore della nonna da 14”, le sigarette che “le tengo per un amico” e la sola preoccupazione dei voti a scuola.
Dio solo sa quanto ho giocato al primo episodio di questa interminabile serie e quante ore ho speso col Joypad in mano (perché sì, fino ai tempi dell’uni sono stato un consolaro infame) quando invece avrei potuto uscire, conoscere gente, farmi amici, farmi amiche e farmi le amiche delle amiche.
E invece mia madre non capiva cosa non quadrasse: andavo male a scuola e non avevo la fidanzatina.
Non coglieva che quello che ci ha rovinati tutti è stata la Playstation, peggio che l’eroina.

E ce la siamo comunque cavata meglio di quelli che sono arrivati dopo di noi:

Certo, quello di McRae, è un nome che richiama prima di tutto fango, livree blu e gialle e scarichi dai rumori molesti, tuttavia per moltissimi della mia generazione si tratta del titolo de IL videogioco di rally.

Colin McRae

Nel 1998 Codemasters ha avuto la brillante idea di dare in pasto al nascente popolo dei videogiocatori domestici un titolo che sarebbe stato destinato a divenire la più importante pietra miliare del genere: Colin McRae Rally.

Colin McRae Rally

Colin McRae Rally

Andiamo con ordine e partiamo dal capostipite di una dinastia immortale, appunto il primo capitolo, pubblicato nel 1998.
Intro drum ‘n bass con salti, traversi e fango, non lascia molto all’immaginazione e la PS1 svolge egregiamente il proprio lavoro, mettendo a disposizione dell’utente tutta la propria potenza di calcolo.

Partiamo dalle nostre beniamine, le auto presenti e giocabili:
manco a dirlo, come si evince dalla copertina, potremo sfrecciare sulla Scooby utilizzata da Colin durante il WRC 1998; oltre ad essa potremo utilizzare, sempre per la classe WRC, Mitsubishi Lancer Evo, Ford Escort RS Cosworth e la Toyota Corolla. Tra le 2WD/Kit Car troviamo la Skoda Felicia, Seat Ibiza, Renault Megane e VW Golf.
“Beh, bel pacchetto per cominciare ma c’è altro?”
Oh yes, come ciliegina sulla torta ecco che alcune icone del passato tornano a farsi vive sulla ghiaia: il mitico Deltone, la Escort MKII, la fenomenale Ford RS200 e la ferocissima Audi Quattro in piena configurazione Gr.B (una macchina da femminucce, sai).

Ok, ora tutto sto popò di trazione dove la mettiamo? Proviamo a cacciarla su uno dei tanti tracciati disponibili, all’interno del mondiale Rally, che include le seguenti tappe: Australia, Corsica, Grecia, Indonesia, Monte Carlo, Regno Unito, Nuova Zelanda e Svezia.

Il gioco ci consente di scegliere tra tre livelli di difficoltà, dandoci differenti tempi da battere, con la possibilità di riparare ed effettuare regolazioni al veicolo, tra una tappa e l’altra, con tanto di tipici suoni da box in sottofondo.
Sarete così bravi da riuscire a fare il mazzo a Liatti, Sainz ed Auriol?
Se proprio avessimo voluto mettere da parte la morale da videogiocatori, avremmo potuto fruire dei cheat divertentissimi disponibili con gli appositi codici per avere, ad esempio, la vettura di gelatina verde o col turbo boost stile K.I.T.T. Che ci avrebbe permesso di spiccare salti fenomenali.

Colin McRae Rally 2.0

Colin McRae Rally 2.0

Nel 2000 viene lanciata sul mercato la naturale evoluzione di quello che è stato un successo globale per PC e PS1: esce Colin McRae Rally 2.0.

Visivamente pregevole, sicuramente più del primo con riflessi sulle carrozzerie e modelli meglio dettagliati, seppur con colori un po’ spenti e mosci anche sotto il sole della Grecia, una cosa che non sono mai riuscito a farmi andare giù.
Detto questo, godeva di un menù ordinato e graficamente godibile in ogni senso.

La selezione dei mezzi era estremamente ampia ed includeva due piccole perle: la Mini Cooper 1.3 e la MG Metro Gr.B.
Altra chicca era il dettaglio della livrea nel menù di selezione del veicolo.
I Rally disponibili si disputavano nelle seguenti località: Kenya, Finlandia, Regno Unito, Svezia, Giappone, Francia, Grecia e Italia.

Colin McRae Rally 3

Arriva la PS2 e con essa anche Colin McRae Rally 3.
Come tutti, al momento dell’acquisto, mi lanciai sulla scatolina bianca con la bella Focus RS stampata sopra, pieno di sogni e speranze, giacché la semplice idea di poter fare lo scemo in Giappone con la Punto Super 1600 mi gasava.

Ahimè mi ritrovai con un titolo cui mancava il senso della velocità.
Bellissima la musica stile “Lady” di Modjo nel menù, bellissima la schermata di selezione auto e tracciati tutta minimal e con i tre cubi che roteavano e le immagini delle auto con la carrozzeria in trasparenza ma…

Ma una volta piazzato dietro al volante mi son cascate le palle braccia.
Ne conseguì che, prima di ridarlo dentro da Gamestop, mi divertii a sfracellare le auto in fondo a scarpate e fossi, cercando di spargere in giro più pezzi possibili.

Peccato.

Dopo CMRR3 decisi di non acquistare più capitoli della saga.

Ovviamente l’articolo non termina qui; siccome vi voglio bene, cari lettori, mi son preso la briga di giocare anche alle uscite successive.

Dite grazie.

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Colin McRae Rally 04 e 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A questo punto volevo mettere la gif di un ciccione che faceva la cacca ma mi è stato vietato; avrei preferito di gran lunga.
Ad ogni buon conto scopriamo, da posteri, che CMRR04 è… ecco, è… come quello del 2005.

Due capitoli di una lentezza esasperante, gameplay da far rimpiangere Midtown Madness e nessun punto favorevole alla luce del sole se non per la presenza di qualche mezzuccio pregevole come la Lancia 037 e l’infame MG ZR super 1600.

Siamo tutti d’accordo che questo periodo possa essere considerato come il medioevo della saga?

Ottimo, proseguiamo.

Colin McRae: Dirt

Gioiamo! Il buon nome del nostro rallista preferito risorge dopo essere stato infangato (sì, potete fare battute) dai due capitoli precedenti.
Nel Giugno 2007 viene lanciato il primo capitolo della serie Dirt; purtroppo è anche l’ultimo per il quale Colin farà da supervisore tecnico, per via del tragico incidente che ce lo porterà via nel settembre dello stesso anno, assieme al proprio figlio di pochi anni.
L’eredità che ha lasciato a noi topi da console, come al mondo del rally, è inestimabile e ci riporta sempre un po’ indietro con tanta nostalgia.

Colin McRae: Dirt è il gioco che ci voleva; in un momento in cui nel car gaming spopolavano i vari Need for Speed con telecamera dinamica, grafica mozzafiato e il giusto apporto di arroganza, tocca ammettere che il franchise di CMRR era rimasto un po’ indietro.

Con Dirt però le sorti si risollevano.
Un titolo improntato allo stile X-Games dove basta che ci siano fangazza, gomme tassellate e sportellate per potersi divertire. Difatti possiamo cimentarci in gare di buggy, trophy truck, rallycross e il classico campionato rally.
Le vetture disponibili sono delle più disparate, per cui avrete solo l’imbarazzo della scelta.

Colin McRae: Dirt 2

CMR: Dirt 2 è la versione con la guazza di NFS Pro Street.
Grossomodo dovrete fare a sportellate con gli individui più zarri del panorama motoristico, come Ken Block, Travis Pastrana, Tanner Faust e Dave Mirra.

In sostanza dovrete diventare i re dell’ammiocugginanza su sterrato.
Ovviamente il gioco è fighissimo, con mille modalità, mille mezzi e un nuovo motore grafico che rende il tutto più emozionante.
Mettete una traversina sul divano, se no lo macchiate.

In tutta onestà sarebbe stato un interessante passo avanti, visto il periodo storico per i racing games, la presenza di opzioni di customizzazione dei propri mezzi ma insomma, Roma non fu costruita in un giorno; voglio dire, guardatevi: ci han messo 9 mesi e siete usciti un po’ così ma vi vogliamo bene ugualmente, per cui Dirt 2 va bene anche senza personalizzazione profonda dei mezzi!

Dirt 3

Dirt 3 è il primo della dinastia a perdere il prefisso del nostro pilota preferito; D’ora in poi non leggeremo più il nome di Colin McRae su alcun gioco.

Potremmo dire che sia una rivoluzione ed una svolta ed invece no, sto gioco non ha apportato nulla di innovativo per cui lo menzioniamo solo per il nome.

Dirt Showdown

Qui vi voglio.
Quanti di voi hanno giocato a Destruction Derby back in the 90’s? Lo so che vi piaceva, insieme a Vigilante 8 e Carmageddon rientrava nella santissima trinità dei giochi d’auto profondamente diseducativi con colonne sonore che il fidanzato metallaro della tipa che vi piace, a confronto, è una fighetta. Tirategli addosso il CD e si smaterializzerà.
La sostanza non è molto differente: più siamo ignoranti e bruti, più punti otteniamo; più punti otteniamo e più fighi saranno i mezzi e le modifiche disponibili.

Diciamo che non è il tipo di gioco che necessita di grandi capacità di guida o di particolari strategie, più che altro è il gioco perfetto per passare una serata tra amici mentre la tipa che vi piace se la fa col metallaro.
Ovviamente sono disponibili anche altre modalità, in questi “Tour” in cui vi imbarcherete ma, senza dubbio, è il capitolo più arcade di tutta la famiglia.

Dirt Rally

Dirt Rally si propone di riprendere in mano le redini della ditta di famiglia e riportarla alle origini, compito che ha svolto egregiamente.
Tecnicamente non incontriamo particolari punti che ci facciano girare la testa se non rendere atto che sia tornato il Vero gioco di rally sugli scaffali dei negozi.

Dirt 4

Di Dirt 4 non c’è molto da dire, non si discosta granchè dai precedenti capitoli, se non per la possibilità di giocare a fare il capo e quindi gestire il personale del proprio team in maniera attiva e coinvolgente, potendo portare a casa risultati più o meno sudati, a seconda delle proprie abilità di management.

Dirt Rally 2.0

Ok, siamo arrivati al 2019 ed un paio di mesetti fa è stato rilasciato la più recente iterazione della serie: Dirt Rally 2.0.
Fondamentalmente più che di WRC e Rallycross non si parlerà, essendo la flagship rallistica di Codemasters, nessuna sorpresa.

I veri pregi di quest’ultimo titolo risiedono in una grafica esageratamente realistica e mozzafiato, accoppiata ad un gameplay estremamente realistico e immersivo di cui poter godere appieno con un volante e dei pedali, se no siete dei “povevacci”.

Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia: qual è il capitolo della serie che avete più a cuore o che vi ha divertito di più?
Ho detto qualcosa che non vi è piaciuto riguardo uno dei titoli della saga? Venite a dirmelo l’11 di Maggio al Ferro Del Day presso il Seeger Garage!

Intanto, dal minuto 2.26 cercate di capire quanto pelo sullo stomaco avesse questo Scozzese volante.

Articolo del 3 Maggio 2019 / a cura di Filippo Roccio

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  • Marchett

    Personalmente parlando, CMR 2005 era una figata……la grafica molto fluida e i suoni molto più curati; anche se peccava un po nella mancanza dell’ effetto velocità, ti permetteva di concentrarti meglio sui tempi, in fondo CMR 2005 è stato l’ultimo titolo della saga ad avere un gameplay prettamente rallystico incentrato sui tempi tra settori.
    Non lo definirei come Medioevo….piuttosto è l’ultimo della saga CMRR basato sulle dinamiche di guida realistiche……a parte CMR04 che è identico…….da lì in poi si è pensato di adattare il gameplay alla corrente videoludica di NFS rendendolo più un Arcade che una “simulazione”

  • Adriano

    Ho amato i primi 2 capitoli, ci avrò giocato decine di ore. quanto mi piaceva prendere la impreza coupè di colin….ho giocato anche ai 3,4 e 5 ma li ho totalmente rimossi. ricordo solo il menù del 3, poi sono passato direttamente a dirt 3 che è stato un gran bel gioco ma ormai mancava quell’elemento purista dei rally dei primi titoli.

  • lorenzo

    rivedendo la copertina del primo gioco mi sono commosso, mi ricordo quando sono andato a comprarlo, aveva in copertina il nome di uno dei rallisti più grandi al mondo e un subarone sospeso a mezz’aria, in quel momento ho capito che se non lo compravo me ne sarei pentito per tutta la vita.
    Mcrae non l’ho mai visto correre dal vivo. almeno ho giocato al suo gioco.

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