È una sera come molte altre, sarà una notte come nessun’altra. Scendi di casa, apri il box. Lei è lì che ti aspetta con il muso basso e i fari, occhi complici che ti guardano dicendoti di sì. Sali a bordo, il tonfo della portiera lascia spazio al silenzio. Siete te e lei, prolungamento metallico delle tue voglie, mezzo meccanico con cui estasiarsi, fascio di nervi di acciaio e carne fusi assieme.
Giri la chiave, il motore torna in vita con un sussulto. Fumo dallo scarico, minimo alto, colpetto di gas di assestamento, l’auto freme, è carica, è pronta, ne ha voglia. Esci in strada, è sera, c’è poco traffico, tra qualche km ce ne sarà ancora meno. L’abitacolo, buio, è illuminato solo dalle luci del cruscotto, luci che si inseguono al ritmo delle lancette dei quadranti. Ti allontani dal centro allungandoti verso le colline, la strada si stringe, le auto diminuiscono. Il motore è caldo, l’olio del cambio ha raggiunto la viscosità ideale, giù una marcia, gas a fondo, la lancetta del contagiri si pianta in coppia, il motore, poco fa freddo, roco e goffo, adesso è libero di slegarsi, sfonda di slancio quota 4000 giri e si lancia verso il limitatore con esuberanza. Ah, l’aria fresca della sera, ossigeno per questi polmoni di alluminio. Il frastuono del motore dallo scarico si abbatte sui bordi della strada ritornando indietro amplificato, sei un boato che corre su ruote veloci, il volante si muove svelto seguendo la strada che si srotola sotto il telaio. La strada diventa un tunnel spaziale da percorrere danzando fra una curva e l’altra ridendo dentro con il cuore gonfio di passione. Non c’è bisogno di esagerare per godere, basta poco per stare bene, basta guidare svelti, fluidi, puliti, lasciandola correre, danzando fra una seconda e un terza roboando nella notte.
Siete te e lei, da soli. E non c’è niente di meglio al mondo.
Aspetta però.
Può andare meglio, a volte una buona colonna sonora può rendere tutto più perfetto. Allunghi una mano nel cruscotto e tiri fuori questa
La infili nel mangianastri. La musica si diffonde dagli altoparlanti. I 120 bpm si mixano alla perfezione con i 6500 giri rendendo questo bucare la notte un momento indimenticabile, di quelli che ci si porterà dentro.
A me è successo qualche tempo fa, quella che chiamo “la guidata della mia vita”, di notte, da Canazei al Passo Fedaia in primavera, c’ero solo io, la strada, la libertà e qualche animale che ho aiutato a risvegliarsi dal letargo. Il sottofondo? Nowhere Land di Clubhouse ft. Carl. Non so perché, quella guidata, che non fu né la più veloce e nemmeno la più divertente della mia vita, fu quella nella quale mi sentii più parte integrante della macchina di sempre. Mai più mi è capitato di avere quella sensazione di volare sull’asfalto, la notte, libero, libero di Guidare.
A noi di Rollingsteel.it la musica piace parecchio e per l’occasione vi ho preparato una nuova playlist, pronta per diventare la vostra colonna sonora; magari uno di questi pezzacci anni ’90 diventerà un ricordo indelebile, parte di una vostra grande guidata. Ciao regaz.
Vi consiglio di disattivare la riproduzione casuale, come se fosse una cassettina ve le ho messe in ordine con un senso
Ora ti faccio rosicare di invidia: vengo incaricato di fare assistenza sanitaria alla gara ciclistica “Granfondo Campagnolo” sulle Dolomiti, Sostanzialmente per un rimborso spese ridicolo devo seguire i ciclisti tutto il giorno durante la loro gara, e soccorrere quelli che stanno male; bella giornata di giugno, strade CHIUSE al traffico. Ad un certo punto mi chiamano per radio: “nel gruppo in fuga (lontanissimo davanti a me) c’è un ciclista che forse ha un infarto”. Da quel momento in poi la mia macchina è giuridicamente un’ambulanza, su una strada delle Dolomiti chiusa al traffico,,,, e peccato che la macchina in questione è una leggerissima Subaru Legacy con 170 CV, doppio variatore di fase e limitatore a 7000 giri, gommata cattivissima….
mi sento di consigliare come colonna sonora la vaporwave, corrente relativamente moderna che però inspiegabilmente ammicca a un passato per molti mai conosciuto, ricco di fascino anni 80 e con la splendida renderizzazione 8 bit carica di fruscii e nostalgia.