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Una BMW ///Molto speciale: la M5 E39 di Alex Roy

AVVISO AI LETTORI: Questo articolo riporta storie e fatti che hanno comportato molteplici violazioni alla legge, oltre che ad essere potenzialmente pericolosi. Questi comportamenti non sono da imitare in nessun caso. Sgumm responsibly.

Antefatto

Redazione di Rollingsteel, località segreta e fumosa.
Il Direttore “regazz, quest’anno BMW M compie 50 anni. Che articoli facciamo?”
Una mano si alza, la mia.
“Direttore ho un’idea: anziché fare un articolo sterile su un modello specifico perché non scriverne uno sulla M5 di Alex Roy con cui ha fatto il record della Cannonball?”
Sguardi di approvazione, gente che annuisce, silenzio
Il Direttore sentenzia “vai, è tutto tuo”

Quanti di voi hanno visto in qualche video sul tubo una BMW M5 blu con antenne, lampeggianti e scritte che somigliano molto a quelle delle auto della polizia?

Tipo…questa?

 

Penserete che si tratti di una presa in giro, una goliardata, un carro di carnevale per fare gli scemi, no? In effetti lo è, ma prima delle scritte e dei lampeggianti quella macchina è stata pensata e modificata con uno scopo ben preciso: battere il record della Cannonball, la corsa illegale più famosa d’America.

Si, quella da cui ci hanno tratto anche quel film con Burt Reynolds, Roger Moore, Farah Fawcett e le sue menn la Countach.

Facciamo un passo indietro di qualche anno e torniamo nel 1971. Ai tempi il Governo americano stava per approvare una legge chiamata “National Maximum Speed Law” che imponeva a tutte le autostrade il limite di velocità di 55 mph, circa 88 km/h.

Ovviamente la cosa non andava a genio a tanta gente tra cui due giornalisti: Brock Yates e Steve Smith. Per protesta contro questa legge, ma anche per celebrare il sistema di autostrade americano e per il più viscerale amore per la velocità i nostri eroi organizzarono quello che divenne il “Cannonball Baker Sea-To-Shining-Sea Memorial Trophy Dash”, abbreviato in “Cannonball Run”.

Si trattava di una corsa clandestina con punto di partenza fissato al Red Ball Garage di New York e arrivo al Portofino Inn di Redondo Beach, California. Si parte a mezzanotte e il primo che arriva correndo dalla costa atlantica a quella pacifica vince.

Non importa quale sia l’itinerario, il mezzo che userai o quanto sia modificato, non ci sono regole oltre a quelle già citate.

Inutile dire che la corsa ha attirato polemiche e proteste ma anche tanti piloti che si sono iscritti e si sono cimentati in questa folle impresa a bordo dei mezzi più disparati: dalle muscle car americane alle Ferrari alle Rolls-Royce e anche qualche motociclista. I ferri inoltre venivano modificati ed equipaggiati per la corsa con serbatoi maggiorati, radar detector, radio scanner e altre amenità di cui parleremo dopo. La “Cannonball Run” propriamente detta, cioè la versione ufficiale organizzata da Yates e Smith si tenne per 5 edizioni: 1970, 1971, 1972, 1975 e 1979 per poi venire bandita per ovvi motivi di sicurezza.

rara foto degli anni ’70 di partecipanti ad una delle “vere” Cannonball

Dopo l’ultima edizione un ex concorrente della Cannonball, Rick Doherty, ne organizzò una nuova versione, chiamata US Express. La corsa si tenne dal 1980 al 1983 ed era molto più di “basso profilo” rispetto alla Cannonball. Piccola curiosità: l’edizione 1980 dello US Express venne vinta da un certo Will Wright, ideatore della serie di videogiochi Sim City. Durante lo US Express del 1983 viene segnato l’ultimo record “ufficiale” della corsa: 32 ore e 7 minuti.

Un raro filmato dove Will Wright mostra i gingilli elettronici a bordo della RX-7 con cui vinse lo US express del 1980

Ma ormai la fama della Cannonball è esplosa e i riflettori sono puntati. La corsa passa dall’ufficialità delle gare organizzate al sottobosco dei “maledetti street racers” e di conseguenza i record diventano oggetto di discussioni e contestazioni.

Finché non entra in scena Alex Roy.

Il nostro amico Alex non voleva solo battere il record ma farlo in relativa sicurezza, senza incappare nelle forze dell’ordine e portando dati certi come prove. La tecnologia era andata sufficientemente avanti per permetterlo e il record era rimasto imbattuto per troppo tempo.

Abbiamo raggiunto Alex Roy e gli abbiamo fatto alcune domande riguardo la M5 e il suo record.

RS: Ciao Alex, anzitutto grazie per questa opportunità. Come prima cosa vorrei chiederti: cosa ti ha spinto a tentare di battere il record della Cannonball?
Alex: Volevo fare qualcosa che tutti dicevano fosse impossibile e questo record è rimasto imbattuto per 25 anni. Poi quando voglio fare una cosa dò tutto me stesso.

 

La pianificazione del percorso

 

RS: Perché la M5? Cosa ti ha portato a sceglierla per il record?
Alex: La M5 E39 era la migliore quattro porte sportiva dei tempi, aveva tutto quello che poteva servirmi per il record della Cannonball cioè prestazioni, comfort, spazio per 3 persone e un bagagliaio spazioso. Il resto è storia, gli eventi mi hanno dato ragione. Inoltre la E39 è un’instant classic, probabilmente la migliore berlina di tutti i tempi.

RS: Parliamo di modifiche. A livello di motore e telaio cosa hai cambiato per il record? E come dispositivi elettronici?
Alex: Le modifiche sono talmente tante che ho deciso di creare una lista in stile “etichetta da concessionario” dove sono riportate tutte, eccola qui.

RS: Davvero tanta roba! Come hai pensato a cosa installare sulla macchina?
Alex: Delle modifiche poche cose sono “farina del mio sacco”, tante cose erano già state viste sulle auto che hanno partecipato alle vecchie Cannonball e US Express. Le uniche concessioni “moderne” sono state i GPS e la telecamera termica, d’altronde entrambe le tecnologie erano disponibili solo ai militari negli anni ‘80.

RS: Ultima domanda: ho saputo che ai tempi volevi installare un radar jammer militare sulla M5 ma non hai potuto per motivazioni tecniche e monetarie, è vero?
Alex: Si, è vero. I radar jammers ai tempi erano grossi, costosi e necessitavano di troppa energia, oltre che essere illegali. Non fidatevi di quello che leggete su internet, ci sono molti fake in vendita. Inoltre per una questione di sicurezza non volevo aggiungere troppo peso all’anteriore quindi ho lasciato perdere quasi subito.

Come potete vedere le modifiche alla macchina sono state poche e mirate. Il motore 5 litri V8 da 400 cv non è stato toccato (salvo poche cose tipo la disattivazione del limitatore a 250 Km/h) per non comprometterne l’affidabilità tedesca. Le maggiori modifiche sono state fatte a livello di sospensioni, frizione e freni.

Come detto prima, Alex voleva che il record fosse battuto e supportato da dati inconfutabili, anche perché il precedente record non è mai stato provato e/o documentato. Per questo ad ogni casello si faceva rilasciare la ricevuta (in modo da avere l’ora del passaggio) e sulla macchina erano installati ben 4 sistemi GPS impostati sia come navigatore che come datalogger. Inoltre sui sedili posteriori era stata allestita una mini-regia con registratori e monitor collegati a due telecamere Sony inserite nei paraurti. Nessuno avrebbe potuto dubitare del record, altro che “mio cuggino”.

La M5 in configurazione Cannonball

 

L’abitacolo di giorno e di notte, notare tutti i display tra GPS, scanners e telecamere

 

Altre modifiche degne di nota sono la telecamera termica, svariati radio scanner per ascoltare le forze dell’ordine e forse la mia preferita: il “Kill-Switch”. Con questo interruttore si disattivano tutte, e ripeto tutte, le luci posteriori. Posizione, stop, frecce, luci targa, tutto. Praticamente un “pulsante dell’invisibilità” come quello del B-2 (di cui potete leggere la costosa storia QUI ). Questa modifica arriva direttamente dalle prime Cannonball e pare che un pilota della US Express avesse addirittura costruito un sistema per replicare le luci posteriori di svariate auto in modo da confondere le forze dell’ordine. Roba da pazzi, ma quando c’è di mezzo la Cannonball vale tutto, al punto che Alex ha avuto un aereo di supporto che potesse fare da “spotter” e avvisare in anticipo della presenza della Highway Patrol lungo il percorso. Per questo sul tetto ci sono due strisce adesive rifrangenti (per farsi riconoscere dall’alto) e a bordo è montata una radio trasmittente in banda aeronautica. Personalmente ogni volta che penso a questa impresa non posso fare altro che andare giù di testa per quanto fosse stata pianificata meticolosamente.
Approfondimento tecnico 1: Radar Detector
Negli USA gli autovelox sono per la maggior parte dei piccoli radar a forma di pistola che l’agente punta verso il veicolo in avvicinamento per conoscerne la velocità. Questo ha portato alla produzione e al commercio di dispositivi che rilevano le onde radio emesse dai radar e lo segnalano all’automobilista in modo da alzare il piede e tornare nei limiti. Questi dispositivi sono perfettamente legali in tutti gli Stati Uniti tranne Virginia e Mississippi.
Prima che facciate un incauto acquisto sappiate che questo tipo di velox in Italia non è utilizzato quindi questi dispositivi sono perfettamente inutili.
Approfondimento tecnico 2: Radio Scanner
Negli USA in genere le comunicazioni radio delle forze dell’ordine non sono criptate (salvo per operazioni speciali), le frequenze sono di pubblico dominio e possono essere ascoltate acquistando dei ricevitori appositi chiamati anche “scanner” che sono perfettamente legali lì. In Italia…è troppo complicato spiegarlo, facciamola breve: gli scanner in vendita ci sono, poi sono affari vostri. Rollingsteeler avvisato, mezzo salvato.

Le due strisce per farsi vedere dall’aereo spotter e le antenne GPS

“si ok vez, ma alla fine dopo tutto sto sbatti il record l’ha battuto?”
“un attimo, ci stiamo arrivando…”

Dopo aver preparato la macchina e pianificato tutto venne fatta una “corsa di prova” nel Dicembre 2005 chiudendo a 32 ore e 46 minuti, buono ma non abbastanza. Nell’aprile 2006 venne fatto il primo tentativo di record, interrotto bruscamente in Oklahoma a causa della pompa benzina che diede forfait. La volta buona venne il 7 Ottobre 2006 quando Alex, l’amico David Maher e la regista Cory Welles sui sedili posteriori partono da New York e arrivano al molo di Santa Monica dopo 31 ore e 4 minuti. Il record è stato battuto.

180mph, equivalenti a circa 289km/h

I sistemi GPS hanno raccolto dati per 2794 miglia, pari a 4496 km a una velocità media di 144 km/h con punte di 257 km/h. Per scelta Alex non ha guidato in maniera “aggressiva” in modo da tenere un profilo basso. Grazie a questa strategia non sono mai stati fermati dalle forze dell’ordine e i piloti hanno dichiarato di “aver bruciato solo 3 o 4 semafori rossi”. Inoltre è stato scelto il weekend del Columbus Day in modo da avere il minor traffico possibile. Ah, e visto che la macchina aveva montate svariate antenne la scusa in caso di fermo era bella che pronta: “siamo cacciatori di tornado”…ovviamente.

Alex proverà a battere ancora il record della Cannonball ma con un’auto elettrica e ci riuscirà nel 2015 a bordo di una Tesla Model S. Tenendo conto delle soste per la ricarica il cronometro si è fermato a 57 ore e 48 minuti sul percorso inverso, da Los Angeles a New York.

Nel frattempo il record “ufficiale” è stato battuto più volte. La prima nel 2017 da Ed Bolian con il tempo di 28 ore, 50 minuti e 26 secondi a bordo di una Mercedes E63 AMG preparata in modo da produrre 800 teutonici cavalli e con un serbatoio da 250 litri. La seconda durante la pandemia da dei pazzi con una meno appariscente Audi A8 dotata di (grossi) serbatoi supplementari. Potete leggere la loro storia QUI

In realtà il record era già stato battuto tempo prima nel 2007. Il proprietario del Gas Monkey Garage Richard Rawlings e l’amico Dennis Collins dichiararono di aver chiuso la Cannonball in 31 ore e 59 minuti a bordo di una Ferrari 550 Maranello dotata di serbatoi supplementari. A differenza di Alex Roy, Richard Rawlings non portò prove concrete e quindi il record rimane ancora oggetto di polemiche. Una di queste vede Rawlings accusare Alex Roy di “non essersi attenuto al percorso della Cannonball originale”. Alex ha risposto che, come dal regolamento originale della Cannonball “non importa che percorso segui, la corsa è da punto a punto”. Nel frattempo Rawlings si è fatto tatuare sul braccio un cronometro con il tempo del presunto record. Così, per ribadire la cosa.

Invece la M5 diventerà protagonista della Gumball 3000, la versione “caciarona” della Cannonball dove verrà avvistata con livree “rubate” alla Polizei tedesca, alla Polizia Stradale italiana o alla Guardia Civil spagnola.

Qualcuno ha detto “Polizia Stradale”?

 

Proprio durante una Gumball 3000, a Firenze, Alex e soci rimangono quasi a secco e chiedono gentilmente ai nostri agenti della Stradale di accompagnarli al distributore. Il resto è storia che è stata immortalata in questo video ad alto tasso di epicità.

Se qualcuno di voi volesse approfondire la tematica consiglio vivamente la visione dei film-documentario “32 Hours 7 Minutes” e “APEX: The Secret Race Across America” e il libro “The Driver: My Dangerous Pursuit of Speed and Truth in the Outlaw Racing World” scritto dallo stesso Alex Roy.

Un enorme grazie ad Alex Roy per aver risposto alle nostre domande e per averci fornito la lista delle modifiche e alcune foto esclusive.

Articolo del 24 Maggio 2022 / a cura di Fabio Rusconi

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