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All’asta un motore Ferrari FXX: lo swap perfetto

Può succedere che durante un’impegnata sessione di procrastinazione sui social media, fra un culo in bikini e l’ennesimo meme di Gerry Scotti che piange insieme al gatto, trovi un annuncio del genere: “Motore Ferrari FXX nuovo, ancora nella cassa, in vendita all’asta a Londra il 22 marzo 2023”.

– C’è chi ha pianto vedendo Nigel Mansell spingere la sua Lotus fino a svenire e chi mente –

Allora fai un salto sulla tua app di homebanking per vedere come vanno i titoli di stato che hai comprato di recente, controlli l’andamento degli investimenti con il tuo roboadvisor, verifichi se c’è la possibilità di vendere in tempi brevi i bitcoin e i dogecoin che hai comprato nel 2016 e ti fai due calcoli. No, i 134 euro che riusciresti a racimolare non ti bastano per un anticipo, perché il prezzo stimato di vendita dell’asta è incluso fra 200.000 e 350.000 sterline.

– S’intosta qualcosa nel bassoventre, alla vista di questo capolavoro –

Cupo e mesto metti in pace il cuore. Qualsiasi cosa tu volessi fare con quel motore ti avrebbe fatto felice come un bambino e sarebbe stato meraviglioso avere una base per il tavolino del soggiorno che vale due volte il tuo intero appartamento, o magari dare finalmente una dignità all’utilitaria della tua compagna, swappando quel pallosissimo tre cilindri 90 cavalli della Clio con un bel 12 cilindri aspirato da circa 800 CV.

Già la vedo alla prima accensione, mentre dà la solita accelerata a mezza frizione per uscire dal garage per poi trovarsi in un battibaleno dentro il muro di casa del vicino con un boato che manco il Saturn V in rampa di lancio.

Il motore oggetto dell’asta è il Tipo 140 DA che montava sulla prima versione della FXX (anno 2005), un’unità derivata dal motore Enzo ma destinata al programma di ricerca e sviluppo in collaborazione con un numero di clienti selezionati (appena 30) che hanno potuto acquistare l’auto unicamente per uso pista. La FXX non aveva targa o omologazione stradale e rappresenta il primo dei “giocattoli per bambini troppo cresciuti” che poi sono diventati di moda fra i milionari appassionati di auto, come per esempio le creazioni Pagani e McLaren per l’uso esclusivo in pista.

– la FXX (qui in versione EVO) è la sorella bipolare e strafatta di coca della Enzo –

I fortunati acquirenti della FXX potevano trovarsi in pista e fare garette organizzate dalla stessa Ferrari, che si occupava anche del pacchetto tecnico fatto di meccanici, aerodinamici, ingegneri di pista e trasporto. Un servizio del tipo “All you can slick”.

Tornando al motore della Enzo, in questa evoluzione è stato portato da 5.998cc a 6,262cc con la potenza salita da 660 a circa 800 cv, fino agli 860 della FXX Evoluzione. Le altre differenze meccaniche sono soprattutto nelle masse in movimento – alleggerite e realizzate specificatamente per questo modello – e nell’intera progettazione della vettura che pur mantenendo le stesse quote della Enzo e le stesse proporzioni, ha subito un processo di sviluppo aerodinamico destinato unicamente all’utilizzo in pista.

– Ferrari ha messo i 4 cannoncini di scarico al posto dei fari della Enzo. Quei quadratini bianchi in basso al posto degli scarichi sono invece i veri fari. Questa cosa mi fa volare –

Il cambio era anch’esso un pezzo di pura sperimentazione tecnologica, derivato da quello di Formula 1 e con cambiate veloci come i colpi di un GAU-8 Avenger. Inutile dire che il carbonio è stato utilizzato per tutta la vettura e il peso si fermava a 1155 kg, in pratica come una Toyota Yaris… senza ruota di scorta e pattane sulle ruote.

Leggenda narra che le FXX destinate ai clienti sarebbero dovute essere solo 29, ma Ferrari decise di produrne una trentesima da regalare a Michael Schumacher (un bel regalino da 1,8 milioni di euro), tutta nera e cattiva come l’uomo che tormentava i nostri sogni da bambini. Con quell’auto il Kaiser ha partecipato anche a una puntata di Top Gear, nella quale ha frantumato il record della pista e ha stimolato una delle perversioni proibite degli appassionati di Gran Turismo: lo sblocco delle rarissime “Black Cars” del quarto capitolo.

– La FXX di Schumi, molto più protagonista in questa foto rispetto al suo proprietario, che ci dà le spalle –

– Le rarissime “Black Cars” di GT4 (disponibili solo dal giorno 694 al 700 del calendario), la FXX pur non avendo mai corso a Le Mans non avrebbe sfigurato in mezzo a queste –

In realtà il bellissimo motorazzo della FXX non è l’unica chicca dell’asta The Garagista collection di RM Sotheby’s London. L’intero lotto è un tripudio di ricambi per vecchie e nuove Ferrari e Maserati, si va da utili filtri aria per la 275 GTB (sempre meglio averne in casa, non si mai che un giorno diventiate milionari) alle varie gemme dei fari e delle frecce di Daytona, Dino, LaFerrari, F355 e chi più ne ha più ne metta. Ci sono anche tantissimi pezzi di carrozzeria utili per farne interessanti sculture da esposizione in salotto e cerchi originali Borrani e Campagnolo per Ferrari d’epoca. Se invece avete davvero pochi soldi da spendere e il motore della FXX potete solo stamparlo su carta A4 (in bianco e nero), ci sono anche interessanti poster originali di James Bond o stampe originali provenienti da qualche dealership Ferrari o simili, che potrete portare a casa con spese non superiori alle 150 sterline.

Last but not least, un bel tavolo di 2 metri di diametro che utilizza un motore Ferrari FF come base. Anche questo è un 12 cilindri della serie 140 ed è di una bellezza disarmante. I collettori di scarico fanno da sostegno alla superficie in vetro e anche in questo caso per acquistarlo dovrete vendere i gioelli di vostra nonna e pure vostra nonna. Si stima un prezzo finale fra le 40.000 e 80.000 sterle.

– Tavolo da pranzo V12 Ferrari FF. Avete il permesso di commettere matricidio se chi vi ha dato alla luce vorrà metterci sopra una tovaglia ricamata –

L’asta durerà una settimana, dal 22 al 29 marzo, andatevi a spluciare tutti gli items perché di sicuro troverete qualcosa di interessante per la vostra Man Cave.

Articolo del 14 Marzo 2023 / a cura di Michele Lallai

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  • Matia

    Come al solito, un articolo divertente e allo stesso tempo intrigante!
    E, raga, il ferro che si vede nella terza foto è di una bellezza disarmante….

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