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(Facebook fa sempre più schifo e i suoi algoritmi hanno un po’ reso l’idea, inizieremo a diminuire il nostro impegno sulla pagina ufficiale per spostarci verso altri lidi)
Bene, iniziamo.
Intro breve: oggi vi parliamo di quel gran ferro del Mil Mi-24, meglio noto a noi occidentali come āHindā, che tradotto significa contadino o bracciante (si ma di quelli sovietici, di quelli abituati a cavalcare gli orsi).
Questo simpatico essere nel corso degli anni sāĆØ guadagnato altri affettuosi soprannomi, tra i quali possiamo annoverare āIl carro del diavoloā, āil carro armato volanteā, āla bestiaā (da non confondere con vostra suocera), oltre ad essere entrato nellāimmaginario collettivo come lāelicottero di Rambo (ci arriviamo dopo).
Ma andiamo con ordine ed iniziamo con il classico momento Superquark, musica prego.
Negli anni ā60, in Occidente, lāelicottero era considerato un ottimo mezzo di soccorso e collegamento che però, a causa della sua scarsa capacitĆ di carico e del ridotto raggio dāazione, non sembrava essere adatto come mezzo da combattimento vero e proprio. Dietro la cortina di ferro, tanto per cambiare, la pensavano diversamente: giĆ nel 1965, infatti, ai piani alti del Cremlino credevano fortemente che qualcosa a cui girano continuamente le pale potesse diventare un eccellente animale da guerra. Fu cosƬ che verso la fine degli anni 60ā alla Mil Moscow Helicopter Plant arrivò un telegramma che, più o meno, doveva suonare cosƬ:
āCari Compagni -stop- ĆØ con viva et vibrante soddisfatione che Partito et nostro amato presidente Brežnev ĆØ lieti di assegnare voi fondamentale incarico -stop- si priega progettare et costruire prima di subito nuovo elicottero militare -stop- necessario trasporto su campo di battaglia otto figli della Specnaz et loro equipaggiamento di morte portatile -stop- elicottero dovrĆ essere dotato MASSIMA capacitĆ offensiva -stop- fatelo brutto e cattivo -stop-
Cordialmente, vostro amato Partito dal pugno chiuso et bacio in bocca -stop-ā
Va detto che alla Mil gli elicotteri li sapevano fare e anche bene, quindi si rimboccarono subito le maniche dellāeskimo e decisero di usare il Mil Mi-8 come base di partenza per progettare il nuovo ferro.Ā Il primo prototipo del Mil Mi-24 fu pronto dopo circa un anno e la produzione in serie potĆØ finalmente cominciare nel 1971.
Il primo modello del ā24ā, che noi esportatori di democrazia chiamammo Hind-A, aveva un grande e arioso abitacolo in cui trovavano posto ben quattro membri di equipaggio (pilota, copilota/motorista, navigatore tattico e osservatore/armiere, crepi lāavarizia). I passeggeri (leggasi soldati armati fino ai denti) erano alloggiati subito dietro e potevano contare su delle comodissime seggiole da pic-nic in acciaio sovietico incardinate al pianale. Come da specifiche richieste, i soldati dovevano essere in grado di sbarcare in meno di due secondi. Si, avete letto bene, la Madrepatria non gli concedeva di finire la peperonata prima di scendere.
Quelli della Mil, famigerati sburoni, decisero che due secondi fossero anche troppi e che avrebbero potuto far scendere la truppa in un (UNO) secondo di cronometro, che impressionare quelli del partito non fa mai male.
Per fare ciò lāelicottero fu equipaggiato con due grandi portelloni laterali divisi in due sezioni orizzontali: quella inferiore con apertura verso il basso e quella superiore con apertura verso lāalto, soluzione tanto efficace quanto elegante, come la saracinesca del peggior garage di periferia. Questa configurazione permetteva di sbarcare il carico umano in tempi che a confronto un pit-stop della Formula Uno ĆØ roba da geriatria.
Sopra il vano passeggeri trovavano spazio le due grosse turbine Isotov TV3-117 pronte a sprigionare più di 4000 cavalli all’albero, necessari per mettere in movimento il rotore pentapala di oltre 17 metri di diametro. (Pentapala is the new Turbopompa).
Subito dietro la carlinga, una generosa trave di coda sosteneva il rotore anticoppia a tre pale mentre, in prossimitĆ dei portelli laterali, trovavano posto due grandi appendici aerodinamiche (chiamarle ali mi pare esagerato, lāF-104 potrebbe averne a male), ottime sia per fornire portanza supplementare (circa il 25% in più) che per agganciare una ricca panoplia di balocchi di ogni forma e dimensione, da sganciarsi a piacimento sulla testa del lurido malcapitato capitalista.
Ā – Se anche voi state pensando: “Me lo ricordavo diverso”, non preoccupatevi. Fa questo effetto –
I primi collaudi soddisfecero ampiamente tutti i requisiti richiesti. Dal punto di vista dellāagilitĆ il Mil Mi-24 si rivelò un mezzo sorprendente: teniamo sempre in considerazione che āsto robo era 21,3 metri di lunghezza e 5,47 metri di altezza, non proprio una Panda 30.
E restando in tema di prestazioni, cāĆØ unāaltra bella storia che vale la pena di raccontare.
Nel 1975, in piena euforia da celodurismo, i russi modificarono un Mil Mi-24 messo giù da corsa per tentare di battere qualche record di velocitĆ per elicotteri. Nel magico trentennio tra gli anni ā60 e gli anni ā80 questo tipo di cose erano tuttāaltro che rare e, lasciatemelo confessare, mi fanno sentire di essere nato troppo tardi.
CāĆØ da dire che, a tal fine, il Mil Mi-24 era assolutamente il mezzo giusto al posto giusto visto che giĆ di serie era capace di velocitĆ ben oltre i 300 km/h, non propriamente pizza e fichi.
Tanto per aggiungere più hype a tutta la faccenda, i russi decisero che a pilotare il bestione da corsa sarebbero state due donne, che allāepoca qualcuno non considerava ancora capaci di far molto in merito.
– Foto muta –
La prima, di nome Galina (non ridete) Rastrogueva, era figlia del leggendario test pilot Viktor Rastorguev, morto nel 1945 mentre provava a far volare uno Yak-3RD modificato con un motore razzo a propellente liquido (provateci voi e poi fatemi sapere). La seconda era Ludmila Polyanskaya, altra donna che ce la potrebbe spiegare a tutti noi sapientoni penemuniti.
La piccola Galina crebbe con la passione per il volo frequentando lāaeroclub locale, facendo paracadutismo, pilotando alianti ed aeroplani. Che ci crediate o no, nonostante avesse conferito risultati eccellenti allāistituto per lāaviazione di Mosca, trovò un sacco di resistenza da parte del Sistema Militare Russo per riuscire a qualificarsi come test pilot. Lo so, sembra pazzescamente impossibile da credere, ma allāepoca in Russia le donne non erano molto ben considerate (mi auguro riusciate cogliere il sarcasmo del mio commento). Questo ĆØ ancora più incredibile se pensiamo che storicamente le donne russe hanno tolto le castagne dal fuoco allāarmata rossa in più di unāoccasione durante la Seconda Guerra Mondale. Come? Pilotando aerei, carri armati, ma soprattutto sfidando la morte tra i vicoli di Stalingrado cecchinando tedeschi come se non ci fosse un domani (che poi, pensandoci bene bene, se non avessero avuto successo, un domani non ci sarebbe stato per davvero). Per chiudere questo discorso, regaliamo un link a Vanillamagazine, che su questa storia ci ha scritto un bel pezzo.
– chi prova a fare incazzare quella in basso a destra? –
Quindi, miei cari maschietti pieni di testosterone, la prossima volta che vedete una donna fare una qualsivoglia attivitĆ percepita (sbagliando) come āroba da uominiā, pensateci bene prima di lasciarvi andare ai soliti commentini misogini (che poi lo sappiamo tutti che ĆØ solo invidia). Queste donne qui hanno il sacrosanto diritto di andarsene in giro col patacco di rollingsteel bello grosso cucito sul giubbotto.
Ā – Respect! –
Ora basta divagare e torniamo al record.
Galina Rastrogueva conobbe la sua compagna di avventure Ludmila Polyanskaya alla scuola di volo ed insieme, il 18 Luglio 1975, stabilirono il record di velocitĆ per elicottero sui 100 km, volando a tutta canna a 334.023 km/h. Non contente, un mese dopo volarono per 500 km alla velocitĆ di 331.623km/h (tenete presente che il precedente record sulla stessa distanza fatto da uomini era di 273.507km/h, quando si dice vincere con distacco). Il 21 settembre 1978 il Mil Mi-24 (anzi lāA-10, come era stato rinominato il prototipo da corsa) raggiunse la velocitĆ da-fuori-di-testa di 368.4 km/h su un percorso di 20km, record che rimase imbattuto fino al 1986 quando un Westland Lynx decise di riportare il primato in terra capitalista.
Avrete ormai ben capito che a āsto ferro, sia a livello di prestazioni che di capacitĆ operative, non mancava davvero nulla.
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Pur avendo giĆ risposto alla specifica di trasportare otto soldati equipaggiati, alla Mil avevano deciso di esagerare, tanto che avanzava ancora un poā di posto dietro i sedili (che faccio, lascio?). Il buco pareva brutto e la trovata di montare un bellāarmadietto per la Vodka, per quanto suggestiva, non sembrava essere unāopzione percorribile. Dopo una breve consultazione decisero che una rastrelliera extra per i missili poteva andare bene: lāidea (ideona) era quella poter ricaricare i tubi di lancio direttamente sul terreno operativo, una volta svuotati del loro carico di sovietismo, atterrando dove capita e decollando dopo pochi minuti per tornare a liberare il mondo dal capitalismo a suon di razzi da 57 mm, piombo incandescente e coro dellāarmata rossa roba che a confronto Apocalypse Now ĆØ una gita per scolaretti delle elementari.
Poteva essere sufficiente, ma vi ho giĆ detto che a quelli della Mil piaceva sburoneggiare.
Non contenti, nel 1973 (probabilmente ciucchi marci durante una cena aziendale) decisero che sƬ, lāelicottero era venuto bene, ma era ora di fargli un piccolissimissimo restyling, della serie āci piace, ma gli manca un quidā. Cambia di qui, aggiorna di lĆ , alla fine si ritrovarono con un elicottero molto diverso. Un poā come quando la morosa vi dice che vuole andare allāIKEA a comperare due cosine per la casa e finite per ristrutturare mezzo condominio.
La nuova versione del Mil Mi-24 (dalla versione D in poi) abbandonò la configurazione originale dellāequipaggio, optando per il ben più classico tandem di armiere davanti e dietro tutti quan⦠no solo il pilota. (Alla faccia del tanto decantato welfare socialista, due avieri persero il lavoro, complimenti compagno Brežnev).
Nel caso dellāHind, però, i due membri di equipaggio furono alloggiati completamente separati. Questa particolare soluzione conferƬ allāHind una linea molto personale, con un tettuccio doppio (a mio avviso cazzutissima).Ā Ovviamente le modifiche non si fermarono qui: venne montata una torretta a 4 canne rotanti sotto al muso, calibro 12,7mm (Cal .50) con una cadenza di fuoco di 6000 colpi al minuto, un nuovo sistema radar di guida per i missili AT-2 Swatter (versione Hind-D), successivamente sostituito dal sistema di illuminazione laser per missili AT-6 Spiral (versione Hind-E).
Nonostante la velocitĆ , la mole del Mil Mi-24 lo rendeva un bersaglio bello grosso e alquanto facile da colpire. Per garantirgli più protezione possibile furono usati acciaio balistico e titanio come se piovesse: lāintero mozzo rotore era realizzato in titanio forgiato e poteva resistere a colpi diretti di calibro 20mm, cosƬ come i vetri del cockpit, serbatoi autosigillanti a prova di esplosione e blindature anche lƬ dove non batte mai il sole. Insomma: un carro armato con le ali, anzi, con le pale.
Anche lāavionica subƬ un restyling di tutto rispetto: vennero introdotti nuovi sistemi automatici di puntamento e navigazione, sistema di stabilitĆ attivo per il puntamento, radiogoniometro automatico, schermo cartografico, avvisatore di scoperta radar, altimetro radar, girobussola digitale, apparato di identificazione amico-nemico e collegamento radio diretto con le truppe di terra in prima linea, il tutto condito da un altissimo livello di criptazione.
In buona sostanza questo fu il risultato:
In una delle sue versioni più cattive, chiamata Hind-E, fu equipaggiato con un cannone a doppia canna sovrapposta Gryazev-Shipunov GSh23-L calibro 23mm (lo stesso imbarcato sugli altrettanto temuti in Occidente Mig-31 e Su-24 Fencer, tanto per capirci), in grado di sparare fino a 3600 confetti al minuto, che andò a sostituire la ridicola torretta rotante da 12,7mm. Vennero allāuopo installati quattro lanciarazzi UV-32-57 (in pratica 128 razzi che ti vengono sparati addosso in un interminabilmente breve lasso di tempo, roba da far cacare in mano anche Terminator), quattro missili anticarro supersonici AT-6 Spiral, il tutto senza dimenticare gli immancabili otto soldati imbarcati che potevano uscire alla bisogna come da una letalissima matrioska. Se mai vi venisse in mente di organizzare un colpo di stato questo, signori miei, ĆØ lāarticolo che fa per voi.
Dal punto di vista operativo il Mil Mi-24 ebbe il suo battesimo del fuoco in Etiopia, nella guerra del 1977-78 contro la Somalia. Da allora lāHind ha fornito supporto aereo alle forze di Vietnam, Iraq, Libia, Siria, Nicaragua, Perù, Croazia, Jugoslavia e Macedonia e molte altre. Dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica la Guerra Fredda ha lasciato il posto a numerose guerre calde, in particolare la Cecenia, in cui sono entrate in gioco molte varianti del Mi-24.
Il suo più famoso teatro operativo fu però senza dubbio lāAfghanistan. I Mujaheddin (tradizionali guerrieri a cavallo dellāAfghanistan) si trovarono a dover fronteggiare un avversario nettamente superiore, finendo per sparacchiare contro lāHind con armi leggere totalmente inappropriate: detta come va detta, combattevano alla viva il parroco. Dopo I primi combattimenti erano talmente intimoriti che gli affibbiarono il nomignolo di ” Ų¹Ų±ŲØŲ© Ų§ŁŲ“ŁŲ·Ų§Ł Ų§ŁŲŖŁ ŁŲ§ ŲŖŁŲ²Ł ” che come ognuno di voi avrĆ capito starebbe poi per āimbattibile-carro-del-diavoloā.
Agli inizi degli anni ā80 però gli americani decisero che quel nomignolo fosse troppo figo per essere attribuito ad un mezzo sovietico: inviarono una richiesta di amicizia ai Mujaheddin sotto forma di fornitura premio di missili terra-aria Stinger per aiutarli finalmente a tirare giù āsti benedetti attrezzi una volta per tutte. Verso la metĆ degli anni ā80 gli stessi Mujaheddin erano di nuovo dei guerriglieri felici e perciò diedero un nuovo soprannome allāHind: ā Ų¹Ų±ŲØŲ© Ų§ŁŲ“ŁŲ·Ų§Ł Ų§ŁŲŖŁ Ų³ŁŲ·ŲŖ ŲØŲµŁŲ§Ų±ŁŲ® Ų³ŲŖŁŁŲŗŲ± ŁŁŲ°Ų§ Ł Ł ŲŖŲ¹ ā, che si traduce più o meno in ācarro-del-diavolo-che-con-missili-stinger-va-giĆŗ-che-Ć©-un-piacereā.
Nella foto sottostante possiamo vedere un rappresentante del ministero degli esteri Afghano recapitare un piccolo dono made in USA al governo russo.
Gli statunitensi, presi dalle solite ed ormai a tutti voi note manie di celodurismo, decisero che fosse giunto il momento di sputtanare i russi una volta per tutte (tipico). Nel 1988 uscƬ infatti nelle sale il terzo capitolo di Rambo, interpretato dal sempreverde Silvestro Stallone.
Dopo aver seminato il panico nella giungla vietnamita col secondo capitolo, la trama del terzo film si incentrava infatti sul supporto del mitico Johnny alle truppe afghane per contrastare lāavanzata dei Russi con le sue armi più efficaci: bandane, muscoli in bella vista e sudore a profusione. Ed ĆØ in questo film che compare quello che DOVREBBE essere una vecchia versione dellāHind.
Ho detto dovrebbe perché ad una attenta analisi (scherzo, anche mia nonna se ne accorgerebbe) si nota che questo non è manco per niente un vero Hind.
Come mai tutta questa taroccaggine vivaddio?
Capirete anche voi che nel 1988 i russi potessero essere un tantino restii a fornire una delle loro migliori macchine di morte allo zio Sam per scopi cinematografici, soprattutto se il mezzo di morte in questione sarebbe stato fatto esplodere da uno smagliante Rambo usando un carro armato come autoscontro tipo destruction derby.
Gli americani, presi alla sprovvista da questa improvvisa ed inaspettata mancanza di collaborazione, contattarono un noto programma televisivo chiamato āPimp my Chopperā riuscendo modificare un ben più reperibile AĆ©rospatiale SA-330 Puma fino a per farlo somigliare ad un Mil-Mi24⦠e poi qualcuno si chiede ancora perchĆ© ci si ostini a definire gli Stati Uniti la terra dei sogni.
Piccola nota a margine: anche noi, qualche lustro dopo, lanciammo la NOSTRA versione di pimp my chopper. Solo che la NOSTRA versione si chiamò āpimp my wheelsā ed il meglio che riuscimmo a fare fu elaborare i motorini (alla cazzo di cane aggiungerei io). Tanto per mettere la ciliegina sulla torta al gusto merda, il programma fu condotto dai Gemelli Diversi.
– dicono che Mery se n’ĆØ andata via, l’hanno vista piangere –
Rambo 3, va detto, non ebbe un gran successo e pare che gli americani attribuirono questo flop proprio al taroccatissmo Mil Mi-24 (lo stesso elicottero venne peraltro utilizzato anche in Rambo 2, e fatto saltare per aria con una freccetta esplosiva, cosa che direi se la gioca alla pari con lāassurditĆ dello scontro carro-cottero di Rambo 3).
Per non farsi trovare impreparati da un eventuale uscita di Rambo 4 gli Yankee fecero un annuncio su CopterSuperMarket, alla ricerca di un Mi-24 usato (ma tenuto bene eh, che ammiocuggino mi ha detto di controllare il pedale del freno e se va duro vuol dire che hai taroccato qualcosa).
Allāinserzione risposero dei bendisposti ciadiani (gente del Chad che ĆØ uno stato dellāAfrica, capre che non siete altro) dicendo: intanto tu manda money, poi mio amico ti chiama per cammello. Tempo qualche settimana e lāamico chiamò davvero e gli yankee fecero un passo avanti per accaparrarsi un Hind tutto per loro. Lo so, lo so, sta cosa di CopterSuperMarket me la sono inventata, ma la storia che segue ĆØ accaduta davvero e, signori miei, fu un “piano di recuperoā da far impallidire contemporaneamente Yuri Orlov e Mr. Danny Ocean con la sua banda di ladri.
– “Buongiorno Sig. Uwuwewewe onyetenwewe ugweuhem osas, le presento un ottimo prodotto oggi.” –
Successe che nel corso degli anni ā70 e ā80 lāUnione Sovietica iniziò a sparpagliare varie versioni del Mil Mi-24 in molti dei suoi paesi alleati (Angola, Cecoslovacchia, DDR, Iraq, Libia, Nicaragua, Polonia, India). Visto ciò che questo elicottero era in grado di fare non ĆØ che il giĆ citato Zio Sam dormisse sonni molto tranquilli, pur avendo in garage dei fiammanti AH-64 Apache (di cui parleremo a breve).
Il piano, denominato operazione Mount Hope III, era quindi il seguente: il 160° Special Operations Aviation Regiment statunitense doveva entrare umma-umma (tecnicismo militare che significa in incognito) in Chad per recuperare in gran segreto il āpacchettoā: un Mi-24 Hind-D catturato dalle truppe ciadiane, durante il conflitto con la Libia terminato solo lāanno precedente e portarlo a casa, facendo meno rumore possibile. Se questa operazione fosse stata un film, il generalone in questione avrebbe sicuramente terminato il briefing con il classico: āNel caso uno di voi venisse catturato o ucciso, il governo degli Stati Uniti negherĆ qualsiasi coinvolgimentoā. Insomma, doveva essere un lavoretto che non sembrasse un lavoretto.
La notte tra il 10 e l’11 giugno 1988 due elicotteri CH-47 Chinook del 160°, quatti come gatti, sconfinarono in Chad e dopo circa 500 miglia trovarono il Mil Mi-24 libico abbattuto vicino a Ouadi Doum (ex base aerea libica). A dirla tutta, più che abbattuto il Mil sembrava strategicamente parcheggiato e pronto per essere portato via, ma chi sono io per insinuare che ci fossero degli accordi sottobanco tra i servizi segreti, con valigette piene di verdoni e armi in oro massello per il figlio del capo tribù? Gli americani, con quello che in gergo militare si dice pepe al culo, agganciarono āil pacchettoā a uno dei Chinook, fuggendo col malloppo senza mai voltarsi, facendo giusto un paio di rifornimenti di carburante in volo con l’assistenza di due C-130 Hercules.
Ā – UĆØ uagliò bell stu
orologg elicottero (semicit.) –
Una volta atterrati in una base vicina, e rigorosamente facendo gli gnorri, caricarono il Mil Mi-24 su un C-5 Galaxy con i motori accesi pronto a partire e via veloci verso casa.
Ā – adoro i piani ben riusciti –
Ā – Cucù, il Mil Mi-24 non c’ĆØ più! –
Se gli americani si sono presi la briga di mettere in piedi tutto sto circo è semplicemente perché questo coso ha fatto davvero la differenza sul campo di battaglia. In produzione da quasi 50 anni, oggi il mil Mi 24 viene continuamente e migliorato ed aggiornato per restare al passo con i tempi. E che passo!
Il Mil Mi-24 è stato esportato in almeno 34 paesi ed è considerato uno degli elicotteri più versatili ed efficienti mai costruiti.
Piccola nota finale: quando allāinizio dellāarticolo vi ho detto che questo mezzo sarebbe perfetto per organizzare un Colpo di stato fai-da-te non stavo scherzando. Nel corso degli anni questo ferro ĆØ effettivamente stato venduto non solo a governi, ma anche a gente un poā particolare come questo signore qui:
No, non ĆØ mio nonno: il tizio in questione si chiama Neall Ellis ed ĆØ a tutti gli effetti un mercenario. Il Vecchio Neall se nāĆØ andato per anni col suo Mil Mi-24 āaziendaleā a vendere golpi di mano in giro per il globo, strappando contratti a destra e a sinistra soprattutto in Africa (e dove altro sennò) facendo quello per cui era pagato (e non mi dilungherò su quanto eticamente corrette o meno fossero le sue missioni). Le uniche tre cose che vorrei davvero sapere sono queste: ma i missili li poteva scaricare dalle tasse quando faceva il modello 730 a fine anno? E se sƬ, era necessario mettere il logo aziendale sullo sportello scarga-Specnaz? In più, il Mil Mi-24 lo paga il superbollo? Chiedo per un amico. Comunque rimarranno domande esistenziali a cui la solo la storia potrĆ rispondere.
5 commenti
Ma che bello sto articolo!!amo follemente il mil, da quando usci rambo ne ho sempre desiderato uno nel garage…posso chiedere a Ellis, qualcuno sa se fa lo scontrino??
Cattiveria e brutte intenzioni in un unico apparecchio…
All hind ho visto fare evoluzioni meravigliose ad Aviano, soprattutto non scorderò mai una colazione con tre energumeni in tenuta di volo alle 6 del mattino mentre io bevevo un cappuccino loro si facevano una birra litro a testa
Forte!
Bellissimi gli articoli elicotteristici, ma dopo la turbo-pompa un bel pippone sul rotore anticoppia no?
Grande rollingsteel!