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Toyota GR86, prima guidare e poi parlare

Solo un paio di anni fa, il progetto congiunto Subaru/Toyota per una piccola coupé sportiva fatta per guidare sembrava avviarsi sul viale del tramonto. Poi è arrivata la nuova Supra – quella a quattro cilindri in particolare – a rincarare la dose e si pensava davvero che fosse finita. Qualcuno ha stappato lo spumante: non vende, è poco potente, non c’è più spazio per certe auto, eccetera. Ma siamo certi che anche i più assidui detrattori della Toyobaru abbiano provato qualcosa quando sembrava che l’avventura fosse giunta al termine.

Quel mix di amarezza e rimorso, quel nodo in gola che ti viene quando ti accorgi che ti sei fatto una bella sudata inutile per protestare su un argomento che anche a te, che magari guidi una sportiva ben più cattiva, porta dei vantaggi: piacciano o meno, Toyota GT86 e Subaru BRZ sono state costruite per tutti noi appassionati e contribuiscono a tenere viva la cultura dell’automobile destinata al piacere della guida. Assieme ad altre piccole sportive come la Mazda MX-5, sono automobili concepite per assecondare quel prurito a mani e piede destro senza stuprare il portafogli. Si può contestarne la (relativamente) scarsa potenza, perché i cavalli sono come quell’altra cosa e non bastano mai, ma, diciamoci la verità: per una guida sportiva stradale che non si traduca in multe, morti e feriti, duecento cavalli non sono poi lontani da ciò che davvero serve. Se poi volete montarci il compressore volumetrico, avete comunque la nostra benedizione.

Per fortuna, a fine 2020 ritorna la versione Subaru, la nuova BRZ. Ma la collaborazione con Toyota continua e infatti ecco qui la nuova GT86. Questa, però, da noi arriva, per fortuna: a differenza di quella con le Pleiadi sul muso, sarà infatti in vendita anche in Europa. Ma non chiamatela più GT86: il suo nome, ora, è GR86, new entry della famiglia Gazoo Racing di Toyota, della quale fanno parte anche la nuova Supra e la GR Yaris.

Arriverà (in Giappone) a fine anno, o, al più tardi, all’inizio del 2022, sperando che contribuisca anche lei a sgommare via ‘sto dannato virus con un paio di traversi: resta la trazione posteriore, come resta la condivisione quasi speculare di tutta la meccanica con la cugina BRZ, compreso il nuovo quattro cilindri boxer di 2.4 litri (2387 cc, per la precisione) che sostituisce il precedente 2.0. Né Subaru né Toyota hanno ritenuto di accontentare chi chiedeva a gran voce l’aggiunta di un turbo. In compenso, la cilindrata maggiorata e un po’ di potenza in più – anche qui, i cavalli dovrebbero essere 230, mentre la coppia dovrebbe aggirarsi sui 250 Nm – faranno certo la differenza, donandole un po’ più di “schiena” ai medi, che poi è il regime che fa la differenza nella guida stradale. Cambio rigorosamente manuale a sei rapporti, ma di sicuro ci sarà anche l’automatico, mentre il differenziale autobloccante è di serie.

Che si tratti di Subaru o Toyota, la nuova versione è di fatto un upgrade della Toyobaru che conoscevamo: dimensioni e concetto sono praticamente gli stessi, così come il peso di 1270 kg – ridotto di 5 kg rispetto a prima grazie a tetto in alluminio e alleggerimento di altri elementi della carrozzeria – ma aumentano le prestazioni generali anche dal punto di vista del telaio, la cui rigidità torsionale aumenta del 50% per migliorare handling e precisione; handling che cambia anche attraverso i cerchi da 18″, che sostituiscono i precedenti da 17″, ma sempre con pneumatici da 215 benché con spalla ribassata a 40.

Anche per la GR86, l’estetica è un po’ più convenzionale, soprattutto per via dei nuovi gruppi ottici, mentre il resto è davvero molto familiare, a partire dagli interni, dove però compaiono nuovi display digitali, touchscreen compreso.

La principale differenza fra le due è nel design del frontale: la calandra e le prese d’aria in particolare, con Toyota che sostiene che le sue sono frutto dell’esperienza nelle corse. Roba un po’ (tanto) da marketing, ma perlomeno non sono finte ma perfettamente funzionali.

Come per i precedenti modelli, Toyota e Subaru parlano di un handling caratteristico e differenziato, ma tanto non fa alcuna differenza ormai, no? Dispiace per gli appassionati Subaru, ma, differenze dinamiche a parte, ciò che conta è che almeno una delle due arrivi anche da noi. Si parla di un leggero aumento del prezzo, perciò si tratterà sempre di una media di 35.000 euro. Esiste altro, a questa cifra, che possa reggere il paragone?

Articolo del 6 Aprile 2021 / a cura di Davide Saporiti

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  • Nociva Racing

    2400cc… In Italia è un suicidio. Peccato, perché era una delle poche auto che ancora ti lasciano guidare…. Questa sarebbe stata un ottima occasione per mettere nel cofano un 4 cilindri turbo…. Con le tecnologie odierne si poteva fare un soft turbo che gira ed eroga potenza come un vecchio aspirato ignorante, con più schiena….

    • Attila

      Il superbollo si paga sulla potenza, non sulla cilindrata. Lo sai, sì?

  • Salvatore

    Io speravo in una meccanica tipo la nuova yaris GR (che è da sbavo), ma in versione Toyota GT86 (che sarebbe stata ancora più da sbavo!!). Così è sicuramente migliorata ma quelle 2 lettere davanti al numero preludevano a qualcosa di speciale per davvero….. Peccato

    • Attila

      Eggià, con un 3 cilindri turbo e la seduta alta sarebbe una goduria.

    • LS

      Alcuni commenti qui mi fanno intendere che molti non hanno capito nulla di queste auto e delle gemelle precedenti. Peccato. Non le meritiamo.

      • Attila

        Infatti, la macchina per la sua nicchia è praticamente perfetta, qualunque miglioramento sostanziale la renderebbe troppo costosa o poco pratica (e quindi più costosa, perché ti costringerebbe a comprare un’altra auto per tutti i giorni). Già avere una piattaforma dedicata per una sportiva di quel prezzo è grasso che cola, altri produttori fanno TA camuffate che costano come delle Porsche.
        Poi oh, i gusti son gusti, i detrattori saranno felici coi loro crossover ibridi sportivi. 😉 Oppure hanno tutti una GT2 RS.

  • Alessandro

    Questa è una gran macchina. Punto.
    Vale lo stesso discorso della precedente GT86: per niente scontata, è roba di nicchia, è per chi la capisce ma è tanta roba.
    Viva Toyota che di questi tempi osa fare (e vendere anche da noi, a differenza di Subaru) anche auto così fuori dai luoghi comuni, da guidare per il gusto di guidare.
    Le emozioni contano ben più dei numeri: spero che riusciate presto a provarla e a raccontarci cosa è cambiato alla guida rispetto alla fantastica GT86.

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