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Kimera EVO37, la Lancia 037 è tornata (ed è spaziale)

Uccisa, straziata, stravolta, dilaniata ma, alla fine, rinata negli appassionati.  È l’incredibile storia di Lancia, storico marchio italiano bistrattato dallo stesso gruppo che lo possiede – giusto qualche anno fa Marchionne se ne uscì con l’infelice frase “Lancia è un marchio senza storia…” -, presente nei listini solo con la “nuova” Y (così nuova che te la vendono già con il certificato ASI) ma, al contempo, onnipresente nel cuore e nei ricordi e nei sogni di tutti gli appassionati di auto, che nel marchio Lancia sentono il rombo dei motori, il gusto del trionfo e della sconfitta, della vita e della morte, la sfida allo spazio e al tempo, l’arroganza di linee maschie e cattive, auto pezzi di storia su ruote come la Delta, la 037, la Fulvia e, perché no, anche tutte quelle altre auto che, in maniera più o meno fortunata, hanno contribuito a creare il mito – duro a morire – di Lancia.

Se quindi Fiat, no ops, FCA, no, ops, Peugeot, no ops, Stellantis non è ancora ben chiaro cosa farà con Lancia (ma nemmeno con Alfa Romeo & co.), in Italia, per la seconda volta a dire il vero, un manipolo di appassionati ha trasformato un incubo prima in un sogno e poi in una realtà, ricreando la mitica, famigerata, magnifica 037.

Si chiama EVO37, è un ferro della madonna e verrà prodotta in soli 37 esemplari dalla Kimera Automobili, di proprietà di Luca Betti, cuneese, pilota di rally prima imprenditore dopo, un uomo che, dopo anni passati a restaurare vecchie Delta (sia da rally che stradali, sia normali che S4), alla fine ha deciso di trasformare in realtà un desiderio che era dentro di lui da anni, solo per poter gridare, finalmente, la Regina è tornata!

E sì, la Regina, per davvero, è tornata. E ora so che forma e colore hanno i sogni.
Questo è un vedo BOLIDE.

Per la realizzazione di questo progetto mastodontico, la Kimera automobili si è appoggiata alle maestrie che in passato hanno reso grande la Lancia; in questa bellissima macchina ci sono, oggi come allora, lo zampino dell’ing. Sergio Limone, che ha curato la realizzazione e l’approvazione del telaio, di Claudio Lombardi per il motore, di Franco Innocenti e Vittorio Robetti per la costruzione e la scelta dei materiali e, infine, a collaudare la macchina ci penserà il piede di Miki Biason.

Partendo quindi proprio dal telaio, come nella 037 originale, anche questa Kimera EVO37 è costruita attorno ad un telaio di provenienza Lancia Beta Montecarlo, al quale sono state saldate due strutture tubolari, una all’anteriore e una al posteriore, necessarie per ospitare la prepotente meccanica della vettura finita.

Se siete riusciti a trattenere la bava davanti alle immagini qui sopra, avrete sicuramente notato che la nuova EVO37 poggerà su uno schema sospensivo simile a quello della 037 originale ma riprogettato ed evoluto utilizzando sospensioni firmate Öhlins e componenti della WP. Molti dei dettagli che vedete, a partire dall’impianto frenante (ovviamente della Brembo) con dischi flottanti, sono realizzati con materiali di pregio, non solo quindi acciaio e alluminio ma anche titanio, kevlar e fibra di carbonio, il tutto per risparmiare peso e creare una vettura rigida, stabile e sicura.

Tanto bella fuori (vogliamo parlare di quei cerchi?) quanto esagerata sottopelle, la Kimera EVO37 nasconde la sia virtù sotto al leggero cofano posteriore, dove si nasconde il vero tesoro di questo progetto sensazionale, il motore: sebbene questo sia a tutti gli effetti un restomod, i ragazzi di Kimera hanno voluto evitare di ripiegare sul “solito” V8 di Maranello (come fatto qualche anno fa per la Stratos con motore 430) ma hanno deciso di fare le cose fatte per bene: partendo quindi dagli stampi del monoblocco originale della 037, il motore è stato realizzato esattamente come era una volta ma utilizzando le tecnologie e il know-how moderno: il risultato è un incredibile quattro cilindri in linea da 2,15 litri, sovralimentato mediante turbocompressore e compressore volumetrico Roots e capace di ben 505 cv e 550 Nm di coppia, tutti pronti per gridare al mondo la loro fame di giri, vittoria, strada e libertà. Lo stesso compianto Attilio Bettega, parlando di una sua gara nella quale si era rotto l’interfono,  disse “Si è rotto l’interfono, non sentivo le note e mi sono ascoltato con piacere il suono del motore”. E ci credo, il rumore tutto particolare, il lamento del compressore volumetrico mischiato alle note meccaniche del motore tipico di questo quattro cilindri in linea andrebbe inciso su un disco di platino e spedito nello spazio sulla prossima – se mai ci sarà – sonda Voyager, a testimonianza delle cose che siamo stati capaci di fare qui sulla terra.

Il motore infine è accoppiato ad un cambio manuale a sei rapporti e scarica la sua voracità sulle sole ruote posteriori, come giusto che sia sulla 037, l’ultima trazione posteriore ad aver vinto un mondiale Rally, una storia incredibile per una macchina fantastica. Una macchina fantastica, infine, che nelle sue forme rimane fedele alla vecchia 037 pur strizzando l’occhiolino al moderno mondo dell’auto (i fari anteriori sono full Led, avrà anche l’infotainment touch screen? Speriamo di no). Se la linea dell’auto ricalca quindi fedelmente non tanto quelle della vecchia 037 stradale

ma ricorda – specialmente grazie al grosso alettone posteriore – quelle delle 037 da Rally, la EVO37 ha misure leggermente diverse e nasconde nei suoi dettagli molti cenni a tutta la produzione Lancia di quegli anni, nella EVO37 si possono infatti trovare piccoli occhiolini al Deltone, alla Delta S4 e, per l’appunto, alla 037 originale. Fate caso ai passaruota bombati, alle “orecchie” dietro l’abitacolo o alle prese sul cofano. Più la guardo e più la desidero.

Bella, bellissima, così desiderabile da portare a compiere atti di deliberato e sacrosanto onanismo in suo onore, questa EVO37 rimarrà, purtroppo, un oggetto dedicato a pochi, facoltosi, collezionisti. L’abbiamo detto, ne verranno prodotte solo 37, ciascuna ad una cifra che, a quanto pare, partirà da circa 480.000 euro.

Sono tanti? Non lo so, qual’è il prezzo dei sogni?
(continua dopo immagine)

Se poi proprio volete fare gli sboroni e non vi accontentate di un restomod ma volete la 037 originale anzi, di più, volete LA 037, il 15 giugno andrà all’asta il primo prototipo della Lancia 037, prezzo stimato attorno ai 700.000 – 900.000 euro, mica male per un marchio senza storia, potete fare la vostra offerta QUI.

Se, invece, volete bene a rollingsteel e volete aiutarmi a comprare una EVO37 a mantenere in piedi questo progetto, potete cliccare qui e contribuire, grazie!

Articolo del 24 Maggio 2021 / a cura di Il direttore

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  • Frank

    Una cosa non ho capito: questa enorme figata è realizzata ex novo o su base di un’auto esistente come per la Delta Futurista? Nel secondo caso mi dispiacerebbe un po’ (ma me ne farei una ragione guardandola).

    • Ernesto

      da quel che ho letto hanno preso un telaio della beta montecarlo e l’hanno migliorato drasticamente

      • FRANK

        Capito… Povera Beta però… *lacrimuccia*

  • Marco

    L’anno scorso ho avuto la fortuna di ammirare in una piazza una 037 e una S4 con livree rally ufficiali. Non riuscivo a tornare a casa…
    Con i franco-italiani la Lancia non ha futuro.
    Dispiace dirlo ma forse sarebbe meglio che questo marchio venga venduto a chi puo’ rilanciarlo. Basti pensare a cosa son riusciti a fare con la Lamborghini.

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