Ferri per comandare ai raduni JDM

Il Giappone è ricco di cose interessanti e curiose. Conosco tantissime persone con addosso la scimmia per quel lontano paese, chi per la cultura e la sua storia, chi per il cibo, chi per altre cose un po’ più particolari e simpatiche.

A me piace per Takeshi’s Castle.

Poi ci sono gli infuocati di auto giapponesi. Tendenzialmente sono auto particolari che rimandano immediatamente a quegli infiniti pomeriggi passati a giocare con le Mini 4WD, a Gran Turismo o ad ammirare le prodezze di Fausto e Furio. Insomma, c’è chi le ama, chi le odia e chi giustamente se ne frega ma non si può non ammettere che un certo fascino ce l’hanno. Le forme particolari, le dimensioni generose, i motori clamorosamente potenti e il carico di tecnologia che si portano addosso.

E per il loro aspetto così underground sono un vero spasso da fotografare.

La costante crescita del fenomeno JDM in Italia (e non solo) oltre ad aver portato alle stelle il prezzo di auto che fino a ieri l’altro ti tiravano dietro, conferma la bontà di queste auto specialmente a livello meccanico visto che molte di loro risalgono agli anni ’90 e spesso sono molto più tecnologiche di parecchie auto moderne.

Sulla scia di questa passione vengono organizzati sempre più spesso raduni JDM, dedicati alle auto giapponesi ai quali i vari proprietari si ritrovano per far vedere a tutti gli altri quanto è tosto il proprio ferro e quanti sticker può ospitare. Tuttavia, se volete essere veramente i re dei raduni, non potete semplicemente presentarvi con una macchina giapponese e basta. Sì ok, la vostra Civic Type R è una gran figata ma no, non sarà la regina ad un raduno JDM. Per essere i più fighi, per poter guardare gli altri come se foste il coccodrillo della Lacoste, per sentirsi dei veri Bōsōzoku, bisogna che la vostra auto sia di importazione. Deve essere così giapponese che veniva venduta solo in Giappone. Deve essere così originale che deve avere il tachimetro con fondoscala a 180 orari, la guida a destra e tante altre sciccherie del genere.

Questa semplice targhetta vale tantissimo rispetto.

Inoltre, al lavoro vi trattano male? La vostra fidanzata fa di voi uno zerbino, siete stati friendzonati? Don’t worry, oggi, solo per voi appassionati, un vero special dedicato alle auto più fighe con cui andare a recuperare in autostima e farvi rispettare al prossimo raduno JDM.

Ora il problema: come fare per avere una vera auto d’importazione? Per averne una, una che sia veramente JDM vi dovete affidare ad un importatore (tipo quelli a questo link, per fare un esempio). Voi chiedete, loro importano, voi pagate. L’unica cosa che vi resterà da fare sarà imparare a driftare (e a pagare al casello dell’autostrada, sarete belli lontani dalla fessura in cui infilare i soldi).

Nissan 180SX

Vi piace il drift? Vi piacciono le auto che non piacciono alle fidanzate? Questa piccola Nissan, sorella minore delle più potenti e grosse Skyline è un vero gioiello. Piccola, leggera e potente è un vero must per tutti gli amanti della guida con il retrotreno a bandiera. Prodotta in più versioni, le prime con motore 1800, le ultime (come questa) con motore da 2 litri (Nissan SR20DET turbo capace di oltre 200CV), venne importata in Europa solo nelle versioni con motore più piccolo e ribattezzata 200SX.

Quindi non fate i furbetti, solo la 180SX è JDM. Diffidate dalle imitazioni.

Mica male eh, è abbastanza da teppisti. Con questa, se siete fortunati, potreste sentirvi dire la famosa frase “maledetti street racers”.

Una vera auto dallo spirito underground, con questa la notte cambierà sapore, tirare le marce sotto ai tunnel sarà una figata.

Mazda RX-7

L’avevamo già incontrata qui ma merita una menzione in questa classifica. La Mazda RX-7, grazie al suo motore, alla sua linea ed al suo incredibile telaio era un vero e proprio dito medio a tutte le sportive europee degli anni ’90. Un vero must per qualunque appassionato del genere, auto dalle linee esotiche e dal rumore inconfondibile, si gireranno tutti a guardarvi, non solo ai raduni ma anche nella vita di tutti i giorni.

Bella vero?  Sarete veramente fighi ma, se non state attenti, la povertà vi arriverà addosso come un gatto su un topino indifeso.

Parliamo di povertà perché il suo punto forte, il motore rotativo Wankel (qui vi spieghiamo per benino come funzia) vi farà letteralmente sognare e vi permetterà di fare gli sboroni con quelli che “non ne sanno” MA, unico problema, la sua manutenzione potrebbe letteralmente rovinarvi: preparatevi ad una macchina da usare con i guantini di seta ma che vi ripagherà con tantissimi sorrisi. Insomma, un ferro da veri intenditori.

Nissan Skyline GT-R R34

Portata alla ribalta dal secondo Fast and Furious (ma di sicuro starete pensando “ma io la conoscevo già da prima”)

quella che vi proponiamo è una vera castigatrice. Con questa potete andare, oltre che ai soliti raduni, anche al Nurburgring e provare di strappare un record. Se quindi trovate la 180SX troppo poco potente, se non volete morire dietro alla manutenzione di un delicato Wankel e, infine, se il vostro conto in banca ride in faccia alla crisi, è giunto il momento di fare l’acquistone. Troppo facile e mainstream comprare una nuovissima Nissan GT-R, molto più ricercato è munirsi di una prepotente GT-R R34. Insomma, roba tostissima.

I veri JDM addicted non possono fare a meno di lei e del suo clamoroso ed indistruttibile RB26.

La vecchia cara Nissan GT-R R34, un ferro veramente indegno, riesce a dissimulare, grazie alle forme da “normale” berlina una potenzialità enorme. Una di queste, nelle giuste mani, può bastonare macchine di tutt’altro calibro e prezzo. Con questa non conviene scherzare, nemmeno con Lamborghini o Ferrari sotto al culo. Di lei sono uscite numerose versioni speciali, alcune – come anticipato – dedicate al Nurburgring (dove vennero testate e messe a punto) e altre capaci di spremere dal questo sei cilindri in linea circa 500CV. Ricordo ancora quando la provarono su EVO UK, il giornalista ci rimase male. Nel 2005 c’erano veramente poche altre auto capaci di andare a bomba come lei.

Un telaio fuori di testa unito ad un sistema di trazione integrale (chiamato Attesa-Ets, acronimo di una roba lunghissima che non ho intenzione di riscrivere qua)  con ruote posteriori sterzanti e ad un motore possente, questa macchina è semplicemente cattiva, molto cattiva, forse la più sportiva fra tutte le classiche giapponesi. Nella versione standard erogava tranquilla tranquilla 340CV (ma dichiarati 280, guai ad uscire dai limiti legislativi giapponesi) ma raggiungere altre cifre, come spesso accade per le auto giapponesi, è tutt’altro che difficile. Se il vostro portafogli è capiente, il suo vano motore lo è di più, tranquilli.

Questa belva è forse una delle più costose che si possano importare ma andate tranquilli. Ogni volta che aprirete il garage, ogni volta che riporterete alla vita il suo possente 6-in-linea, vi ripagherà di tutto quanto speso. Forse all’aperitivo non si gireranno in molti a guardarvi ma andare in autostrada a farsi sfanalare dalla prima Audi A1 diesel con questa…non ha prezzo.

L’unico vero problema di questa macchina qua è la sua trazione integrale. Ottima per tutti gli utilizzi ma meno indicata per il drifting. Ma il problema è presto risolto.

Skyline R-33 GTS-t

In Giappone è l’analogo delle nostre berline medie; procurasi una di queste non è affatto difficile o particolarmente costoso. Non storcete il naso, una bella Skyline a trazione posteriore è forse il miglior compromesso tra costi di acquisto e gestione e divertimento.

Questa versione, denominata GTS-t e dotata del motore RB25DET da circa 250CV era la sorellina minore della R33 GT-R ma non per questo è meno incazzata. È più leggera, meno tecnologica e, essendo a trazione posteriore, meglio si presta a venire utilizzata di traverso. Inoltre è più economica rispetto alla GT-R e la cosa è buona.

Tra l’altro la R33 mi riposta alla mente una lunghissima serie di pomeriggi passati a giocare a Gran Turismo. Con questa (o anche con questa Mitsu) si poteva tranquillamente finire il gioco e sbaragliare la concorrenza, andava veramente a schiodo. L’R33 non è quindi, come potrebbe venir da pensare, una “voglia” di GT-R..è anzi la miglior base, il miglior punto di partenza per lanciarsi in elaborazioni vergognose, senza paturnie del tipo “oddio sto mettendo le mani su un pezzo di storia!”

Quindi?

Quindi con questa Skyline concludiamo questa piccola classifica. Ovviamente di auto con cui andare a fare i galli ai raduni JDM ce ne sono tantissime altre tra cui Toyota Supra, Nissan Silvia, Mitsubishi e Subaru. Tutte ottime auto che, contattando un importatore specializzato potete far vostre. Nel caso vi diciamo anche le auto che avete visto in questo articolo ci sono state fornite dai ragazzi di Import Street Garage (qui la loro pagina fb) che, come dice il loro stesso nome, importano auto giapponesi per voi infuocati. Che ne dite, non è ora di mettervi in garage una macchina degna di questo nome? In fondo basta chiedere, vedrete che troveranno il ferro giusto per voi.

Infine, ringraziamo il nostro amico Denis per alcune delle foto che avete visto nel corso della lettura. Qui potete vedere di cosa è capace con una macchina fotografica in mano.