Gli Americani e la loro cultura: o li si ama o li si odia. Per quanto opinabile, non si può tuttavia nascondere che l’avere un’economia e un sistema industriale basato sulla guerra abbia portato gli USA a costruire alcuni dei sistemi d’arma più eccitanti al mondo (e non solo, date un’occhiata QUI). Fra aeroplani invisibili ai radar (ma non a un paio di guerriglieri serbi che, poveri, non sapevano fosse invisibile) e altri che costerebbero di meno se fossero fatti d’oro, un posto d’onore va riservato al cannone GAU-8 Avenger e all’A-10, il goffo – ma incazzato – aeroplano che gli è stato costruito attorno.
Progettato per rispondere a poche ma semplici specifiche e giusto in tempo per venir collaudato a dovere durante la Guerra del Golfo del 1991, il Gatling montato sull’A-10 è un’arma sensazionale, capace di devastare il nemico riducendo qualunque cosa finisca sotto il suo tiro in un penoso colabrodo squarciando l’aria con il suo sinistro BRRRRRRTTTT-BRRRRRTTTT (che, così dicono gli americani, se lo senti vuol dire che sei ancora vivo). Un’arma spaventosa: per capire di cosa stiamo parlando, partiamo dalla richiesta che l’USAF emise quando cercava un cannone anticarro da montare sui due aeroplani che all’epoca si contendevano l’onore di diventare il successore del mitico Douglas A-1 Skyraider, quello che sganciava tazze del cesso sulle teste dei vietcong.
– Era il 1965 e sì, è tutto vero, quella tazza venne sganciata sul Vietnam, così, a sfregio –
Mentre quindi la Northrop e la Fairchild sviluppavano i loro aeroplani, rispettivamente il YA-9 e il YA-10 (vinse poi quest’ultimo dando vita all’A-10 Thunderbolt II), molte altre grandi aziende americane studiavano il modo per produrre un cannone capace di sparare proiettili da 30mm con una cadenza di 4000 colpi al minuto e una velocità iniziale di 1067 metri al secondo (il conto ve lo faccio io, siamo a circa 3.800 km/h): viene da sé che l’unico modo per rispondere a queste specifiche è ricorrere ad un Gatling, ovvero ad una mitragliatrice a canne rotanti.
BREVE EXCURSUS PER I PIÙ INFOIATI: Ma maestra, perché il Gatling? È semplice: in un cannone a canna singola ad alta cadenza di tiro (esempio 2000 colpi) la canna è sottoposta ad un inevitabile surriscaldamento che potrebbe, in casi estremi, deformarla fino a rendere l’arma inutilizzabile. Per ovviare a questo problema e continuare a crivellare di colpi i nemici senza fare un piega, si può ricorrere ad un sistema a canne rotanti: se prendiamo i 2000 colpi di prima e li suddividiamo per 5 canne che si smezzano il lavoro fra di loro, avremo che ognuna di esse dovrà sparare solo 400 colpi con intervalli più lunghi fra un colpo e quello successivo. Le canne non avranno grossi problemi e inoltre l’intero sistema non sarà limitato dal tempo necessario a estrarre un bossolo e inserire il colpo successivo, cosa che in un sistema a canna multipla può venir eseguito simultaneamente su una canna mentre un’altra spara. Insomma, nonostante sia un’arma, a livello meccanico il Gatling è una gran figata.
Torniamo al GAU-8/A Avenger e all’A-10
Mentre la Fairchild si portava a casa lo sviluppo dell’aeroplano, nel 1973 la General Electric vinceva il concorso “cannone del secolo” grazie al mostruoso GAU-8/A: il cannone venne accoppiato all’aeroplano solo nel 1974, anno in cui iniziarono i primi test e vennero a galla i primi problemi. La potenza del cannone era infatti tale da mettere in crisi l’intero aeroplano: i gas emessi dall’arma non solo sporcavano il parabrezza dell’aereo impedendo così la visibilità al pilota, ma venivano ingeriti dai due motori che, di tutta risposta, si spegnevano. I gas espulsi dal cannone sono infatti privi di ossigeno e hanno la capacità di mandare i motori in “flameout”, ovvero di causare l’estinzione della fiamma (nei turbogetti la fiamma non è costantemente generata da una candela ma si automantiene): proprio per questo motivo, i motori dell’A-10 sono dotati di un sistema che, quando si aziona il cannone, gli accenditori vengono azionati automaticamente per ridurre al minimo la possibilità di un’estinzione di fiamma. Figata: indistruttibile e immensamente potente, l’A-10 è un apparecchio che si fa volere bene dai suoi piloti.
Una volta pronto, il cannone entrò in servizio ufficialmente nel 1977 con il nomignolo Avenger, vendicatore: di chi si debbano poi vendicare gli americani non ci è noto, resta il fatto che nel 2002 il GAU-8/A costava circa 121.000 dollari, nemmeno molto.
Le prime problematiche riscontrate in fase di collaudo fanno capire che razza di arma è il GAU-8/A ma per capirlo meglio andiamo avanti e spariamo un po’ di numeri: il cannone è lungo 2,85 metri (solo le canne fanno 2,3 metri) e pesa 281 kg. Se a questo aggiungiamo il sistema di alimentazione e il serbatoio delle munizioni, l’arma raggiunge i 5,93 metri e un peso compreso tra i 1.723 e i 1.828 kg, follia ma comunque meno di una sportivissima Tesla.
Alleghiamo immagine per facilitare la comprensione del testo.
Il cannone è così lungo e pesante che, se viene smontato dall’aereo, quest’ultimo si appoggia sulla coda (in effetti il solo cannone rappresenta il 16% del peso totale dell’aereo). Il rinculo del cannone, quantificato in circa 4.536 kg, è maggiore della spinta di ognuno dei due turbofan (due General Electric TF34, gli stessi dell’aereo imbarcato S-3 Viking), ha richiesto particolari soluzioni per evitare che l’aereo diventi ingovernabile ogni volta che il pilota preme il grilleto della bestia. Ad esempio, siccome il cannone spara con la bocca di fuoco posizionata a ore sette (guardando l’aereo dal davanti è quella in basso a sinistra), per fare sì che l’aereo non imbardi pericolosamente ad ogni sparo (la canna 7 è decentrata rispetto all’asse dell’arma), il cannone è stato montato tutto spostato da un lato per far sì che la canna numero 7 fosse centrale con l’asse dell’aereo.
Considerato inoltre lo spazio che il cannone occupa all’interno del velivolo, montarlo disassato è stato anche un modo furbo per ottenere lo spazio necessario ad ospitare il carrello anteriore (che è lo stesso dell’F-117).
Il rinculo dell’Avenger, oltre a richiedere particolari supporti utili a smorzarlo per non danneggiare la cellula dell’aereo, è tale da far rallentare l’A-10 in volo. Questo coso è di una potenza devastante e per essere messo in funzione ha bisogno di due motori idraulici da ben 77 cv l’uno, MA oltre che potente è anche molto preciso, diciamo precisissimo: è stato calcolato che a 1.220 metri di distanza, l’80% dei colpi sarà all’interno di un cerchio di 6 metri di diametro, molto meglio di quanto possa fare un M.61 Vulcan “tradizionale”.
Questa precisione va ricercata anche nelle caratteristiche dei proiettili, più pesanti e quindi dotati di una maggiore quantità di moto (p=mv, massa per velocità, lo stesso motivo per cui se vi arriva addosso una mosca ai 50 orari fate “ahi”, se vi arriva addosso un treno ai 50 fate “splat”): questo causa una minore perdita di velocità di volo e il mantenimento di una traiettoria più tesa. A parità di distanza, un proiettile sparato dall’Avenger impiegherà il 30% in meno per raggiungere il bersaglio e l’energia cinetica sarà 6 volte maggiore rispetto a un Vulcan. Per capirci, le pallottole viaggiano a Mach 3 e per coprire i famosi 1.220 metri impiegano appena 1,2 secondi: ciò rende il movimento a terra di un ipotetico carro armato totalmente irrilevante, per l’A-10 qualunque bersaglio a terra è fisso.
E non farà una bella fine.
Infine, i proiettili: la vera forza dell’Avenger va ricercata anche nelle spaventose munizioni che è capace di sparare con una violenza inaudita. Il serbatoio può contenere un massimo di 1.350 colpi (max 900 kg) anche se in genere questo numero è ridotto a circa 1.150 proiettili perforanti (che sono più pesanti). Le munizioni sono senza maglie, soluzione utile per evitare inceppamenti e per ridurre il peso: una volta sparati i bossoli poi ritornano al caricatore dove vengono stivati fino alla fine del volo, una loro dispersione in aria potrebbe infatti danneggiare gravemente l’aeroplano.
Ah, interessante, i proiettili sono grandi come un bottiglietta di Coca-Cola da 33 cl e, dei quattro diversi tipi di proiettili che l’Avenger può sparare, due di questi sono costruiti appositamente per lui e per l’A-10. Uno di questi è il proiettile incendiario ad alta penetrazione PGU-14/B API (armor piercing incendiary), famose per il loro cuore all’uranio impoverito. Questo materiale, se trattato ad altissime temperature e legato ad altri metalli, raggiunge durezze notevoli, pari a quelle dell’acciaio temprato. Questa caratteristica, unita alla sua elevata densità, fa dell’uranio impoverito il materiale adatto per perforare le corazze dei carri armati. Il penetratore in uranio, una volta perforata la corazza del carro contro cui è stato sparato, si incendia violentemente (si parla di piroforicità, tipo quella del sodio), sfiammando all’interno del veicolo rendendolo una specie di forno crematorio per i suoi sfortunati occupanti. Il problema di queste pallottole è da ricercare nella radioattività ambientale che permane dopo il loro utilizzo, tale da aver fatto muovere diversi governi, NATO compresa, verso la loro messa al bando. Sul sito della NATO c’è anche un’interessante guida a cosa fare in caso di ritrovamento di uno di questi proiettili. Qualora ve lo steste domandando, gli Stati Uniti hanno fatto spallucce, per loro è tutto ok.
Non condividiamo il messaggio che trapela dalla foto qui sotto, ma rappresenta abbastanza bene l’idea che c’è alla base di questo pezzo di artiglieria. Si vis pacem, para bellum.
Insomma, con l’Avenger c’è poco da scherzare: caratterizzato da numeri spaventosi, questo cannone è una vera belva e, pur non condividendo assolutamente l’utilizzo che ne viene fatto e non appoggiando molte delle scelte geopolitiche degli yankee (che hanno anche da poco annunciato che l’A-10 rimarrà in servizio almeno fino al 2040), non possiamo non rimanere che affascinati da questo capolavoro di ingegneria.
Spettacolo l’A-10 , il Severino Cicerchia del cielo !
Articolo molto ben fatto, a parte quel vago perbenismo di cui è intriso.e che non condivido per nulla.
In una guerra il motto è “o te, o me” e neanche a dirlo, “te” è molto meglio di “me”. Altrimenti, se vogliamo costruire aerei col timore di far troppo male al nemico, mettiamoci a costruire dei Cessna da gita domenicale che spara gavettoni. . Quindi non solo approvo totalmente l’uso di questo mostro e delle sue munizioni, ma spero pure nel modello 3, in fase di prima progettazione, che sembra, sarà anch’esso stealth. Se gli ucraini avessero avuto questo signore al loro fiancoi, ora ci sarebbero loro alle porte di Mosca e non il contrario. Saluti.
Pensare che a fine anni ’70 gli americani ce lo avevano proposto, con la sola differenza che i motori di quelli italiani sarebbero stati quelli del Tornado senza post-bruciatori. Invece noi no, abbiamo preferito andare coi brasiliani per realizzare l’AMX. Che dire, come se mi proponessero una Mustang ed io direi “no grazie, meglio la Fiat Palio”
se parliamo di ruoli CAS persino il G91 era meglio dell’amx.
IT’s similar scenes in Covid19 period
Bell’articolo, come ulteriore tocco di folklore mmerigano c’è da dire che l’A10 (detto facocero) è stato (ed è) amatissimo dalle truppe di terra in Iraq e Afghanistan per la sua efficacia nell’intimdire gli avversari con la sua semplice presenza nei cieli.
Quando qualche anno fa ne fu decretato il ritiro dal servizio ci fu una levata di scudi e una campagna online che ha avuto anche vari testimonial come niente meno che… Chuck Norris!
BBBBBRRTTTTT!
Save warthog
La cosa bella (per me) è che questo articolo è uscito il giorno del mio compleanno, il 27 aprile.