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BMW M440i Super Test: sei cilindri di coccole e grinta

Febbraio 1933, Salone dell’Automobile di Berlino. Fu in quell’occasione che BMW presentò al mondo la sua 303, prima BMW della storia dotata di motore a sei cilindri in linea (un M78 da 1.128 cc capace di ben 30 cv) ma, cosa altrettanto importante, prima BMW dotata della celebre calandra a doppio rene, da allora simbolo distintivo e caratteristico di tutte le auto prodotte dalla fabbrica bavarese di motori.

Dalla 303 in poi la calandra a doppio rene è stata riproposta in mille salse, ora lunga ora larga come nella 507, ora piccola ed elegante come nella M1, ora grande, aggressiva, arrogante e un po’ esagerata. Insomma, il reparto marketing BMW con questa calandra ci ha ricamato sopra ogni volta che ha potuto ma, dal 1903, non l’aveva mai fatto come in questi ultimi anni dove, forse per ricercare una sua identità in questo nuovo mondo dell’automobile di auto tutte uguali, forse per rimarcare la grinta e la storia della casa bavarese, i designer si sono fatti un po’ prendere la mano. E i meme si sprecano.

Se con le ultime Serie 7 e X7 pensavamo di essere arrivati al massimo in fatto di buon gusto e dimensioni della calandra, BMW ci ha stecchiti tutti quando ha presentato il prototipo della nuova Serie 4 nel corso del Salone di Francoforte del 2019: una nuova Serie 4 caratterizzata da un’innovativa calandra che ha fatto impazzire il popolo degli appassionati di auto.

Nonostante quel concept fosse un ferro a mio dire galattico e la calandra con la griglia incassata mi piace di brutto, mi rendo conto che il colpo d’occhio, sopratutto all’epoca, fu clamoroso. La rottura con il passato è stata netta, quasi violenta. D’altronde, se si vuole lasciare il segno bisogna osare e poi, c’è da dirlo, l’Unione Europe al momento rappresenta il buco del cu fanalino di coda dell’economia globale e le case automobilistiche, BMW compresa, si trovano a dover fronteggiare un nuovo mondo (modo) – la Cina – di vedere (vendere), interpretare e capire le auto. Al fatturato non gliene frega nulla del fatto che la calandra via piaccia o meno, cari i miei fanboys.

Ad ogni modo, quando presentarono il prototipo della Serie 4 tutti a dire “ma no”, “ma va”, “è un prototipo”, “vuoi dire che la fan davvero”.

“No no, non la fanno, mica hanno tutto sto coraggio”.

L’hanno fatta, eccome se l’hanno fatta. E vi dirò, dal vivo spacca di brutto. Cina o non Cina, questo è un gran ferro.

È incredibile la differenza che fa quest’auto osservandola prima in foto e poi dal vivo, non ho ricordo di altre auto che mi abbiano mai fatto lo stesso effetto. Certo, la calandra è imponente, domina la vettura e cattura lo sguardo ma la nuova Serie 4, lunga, sinuosa e affusolata riesce a mascherare bene il frontale e a farlo risultare amalgamato nel corpo vettura. Il frontale poi è più pronunciato di quanto sembri in foto e, nel complesso, la macchina è dotata di una grinta e di una aggressività fuori dal normale. Aprire il garage alla mattina e trovarsi di fronte questa macchina migliora la giornata.

Insomma, mi rendo conto che non è la classica auto che piace a tutti e che sicuramente è fuori dall’ordinario, magari non è oggettivamente bella, ma a me piace. Sembra una concept car scappata da un salone, è speciale e particolare, in mezzo al traffico fa sentire speciali e ho notato che in parecchi si voltano a guardarla. Messa di fianco a qualunque BMW moderna, la nuova 4 farà sembrare ognuna di queste immediatamente più datata; anche la bella Serie 4 “vecchia”, per quanto credo sia una delle coupé più belle ed equilibrate degli ultimi anni, accanto a questa invecchia all’istante.

– il pacchetto M aiuta parecchio –

Passato quindi l’impatto con il discusso frontale e proseguendo nel giro vettura, la nuova Serie 4 inizia – parere personale – a prestare il fianco a diverse critiche e a perdere un po’ di carattere. La fiancata e tutto il volume posteriore sono un po’ vuoti, la mancanza di nervature, le fiancate lisce e i parafanghi poco pronunciati rendono l’auto più elegante ma poco “maschia”.  Guardando l’auto di tre quarti anteriore si nota come tutto il padiglione si trasforma nel terzo volume in maniera lineare e senza soluzione di continuità: è tutto molto raccordato e morbido e, semplicemente, facendo correre l’occhio lungo l’auto questa ad un certo punto… scompare; lo si nota ancora di più osservando quanto sono inclinati i piccoli finestrini posteriori, proprio perché vanno a raccordarsi con la fiancata.

– fate caso alla larghezza dell’auto all’altezza della linea di cintura e come il finestrino posteriore si raccordi alla fiancata –

Il discorso è diverso dal tre quarti posteriore: da questa vista l’auto torna a guadagnare carattere. Il posteriore è largo (e lo sembra ancora di più grazie ai lunghi gruppi ottici) e piantato e la profilatura dei parafanghi posteriori si nota molto di più. Da questo lato l’auto è più tradizionale anche se gli sfoghi dell’aria tappati e i terminali di scarico finti mi fanno impazzire. Amen, il mondo dell’auto vuole così, me ne farò una ragione.

– Solo io rivedo la Nissan GT-R nel taglio del montante C? –

Più lunga di 12,8 cm rispetto alla “vecchia” 4 coupé (ora è lunga 476 cm, non pochi) e sul mercato italiano a partire da novembre 2020, la nuova Serie 4 è al momento disponibile con diversi motori tutti sovralimentati e a partire da 50.740 €: c’è la 420d a gasolio da 184 cv mentre a benzina ci sono la 420i da 184 cv, la 430i da 258 cv e, infine, la M440i da ben 374 cv. Fra tutte queste quella che abbiamo avuto occasione di testare a fondo è proprio l’ultima e la più potente, forse al momento la migliore delle Serie 4, quella con cui è possibile saggiare le grandi doti di gran turismo di questa auto, spinti in avanti dal poderoso sei-in-linea e coccolati nei suoi eleganti interni in pelle. In attesa della futura M4 inoltre questa M440i è anche la pi aggressiva delle Serie 4, grazie al pacchetto estetico M che rende l’auto decisamente più cattiva della sua controparte “normale”

– la nuova Serie 4 G22 in versione standard –

Sotto al cofano di questo grosso coupé troviamo quindi il collaudato BMW B58, un classico 6 cilindri in linea sovralimentato da una singola turbina e capace – in questa M440i – di ben 374 cv e 500 Nm di coppia, valori più che sufficienti a spostare con facilità la grossa (e pesante) vettura tedesca. Per dare inoltre quell’aiutino in più ai bassi regimi e cancellare con un colpo di spugna il concetto di turbolag, il motore viene aiutato da uno starter-generatore a 48V da 11cv, utile ai bassi regimi per avere il motore sempre pronto e reattivo sotto al piede destro. Inoltre la macchina è omologata come ibrida, da tenere a mente perché in diverse regioni sono previsti sconti e bazze fiscali proprio per questo tipo di auto (e poi potete entrare nelle ZTL a fare i galli davanti ai localini alla moda).

Caratterizzato da monoblocco e testata in lega leggera di alluminio, alesaggio di 82 mm e corsa di 94,2 mm, doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, variatore di fase sia in aspirazione che scarico di tipo bi-VANOS e Valvetronic e, infine, iniezione diretta di benza, il B58 di questa M440i spinge forte, suona ancora di più e regala momenti di estasi meccanica che non guastano mai. Accoppiato alle quattro ruote motrici della trazione integrale non permanente xDrive attraverso un cambio automatico a otto rapporti, il motore nascosto sotto al cofano della M440i è incredibilmente rotondo e pastoso, gestibile ai bassi e medi regimi quanto glorioso e cattivo agli alti: la riserva di coppia è tanta e, grazie anche alla spintarella del motore elettrico, potete affondare il gas in quarta dai 2000 giri per sentire il motore grugnire, alzarsi in piedi brontolando e poi, vinta l’inerzia e superati i 4000 giri lanciarsi vero il limitatore con foga e rabbia, per poi entrare nel bar dei 6000 giri e menare tutti con ferocia fino all’intervento del limitatore.

– in questo audio potrete sentire quanto urla questo motore. Oltre a sentire il shhhh-shhh del mio telefono che scivola sul sedile in curva, perdonatemi –

Sembra una paciosa gran turismo, ma in modalità Sport Plus questa M440i fa parecchia strada, spesso e volentieri di traverso. Per capirlo bastano i numeri, la pratica dello 0-100 viene sbrigata in appena 4,16 secondi e in autostrada si tengono velocità elevate con una facilità imbarazzante anzi, bisogna stare attenti perché è un attimo che vi appoggiate a velocità da patente a coriandoli senza che ve ne accorgiate, tanta è la comodità e il silenzio che ci sono a bordo. “Oh com’è che oggi vanno tutti così piano?”, non sono loro ad andare piano, fidati.

Purtroppo però BMW non ha avuto molto a cuore noi smanettoni e appassionati di meccanica: aprendo il cofano, il motore è nascosto sotto ad un zavaglio di plastica che si salva solo grazie delle due barre di ferro zincato che abbracciano la parte anteriore del telaio, semplicemente orrende. Per fare un po’ il boomer nostalgico mi torna in mente il 6 in linea della vecchia e46, con il suo bel coperchio punterie a vista, spartano e arrogante.

Cos’è tutta sta plastica dai, bona lè

– forse è meglio con la plastica… sembra un diesel –

Tuttavia, e basta aprire la portiera per rendersene conto, questa BMW è tutto tranne che una macchina da smanettoni dalla brugola facile: quella che vedete è una veloce, comoda, a tratti sontuosa, gran turismo, nella forma più pura del termine. Nonostante ci siano tutte le modalità sportive del caso e fare le rotonde di traverso è un obbligo morale quando si ha un sei in linea da quasi 400 cv là davanti che tira, questa BMW dà il meglio di sé quando utilizzata con delicatezza ed eleganza. Vi do il mio suggerimento non richiesto: andate nel sistema di infotainment e impostate gli scarichi aperti in tutte le modalità di guida che la vita è troppo breve per rinunciare a quello che questo motore ha da dare, mettete la macchina in comfort o, Dio mi salvi, Eco pro (che la benza costa cara), connettete il vostro Spotify all’impianto Harman Kardon da pavura e poi partite per andare ovunque dobbiate andare. Ve lo garantisco, parola di lupetto, vi tirerà il culo essere arrivati e dover scendere dalla macchina. Solo – devo ammetterlo – non mi è piaciuto che gli interni della M440i (che, come la vedete in foto, costa 94 mila euro e sblisga) siano gli stessi di una Serie 1: la cosa è bella se avete una Serie 1, meno se avete una Serie 4. Gli interni sono ottimi, si intenda, ma un po’ di personalizzazione non sarebbe guastata. E poi non mi piace il virtual cockpit con il contagiri che sale in senso antiorario, ma qui sono io.

Comodi, spaziosi e a tratti opulenti, gli interni della nuova Serie 4 tradiscono la sua vera indole da gran turismo: nonostante infatti i sedili abbiano una sagoma sportiva – i fianchetti sono regolabili elettricamente – tutto in questo abitacolo è votato al comfort e al piacere di guidare in souplesse con pace, calma e gusto e una mano sulla coscia della tipa. Questo non è uno shot di robaccia da buttare giù a occhi chiusi prima di lanciarsi in un baccanale in compagnia di un gruppetto di studentesse Orgasmus Erasmus arrivate a Bologna da 12 ore. No no, lasciamo certe robe ai giovani e a Piazza MVerdi Questo è un saggio e prezioso bicchiere di brandy – mi verrebbe da dire un buon Cardinal Mendoza, Jean Paul Mendoza – da sorseggiare con gusto davanti ad una finestra dalla quale poter lasciar correre lo sguardo, ripercorrendo nella propria mente i ricordi di una gioventù smutandata tramutatasi in una matura, piena e gustosa età della “ragione”.

Perché è un po’ come nella vita: la cosa bella di essere intelligenti è che puoi sempre concederti il lusso – quando ti va, se ti va – di fare lo stupido, è il contrario che è difficile. Proprio così anche questa grossa e lussureggiante lussuriosa ma anche un po’ lussuosa BMW può trasformarsi in una serata a caccia di piaceri e vibrazioni e pruriti adolescenziali. Basta premere il pulsante “sport” sul tunnel centrale – giustamente posizionato sopra a a quelli Comfort e Eco, perché la modalità sportiva è superiore – per riportare in vita l’animo da Oktober Fest molesta che si nasconde in questa bavarese dallo sguardo aggressivo ma dall’animo un po’ snob.

In modalità sportiva il gas diventa più reattivo – molto più reattivo, non c’è quasi ritardo tra la pressione del pedale e l’effettiva apertura delle farfalle -, il cambio si incattivisce e il volante (con un sistema di servosterzo elettrico) diventa più rigido e reattivo: la macchina si tende, si innervosisce, si risveglia e si presta volentieri a essere maltrattata. Se poi volete esagerare potete anche disattivare i controlli ma fate attenzione perché, complice la guazza in terra e le temperature di questo inverno sibe-miliano… beh la macchina non vuole saperne di andare dritta. Sgomma tranquillamente in prima, seconda e terza, e ci si trova al volante di una anguilla di 1.760 kg (con me a bordo siamo a più di 1.800) che, per quanto ben costruita e controllata e con la trazione integrale subisce le leggi della fisica e dell’inerzia esattamente come ogni altro corpo su questo pianeta.

Visto però che 370 cv sono pure sempre 370 cv, ho preso questa elegante signora per mano, mi sono messo il coltello fra i denti e l’ho portata a sgranchirsi gli omocinetici lungo una delle mie strade preferite e ho scoperto che, benché non sia una vera sportiva dura & pura da misto stretto, questo grosso natante riesce a correre piuttosto veloce, a divincolarsi con furia e rapidità anche lungo un passo di montagna e a unire i tornanti con forza e carattere. Peccato solo che tutta l’esperienza di guida si trovi costantemente ad avere a che fare con un volante dal piglio poco sportivo – la zona centrale è un po’ insensibile e lo sterzo non è mai pesante e comunicativo quanto piacerebbe, forse le gomme invernali non aiutano – e con una massa non indifferente: 1800 kg sono tanti e, nonostante il B58 faccia di tutto per non farvelo sentire tirando come un matto, alla prima curva un po’ allegri potrete chiaramente sentire le forze della fisica che cercano di mandarvi a svegliare gli scoiattoli dal letargo. Insistendo in ingresso di curva o percorrendo un curvone ad alta velocità in progressione ho potuto sentire innescarsi un fastidioso sottosterzo – ricordiamo, è inverno e ho le invernali quindi dovete rapportare il mio discorso a questo – che fa venire voglia di alzare il pedale e dargliene un po’ meno.

– un impianto frenante più cattivo non avrebbe guastato, magari con dischi forati –

A voler proprio fare le bestie la macchina ve lo permetterà a patto però di prestare attenzione a diversi particolari: il cambio, per quanto veloce e immediato ha le palette solidali al volante, scomode quando si cerca la prestazione o la guida impegnata. Allo stesso modo bisogna stare attenti alle scalate, spesso sono passato dalla terza alla seconda salvo poi ritrovare il motore imballato: molto meglio tenere la terza e appoggiarsi sulla forte spinta del turbo e sulla corposa coppia a disposizione fin dai bassi regimi. Tenendo a mente questi dettagli ci si potrà godere la compagnia della M440i anche lungo le strade più tortuose, magari disattivando il controllo di trazione e stabilità ed esibendosi in vistose derapate di potenza, sempre pronte sotto al pedale del gas e sempre ben controllate da una telaio rigido e comunicativo e da una trazione integrale che non solo non tarpa le ali ma anzi vi aiuta a divertirvi e a mantenere l’angolo di derapata impostato senza fare troppe storie.

Ehi, ma quella è una rotonda, che faccio, scalo?

Tuttavia, e qui viene fuori la vera indole di una BMW che, griglia cattiva e M di BMW Motorsport sparse qua e la a parte, è più una vera e velocissima gran turismo da viaggio che una sportiva da tirare come fosse una Saxo VTS sui colli. Guidata con pace e calma, magari in buona compagnia (o con della buona musica), a bordo di questa BMW si potrà trovare una pace, una calma e una sensazione di benessere costante, questo anche nelle situazioni più incasinate di traffico, gente e incapaci al volante. E, al giorno d’oggi, trovare un posto dentro cui stare così tanto bene e sentirsi così piacevolmente accolti… beh, non è mica cosa da poco. Poi, per tutto il resto, aspettiamo la M4.

BMW M440i, das pagella

  • Estetica. La vedi in foto e pensi meh, la vedi dal vivo e pensi ah però non male. Poi alla mattina scendi, apri il garage, te la trovi di fronte e pensi che sia un gran ferro. È questione di abitudine, e a macchine così ci si abitua in fretta. La cosa più notevole è vedersi questa BMW nello specchietto retrovisore, fa veramente impressone per quanto è cattiva. Perde un po’ nella vista posteriore, ha il culo largo, alto e un po’ poco cattivo.
  • Piacere di guida. Al volante di una gran turismo di stampo semi-lussuoso ci sono due tipi di piacere di guida: quello dato da veleggiare in autostrada a velocità ridicole nel più totale silenzio, coccolati dai sedili in soave pelle e da un impianto stereo da panicopaura e quello che invece si può provare a bordo di una prestazionale coupé, vogliosa di lasciarsi la città alle spalle e di fare dei traversi. Beh, con questa M440i potrete provare entrambi questi mondi, basta premere il pulsante giusto sul tunnel centrale. Alla sera, di ritorno a casa dopo una lunga giornata di lavoro, anche in mezzo al traffico più becero, ringrazierete di essere a bordo di questo salotto (con pur sempre oltre 370 cv). Peccato solo per il volante che limita un po’ il divertimento filtrando troppo la strada.
  • Vita quotidiana: c’è poco da fare, le dimensioni contano, e questa nuova Serie 4 è grossa, molto grossa. Ve ne accorgerete nei parcheggi e quando in mezzo al traffico guarderete la ciccia sulla macchina accanto a voi e ve la troverete alla stessa altezza, questo nonostante siete su una coupé sportiva. Ad ogni modo ci sono i sensori di parcheggio e le telecamere per evitare di sfregare in giro, la visibilità è ottima in tutti i lati e il sedile di guida ha infinite regolazioni (più tre da memorizzare) con cui trovare la giusta posizione di guida. L’abitacolo è spazioso, i buchi in cui infilare roba sono infiniti e il baule è ottimo per infilarci quelle due squinze che a bordo non ci stavano.

– volume minimo 440 litri, ampliabile abbattendo i sedili posteriori… se solo si potesse andare a sciare! –

  • Street credibility. Ho notato che la gente si voltava a guardare questa BMW, chi incuriosito, chi affascinato. Il suo aspetto da concept car, anche se ha fatto indinniare il popolo del web, in mezzo al traffico quotidiano fa il suo effetto. La macchina è diversa, cattiva e appariscente. Magari non vi troverete la fila di gente sotto casa che smania per venire a fare un giro, ma anche solo presentarsi ad un appuntamento di lavoro con un ferro così.. beh, vi farà fare la sua porca figura.
  • Fattore groupie. Le domande a cui cerchiamo di rispondere con questa voce della pagella sono: se vi presentate con questa al primo appuntamento, ce ne sarà un secondo? Piacerà al padre della vostra aspirante fidanzata? Sarà comoda per amoreggiare?

  • Fattore Nerd. Fra sensori, telecamere, ADAS di livello 2, assistenti di qua, assistenti di là, bracci robotici (di plastica, eddai, fateli di alluminio!) che vi allungano la cintura, bluetooth, apple CarPlay e Android Auto senza fili, comandi vocali, schermi touch e altre diavolerie che non mi ricordo, questa BMW farà contento anche il più spolliciante dei millennials. E poi è una BMW, tutto funziona bene, sempre e comunque. Sono molto felice che BMW abbia mantenuto molti comandi analogici e non digitali (come i comandi della radio e quelli del clima) e che per muoversi fra i menu del sistema di infotainment ci sia ancora il “pomellone”, facile, comodo e utile per non distrarsi alla guida. Dai, seriamente, chi cazzo ha deciso che i touch screen sono comodi e intuitivi? Siamo seri? Odio le auto tutte touch che non capisci se tocchi/cosa tocchi/quando tocchi… chi ha deciso che i tasti funzionavano male?
  • Economia d’uso. Qui ci sono diverse sorprese: guidando la M440i come un essere dotato di buon senso e ragione si riesce a stare tranquillamente su una media di 11,5 km/litro, non male per un 3 litri da oltre 370cv e meglio di quanto possiate fare con la vostra comodissima e avanzatissima plug-in ibrida non appena la batteria si scarica. Certo che se invece vi fate prendere la mano i consumi aumenteranno… ma nemmeno troppo, a tutto gas infatti la M440i fa circa 3,7 km/litro, si può fare di peggio. Per il bollo e menate varie c’è la bazza dell’omologazione ibrida mentre le gomme – 225/40R19 davanti, 255/35R19 dietro – costeranno circa 200 euro l’una a seconda della marca, meglio limitare le sgumme amici.

    – 125 km/h con il cruise control, 14,7 km/l, non male per un tre litri turbo –

     

  • Ma c’è un MA: la M440i del servizio costa ben 94,430 €, a fronte di un prezzo di listino per la M440i “normale” di 77.000 €. Non sono affatto pochi e gli optional presenti sulla vettura provata che fanno lievitare il prezzo sono quelli che rendono l’esperienza di questa M440i così speciale, su tutto i sedili sportivi M (1000 € ) in pelle Vernasca Cognac (altri 1.600 €) e il pacchetto innovation (4,500 €). Se fosse la mia rinuncerei solo ai cerchi in lega da 2000 euro, costosi e nemmeno così belli.
  • Oh, quanto fa? Nonostante le dimensioni, nonostante la mole e la massa, la M440i va forte. Non impressiona come cattiveria d’erogazione – e ci sta, il 6-in-linea è un motore molto rotondo – ma basta dare un occhio al tachimetro per rendersi conto che forse è meglio rallentare un po’.
  • Rolling Steel Approved: sì, la M440i si è mostrata un’auto da vivere, godere, guidare, annusare e su cui mangiare… a patto di potersi permettere questa macchina eccezionale.

Articolo del 4 Febbraio 2021 / a cura di Il direttore

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  • Flavio

    Tanta roba è, ma continuo a preferire la e36

  • Stefano

    Comunque anche la calandra della 303 non fu piccola….

  • LS

    Frontale, soprattutto le enormi bocche ai lati della enorme calandra, decisamente “poco fine”.

    Sterzo, guida in generale, è il trend intrapreso da molti inclusa bmw, da circa 8 anni: troppa elettronica che appiattisce i motori, poco feedback allo sterzo (non era la forza di bmw?), allontanamento del “pilota” dalla strada (al contrario di una Giulia che mantenendo comfort, e sedili a me più consoni, mantiene quel sottile feedback che a noi piace così tanto).

    Interni… Sempre stati “spartani” per bmw ma effettivamente su una 4 si vorrebbe qualcosa di più, e per di più non intendo sti giochini di lucette da pusher a Miami…

  • Gabriele

    Bella o brutta sta sempre nell’occhio di chi guarda, amen, però è innegabile che sia particolare e molto cattiva.
    Mi fido ciecamente del direttore e sarà sicuramente un gran ferro e un’ottima GT, però scarichi finti e prese aria tappate su una macchina da quasi 100k, davvero fan tornare su anche i tortellini della cresima.
    Brrrrrrr

  • Gianni

    1800kg e 374 CV? Ma dai… è un camion!
    Come? manca il gancio per il rimorchio?
    Ahahahahahaha…

  • Matteo

    Mi spiace ma nella storia BMW in quanto a bruttezza è seconda solo alla X6, che non primeggia per forza per via dell’estetica, ma soprattutto per il concetto di auto, che fa vomitare. A parte questo, che è gusto personale, sicuramente l’auto ha sostanza in puro stile BMW, anche se è diventata mastodontica. Questo soprattutto se si considera che è l’erede della serie 3 coupé. Concordo con Gabriele in merito a prese d’aria e scarichi… finora non avevo ancora visto questi orrori su una BMW…

  • Federico

    Giusta la critica al prezzo, in particolare al fatto che da 77 a 94 mila ci sia di mezzo quasi il 20% del prezzo “base”(!!!) per optional che su un mezzo di quel livello sono quasi irrinunciabili.
    Ed è anche giusto non fare paragoni tipo “cos’altro si può portare a casa con quasi 100k” (appartamenti a parte), perché è un mezzo dalla personalità unica.
    A mio parere però una “M” di optional non dovrebbe averne: sarebbe eticamente corretto che uscisse già con tutto il meglio del meglio… e intendo tutto, non che poi ti devi pagare a parte ruote e sedili per averli “belli”…
    ok ora torno a guidare il mio cesso di poveromobile 1.5dCi e vi saluto

  • Federico Garbarino

    Il contagiri in senso antiorario è quasi una bestemmia. La Porsche insegna da anni che deve essere lo strumento principale dritto davanti agli occhi perché il motore “gira” e a tanti giri corrispondono coppia, velocità, soprattutto il momento di cambiare marcia per aumentare la velocità o, ancora meglio, scalare, con una bella doppietta che non fa mai male. 

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