Home / / Lancia Delta Integrale, salvata dalla pressa per menare duro.

Lancia Delta Integrale, salvata dalla pressa per menare duro.

Inutile far finta di niente, la Lancia Delta Integrale, nelle sue varie versioni, è una macchina estremamente desiderabile. Sì, è vero, se ne è parlato fin troppo e ha anche un po’ rotto le palle però, dai, è un gran ferro. Con il suo aspetto arrogante ci riporta indietro ad un epoca di automobilismo dimenticato e che, nonostante certi proclami, purtroppo non tornerà mai più. Piena di difetti, fragile e delicata, la Delta si è sempre prestata bene alle critiche salvo poi, una volta con le gomme sull’asfalto, spargere silenzi e musi lunghi.

Avere una Delta in garage da coccolare e lucidare ogni sera prima di andare a letto è un sogno per molti di noi e quindi oggi vi voglio raccontare di Luana, nota spogliarellista di un locale (di serie B) sito poco fuori Bologna, che, potendo scegliere fra diverse project car (come le chiamano i giovani d’oggi), invece che buttare soldi su una banale macchina giappo, ha deciso di salvare dalla pressa una Delta Integrale 16V restaurandola da zero e rendendola uno dei ferri più belli e genuini che mi abbia mai fatto umettare le mutande.

lancia delta integrale

Dalla pattume con furia.

Sì, dal pattume. La Lancia Delta Integrale bianca che vedete nelle foto arriva dal retro di un capannone buttata come se fosse uno stupido pezzo di lamiera “senza storia”, era ridotta a un cesso, una roba per la quale paghereste solo il passaggio e poi e poi, un destino infame per un ferro del genere. Però poi ha incontrato Luana che l’ha presa per mano, ci ha speso una cifra che non voglio nemmeno conoscere, è l’ha riportata a nuova vita.

Voi, vedendo una Delta in queste condizioni non fareste uguale?

SWAIP 4 MOAR

[masterslider id=”3″]

Ecco allora che la Delta bianca è stata completamente smontata, riportata a nudo, pulita, sistemata, rinforzata. Tutto è stato completamente rifatto, il telaio portato a nudo, controllato e pulito in ogni più piccolo buchino e rinforzato laddove necessario (specialmente attorno ai montanti anteriori). Il motore è stato rifatto da zero con pistoni e bielle nuove, ogni singola vite presente su questo Deltone è nuova.

A questo aggiungete una rimappatina, un differenziale anteriore autobloccante, un set di tubi freno aeronautici, barre duomi anteriori e posteriori, due barre anteriori per vincolare meglio l’avantreno e infine una culla di protezione posteriore in tubi di acciaio collegata al telaio. Un set di ammortizzatori ritarati e con molle Eibach completano il quadro di un ferro che, ve lo dico da amico, se ve la trovate davanti, lasciate stare, semplicemente non ce n’è.

[masterslider id=”4″]

Un lavoro gigante, sicuramente molto costoso, ma il risultato è semplicemente pazzesco, una figata totale, un ferro dell’Odino che mi fa letteralmente impazzire. E poi quei cerchi replica Sanremo? Vogliamo davvero parlarne o vi bastano le immagini?

lo stampino per i biscotti più fighi dell’universo lo trovi QUI

Back on the streets.

Rinata dalle proprie ceneri come una fenice, questa Delta Integrale va come deve andare: fortissimo. Raramente ho sentito auto – specialmente auto semi originali – divorare la strada con la stessa voracità di questo ferro. La sua capacità di fare strada è surreale, sembra un mostro mangia asfalto, aiutata dalle semislick questa macchina percorre una quantità di strada surreale. Al minimo è caratterizzata dal classico sound di ribollita tipico delle delta, quel blobloblobloblo che adoro ma è una volta in movimento a fare paura.

lancia delta integrale rear

Poi una volta in movimento semplicemente avanti, sempre e comunque. Con violenza e rabbia. Velocemente, e pericolosamente sempre in avanti. Mai guardarsi indietro, qualcosa potrebbe raggiungervi. Avanti, a tutto gas.

Non un pizzico di grip o di forza viene sprecato in questa macchina che fa letteralmente i buchi per terra come se fosse un Bobcat (con il quale però si possono fare anche le pinne). Fra i lavori al telaio ed alle sospensioni, le gomme particolarmente generose ed un motore che sembra strapparsi dai supporti ogni volta che date gas, la capacità di questa macchina di salire su per questo passo montano è veramente fuori da ogni logica. Il telaio non fa una piega, la sensazione di compostezza è totale, il limite di questa macchina è talmente in alto che è veramente difficile arrivare anche solo a sfiorarlo guidandola su strada.

lancia delta integrale rig

La turbina non soffia forte, a poco più di 1 bar, ma la spinta dei circa 230CV (così dice Luana, ma secondo me mente, sono sicuramente di più) è costante da 3000 giri fino a circa 5500. 2500 giri nei quali è come se steste guidando una palla di cannone. Una roba da fuori di testa la forza con cui questa Delta viene spinta avanti ogni volta che fate una gran aperta.

A prima vista potrebbe venire da pensare “ma come, solo 230CV?”. Effettivamente detti così non sembrano troppi ma questi 230CV hanno le palle cubiche, non sono ammaestrati o addestrati, non sono nati e vissuti dentro un recinto, sono cavalli selvatici, imbizzarriti e con le fiamme che escono dal cul dalle narici. Il modo in cui vengono scaricati sulle ruote con rabbia furibonda è assurdo e il modo in cui voi, volante in mano e chiappe strette, avete la possibilità di gestirli e domarli è sublime. Vacca miseria che  gran ferro.

Voto di RollingSteel.it a questa Delta: 7/10 perché, anche andando forte ed essendo bellissima, non credo ne valga la pena.

Ma perché dico che non ne vale la pena?

Perché c’è un problema, ed è su questo che oggi voglio ragionare brevemente con voi. Credo che il problema di qualunque Lancia Delta Integrale, sia essa un 8V, un 16V o una Evoluzione, sia essa sbronzinata con il telaio crepato o preparata da Gesù motorsport, è che ha attorno una Lancia Delta Integrale.

Qual’è la cosa bella di avere una macchina cattiva ed ignorante? Usarla, andare in giro e godersela, sfruttarla e spremerla, educare quelli con le Toyota CH-R a botte di gas. Se poi la macchina in questione non è perfetta, tanto meglio, un graffio non ha mai ucciso nessuno, un piccione vi caca sul cofano, capita, non siamo soli a questo mondo (a parte quelli certi stron fenomeni, loro sono da soli sul loro piedistallo pagato a rate).

Ma con le Delta – non solo eh – il discorso è diverso, queste macchine hanno raggiunto una notorietà tale (anche mia mamma saprebbe riconoscerne una) che il loro valore prezzo di vendita (in maniera un po’ esagerata a parer mio) ha raggiunto vette impronunciabili con il risultato che chiunque abbia una di queste macchine (come Alfa 75, Golf GTI mk1 e simili) si ritrova con il sacro Graal in garage e con la spada di Damocle dei ricambisti (che sono i più svegli di tutti) sopra la testa. Sono macchine per le quali ogni minimo ricambio, pezzettino o cagatina costa un’occhio della testa, solo le cappelliere delle Delta si aggirano sui mille euro, mille euro per una cappelliera magari presa da una 1.3 in demolizione, robe da matti!

E allora in questo modo cade il gusto di possedere e godere di una macchina. È un po’ come il kart: sapete perché bisogna essere ricchi per correre in kart? Mica per comprarlo, ma per mantenerlo. Ogni volta che andate in pista e finite un giro, specialmente se siete dei pazzi fulminati come me e girate con un 100 monomarcia a valvola rotante, quel giro potrebbe essere benissimo l’ultimo che il vostro motore da 20mila giri farà. In un anno rischiate di spendere di più in pistoni che per comprare altri due kart se non siete bravi e veloci con il carburatore.

(vi giuro che ero convinto di aver grippato, non vi dico la mia faccia quando ho tolto la testa)

Di fatti il mio kart è fermo in garage da più di un’anno, che schifo essere povery.

(dietro questa foto ci sono una valle di lacrime… ma si sa, donne e motori…)

Comunque

Se ogni volta che usate la macchina il telaio si apre un po’, il motore si allenta un po’, la pioggia acida ve la rovina un po’… a quel punto passa la voglia e finisce che tenete la macchina in garage e diventate come quei rompipalle che potete picchiargli fortissimo la mamma ma guai a toccargli la macchina. Molto spesso il problema del mondo degli appassionati di auto sono gli appassionati di auto stessi: tutti troppo presi dalle proprie scelte, dai propri sacrifici da poter ammettere o apprezzare un qualcosa di diverso dalla loro auto. Tutti che si prendono troppo sul serio, tanti, troppi, che si vivono malissimo una passione bellissima arrivando spesso a rovinarla nel peggiore dei modi, scadendo in stupidi discorsi da bar, in lotte interne che manco fossero Guelfi VS Ghibellini, arrivando a minacciarsi di morte sui social o impazzendo perché la propria auto non appare agli occhi degli altri meravigliosa come solo loro la vedono.

Amiamo le auto, spesso diciamo che avremmo preferito essere appassionati di calcio perché probabilmente avremmo speso di meno. Tutto vero ma, almeno, non diventiamo come gli appassionati di calcio che si picchiano negli stadi.

Che poi c’è una sola cosa che conta:

Noi per grande fortuna abbiamo incontrato Luana (che in realtà non si chiama così; è un uomo e no, non fa lo spogliarellista ma ho voluto rispettare la sua privacy) che invece a questa Delta, dopo averla riportata a nuova vita, non risparmia nulla. Ci ha speso una follia e giustamente ne gode nel modo giusto in cui valga la pena godere di queste macchine. Lui/lei e tutto un gruppetto di suoi amici che bazzicano nei dintorni di Bologna, ognuno con la sua bella Delta, sono soliti recarsi verso il passo Raticosa piuttosto di fretta. Loro, grazie a dio, se ne sbattono le palle della “bolla” e delle menate.

PS. Se arrivati qui vi sentite offesi, sto parlando con voi. Rilassatevi, le vostre auto sono bellissime, semplicemente “de gustibus non disputandum est“. Noi, come voi, vogliamo solo sgommare™.

Articolo del 30 Maggio 2019 / a cura di Il direttore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • Marchett

    E bravo Luana/o….è appagante quantomeno notare che chi può permettersi un movimento del genere è in grado di rendergli onore nel migliore dei modi, facendola ubriacare di benza e ingozzandola di asfalto almeno una volta a settimana!

  • Andrea

    Stupenda macchina avrei fatto lo stesso

    • Davide

      Grazie,
      Non sono soprammobili, ma auto da godersi!

  • Michele

    Volevo fare la stessa cosa con una Alfa GTV 2000 turbo, ferma da 10 anni, carrozzeria da rifare, tetto da rifare, motore da revisionare completamente ovviamente. Aimè non ci siamo accordati sul prezzo, e nulla già sarebbe costata un sacco rimetterla a “nuovo” poi la dovevo pagare quel che chiedeva, aimè progetto abbandonato e mi sono accontentato di una giapponese di merda (come scrivete voi :D)

    • Peccato, da come la descrivi sarebbe venuta fuori una bomba! Purtroppo oramai vendono la ruggine a peso d’oro e certe macchine sono diventate intoccabili

  • Marco

    E’ la prima volta da parecchio tempo che leggo di uno che compra una Delta, la restaura, rinforza e alla fine LA USA!! Ormai purtroppo da quando le quotazioni sono salite alle stelle la gente ha paura a tirarle fuori dal garage. La mia storia è quasi uguale a quella dell’articolo. Comprai una evoluzione 1 nel 2006, la usai 3 anni fino a quando non iniziò a pisciare olio dappertutto supplicandomi una revisione. Iniziai a smontarla completamente e a sabbiare il telaio, rinforzarlo pesantemente e rifare tutto ciò che prendevo in mano…risultato ci andarono 6 anni e una quantità di notti insonni, sudore, fatica, sabati e domeniche, rabbia e bestemmie incalcolabili per poterla di nuovo ammirare montata e fatta ad hoc. Una volta alla settimana oppure ogni 2 si usciva dal garage, una ventina di km di riscaldamento e su per i percorsi del rally della collina per sentirla aggrapparsi all’asfalto e spingerti via senza un domani. Sicuramente meno efficace e più ostica dell’evo VIII di mio fratello ma a livello di goduria quando scendi e fissi il cofano bombato e quel paraurti infarcito di prese d’aria senza un domani…non ha paragone.
    Per capire la malattia mentale dico solo che oltre a lei ho altre 3 delte LX oltre a altri ferri del dio…la passione è una roba che sta sparendo davvero…soppianta dalle quotazioni e dal valore…ma grazie a posti come rollingsteel forse si può ancora respirare un pochettino

  • Bel pezzo e bellissimo lavoro sul deltone!! Non si parla di cifre ma così a spanne direi più 5 che 4 numeri a sinistra della virgola…
    Una curiosità tecnica: i mozzi a 5 perni sono solo sulle EVO?

Altre cose da leggere