La Clio RS più criticata dagli appassionati (e anche da chi non ci ha mai messo il culo sopra) è invece un ferro della miseria che lascia letteralmente a bocca aperta. Più grossa e pesante delle Clio prima di lei, questa RS è comunque capace di regalare emozioni con la vanga.
Al prossimo compito in classe, se vi dovessero chiedere una roba tipo “elenca le dinastie più fighe della storia”, dopo aver messo i Romanov, i Kennedy e magari anche i Windsor, da oggi vi autorizzo personalmente a scrivere “le Renault Clio RS che vanno a schiodo e sono dei gran ferri”, se la prof poi vi rompe le balle fatele leggere questo articolo e muta.
Sì perché sono proprio poche le case automobilistiche che possono vantare una dinastia tanto sborona come la Renault con le sue folli Clio, Williams prima, RS poi. Dopo esserci rimasto male con la Williams, dopo essermi innamorato della Clio RS 182, la Clio RS terza serie (conosciuta anche come Clio 197 – come i CV) su cui ho piazzato il culo oggi è una ulteriore conferma di quanto cristo sanno fare bene le macchine certe case se solo il marketing ed il pubblico glielo permettesse.
Perché questo è il marketing che piace a me
Ad ogni modo, canto del cigno della incredibile serie di Clio follemente aspirate, questa Clio è stata l’ultima (o la penultima se vogliamo fare i rompipalle e considerare il suo restyling un modello nuovo) di una lunga serie di auto nata, per l’appunto, con l’incredibile Williams e completata, per il momento, con una Clio RS 5 porte e, mi viene male, un cambio automatico e un aspetto più da zia coi capelli viola che da diciottenne arrapata.
Ed è proprio l’aspetto di questa Clio ad emozionarmi tantissimo: guardo quelle prese d’aria sui passaruota e mi viene voglia di farci cose strane, guardo il muso piantato in terra e mi viene da andare a baciarla, lascio scivolare i miei occhi sulla carrozzeria allargata e mi sento lo stomaco più leggero. È forse amore quel movimento che sento nelle mutande osservando l’estrattore posteriore?
Non facciamo gli sboroni e ammettiamolo: la Clio RS 3a serie, forse la più bella fra tutte le Clio spinte, con la sua linea a cuneo fermaporte e il culetto alto e sodo sembra spaccare a testate un autovelox anche da ferma.
Per tanti anni ne ho desiderata una e purtroppo mi sono lasciato sfuggire il momento in cui i prezzi erano buoni, adesso per prenderne una ci vogliono soldi e fortuna, due cose che da queste parti scarseggiano. Ma adesso che ne ho una di fronte capisco al volo perché l’ho sempre desiderata, è come guardare Dracula del maestro Salieri e non provare nessuna pulsione: davanti a certe opere è impossibile resistere (queso link è MOLTO NSFW).
Ma perché in giro si sente dire che è un polmone?
Quando qualche anno fa dicevo che ne avrei voluta una mi sono spesso sentito dire “ma va, lascia stare, prendi una vecchia mille-e-otto 16 valvole o una 172, la RS terza serie non va!”. Ma non solo: negli anni spessissimo ho sentito definire questa macchina come un “polmone” o vederla additata come “ferma”.
La realtà ovviamente è ben diversa dalle cazzate che troviamo scritte nei commenti dei social e dei forum e adesso che la sto guidando capisco – credo – quello che la gente intende dire quando dice “non va”.
Partiamo dal fatto che questa RS è la più grossa e pesante (se escludiamo l’ultima) ed è quella con il peggior rapporto peso potenza della storia (la Clio 172 fa 160CV per tonnellata, la 182 161 mentre la RS 3a serie si ferma a 158CV/Ton) ed è anche quella più “lenta” fermandosi a soli 216km/h di velocità di punta. Un nuovo cambio a sei marce però, con la prima e la seconda particolarmente corte, la rendono più veloce ad accelerare fino ai 100 (6,9sec) e parecchio scattante nonostante sia più grassa rispetto alle altre. A rendere la situazione più nebbiosa è il motore che, dei 197CV dichiarati, pare ne riesca a sviluppare una decina di meno (a seconda della macchina e di chi ha fatto i test la Clio 197 pare aggirarsi nel range 175-185CV, poche da originali fanno meglio)
Ma allora la fregatura dov’è? Perché la RS 182 pare volare mentre questa sembra più “ferma”? Devo infatti ammettere che anche a me ha dato la sensazione, lo ripeto in grassetto, LA SENSAZIONE, di averne di meno… il motore meno rabbioso, la macchina intera pare avere meno carattere. Ma è solo una sensazione, e credo che la colpa sia principalmente del nuovo acceleratore elettronico che non regala quella sensazione di tenere la farfalla fra le dita caratteristica delle auto più vecchie che tanto ci piace. Anche le prime due marce, più corte rispetto al passato, hanno eliminato quella sensazione di allungo infinito che avevo trovato sulle Clio più vecchie. Con la 182 tirate la seconda BROOOOOAAAAAAAAAAP e sbom, dentro la terza; con questa tirate la seconda BROOAAAP e dentro la terza al volo che se no prendete a sberle il limitatore. Solo a quel punto, tirando la terza, vi troverete a velocità da morte senza esservi resi conto di come avete fatto.
Il ragazzo qui sotto sa ancora dire la sua, ve lo garantisco.
SENTITE COME DIAVOLO CANTA POI
Il punto critico è che fra acceleratore elettronico e maggior peso pare che questa Clio RS, nonostante i numeri, sia un po’ meno da assassini e un po’ più borghesotta rispetto alle precedenti. Ma, come detto, è solo una fottuta sensazione, la grande verità è che questa Clio RS semplicemente vi dà meno l’impressione di volervi uccidere. Anche l’erogazione del motore è cambiata, è meno ruvida e la curva di coppia è più piatta, dando tutto gas non ci sono grosse botte, il motore semplicemente apre tutto e picchia contro al limitatore senza troppi strattoni. Chi crede seriamente che questa macchina sia lenta probabilmente ha tre problemi:
- Non ne ha mai guidata una;
- È un cazzo di pilota abituato a roba che va VERAMENTE forte;
- Non la sa fare andare.
Esatto, soffermiamoci sulla terza ipotesi: per andare forte con questa macchina ci vogliono i maroni di plutonio. Tirare una terza piena lungo un passo è roba da pazzicriminali, il telaio è talmente vivo, rigido e comunicativo che vi incita a farlo ma sinceramente ci vuole veramente il pelo sullo stomaco per fare certe robe in serenità, una volta in terza e con il motore in coppia le curve vi arrivano letteralmente in bocca. Ecco il segreto supremo: non è una macchina turbo che sbom sbuff sbam e sembra che fate i 2000 anche se in realtà avete solo pelato il gas… quando con questa iniziate ad avere la sensazione di andare un po’ troppo forte probabilmente anche il santino di turno si sarà già coperto gli occhi.
Per andare forte con questa bisogna tenere sempre il motore in coppia, bisogna guidare come se la si volesse rompere e quando sentite di andare forte con questa significa che siete in terza piena a 6500 giri lanciati verso la prossima curva e sì, quella cosa che vedete di là dal guard rail pronta ad accogliervi è proprio vostra madre mentre vi guarda e vi chiede “torni per cena”?.
Alla richiesta di vostra madre, al santino che vuole andare piano, a quelli che dicono che questa macchina sia ferma, a quelli che “eh ma…” questo ferro del dio risponde così:
Volete l’accelerazione e la coppia? I diesel ne hanno un sacco di entrambe, anzi le elettriche ne hanno ancora di più. Volete le emozioni, i brividi, la sensazione di stare guidando qualcosa di speciale? Volete capire cosa vuol dire guidare parlare comunicare vivere sentire sterzare amare? Bene, servitevi. Con la Clio RS le chiacchiere stanno a zero.
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Vediamo da vicino sto ferro che diobò è una gran macchina:
La Clio del servizio è una RS terza serie in edizione limitata – numerata – F1 Team (all’epoca la Renault festeggiava così i due titoli vinti in F1 da Ferny con la R27), e nel 2007 costava la bellezza di circa 25mila euro e portava in dote una serie di accorgimenti speciali per differenziarla dalla RS base (patacchi compresi) e che la rendono un oggetto incredibilmente desiderabile: interni specifici con sedili Recaro, pinze dei freni rosse, assetto ribassato di altri 7 mm e telaio in versione “Cup” rinforzato e irrigidito nei punti nevralgici con apposite fazzolettature.
Infine è stata leggermente cambiata la rapportatura del cambio permettendole così di raggiungere i 225 di velocità di punta. Le sospensioni più rigide rendono la macchina piatta come un piastrella ed i trasferimenti di carico sono estremamente contenuti, percepibili e ben correggibili grazie ad un volante che, non mi stancherò mai di dirlo, è uno spettacolo, le ruote anteriori sono collegate direttamente al vostro cervello. Il telaio, una volta stretti nelle cinture di sicurezza è così rigido e compatto attorno a voi che vi sembrerà di avere un esoscheletro addosso, non di esser dentro ad una macchina.
Grazie allo scarico sportivo montato su questa Clio le tonalità che provengono dall’estrattore posteriore sono da fuori di testa, al salire di giri il rombo cupo diventa sempre più pieno per poi, superati i 5000 giri, sfociare nel classicissimo urlo tipico di questo meraviglioso 4 cilindri. Fra le note dello scarico, il telaio sublime e lo sterzo ancora migliore fare strada con questa macchina è stata un’esperienza totalizzante, roba da prendere la Mazda MX5 che ho in garage e lanciarla giù da un dirupo poverina. Forse con un’erogazione meno affilata rispetto alle Clio che l’hanno preceduta, questa RS rimane comunque un vero ferro del dio come purtroppo non ne fanno più ma, fidatevi di me, se ne trovate una, non fatevela scappare, c’è tutta la vita per guidare motori turbo, fidatevi.
EHI, DI QUESTO FERRO ABBIAMO ANCHE IL POSTER!
Gran bell’articolo!! Come sempre dopotutto…
Grazie!
Sei fantastico…ogni volta che che vorrei sapere come una una certa auto PAM… articolo *.*
PAM ferro del dio! Grazie!
L’unico articolo che a volte torno a leggere. Ormai sarò alla ventesima volta, inutile dire che è impossibile stancarsi di cotanta ignoranza giornalistica!