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Renault Espace F1, ve lo diamo noi lo swap

Si dice che quando uno buono si arrabbia c’è da avere paura …

Recentemente, proprio su queste pagine virtuali, abbiamo parlato di un certo costruttore che per il 99,9% della sua centenaria storia ha creato mezzi stradali molto tranquilli, familiari, pacioccosi e bonari.

Avete presente quelli che “salutava sempre” e poi si scopre che sono dei serial killer o, peggio ancora, non fanno la raccolta differenziata?

Ecco, il costruttore di cui parliamo è Francese (e già questo qualche sospetto lo dovrebbe destare) e in quello 0,1% della propria storia ha creato incredibili trappole mortali mostruosità motoristiche, come una utilitaria “montata al contrario” (cit. IL Direttore) con un v6 sul sedile posteriore (Epic test Qui).

Renault 5 pericolosamente TURBO

Oggi però vogliamo parlarvi di un ferro che se paragonato alla pazzesca Clio V6, quest’ultima in confronto sembrerà la panda a metano del vecchio col cappello che tutte le mattine vi fa fare tardi a lavoro.

(only “grrrr” reaction)

L’anno è il 1994:

  • Nelson Mandela diventa il primo presidente nero nella storia del Sudafrica
  • Vengono fondati Amazon e Yahoo
  • Esce Forrest Gump (feel old yet?)
  • Nasce Justin Bieber
  • Kurt Kobain si suicida

(Le ultime due sono correlate)

Renault, sbattendosene di tutto ciò, un bel giorno decise di infilare a tradimento l’intero gruppo trasmissione della Williams FW15C  in mezzo ai sedili centrali di un monovolume Espace. Il nome? Semplice: Renault Espace F1

E di farlo guidare da un noto Professore con il naso storto.

Ve lo ripetiamo, per chiarezza: Un fottutisimo (perdonatemi, ma parlando di francesi bisogna usare francesismi) Monovolume Giallo con il V10 da 3,5 litri e 810 cavalli campione del mondo di formula 1 nell’abitacolo.

E quando diciamo NELL’ ABITACOLO, intendiamo proprio NELL’ ABITACOLO.

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Beh, a dire il vero dell’ambitissima “donor car” rimaneva ben poco: i vetri, il cofano, il baule e alcuni pannelli del tetto. Tutto il resto è stato ricostruito in carbonio, allargato per far fronte al leggero upgrade di potenza e dotato di un paio di metri quadri di ala sul tetto per non farlo volare via.

Ah! e un paio di sfoghi sulla fiancata grazie ai quali ci poteva salire vostro figlio senza nemmeno aprire la portiera.

Il risultato fu un mostro giallo metallizzato di soli 1.300 kg capace di portare 4 malcapitati a 100 Km/h in 2,8 secondi, per poi proseguire fino a poco più di 312 Km/h.

Che per una edicola con le ruote sono tantini.

Pare che nessuno dei passeggeri posteriori sia mai sopravvissuto per raccontare la propria esperienza poiché vennero tutti risucchiati dai tromboncini di aspirazione liberi del V10 francese.

Ovviamene, trattandosi pur sempre di auto per la famiglia, per la quale la sicurezza va anteposta a tutto, La Régie lo dotò di freni in carbonio, così da garantire lo 0-270-0 in 600 metri.

Pratica altamente sconsigliata dopo essersi fermati a ritirare la cena al McDrive o se siete appena partiti per le vacanze e avete messo il gatto nel trasportino sulla cappelliera.

Renault usò questa apoteosi di ignoranza per far sputare i polmoni e parte degli organi interni ai propri clienti durante eventi promozionali in pista, per celebrare i 10 anni del celebre monovolume.

Immaginate di essere al fianco di Alain Prost, David Coulthard o del mitico Jean Ragnotti (se non sapete chi è, per prima vergognatevi, poi andate su youtube a cercare i suoi video con la Clio Maxi), legato come un salame sui sedili Recaro in Alcantara color cammello e di sperimentare accelerazioni ridicole, mentre uno dei signori sopra menzionati traffica con un volante praticamente orizzontale come quello di un autobus, inserendo le marce premendo con i pollici due grossi bottoni posti sopra ad esso, tipo per battere il mostro finale di street-fighter in sala giochi.

Purtroppo Ovviamente è stato prodotto un solo esemplare di questa meraviglia di ferro, carbonio ed ignoranza ed è un gran peccato perché milioni di papà avrebbero risolto con una semplice pressione del pedale dell’acceleratore il fastidioso problema dei figli che urlano in continuazione “siamo arrivati?”.

Il mostro giallo in numeri

Motore: RS4 Grand Prix V10
Cilindrata: 3500 cc / 213.6 in³
Potenza: 810.0 CV @ unmilione di giro
Peso/Potenza: 0,62 Cv/Kg
Coppia: 705 Nm
Freni ant/post: Dischi in Carbonio Ventilati
Peso: 1300 kg
Passo: 2715 mm
Lunghezza: 4430 mm
Larghezza: 2050 mm
Transmissione: 6 Marce Sequenziale
Velocità Massima: ~312.2 km/h
Accelerazione 0 – 100 Km/h ~2.8 secondi

E c’è pure il poster!!

Articolo del 19 Novembre 2019 / a cura di Umberto Beia

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  • Manlio

    Bello! sia l’articolo che il monovolume. Andava più forte dell’auto da corsa come velocità massima perchè aveva meno resistenza aerodinamica.

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