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Usare un’auto storica tutti i giorni: 10 consigli per sopravvivere

Siete in bolletta, la macchina che sognavate da bimbi ora costa due noccioline, è ora di comprarla!

Momento, momento, momento.

Momento: mettersi in casa un’auto vecchia storica potrebbe rappresentare un problema al quale, abituati da anni e anni di auto nuove, non siete preparati. Avere in garage una ventennale (e non, purtroppo, una ventenne), potrebbe essere un affaire fin troppo costoso. Per guidarvi quindi meglio nel percorso che vi porterà a possedere l’auto che avete sempre desiderato e che ora finalmente potete permettervi, ecco una breve guida, un paio di dritte su come affrontare al meglio la questione.

Partiamo dalle basi: un’auto storica, prima di tutto è un’auto vecchia. Fissatevelo bene in mente. Fatto? Procediamo. Se siete arrivati fino qui, probabilmente almeno una volta nella vita vi siete fatti la fatidica domanda:

“Si può girare con un’auto storica tutti i giorni?”

La risposta è sì, in teoria, a patto di riuscire ad ottenere le certificazioni necessarie per garantirvi le agevolazioni su bollo e assicurazione, che alla fine è uno dei motivi per cui molti comprano un’auto vecchia. I tempi di attesa per le pratiche però sono biblici, specialmente se ne avete una con meno di trent’anni, in quel caso gli “sconti” avranno delle postille che non sto a spiegarvi perché sennò sembro il sito dell’ASI e dopo passo per essere uno pakato dai poteri forti.

Comunque

Per quanto riguarda la mia esperienza, in passato ho avuto TRE, esatto, tre Fiat Punto prima serie. Non sono di certo una garanzia di formazione, ma con loro ho imparato a caro prezzo cosa significa avere un ferro vecchio con 20/30 anni sul groppone come daily car. Se non altro ho concluso che se le paghi poco, molto probabilmente è perché ti ritroverai in mano un’auto che avrà bisogno di almeno una cifra uguale per essere resa utilizzabile. In questo caso vale il detto, scrivetevelo addosso, che “chi più spende meglio spende”. Risparmiare 500 euro oggi potrebbe voler dire spenderne mille domani.

Finita la parentesi Punto, finalmente, sono passato ad una Mercedes 200E W124 del 1987, ereditata da mio nonno. Non una scelta vera e propria ma una pronta risposta a una necessità da soddisfare, dato che era l’ultima macchina che mi era rimasta in casa e che ho accettato di usare volentieri, sia per gusto personale che per legame affettivo.

Con questo quarto ravaldone in garage, credo di poter aver voce in capitolo nell’affermare che avere auto del genere vi obbligherà a sacrificare tempo, vita sociale e soldi, spesso molti, e anche la vostra pazienza. Quindi, prima di farvi portare via dalla corrente come me e ritrovarvi a maledire quella volta che vi siete appassionati di auto, leggetevi bene i prossimi 10 punti.

Ma prima, rèclame!

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1 – Il benzinaio sarà la vostra seconda casa;

Salvo che non ne abbiate una con impianto a gas, usare un’auto a BENZINA degli anni 80′ o 90′ everyday è un vero e proprio bagno di sangue. Le auto a Gasolio in quegli anni erano molto meno diffuse e sopratutto pagavano il superbollo, perciò erano comprate principalmente da rappresentanti o persone che giravano molto per lavoro, ma soprattutto era una motorizzazione più diffusa su auto di taglia media-grossa, o i TAXI. Perciò avete colto il messaggio, non c’è molta via di scampo. I 12 al litro è il massimo a cui potete aspirare. Il gas è una possibile soluzione ma come sempre è un prenderci, dipende quando e da chi è stato fatto l’impianto ma soprattutto ci sono alcune auto o motori non proprio adatti alla trasformazione. Una volta c’era più la “moda” del metano come alimentazione alternativa, che spesso sequestrava mezzo baule con quelle bombolone stile Liquigas e che vi lasciava la ruota di scorta in mezzo alle balle. In tempi più recenti il GPL ha preso il suo posto ed è sicuramente meglio perché ingombra meno e anestetizza di meno il motore.

E poi il greenwashing ha rotto le palle.

– mo va a caghèr

2 – Il ricambista sarà il vostro nuovo migliore amico;

Scordatevi una vita sociale dignitosa: il poco tempo che vi rimarrà dal lavoro e dalla riparazione del vostro gioiello sarà dedicato anche e soprattutto alla ricerca di ricambi. Con quelli di semplice usura a volte è facile ma con parti di carrozzeria o interni il gioco verrà proiettato su un altro livello. Il vostro amore per quella vecchia bagasciona giù in garage diventerà un tango infinito tra ricerche, annunci su internet, chiamate a prefissi mai visti, giornate passate dallo sfasciacarrozze e chi più ne ha più ne metta. Ricordate che in ogni caso aleggia lo spettro del ricambio “non più fornito nuovo” o iper-costoso, un incubo da scacciare con tutte le forze.

Una volta mi dissero:

“La gente compra auto vecchie ma le usa come se fossero nuove”.

Quindi non aspettatevi troppo, nel mondo reale un modello datato difficilmente otterrà le stesse prestazioni o praticità d’uso di un’auto moderna. Avrà sicuramente un altro sapore, è il motivo per cui l’avete comprata, ma non fatevi troppe pare e godetevela e basta anche se non è perfetta. FIDATEVI, è molto meglio così.

3 – Il vostro conto in banca sarà preso d’assalto peggio che Pearl Harbor;

Tra consumi, ricambi e imprevisti, ogni qualvolta guarderete il vostro homebanking vi rovinerete la giornata. Avete voluto la bici? (ok sto zitto, avete capito.)

4 – Sarà una Project Car viaggiante;

La lista di lavori da fare pian piano nella vostra testa diminuirà, forse. Questo perché nel corso del tempo non vi accorgerete troppo della presenza di problemi nuovi. In pratica, a meno che non la facciate tutta in un colpo non sentirete mai al 100% tutta la macchina come nuova perché nel frattempo altra roba ha già iniziato a perdere la sua efficenza, perciò VOLENDO ci sarà sempre qualcosina da da farci. Quindi non sarete mai pronti per i raduni a cui vorrete andare;

5 – Passerete i sabati e/o le domeniche a riparare cosa previste o non;

Tenete conto che esiste una legge non scritta che afferma: “se aggiustate qualcosa se ne romperà immediatamente un’altra”. Perciò una volta che avete preso coscienza di questa cosa, lasciate ogni speranza o voi che riparate. Infatti andando avanti con le varie riparazioni diventerà insopportabile osservare con quale incredibile tempismo le rotture si verificheranno. Sarà quasi calcolato ad hoc per farvi saltare i nervi (al direttore è cioccata la pompa della frizione mentre tornava a casa dopo aver cambiato il radiatore della sua Mazda, un tempismo perfetto). Avete sicuramente chiaro che una macchina è composta da circa un migliaio di componenti ognuno dei quali avrà un indice di usura o vecchiaia diverso, specialmente se l’auto negli ultimi vent’anni ha passato una decina di proprietari smanettoni come te. Ah i precedenti proprietari! Presente gli annunci con Honda Integra con 400 mila km con scritto “MAI PISTA”? Ecco, attenti a cosa comprate e da chi.

6 – Ogni giorno ce n’è una.

In realtà questo aspetto è intrinseco all’utilizzo di ogni vettura, nuova o vecchia che sia, ma quando avete un’auto a cui tenete in particolar modo e per la quale vi siete svenati, usarla tutti i giorni aumenta i rischi di rotture di scatole, causate da voi o da altri fattori/utenti: sbattute di portiere in parcheggio, sassi sul parabrezza, forature, o piccoli danni di carrozzeria per vostra o altrui negligenza. Poi non c’è nulla di più del sale sulle strade in inverno per procurare infarti ai proprietari di un’auto d’epoca. Vero?

Non sto dicendo che dovete tenerla sotto naftalina, assolutamente, anzi è peggio, ma gli spostamenti quotidiani casa-lavoro o per semplici commissioni può diventare un pensiero. Se un’auto interessante per andare a fare la spesa difficilmente vi migliorerà la giornata, è altresì vero che la giornata ve la può rovinare.

7 – Non passerete inosservati in pubblico.

La parte peggiore, forse, è che se usate la vostra auto d’altri tempi per recarvi in posti pieni di gente normale, tipo i supermercati, attirerete l’attenzione. Gli sguardi su di voi saranno di due tipi: quelli invidiosi e/o quelli di disprezzo. Potreste passare per giostraio e pappone o semplice poveraccio oppure, se avete una MX-5, sarete “lo sborone col cabrio”. E non solo: chi vi conosce non mancherà di farvi avere il loro parere del cazzo pur non capendone nulla. Ma fin che sono gli amici che ti prendono per il culo con “ma buttala via!!” è un conto, ma provate a presentarvi dai genitori della vostra ragazza con un qualche ravatto degli anni ’80/’90 senza ottenere sguardi straniti. C’è anche la remota possibilità che facciate colpo al primo incontro perché il padre ne ha aveva una come lo vostra e vi prende in simpatia, ma in caso contrario saranno preoccupati per l’incolumità della propria figlia, fuori con un tipo che gira con un’auto losca senza airbag. Insomma, con le auto vecchie il mondo troverà innumerevoli modi per farvi vergognare, quella che per voi è una bella auto, per molti è solo una vecchia auto da zingheri.

 8 – La vostra donna molto probabilmente la odierà;

Non è così difficile, vero? Quasi sicuramente sarà scomoda o “strana” per lei, o peggio da vecchio. Può darsi che non le piaccia l’idea di farsi vedere in giro su una macchina così. Ma però qui non siete voi ad aver sbagliato auto, ma è lei che non è adatta a voi. Sorry.

9- Prima dell’acquisto portatevi con voi uno che ne capisce.

Quando andate a vederne una che sia papabile all’acquisto, portatevi dietro con voi o uno che abbia avuto quel modello o un meccanico che le conosca bene. E fondamentale, molte cose sono cambiate nel corso degli anni e più la cercate vecchia o magari rara, e più sarà difficile trovare specialisti pronti ad aiutarvi senza chiedervi il midollo osseo. Ricordate che è quello che non si vede ciò che vi deve spaventare di più quindi tralasciate un po’ la carrozzeria e chinatevi anche sotto a dare un occhiata, fidatevi, è meglio così.

Alcune valutazioni saranno poi necessarie: è stata restaurata? (da chi? e quanti anni fa?), è stata seguita dal meccanico sotto casa o dallo specialista ipercostoso? Con un’auto recente ed usata ad esempio potete azzardare queste considerazioni, ma con un’auto con più di 20 o più anni no. Quindi spendete una fortuna comprandone una spacciata per “nuova”, limitando forse le bestemmie, oppure optate per una del vecchietto che ci ha fatto 70.000 km in 15 anni? Bella domanda, se avete la risposta scriveteci.

Un esempio? Questo Samurai è stato comprato dal prete del paese, carina vero? Bene, aveva ruggine OVUNQUE. Per tornare su strada è stata sventrata e saldata in molti, troppi, punti. Attenzione, anche con il prete.

STRISIA IL DITAZZO

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Ad ogni modo anche sulle lavatrici c’era scritto: “Ad ogni lavaggio dura di più”, perciò le auto che sono state ferme anche solo 3-4 anni sono una bomba ad orologeria. Altrimenti fate come me che l’ho presa in mano con già più di 380.000 km percorsi, e bisognosa di cure.

Comunque, ogni auto è una storia a sé, non esistono regole definitive ed è anche una questione di culo: inoltre sono pochi gli indici di buona manutenzione in una vettura usata, per me il più indicativo rimangono le gomme, sono come le scarpe di una persona (che commento da boomer). Di marca ma vecchie di 10 anni o fresche ma di sottomarca? Sta a voi scegliere.

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9 e mezzo – Ah, quasi dimenticavo: PRENDETENE UNA COL CLIMA!

10 – E non dimenticatevi mai:

Nel baule sempre: olio motore, liquido refrigerante, e guanti. Non vi dico proprio di portarvi una cassetta degli attrezzi con voi, però non è una cattiva idea. Irene Grandi cantava “..prima di partire per un lungo viaggio.. devi portare con te la voglia di non tornare più”. Per evitare di tornare con il carro attrezzi, ricordati di controllare sempre i livelli.

Infine, se vi avanza spazio, mettetevi in casa una gemella per i ricambi: vi semplificherà la vita.

OK, però qualche lato positivo c’è?

Certo! Tutta la fatica, soldi e tempo spesi serviranno bene a qualcosa, no? Prima o poi, la vostra storica funzionerà bene, sarete felici e tutto andrà bene. Farete nuove amicizie, accumunati dalla stessa passione per i vecchi ferri, vi sentirete speciali in mezzo alla grigia perfezione delle auto moderne. Non posso garantirvi che questo accada, sennò sarei l’oroscopo di Branco, ma potrebbe.

 Detto questo, alla fine conviene?

Volete una risposta corta?:

NO

Però noi malati di auto siamo così, c’è poco di razionale e sensato in certe nostre scelte. Ognuno butta i propri soldi come meglio crede, no? Possedere un’auto storica e soprattutto usarla tutti i giorni non è tutto rose e fiori, non è come avere un’auto “normale”, le si devono dare più attenzioni, starle dietro, quasi come fosse un animale domestico, ma se farlo ci fa sentire meglio?

E poi non possiamo vivere solo di scelte da grandi uomini, sennò non sbaglieremmo mai, e se non sbagli cosa vivi a fare? Non avrai mai tutte le risposte se non “prendi un palo” prima, devi lottare per perdere al fine di prenderti la rivincita. Se no, non ne vale la pena.

Puo bastare?

Articolo del 4 Maggio 2020 / a cura di Luca Maini

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  • Mauro

    I 10 motivi per cui ho optato per un auto nuova, ma ora sono pentito, mancano di anima.
    Troppi controlli elettronici, e per avere coppia devi essere a un regime improponibile.
    Mai più la prossima volta sarò pronto a rischiare di essere a piedi spesso

  • Enrico

    ho una Mercedes 190 del 1986 ed una Panda del 1992.
    Certo, sono alternativamente dal meccanico, e in riparazioni ci ho speso per ciascuna più di quanto siano costate all’acquisto .
    In tre anni la mercedes costata 2mila euro ne ha mangiati sì altrettanti in ricambi, però :
    1 -Alla fine giro in auto da tre anni e ho speso 4mila euro : se compri una auto nuova il deprezzamento è peggio
    2 – La reperibilità ed economicità dei ricambi è un lancio di dadi. Ho avuto una porsche924 turbo per la quale non trovavi neanche il gommino del filo finestrino, mentre il radiatore della Panda lo trovi su Ebay a 26Euro,
    3 – Le vetture più moderne sono nate per durare dieci anni. dopo va in vacca la “centralina” – una qualsiasi delle dodici nascoste – la sostituzione della quale costa quanto tutta la vettura perché fuori produzione/garanzia/ricambistica oppure peggio come nel caso di chevrolet che in italia non esiste più
    Quindi, il mio parere si discosta dalla tua analisi tragica. Una vettura vecchia ma riparabile, con poca elettronica, in tre anni la porti ad un livello di affidabilità decente (anche perché metà dei pezzi importanti li hai cambiati) , poi riconoscere la mia auto perché ha una forma in un piazzale di cose a forma di panino mi piace, e se non piace alla tua donna.. cambia donna prima che sia troppo tardi.

  • Nico

    Ci tenevo a dire che per chi vuole una “youngtimer” sportiva ci sono auto ( tipo s2000) che voglio tantissimo che è molto affidabile sopratutto l’f20c è un motore eterno ( come tutti gli honda aspirati ) ho visto s2000 con 230.000 km e motore ORIGINALE cioè il suo di quando è uscita da mamma honda che gira come un orologio, ci sono auto (sopratutto sportive) che sono sempre state tenute da gente appassionata e che le ha trattate con cura (vedi sempre s2000 che non è un auto che si prende il pensionato o lo sborone, quelli di solito prendono bmw berline cabrio o slk o roba simile) il problema è tutto il resto dell’auto ovvero magari sospensioni, un silent block partito una guarnizione che non tiene o peggio un tubo benzina… motivo per cui ho desistito e a malincuore l’ho tolta dalla mia lista della prima vera sportiva (attualmente ho una foesta st182) e sto puntando per l’ultima mx5 184… se volete un auto vecchia dovete avere tempo per starli dietro e saperne qualcosa per non spendere milioni dal meccanico… o altrimenti spendere 40°000 euro per una messa bene che rimarrà sempre un terno al lotto. Ottimo articolo come sempre siete grandi

    • Alex

      Dilettante allo sbaraglio. Quanti luoghi comuni e quante sciocchezze sulle normative antinquinamento. Ci sono auto nate x finire dal demolitore (quasi tutte) e altre eterne come la sua W124 (a meno di metterla a gas!) e basta scegliere queste ultime x non perderci soldi anche se occorresse spendere qualche k per riportarle a un buon livello di affidabilità.

      • Luca

        Noto con piacere che hai colto il tono volutamente provocatorio ed ironico dell’articolo.
        Le critiche poste in modo costruttivo sono sempre il benvenuto comunque.
        Intanto ti ringrazio
        Saluti

  • Cristian

    Hai sbagliato il punto 2:
    I titolari degli sfasci della zona saranno i tuoi nuovi amici!

    🙂

  • Da appassionato di auto per nulla fresche (imparai a guidare sulla fiat 127 3a serie rustica, di mio nonno, auto che poi ho ereditato, elaborato e venduto dopo anni di raduni e disperazioni) sono giunto alla conclusione che sono delle ottime seconde auto. Ma per tutti i giorni ci vuole un’auto moderna, ovviamente non nuova per via dei prezzi, svalutazioni ecc, ma che almeno sia fresca e affidabile. Tutto ciò che non ti da l’auto “moderna” durante la settimana di casa/lavoro te lo da quella “vecchia” alla domenica…dopo aver passato il sabato pomeriggio a sistemarla <3

  • Marco

    11 – Se decidi di prendere una Mazda con rotativo (esempio RX8), ricordati che per quanto tu la possa trattare bene, ogni 100/120mila chilometri probabilmente dovrai rinfrescare il motore.

  • Frank

    Io rimango dell’idea che tutto quello che non c’è non si rompe, e che presto arriveremo al punto in cui mi rifiuterò di comprare un’auto nuova, in specie elettrica o ibrida, proprio per questo… In realtà una mia amica ha fatto un ottimo affare: Uno 45 con impianto a gas Landi, ci fa sui 20k chilometri l’anno e ci si trova molto bene. Un altro che conosco ha una Panda 1100 del 2002, comprata da un vecchietto del paese con 35k chilometri e senza neanche una ditata, anche lei in utilizzo quotidiano. Poi consideriamo un altro punto di vista: un’auto nuova va tagliandata in concessionaria finché è in garanzia e lì ti svenano, se ti arrangi in garage spendi un quinto…

  • Sklerosk

    Leggendo l’articolo mi è sembrato di rivivere il “percorso” affrontato nei primi 2/3 anni con la quasi ventenne (però su due ruote) che da, appassionato del Marchio, sognavo da quando fin dalla prima volta che ne ho vista una del vivo durante un’uscita domenicali. Nel mio caso parliamo di un modello decisamente affidabile, con cui diversi possessori hanno macinato così tanta strada da far azzerare più volte il contakm analogico, i problemi sono nati perché avevano lasciato la Moto ferma e deperirsi per troppo tempo.
    Gran bel pezzo!

  • Riccardo

    Intanto ultimamente ci sono anche concessonari che propongono auto con garanzia di 2 anni. Auto normali tipo Mercedes classe a, lancia y. Torta yaris ecc.. 100 euro l auto 250 tra assicurazione e bollo e sei coperto per hirca 20mila km poi ci pensi dopo al limite la rottami
    Saluti

  • Riccardo

    1000euro e no 100 ha sbagliato il t9 toyota yaris e non tort..azz t9 maledetto saluti da Riccardo torino
    Ps io avevo una 112 e ho finito dopo 3 anni rottamare per supervalutazionne sul nuovo e penso la prossima sia elettrica

    • Salvatore

      Tortona 30/08/22
      Ho acquistato da poco da un restauratore di questo modello,una Citroen ID20 del 1971, e dopo le critiche delle persone o l’incredulita dei più giovani che pensavano non esistesse una macchina così
      Le critiche sono iniziate ,da quando io la vettura la tiro fuori ed esco in strada…nonostante le critiche ,hanno detto che l’auto .mandava cattivo odore allo scarico….
      Io in ultima ,avvisavo che la revisione ministeriale era stata eseguita. Anche per gli scarichi ero a posto con la legge e che non mi rompano i c..i…..
      Giusto!

  • Harry

    Speculazione alle stelle, siamo arrivati al punto di spacciare per auto d’interesse storico collezionistico la Duna e la Regata vendute a suon di 3-3500 euro, 106 rallye con 6 proprietari, 250.000km, piegate, raddrizzate e verniciate 2-3 volte a 15-20.000 dietro a tutta questa menate delle youngtimer, delle bare, delle auto ignoranti e cazzate varie. Roba che se non fosse per i social e certi youtuber le venderebbero a 1.500 euro. Forse. Tra gli esaltati su internet coi soliti discorsi “le vere macchine non come gli elettrodomestici di ora”, meme e stronzate a non finire mi sta passando veramente tutta la passione.

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