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Iveco Turbostar in scala 1/24, da re degli Appennini a re della mensola è un attimo

Iveco Turbostar in scala 1/24

Tempo fa stavo cazzeggiando amabilmente su Instagram quando ad un certo punto, fra un paio di tette ed un altro paio di chiappe dell’ennesima ragazzina che non ha di meglio da offrire se non qualche posa finto sexy in cambio di like, mi appare sta roba qua sotto

Cazzo il Turbostar! DEVE ESSERE MIO. Sarà la scatola, sarà il disegno, sarà che non ho mai costruito un camion ma in quel momento avevo deciso all’istante che avrei dovuto avere quel kit.

Ora, prima di iniziare con la recensione e le foto del modello finito, una breve precisazione: quello che Italeri ha presentato lo scorso anno dentro una scatola nuova di zecca in realtà altro non è che un reboxing di un modello che la casa bolognese ha a catalogo dal lontano 1984, quando nella gamma Italeri apparve per la prima volta il celebre Iveco 190, all’epoca presentato come Iveco 190 Cowboy a cui poi seguì nel 1987 il primo Turbostar firmato Italeri.

– qui sopra i due 190 originali Italeri, al momento introvabili –

Quindi, riassumendo, quello che Italeri ha rimesso in commercio nel 2021 altro non è che il vecchio Turbostar che ha circa la mia età ma dentro ad una scatola aggiornata, con nuove decal, nuove istruzioni e qualche piccola parte aggiuntiva per ottenere un 190.48 coi fiocchi. L’importante, ricordatevelo, è sapere che gli stampi utilizzati per ottenere questo kit sono gli stessi del 1987, con tutto quello che ne consegue.

Una volta per le mani la scatola del Turbostar ho fatto piuttosto in fretta ad accorgermi che ci sarebbe stato da lavorare parecchio. I pezzi sono tantissimi (si supera agilmente quota 250 pezzi) e le fusioni sono tutte bisognose di una bella ripulita dalle bave e dai residui dello stampo. Insomma, non è un kit nuovo e si vede. Ma i veri modellisti non si scoraggiano e, anzi, personalmente trovo più divertenti – per quanto a volte frustranti – sfide di questo tipo rispetto ai più moderni prodotti giapponesi (tipo Aoshima o Tamiya) che sono talmente perfetti da eliminare un po’ di sano gusto della sfida.

Ecco, se vi piaciono le sfide, questo Turbostar sarà un avversario cazzuto come pochi.

– rara immagine di un modellista che si prepara ad affrontare il Turbostar Italeri –

Comunque, necessario preambolo esaurito, procediamo: il kit che mamma Italeri ha messo in commercio nel 2021, come suggerito dalla scatola, vi permetterà di ottenere un bellissimo Iveco 190.48 della rara serie Special. Nella scatola quindi ci saranno i pezzi per il solo trattore e le decal per ottenere due diverse colorazioni, con i fregi gialli o azzurri (anche se dalla ferramenta mi hanno fatto sapere che lo Special usciva con solo due colorazioni, bianco o nero in entrambi i casi con fregi gialli).

Tuttavia, visto che alla fine questi camion alla fine ognuno se li personalizzava come voleva e il bello del modellismo è che uno può anche fare quel che gli pare, io alla fine ho optato per una cabina bianca ma con i fregi azzurri e rossi, per il semplice fatto che il giallo sul bianco… non mi piace.

– per me è la B, grazie –

Se ora guardate il foglio decal qua sopra  – che è quello che troverete nella scatola del Turbostar – potrete notare una cosa fastidiosa: le targhe. Presenti di diverse nazioni, non ci sono targhe italiane provinciali, ma solo una bruttina targa moderna della serie AS… insomma, uno sforzino in più per una bella targa di quelle vecchie ci stava.

Dopo essermi informato a dovere, aver cercato vecchi 190 da studiare per capire bene i dettagli e come colorare il telaio

– si lo so non è un Turbostar –

ho potuto procedere con il montaggio.

Per prima cosa si assembla il telaio, con i suoi longheroni. Poi si procede con il motore, qui riprodotto abbastanza fedelmente anche se, come i più nerd attenti di voi potranno notare, le turbine sono posizionate male: nel motore reale i due turbocompressori sono trasversali rispetto all’asse del camion mentre qui sono longitudinali. Volendo fare un po’ i fighetti bisognerebbe tagliare i collettori e riposizionare le turbine ma, visto che già di suo questo è un kit parecchio complesso, ho deciso di fregarmene. Anzi, l’unica concessione che mi sono preso è stata quella di dettagliare un po’ il V8, aggiungendo i cavi di metallo che dalla pompa dell’iniezione vano verso i singoli cilindri.

– prego notare la cinghia dell’alternatore con le scrittine gialle –

Completata la meccanica e i mille dettagli che compongono la struttura di base del camion, è ora di procede con l’abitacolo, sul quale mi sono sbizzarrito in cerca di dettagli il più succoso possibile. Dopo essermi fatto aiutare da Luca di Enos Model Workshop per ricreare le tappezzerie dei sedili, delle cartelle delle portiere e delle brande, stampate su carta e appiccicate con la tecnica del decoupage, mi sono divertito nell’aggiunta di dettagli croccanti, fra cui un pacchetto di Marlboro rosse, i dischi del cronotachigrafo sparsi per la cabina e una copia del magazine più in voga del momento piazzato sulle brande, per momenti di relax affrontati con lo spirito giusto.

Chiuso l’abitacolo (cosa non banale, specialmente per quanto riguarda il parabrezza, non facile da far stare al suo posto senza smadonnare), si può procede con gli ultimi dettagli per arrivare, finalmente, dopo un numero imprecisato di ore di lavoro e imprecazioni, al lavoro terminato che, garantito al limone, è di una soddisfazione unica, vuoi per le dimensioni del mezzo, vuoi per il soggetto stesso che, dopo averlo visto per migliaia di volte sulla strada, adesso fa bella mostra di sé sulla mensola accanto agli altri modelli, dominandoli con il suo sguardo snob.

Lo vedete anche voi, il risultato è semplicemente mozzafiato, io stesso me ne sono meravigliato. Anche qui, i più nerd precisini di voi potranno notare alcune incongruenze con il Turbostar Special di serie – tra cui la mancanza delle minigonne laterali e la griglia non di colore della carrozzeria – ma ho preferito farlo così, come detto prima, perché mi piaceva così, mi ricorda di più l’aspetto dei Turbostar che si vedono per strada, scalcagnati, vissuti e un po’ stanchi.

Ottenere questo risultato non è stato facile, ci sono volte parecchie ore di lavoro e una pazienza enorme anche solo per verniciare tutti i pezzi con il rosso, che è un colore che copre poco e tende ad intasare l’aerografo ma, per i 50 € circa che costa questo kit, non posso che ritenermi soddisfatto. Al momento sul sito Italeri il Turbostar figura come esaurito, non so se tornerà a breve o meno, il mio consiglio è di procurarvene uno (lo trovate su Amazon), a patto di aver della pazienza e del tempo, non rimarrete delusi dal re della strada.

P.S. grazie Italeri per i camion, sono un soggetto non scontato ma che regala grandi soddisfazioni!

Articolo del 4 Febbraio 2022 / a cura di Il direttore

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  • Filiberto

    La gnocca da una parte e Padre Pio che, beh, pazienza, le vie del(le) Signore sono… 🙂 🙂 🙂

  • Alessio

    Che ricordi, Direttore! Il “Cow boy” della Italeri è stata la mia nave scuola del modellismo statico. Regalato a Natale del 1984 e montato a capocchia, con colla inadeguata e tutta la maestria di un bambino di 8 anni (io) e con l’aiuto di mio papà, abile bricoleur, ma non modellista. A 15 anni, dopo altri modellini usciti meglio, l’ho smontato e rimontato con le colle adeguate e con un po’ di tuning, per riparare i danni fatti. E’ ancora lì, a casa dei miei, a troneggiare sulla mensola, spavaldo e arrogante, sempre un po’ impreciso, dopo 37 anni, insieme a tutti gli altri miei modellini.
    Avanti così, Direttore, prima o poi da voyeur dei tuoi modellini, tornerò a cimentarmi anche io!

  • El Bolo

    naturalmente non sono andato a vedere il turbostar… ma silviadellai official 😀

  • Raul

    Ciao , io l’ho guidato , il 190 , 42 turborstar ,cambio fuller . A dir poco stupendo . Ho un bel ricordo . Complimenti per il modellino . Ciaooooooo

  • Marco

    Complimenti davvero un bel modello

  • Paco

    Per essere precisini…Lo Special 48 usciva con gli interni colore turchese. Tu hai messo quelli del California (Special) 190.38. Bel lavoro comunque!

  • Marco

    Che spettacolo…io sto cercando di finire il mio…lotta tosta 😉

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