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GP Flash – Russia(mo) tutti assieme

Ed eccoci al Gp di Russia, esattamente a Sochi. Purtroppo siamo tornati alle piste noiose, quindi sono già pronto: copertina di lana, tuta felpatissima e media di caffè&anfetamine per resistere sveglio ai 53 giri del Gp.

Che ve lo dico a fare? Sabato pole di Hamilton, con un vantaggio di più di mezzo secondo su Verstopper. Sorpresi eh? Già, l’olandese riesce a infilarsi tra le due Mercedes, un mezzo miracolo. Può sembrare sia stato facile facile per Luigino, come al solito. Ed invece no: la Ferrari cambia tattica (che non si dica che Binotto non sa il fatto suo…) e manda a muro Vettel per rallentare il tentativo Mercedes. Non basta: Luigino non prende la bandiera a scacchi per pochissimi decimi e spara il giro veloce nell’unico e ultimo giro disponibile. Eh, che ci vuoi fare Harry Potter Binotto? Robottas va in tilt tipo flipper vedendo Verstopper andare più veloce di lui e inizia a far cadere le monete dalle tasche. Jackpot. Quarto Coviddi Perez, che da quando lo hanno silurato in Racing Point per fare spazio a Sebastian Contrario per la stagione 2021/22 ha smesso di ridere e gira per il paddock vestito da Gang chicana. Leclerc viene eliminato in Q2 e la prende bene, bestemmiando per radio e sputando ai meccanici. Solo che aveva su ancora il casco, quindi pelle molto idratata. Vettel? Un ottimo 15° posto, fa ben sperare per la lotta interna per la “Coppa auto a Carburatori” con Alfa Romeo.

Partenza alle ore 13, che Totò Wolff ha un impegno in serata. Luigino scatta primo, Robottas carica su il programma “rapido” e sorpassa Verstopper, mentre dietro di loro si accoda Ricciardo, che ha uccellato Perez. A quest’ultimo gli si è appannata la visiera con la mascherina e non ha visto il semaforo: quelli della “Freccia di Prosciutto Cotto” ancora non si fidano troppo. Il premio “Furbo come Binotto” lo vince Sainz: arriva lungo alla terza curva, e fin qua nulla di grave. Più grave il fatto che per rientrare decide di fare la chicane artificiale (che poi è fatta di polistirolo, genio!) come se fosse la Parabolica di Monza e prende in pieno il muro. Oh, il muro, l’unica cosa dura in 12 chilometri quadrati. Dritto per dritto. “L’ho presa veloce, Sainza paura!”. Bravo.

Bandiera gialla con Luigino, Robottas, Ricciardo Cocciante e Verstopper. Carletto? Partito gasato come solito e si trova in un’ottima 8° posizione. Mi sento positivo. Sebastian Contrario invece è in piena lotta con le Alfa Romeo. Ottimo. Meglio di loro sono partiti un paio di monopattini, una Vespa Primavera 125 (originale eh) e un signore col girello. Nel frattempo Stroll si prende una gran ruotata da Leclerc e spalma la sua Fetta di Prosciutto Cotto sulle barriere. Furbizia a palate, la Giuria della Coppa Binotto avrà vita dura.

La gara, come oramai d’abitudine, nei primi giri si svolge dietro alla Safety Car. All’8° giro ci si ritrova tutti nel box, finito il Camogli e la Fanta, pronti per ripartire. Giro 9, nelle retrovie Kimi sorpassa Jack Russel distraendolo lanciandogli una pallina. L’esperienza conta a questi livelli. Al 15° giro Perez toglie la mascherina ed inizia a tossire contro la Renault di Ricciardo; quest’ultimo purtroppo non è potuto andare da Decathlon per comprare la solita tenda canadese da usare come mascherina ed è obbligato a far passare il pilota messicano. Io fossi in Perez farei poco il furbo, che già Trump ce l’ha con i messicani di suo, figurarsi se sospettasse che i suoi vicini usano armi biologiche… al 17° giro Luigino sconta la penalità. Ah già, non ve l’ho detto. Durante il warm-up lap Luigino decide di partecipare alla gara di genialate provando un paio di partenze nella corsia di accelerazione dei box, così, tanto per far casino come alla giostre. Risultato? Si becca 5 secondi di penalità per ogni prova di partenza (totale 10 secondi) da scontare al box o a fine gara. Riparte 8°, posizione in cui non si trovava dai tempi dell’appello a scuola, e come potete immaginare la prende benissimo. Via radio maledice prima i guidici, poi le loro mamme&sorelle, poi gli avi dei meccanici e alla fine anche la moglie di Robottas, che non c’entra nulla ma un insulto se lo prende sempre volentieri.

Per puro caso, causa fermate ai box, si trova appena dietro Sebastian Contrario che è al telefono con un amico. Inutile che vi dica che Luigino lo sorpassa in 12 metri netti. Ma a questo punto, chi si trova in testa? Robottas amici miei, proprio lui. Un po’ smarrito dall’essere al comando, ma per ora resta saldo. Dietro di lui Verstopper, Perez e , rullo di tamburi, Carletto Leclerc. In quel di Maranello il parroco del paese crede stia avvenendo un miracolo e la statua di Montezemolo inizia a lacrimare sangue. Luigino però oramai lo conosciamo: se è davanti è il Narcomessia, ma se deve recuperare guida come un 18enne che scopre che la ragazza ha la casa libera. Inizia a segnare giri veloci su giri veloci, sorpassare a destra e a manca e a recuperare. Chiede più volte al box di montargli dei fari per poter sfareggiare come un tamarro in 147 jtd in tangenziale, ma pare sia illegale. Al 38° giro Luigino il Teribbbile si ritrova 3° e continua a guidare incarognito, mentre Robottas tiene saldamente la testa seguito da Verstopper. Miracolo Ferrari? Leclerc è sceso in 6° posizione, comunque buona. Io sono sprofondato sul divano manco fossero le sabbie mobili di Indiana Jones. In tutto ciò “No alla forfora” Giovinazzi in 14° comanda la “Coppa Carburatori” davanti Sebastiano e a Raikkonen, che è stato fermato per il test del palloncino e ha fatto segnare valori talmente alti da essere record e quindi valere un punto nel mondiale. E non solo. Grazie alla setosità dei suoi capelli il 99 riesce con un colpo di reni a sorpassare anche Grosjean, che al momento è riuscito quasi a non sbattere contro nulla, e a portarsi 13° in un tripudio di profumo di balsamo. Vista questa scena Sebastiano ha un moto d’orgoglio: mette in attesa la suocera al telefono (si stava facendo spiegare la ricetta dei crauti all’amatriciana) e attacca anche lui Grosjean. Grosjean è da tutta la gara che non sbatte ed è molto teso per questo. Vistosi passato dal tedesco in infradito alla guida della Panda SF1000 decide di dargli una bella ruotata. Risultato? Vettel passa lo stesso, ma Grosjean ora è molto più contento della propria gara. Al 46° giro Luigino continua a recuperare a petto nudo come Ken Shiro ma è a 19 secondi da Robottas, che oramai è in stand-by e va avanti per inerzia al comando. Nelle retrovie Babbion, dopo una gara perennemente a 15 giri di distanza dal compagno Verstappen, decide che è ora di darsi da fare. Per la 10° posizione ingaggia un corpo a corpo con Gnorris che lo precede. Cinque o sei curve affiancati, attacchi e contrattacchi, ma non riesce a passare. Anzi, Gasly, che ricordiamo è stato fatto fuori da Red Bull a favore proprio di Babbion, ne approfitta e lo infila, godendo come un dodicenne che scopre l’internet senza parental control. Non solo, Gasly dimostra di essere in palla (come il dodicenne di prima) attaccando anche Gnorris e passandolo in una sola staccata, portandosi 9°. Tutto bello, riesco ad uscire per un attimo dalla fase REM. Negli ultimi 5 giri non succede un granché: Robottas riesce a portare a casa la vittoria, seguito da Miracolo Verstopper e da Luigino, che chiude a 20 secondi dalla testa. Quarto un ottimo Coviddi Perez, seguito da Mentadent Ricciardo e da un veramente bravo Leclerc. La “Coppa Carburatori” la vince Giovinazzi che chiude 11° e vince una fornitura per un anno di Balsamo, che lui finirà in due docce.

Che voi ci crediate o no, nel post gara Robottas dichiara: “Questa vittoria è per chi ha OSATO criticarmi”. Davvero, così. Si vede che ancora Luigino era intento a rigare le auto dei commissari di gara e ancora non è venuto a farti la pipì negli angoli del box e nel casco. Così, per ricordarti chi comanda.

Binotto: “Tanta amarezza, serviva più chiarezza nella strategia”. Poi si guarda attorno ed inizia a fare le scorreggette sotto l’ascella. Tanto oramai cazzata per cazzata…

meme via (perdonateci per la carenza di meme in questo GP Flash, la gara è stata così noiosa che ha ucciso qualunque velleità comica)

Articolo del 28 Settembre 2020 / a cura di Marco Carito

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