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Piaggio ZIP SP Ufficiale Malossi ex Sanchini

Una delle cose belle di avere trent’anni oggi è quella di aver potuto vivere appieno la fine degli anni ’90 ed i primi anni 2000 che, diciamocelo, sono stati una vera figata.

All’epoca non c’erano gli iPhone, non c’era Facebook e internet era roba da ricchi. Di conseguenza anche i passatempi erano diversi, di sicuro più pericolosi e sporchi ma, da un certo punto di vista, più puri, più genuini.

Nel 2001 la mia giornata tipo era così:

13.35 – uscita dall’Istituto Tecnico (liceo… roba da fichetti);

13.53 – salita sull’autobus (se qualche bulletto non ti teneva giù), linea 91, direzione provincia spietata;

14.30 – ingresso in casa;

14.35 – inserimento VHS con registrata (grazie mamma) la puntata di Dragon Ball, da guardare pranzando;

15.10 – apertura garage, estrazione del mezzo, e fuori a fare più casino possibile.

Personalmente io giravo così:

IMG_2411
notare la posizione aerodinamica e il casco di Anthony Gobert, purtroppo scomparso pochi giorni fa

Tra il 1999 ed il 2003 ho passato praticamente tutti i giorni con gli amici ad elaborare motorini, provare motorini elaborati, distruggere motorini elaborati, seminare il terrore per il paese…insomma a fare casino, di quello che più puro non si può. (ma trombare no?)

Abbiamo passato anni e anni a farne di ogni colore, ricordo di collette raccolte alla mattina sull’autobus per comprare il carburatore piuttosto che il cilindro per elaborare il Piaggio Typhoon di un amico. Arrivammo ad un punto che ci montammo sopra un banco motore raffreddato a liquido senza considerare che il motorino, predisposto per un motore ad aria, non aveva lo spazio per il radiatore. Finì con il nostro amico che girava con il radiatore a tracolla collegato al motore con dei tubi…da giardiniere.

Le abbiamo fatte tutte, potrei raccontarne per ore ma, in ogni caso, il nostro modello, il nostro target, il nostro sogno più proibito ed ambito, prima ancora della gnocca, della Golf TDI o di un lavoro, era questo (in realtà ne vorrei uno pure ora):

ZIP SP MALOSSI

Quello che vedete, nonostante i colori, non è un carro di carnevale, non è nemmeno uno scooter, è un sogno, un desiderio, un concentrato di potenza,  ignoranza e cattiveria  al 100%.

ZIP SP MALOSSI FRONT

Questo scooter, proprio questo Zip SP eh, nelle mani di Mauro Sanchini ha vinto il trofeo nazionale scooter nel 1997; è la Honda NSR500 degli scooter. E’ il mezzo che ha lanciato Sanchini nell’olimpo dei motori, la supersport prima, la superbike dopo. Lo lanciò anche in camera mia, nel senso che avevo un suo poster appeso al muro.

Questo ZIP SP preparato dal team Malossi racing, 2 tempi, monocilindrico, cilindrata 70cc, carburatore del 19, rapporto di compressione 15,5:1, sviluppa oltre 22CV alla ruota per un peso di 68Kg. Velocità massima di oltre 150Km/h su ruote da 10″. Qui sopra non ci vuole il pelo sullo stomaco, ci vuole la pelliccia tutta addosso. La cosa incredibile è che, a causa di alcune ristrettezze date dal regolamento (come ad esempio l’obbligo di utilizzare una accensione ad anticipo fisso e la dimensione del carburatore fissa a 19) questo motore non è nemmeno al massimo del suo potenziale. Potrebbe tranquillamente tirare fuori altri 5-6CV (pensate che un motore da kart 100cc con carburatore da 24 tira fuori oltre 30CV facili facili).

Questo motorino riassume tutto quello che era il 2 tempi. Ignoranza pura. Vi basti guardare il cruscotto con il contagiri che parte da 6000 giri per capire che questo motore è qualcosa di speciale. Il rumore, la progressione, l’erogazione della potenza, tipica dei motori a due tempi, era un qualcosa di incredibile. Chi non ha mai provato un motore come questo può dire che gli manca ancora una cosa da fare prima di morire.

La cosa interessante è che tutti i pezzi che sono montati su questo ZIP SP erano (e sono) disponibili alla vendita ai privati. Questo portò a far si che giravano liberamente per strada scooter che poco avevano da invidiare a questo (forse la messa a punto fatta in garage da quattro ragazzi con i brufoli non era il massimo) ma vi posso giurare che “ai miei tempi” c’era ben più di qualche ragazzino con lo scooter con il nos e che di sera andavamo a tirarci in tangenziale per vedere quanto facevano, robe che se le fate oggi finite sui giornali.

Ho avuto amici che giravano con dei motorini che la polizia di oggi, abituata ai giovani che si schiantano contro i pali perché camminano guardando l’iPhone e alle macchine non euro 4, non saprebbe nemmeno che multa fare. C’era gente che girava il paese intero in impennata, curve comprese. Qualche bomber giurava di aver preso la multa per “tentato decollo”. C’era gente che divenne anche molto amica del benzinaio (e del lappatore), c’era gente che impennava con l’Ape.

Tralasciando il gruppo termico in alluminio, testa scomponibile e pistone monofascia, la vera punta di diamante di questo scooter era l’espansione (guai a chiamarla marmitta) che era all’epoca un sogno proibito. Lei era il vero oggetto del desiderio, il vero motivo di vanto. All’epoca ne ho avuta una sul mio ZIP ed è stata una delle esperienze più divertenti e piene della mia vita: non dimenticherò mai il rumore del motore al minimo, la progressione fino al massimo dei giri. Non scorderò mai la lancetta del contachilometri che superava, di molto, il fondo corsa facendo tutto il giro.

Non dimenticherò mai quella sera buia e nebbiosa in cui sfondai i cuscinetti di banco a causa dei troppi giri e mi toccò spingere il motorino per 4 km buoni.

Quell’espansione era talmente desiderabile che a scuola mettevo un catenaccio solo per lei. E vogliamo parlare delle gomme? Dunlop TT90GP, ovviamente le ho avute e con il pennarello bianco avevo ripassato le scritte “not for road use” sui lati giusto per far capire che non si scherzava mica. Avevo anche dovuto smontare il cavalletto centrale perché in curva riuscivo a fare delle gran pieghe che ogni volta toccava in terra facendomi rischiare dei voli pazzeschi.

Lo ZIP SP Malossi era talmente prestazionale che tuttora, nel 2016, ci sono piloti che lo scelgono a discapito di mezzi ben più moderni e recenti. Niente ha mai intaccato il fascino anni ’90 di questo ferro qua. Era ed è talmente sborone che se ne trovo uno lo compro.

Tutto questo è stato ottenuto grazie ai ragazzi che tutti i giorni, affrontando crisi di mercato e crisi economiche, lavorano da Malossi con una passione per i motori, per i 2 tempi, che è fuori dal tempo, quasi anacronistica.

Fuori dal tempo come questa playlist che abbiamo fatto solo per lui, la playlist perfetta per andare in giro con lo scooter elaborato prendendo al volo la paletta dei carabinieri:

ZIP SP Malossi, il dietro le quinte di questa meraviglia

Nell’ultima foto ho deciso di far posare accanto allo ZIP SP il suo “creatore” Fabio Canetoli, responsabile tecnico del reparto corse di Malossi, l’uomo che ha fatto sognare un’intera generazione di ragazzetti di provincia.

zip-sp-malossi-fabio

Un ultimo grazie alla azienda Malossi per avermi ospitato e fatto fotografare il loro pupillo e a mio fratello, progettista proprio da Malossi, per avermi regalato, oramai 15 anni fa, uno ZIP che oltre ad andare a manetta mi ha veramente cambiato la vita.

PS. Hai fatto un giro nello shop a vedere che figate ci sono?

Articolo del 16 Marzo 2019 / a cura di Il direttore

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  • Carlo Bonfiglioli

    Sei un grande! E’ bello il tuo modo di scrivere e si vede che c’è passione in quello che fai. Non fermarti.
    Carlo

    • Grazie Carlo, del tuo contributo e di quel che pensi del mio lavoro!
      Vedrai, arriveranno moltissimi altri articoli!

  • infia

    complimenti per l’articolo! non sai in quante delle tue parole mi sono rivisto direttamente! 😀

    • Grazie mille! Mi fa piacere aver tirato fuori dei bei ricordi!

    • Andrea

      Sei sempre un grande! Pensa che a 37 anni io mi sono rimesso a giocare con questi ferri! Ma ho scelto un honda zx dio del 95 che ho appena finito di restaurare e adesso proveró a riesumare un honda sr del 91, per ora ho tolto 200 lumache e 2 gechi

    • Gaetano

      Con un articolo hai riassunto quello che ho vissuto io. Il mese scorso ho fatto il medico di gara ad una tappa del trofeo Polini ed ecco qua…. Ci sono ricaduto…. Ieri ho comprato lo scooter e lo preparerò io piano piano

  • Roberto

    Complimenti per davvero per l’articolo, mi sono commosso leggendo le tue splendide parole… Ormai ho quasi 30 Anni ma nonostante questo quando apro il box e vedo i miei 9 zip sp rigorosamente originali e modello vecchio mi si riempie il cuore di gioia, è stata la mia gioventù ma quella passione infinita X la “piccola zanzara” non la mollerò mai! Sei stato davvero in gamba a fare un articolo del genere, massimo rispetto!!! Un saluto , un abbraccio e viva gli anni 90

  • Mattia Dalla Pozza

    Questa è l’essenza della nostra giovinezza. Posso dire che, nonostante l’età e le responsabilità che crescono, noi siamo ancora giovani: sono cambiati solo i mezzi.
    Grazie perchè, parlo personalmente, solo chi ha vissuto queste cose può comprendere appieno cosa possano significare. Grazie.

    • Grazie a te del contributo Mattia! Continua a seguirci!

  • Mase

    Quanti ricordi mi sono venuti in mente . . . . Citiamo anche negli anni ’90 immense compagnie, giardini pubblici bastava una palla per passare la serata ma i giri in valle con i mezzi erano il Top.
    C’era quello con F10 che faceva da fanalino, c’erano 3 zip sp semi ufficiali dicevano gli amici e 3 Rs125 anche quelle molto illegali.
    Era il 1998 la gente si parlava beh non di argomenti banali ma di cose serie . . . . Non è la gnocca ma la prima ragazza seria il nostro amato scooter

    • Grazie per il tuo contributo! Sono tutt’ora convinto che abbiamo vissuto un’epoca straordinaria!

  • Luca

    Ho solo questo da dirti, grazie mi è scesa una lacrimuccia

  • maxcili

    per acquistare uno scooter cosi cosa bisogna fare

  • Simone

    TI VOLEVO RINGRAZIARE PER CIÒ CHE HAI SCRITTO E PUBBLICATO.
    INFATTI IL PIAGGIO ZIP SP È ANCORA IL MIO SCOOTER con ben 28000 km ancora funzionante.
    ACQUISTATO NEL 96 LO HO SEMPRE TENUTO IN MANIERA MANIACALE E LE GARE DI SANCHINI ERANO VISTE COME IMPRESE EPICHE.
    INFATTI È DA LI CHE TUTTO È NATO.
    LO SCOOTER MATIC TROFEO MALOSSI….
    BEI TEMPI E QUANTA PASSIONE NELLE ELABORAZIONI DELLO ZIP SP.
    NONOSTANTE I MIEI 36 ANNI HO UN GRAN BEL RICORDO DELLA NOSTRA GIOVENTÙ.
    NO INTERNET…NO I PHONE ….. MA GRANDI COMPAGNIE E POMERIGGI TRASCORSI NEI GARAGE A MIGLIORARE IL PROPRIO PIAGGIO ZIP SP.
    IN CIÒ CHE HAI SCRITTO EMERGONO STUPENDI RICORDI DI RAGAZZI SEMPLICI E APPASSIONATI DEL PROPRIO MOTORINO.
    O MEGLIO….NO PIAGGIO NRG O TYPHOON MA SOLO ZIP.

    GRAZIE DA MURARI SIMONE da VERONA.

  • Antonio

    É stato un articolo a dir poco fantastico che mi ha fatto rivivere ricordi stupendi…. Mi ricordo che avevo uno zip 2 modello base completamente eleborato da me che era una bomba… Tutt’ora non so come sono riuscito ad avere una compressione e prestazione così forte da riuscire a fare 130 kmh ‍♂️ so solo che dopo un piccolo incidente con la cinghia del miscelatore in cui riportò danni al cilindro successivamente sostituito non sono più riuscito ad avere le stesse prestazioni… Comunque bei tempi e bellissimi ricordi eravamo semplicemente “liberi” e felici… No come questi tempi che siamo semplicemente schiavi della tecnologia ciao e grazie ancora del tuo spettacolare articolo

  • Marco

    Poco da dire
    Ringrazio di esser nato nell’82 e di aver vissuto di atti vandalici a 2 ruote per un decennio

    Massima stima per l’articolo

  • enrico

    Davvero rollingsteel un grande punto di informazione per gli amanti dei motori, ho 70 anni , ed i vostri articoli mi infiammano ancora.
    grandi

  • Manfredi de Arcayne

    Articolo bellissimo, e mi permetto di consigliare anche un articolo che racconti cosa c’era prima dello zip (ma anche durante), ovvero da dove é partita la moda degli scooter sportivi. Insomma, l’honda G’ (in Italia bsv GP), e tutta la dinastia Honda Dio. A disposizione per Chiarimenti e racconti…

  • Giangabriele Cipolletti

    Prima degli scooter c’erano i 50ini motore morini o minarelli monomarcia da gimkana io ero un bambino poco più, primi anni 80, il mio vicino di casa, crossista, faceva le gare coi Moped, 50 elaborati con ruote da enduro, le trialette, spremeva una decina di cavalli da un 50, perché la cilindrata non poteva essere toccata, si alzavano di gas da fermi. da quello a breve il mio primo motorino, un peugeot 103 e le paghette messe da parte per montare gruppo termico, carburatore, gruppo lamellare e variatore malossi. ho le lacrime..

  • Andrea

    Già la espansione
    Nel ’75 e ’80 Già le avevamo.
    Le gomme no, pistolavamo solo con i tacchetti delle cross.
    Grazie per i ricordi
    Sono del ’61
    Nel dubbio, dacci del gas!

  • Paolo

    ciao e ovviamente complimenti, seguo la pagina fb da tempo e in questi gg col covid sto spulciando il sito. Mi scuso per la domanda forse banale, io sono più vecchio (generazione oxford e fifty), ma vedendo le foto ho questo dubbio: era Piaggio? perchè logo e scritte Gilera?

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