Home / / Peugeot 208 GTi, coccole e coltellate

Peugeot 208 GTi, coccole e coltellate

Se ancora non ci seguite sul nostro canale di Telegram (QUI) siete brutte persone. E domani sbiellate pure, tiè.

Il weekend è magico, sempre. La domenica è indubbiamente bello farsi 13 ore sul divano senza rotture di alcun genere con la Peroni bella fresca in mano e Marc Gené che farfuglia frasi sgrammaticate alla TV.
Ma sapete cosa c’è di ancora più figo? I trackdays. Dio quanto amo i trackdays, per quanto mi riguarda sono il non plus ultra della domenica perfetta, il giorno della settimana che aspetti manco fosse il matrimonio greco del tuo migliore amico.

– tipico appassionato quando arriva al paddock dopo settimane di attesa –

Per i non addetti è semplicemente qualcosa di simile alla partitella a calcetto con gli amici buzziconi della domenica, per altri pazzi dalla mani bucate invece è un rituale sacrosanto e un trip defaticante ricco di smadonnamenti imprevisti, risate e ascelle pezzate. Il gusto di fare le cose in maniera rustica, poi, aggiunge un tono alla “gita con colazione al sacco” tipico delle vacanze con l’oratorio. Quanto erano belle dai? 

Avviso: se siete della scuola di pensiero per la quale ai trackdays ci puoi andare solo con auto da pista super bombardate altrimenti rovini le scarpine nuove alla “binbah” questo articolo non vi piacerà. In caso contrario sedetevi comodi, prendete la Peroni che avreste dovuto stappare con Marc Gené e leggete quanto cavolo è figo andare in pista (ogni tanto) con una daily car.

A sostegno della tesi prenderemo una hot hatchback francese, non la solita bombetta anni 90 inferocita, svuotata e pompata ma una più semplice quanto efficace Peugeot 208 GTi restyling.

Elegante e dalle linee morbide, questa piccola ma incazzatella segmento B d’oltralpe è equipaggiata con il famigerato 1.6 THP da 208 cv e 300 Nm di coppia massima, potenza sfruttabile su un corpo vettura che pesa meno di 1300 kg. Ok, non è una Lotus, ma questa ha 5 posti discretamente comodi, aria condizionata, svariate dotazioni di sicurezza, telecamera posteriore, infotainment con Apple Carplay per ascoltare i canti gregoriani dall’iPhone ecc. In più ha spazio sufficiente per portare 4 amici ubriachi di media statura a casa, caricare un paio di ceste piene di baguette e, sentite un po’, il Fattore Groupie potrebbe anche dare soddisfazioni. Non ha il blasone delle tedesche ma esteticamente ha il suo fascino, sicuramente andare ad un appuntamento con un 208 GTi farà sicuramente più effetto che presentarsi con una A3 del 2003 accrocchiata coi fari neri e gli adesivi “Fake Taxi”.

Ricordatevi che una sportiva daily si definisce tale perché prima di tutto vi deve rendere la vita semplice e solamente dopo deve divertirvi. O forse è il contrario?

– panca posteriore abbattuta because race cars

208 cavalli comunque non sono pochi e bastano tranquillamente per stamparsi sul muro di gomme in fondo ai rettilinei dei circuiti regionali, tuttavia non sono nemmeno quelli che vi faranno divertire come un folle durante una giornata in pista. Parliamoci chiaro, in questo contesto “non conta vincere ma partecipare” è la filosofia giusta, ma sfortunatamente per voi portando una sportivetta daily completamente stock in pista rischia di trasformare il vostro weekendino perfetto in un’agonia senza fine, soprattutto se partecipate ad eventi open pit lane con turni lunghi.

Sa fem quindi? Un paio di modifiche, mirate e non invasive vi permetteranno di passare indenne la giornata, non fare arrabbiare i signori della Locale e magari strappare anche un tempo dignitoso in pista.

Il proprietario della 208 GTi in questione ha scelto di intervenire sull’auto in modo che si guidi come Dio comanda, sostituendo l’assetto di serie con un KW Variante 3 e montando un impianto frenante Brembo maggiorato con pinza monoblocco a quattro pistoncini. I cerchi originali in lega di piombo e pietra sono stati sostituiti da quattro cerchi OZ Ultraleggera wrappati in comode Yokohama Advan Neova AD08R con misura 205/45/17.

– niente coprimozzo, riduciamo ste masse non sospese –

All’interno invece nulla è cambiato se non per due sedili anteriori derivati da una 207 GTi LeMans Series in alcantara e pelle, decisamente più contenitivi degli originali ma nel contempo comodi abbastanza per passare (quasi) indenni un viaggio di 3 ore Como-Modena con 45 gradi all’ombra.
Tutto il resto è praticamente stock, il motore ha ricevuto una leggera botta de vita con un intercooler Airtec mentre la centralina è stata mappata per spremere qualche cavallo extra ad un motore che non brilla tanto a giri alti.

– la reazione del tuo meccanico di fiducia quando gli dici che hai preso un 1.6 THP –

Ci troviamo di fronte al classico propulsore moderno turbo di piccola cilindrata, bello roccioso e con una velocità di punta niente male – 230 km/h ragazzi, su uno scatolino di segmento B – ma un po’ privo di verve. La coppia è tutta spalmata tra i 3000 e i 4500 giri, prima e dopo c’è una sorta di zona morta in cui non accade assolutamente nulla di comprensibile, tipo l’orizzonte degli eventi di un buco nero.

Si potrebbe optare per modifiche più radicali (turbina, skat ecc) ma così si perderebbe il senso di avere una all-purpose car, dato che oltre a consumi nettamente più elevati si aggiunge anche il rischio di far incazzare i gentiluomini in divisa.

La dinamica di guida, la ciccia che conta, è però cambiata parecchio grazie agli upgrade che ho scritto sopra.

Prima di tutto avendo un impianto frenante più efficace (ma non specifico da pista) ci si leva dall’impiccio di fare a giri alterni la safety car con le quattro frecce a bordo pista. Fading molto meno marcato e mordente bello tosto aiutano sicuramente a non farvi passar la voglia di buttare l’auto da un burrone mentre il KW V3 montato vi sconvolgerà la vita rispetto a quel noioso set che monta la francesina di serie.

Le gomme poi, come ben saprete, sono TUTTO durante una giornata in pista. Belle le Michelin PS3 o PS4, belle anche le varie Continental SportContact o Bridgestone Potenza ma hanno il piccolo difetto di essere gomme STRADALI. Siamo in pista ma ci servono anche per andare a lavorare…quindi che si fa? Semplice, si montano delle semislick.

-cos…-

Tamarrissime nei disegni, esistono gomme come le Advan Neova AD08R montate su questa 208 GTi che sono valide anche per la guida di tutti i giorni. Certo, occhio quando piove e attenzione ai fondi sconnessi ma se non giocate a fare Roman Pierce riuscirete a portare questo treno di pneumatici a più di un trackday e usarle anche per portare la morosa da Sephora. Ovviamente neanche vi dico la differenza abissale con delle stradali sportive classiche…

Ma quindi, ci si diverte o no su sta piccola francesina?

Quello che abbiamo per le dita è daily car sobria – tanto sobria da perderla nei parcheggi degli ipermercati, non scherzo – ma abbastanza feroce da farsi portare ogni tanto in pista e su cui è stato investito un budget davvero ridotto (mappa e gomme a parte, tutto il resto è di seconda mano).

È un giocattolino in grado di far divertire parecchio, ma non è brutale. Non è figlia delle vecchie 205 GTi che cercavano di metterti il cappotto di mogano ad ogni cambio di direzione, piuttosto questa assomiglia alla lontana cugina italo-francese di terzo grado che non hai mai saputo di avere.

-“sta ellabborata?” –

È moderata, neutra e bilanciata. Anche con un assetto cazzuto tende leggermente a smusare sui curvoni ma il rollio è praticamente assente. Il fatto di non avere uno scarico modificato (scelta del proprietario) rende forse l’esperienza un po’ poco coinvolgente, tipo quelle odiose serate di silent disco, ma sicuramente in città non ci sono rischi coi tutori della legge e coi vecchietti riottosi.

Gli interni poi riflettono esattamente lo stile esterno: chiccosi, assolutamente non tamarri ma poco sportivi. Non urlano “bonjour, questa è anche un piccola macchina sportiva con più di 200 cavalli”, quindi la scelta di aggiungere due sedili sportivi aftermarket è abbastanza d’obbligo se volete dare un po’ di carattere all’abitacolo. Altrimenti compratevi una 30th Anniversary o una By Peugeot Sport, oltre a essere meglio sotto quasi ogni aspetto hanno anche dei sedili anteriori davvero belli.

Tornando alla questione trackday, abbiamo (Nasco, il proprietario, e io) portato questo piccolo confetto bianco sul Circuito di Modena – prima volta, quindi tate boni per dirla alla Costanzo – e dopo 40-45 minuti di apprendistato e imprecazioni di vario spessore siamo riusciti ad arrivare al dunque e iniziare a divertirci.

Ovviamente nessuno dei due aveva grossissime aspettative sul tempo, un po’ perché entrambi verginelli sul circuito e un po’ perché l’auto soffriva di problemi alla mappatura – a culometro mancano ALMENO 20 ciucci – e di un assetto tarato non benissimo.

La 208 alla fine ha strappato un tenero 1:29 basso ma il potenziale per scendere di almeno altri 4 secondi c’è tutto. È una vettura sincera, dal suo minuscolo volantino riesce a comunicare bene le sensazioni che arrivano dalle ruote anteriori, sul misto la si può sparare in curva con arroganza mentre il posteriore è tendenzialmente ballerino quanto basta per poter chiudere alzando il piede dal gas. Tuttavia la mancanza di un telaio all’altezza si fa sentire, ma anche qui arriviamo al punto per cui porre una pezza al problema ci allontanerebbe dal concetto di daily car.

Ciò che resta è la consapevolezza di guidare una vettura bella da vedere (degustibus), funzionale alla vita di tutti i giorni e soprattutto col giga bonus di poterla portare in pista senza dover stare in ansia a ogni minima staccata: “E se ovalizzo i freni? E se finisco le gomme? Come ci vado domani al lavoro?”. Scordatevi sti piagnistei.

– chiappe sode e cromature a palla –

Organizzare un weekend spuzzo con amici in giro per il Nord Italia prendendo stanze nelle peggiori bettole per risparmiare soldi e tenerli per la 100 ottani resta una delle mie cose preferite in assoluto.

Per esperienze del genere non servono ultra macchine da millemila euro, basta una buona base di partenza, degli upgrade mirati e qualche amico ignorante almeno quanto voi per condividere smadonnamenti di rito e asfalto da macinare. Dall’altra parte ricordatevi che se intendete portare la vostra daily in pista forse è il caso di buttare le LingLong DOT 2003 e di tirar via dal baule i 15 litri d’olio pugliese che vi ha spedito zio Vincenzo.

In medio stat virtus, sempre!

Articolo del 14 Luglio 2021 / a cura di Edoardo Curioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • Michele Brt

    Dovrebbero farne di più di macchinine così oneste e divertenti, senza troppe pretese.

  • Giacomo Gualandi

    E invece hanno smesso di fare pure questa… 🙁

Altre cose da leggere