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Peugeot 106 9000 turbo 16

Passata una certa età la vita diventa unammer dura e piena di rotture di balle. Passata l’età in cui si urlava dal bagno “Mammaaaa! Fatto!” le cose diventano infatti sempre più complicate e, ahimè noiose. Passati i meravigliosi 20 anni infatti sembra che l’unico brivido che la vita possa regalare sia la telefonata del peggior amico dell’uomo, il commercialista

o, peggissimo, di ricevere l’invito al sesto matrimonio a cui, anche quest’estate come le ultime tre, dovrete andare per farvi estorcere qualche centinaio di euro facile facile nel corso del weekend più caldo dell’intera estate, così caldo che nemmeno nel 2003, maledetti.

Poi a noi uomini piace complicarcela, con la scomoda tendenza a metterci delle iene in casa e delle auto vecchie in garage: nella mia città di Sim City ho fatto erigere una statua al tizio che diceva “donne e motori, gioie e dolori”, l’uomo più saggio della storia.

Poi c’è quello a cui piace esagerare, tutti abbiamo un amico di 29-30 anni con tre figli un secondo matrimonio un mutuo un cane che nemmeno se mi ammazzi MA non tutti abbiamo un amico come Roberto che, evidentemente vittima di una vita troppo standard, ha costruito questa:

Quella che vedete, prima di ogni altra cosa, prima ancora di essere una macchina, è un bagno di sangue, è un buco nero nel portafogli, è una quantità di lavoro e bestemmie senza fine, è una vagonata di passione e amore per la meccanica e le auto che non è possibile quantificare utilizzando il sistema metrico decimale, è una roba veramente esagerata che vorrei avere lo stesso coraggio.

Vediamola da vicino

La prima volta che ho visto questa 106 il mio cervello è andato in modalità protezione, ho iniziato a sbavare e al grido di “questa deve finire su RollingSteel.it!” ho cercato in tutti i modi di contattarne il proprietario. Solo dopo è arrivata la doccia fredda, l’amara verità che la gialla 106 che vedete in questo articolo non è affatto una di quelle kit car che da bimbo mi facevano sognare con le videocassette di mondocorse.

Prima di procedere devo però aprire una breve parentesi sulle kit car (di cui avevamo già parlato QUI) così capiamo al volo cosa NON è questa 106. La Peugeot 106 Maxi è stata la massima evoluzione corsaiola di questa piccola bomba a mano, nata con la meravigliosa Rallye 1300 ed evoluta successivamente con le Rallye 1600 8 e 16 valvole. Le 106 Rallye sono sempre state delle armi da rally affilatissime, sia nelle più modeste versioni gruppo N che nelle incazzatissime versioni Gruppo A, ma se proprio vogliamo esagerare dobbiamo andare oltre e avventurarci nella leggendaria 106 Kit Car, creata appositamente per competere in questa categoria che negli anni 90 ha regalato fuorigiri a milioni di appassionati.

(questa è una vera Peugeot 106 kit car)

Nella versione kit car, la 106 spreme dal suo 1600 16 valvole aspirato ben 215 cv (faccio io il conto per voi, sono 135CV/litro) su appena 880kg. La trazione è ancora anteriore, il cambio è un sequenziale a 6 marce mentre all’aspirazione fanno bella vista quattro corpi farfallati. Completano il quadro di una delle macchine da corsa più belle di tutti i tempi la carrozzeria spavaldamente allargata e bombata che sembra stia per farsi brillare.

Tutto chiaro quindi? La 106 maxi era una vettura da corsa basata su Peugeot 106 rallye 1600. Quella che vedete nelle foto non è niente di tutto questo MA prima di procedere ci tengo a fare una precisazione. Vi invito a guardare senza giudicare: quello che è stato fatto a questa macchina, come vedrete, si presta molto – troppo – facilmente alle critiche della gente, specialmente di quelli con il pollice più veloce del piede destro, quindi guardate, leggete e, se proprio dovete criticare, fatelo in maniera costruttiva, rendiamo internet un posto migliore per favore.

Tutto chiaro? Procediamo

Partiamo dal proprietario, Roberto. Roberto è appassionato – come me e te – della Peugeot 205 T16 (qui il poster, pronto a fare bella figura nel tuo salotto) e fino qui tutto normale, non possiamo dargli torto, la 205 T16 è a tutti gli effetti un giga ferro del dio senza compromessi. Solo che per averne una bisogna essere ricchi ricchissimi che poi non la usi perché hai paura di romperla. Ma Roberto non si da per vinto, lui vuole comunque fare qualcosa, vuole avvicinarsi al suo sogno. Nasce allora l’idea di prendere una Peugeot 106 e di trasformarla in una delle kit car di cui vi raccontavo sopra verniciandola con la livrea della 205 T16 che venne usata nella Dakar del 1987 e di riempirla di dettagli che potessero avvicinarla alla famosa cugina gnocca, così, per omaggiarla.

(ho notato solo ora la scritta Peugeot Tribute scritta tuttattaccata)

Allora, per prima cosa serviva una Peugeot 106 Rallye. No, aspetta, chi l’ha detto? Per prima cosa serviva una Peugeot 106 e basta. Roberto va dallo sfascio e salva una 106 1.5 diesel van (gran mossa perché, qualora vi fosse sfuggito, lo stato italiano vi obbliga a pagare il bollo anche sulle auto da corsa, su una macchina classificata coma autocarro ve la cavate con 30 euro all’anno e ciao ciao stato sanguisuga 🖕) e inizia a smontarla di tutto lo smontabile. La prima questione è stata la scelta del motore: un 1600 rallye da preparare fino allo spasmo o qualcosa di più pacato? Perché invece non esagerare e andare fuori dal seminato? Perché non trasformare la Peugeot 106 in una 106 Turbo 16?

Facile, manca solo un motore turbo a 16 valvole, ma per quello è bastato fare un giro allo sfascio: fra i vari motori buttati a terra disponibili, Roberto ha scelto quello più improbabile, il 2 litri turbo che equipaggiava la SAAB 9000 Turbo 16V (sì, la stessa SAAB 9000 che condivideva il progetto – e parte della scocca – con le nostre Lancia Thema, Alfa 164 e Fiat Croma) e l’ha sbattuto, non senza sbattimenti, fra i piccoli passaruota della povera 106 ex van ex diesel. Per ospitare questa bestia di motore tutto l’avantreno è stato ricostruito: il telaio è stato fatto sparire dai duomi anteriori in poi e sostituito da un traliccio in tubi di acciaio mantenendo però il sottotelaio della SAAB. L’avantreno di questa macchina è composto da un mischione di Peugeot 106, SAAB 9000 e tubi di ferro: una follia? Decisamente sì ma bisogna ammettere che il lavoro è fatto veramente bene… e la macchina va pure dritta

Le sospensioni sono state completamente ricostruite per far combaciare quelle con gli attacchi al telaio della Peugeot 106 con i mozzi e tutta la trasmissione SAAB (cambio e differenziale autobloccante sono originali della SAAB 9000), e giustamente ritarate in modo da sopportare il nuovo peso. Il motore, un SAAB 204L da 185CV e e 263Nm di coppia da originale, è stato profondamente elaborato, la sovralimentazione è affidata ad una Garrett GT 2871R su cuscinetti, i pistoni sono dei CPS stampati. Sono stati lavorati sia i condotti della testata che le bielle e gli alberi a camme sono stati riprofilati. L’albero motore alleggerito e pallinato, le bronzine sono delle trimetalliche e la pompa dell’olio è stata modificata per migliorarne la resa e la portata. Il volano è in acciaio con frizione in rame e le pulegge in Ergal arrivano da un RB26 Nissan. 

L’aria in aspirazione viene mantenuta fresca da un gigante intercooler in ergal e per dare da bere a questa bestia svedese si sfruttano iniettori maggiorati da 630cc. Tutto il sistema di scarico è stato rivisto, dai collettori in poi con tanto di wastegate pronta a sputare fuoco in faccia alla gente e scarico laterale per scaldare gli stinchi alle pollastrelle. In queste rare immagini di repertorio il Direttore vi mostra sia la wastegate che lo scarico laterale che nemmeno una valletta:

“Ferro del Dio” disponibile QUI

Come vedete la massa di lavoro fata per creare qualcosa che funzionasse è enorme, la quantità di carne al fuoco è semplicemente impressionante, robe da fuori di testa. Robe che da fuori vedete una Peugeot 106 maxi poi aprite il cofano e finite scodinzolando anche voi.

I condotti di aspirazione sono stati completamente rivisti per poter stare sotto al cofano della povera 106 con una nuova presa d’aria in fibra di carbonio che aspira dal faro sinistro. Ora giustamente veniamo ai numeri: con questa configurazione il motore dovrebbe essere capace di sputare fuori 340CV e 400 Nm di coppia ma Roberto, essendo forse il primo nella storia a pensare di fare una roba del genere, sta avendo parecchi problemi a mappare correttamente tutto questo ben di Dio. C’è veramente poca gente che ha l’esperienza necessaria per mettere a punto un motore SAAB preparato in questa maniera, mi immagino un qualunque meccanico/preparatore quando al telefono gli spiegate di cosa avete bisogno:

uhm, salve, le volevo chiedere se mi può aiutare a mappare e mettere a punto un motore SAAB 9000 turbo elaborato allo spasmo e buttato dentro al telaio di una Peugeot 106 diesel”

Superato però quello che c’è sotto al cofano, il resto della macchina è quasi normale: la trazione è anteriore – trasformarla in integrale è veramente troppo – e sotto alla carrozzeria allargata in stile 106 Maxi si cela il telaio originale rinforzato con un esagerato rollcage Sparco che rende salire e scendere dalla macchina piuttosto problematico. All’interno ci stanno appena due sedili da corsa (uno per guidare e l’altro per spaventare qualche amico), un microscopico volante a sgancio rapido, la leva del cambio ed il freno a mano idraulico. Basta, non c’è nient’altro: potremmo facilmente riassumere questa macchina come un motore SAAB 9000 turbo incazzato come una biscia incastrato dentro una gabbia gialla con due sedili e la carrozzeria di una 106 maxi, incredibile.

Al retrotreno lo schema sospensivo è rimasto quello standard della 106 ma irrigidito a dovere e con i distanziali per poter portare le ruote alla giusta carreggiata, davanti i freni sono di derivazione Porsche mentre dietro sono rimasti quelli originali. Già che c’eravamo, tralasciando l’enorme alettone sul tetto, il fondo dell’auto è completamente carenato da un fondo in fibra di carbonio profilato come una presa d’aria NACA a alimentare un diffusore in lamiera d’alluminio che ha lasciato il nostro direttore alquanto perplesso (specialmente per i cerchi JR, un po’ cheap per un progetto del genere… e spendili sti soldi!).

Se la meccanica è da pazzi scriteriati, l’estetica di questa macchina non è da meno: è semplicemente esagerata, poche macchine al mondo sono mai state belle quanto le kit car. Un po’ come le auto da DTM, queste caricature delle loro controparti standard sono di una bellezza ed aggressività fuori dal comune, andatevi a vedere la Micra kit car se non ci credete e, anzi, se sapete dove trovare un kit R5 per la Skoda Fabia della morosa fatemi un fischio.

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Ma sta roba funziona?

(io i canard li avrei messi al contrario)

Allora, smontiamo gli animi: la macchina è ancora – e probabilmente lo sarà per sempre – un work in progress. Roberto mi ha detto di aver scelto un motore SAAB per la loro proverbiale affidabilità, ma è già riuscito a sbronzinarlo dopo due uscite in pista. In occasione del servizio la macchina funzionava, ma la potenza era stata ridotta a “solo” 200 CV in attesa di una nuova mappata che verrà fatta nelle prossime settimane. Ci sono sembrati comunque una follia, tanto a noi quanto alle povere Nankang Semislick messe all’anteriore di questa Saabeugeot: fanno veramente una fatica incredibile a trasferire a terra tutta la potenza e – peggio – la coppia di questo mostro giallo.

Il motore tira a mostro, sembra veramente volersi strappare da quei tubi di ferro che lo tengono fermo per piantarsi nella siepe in fondo alla strada. Al minimo sembra docile, ma basta pelare il gas che inizia a sbuffare e sfiatare come se avesse fatto indigestione di incazzature e frustrazione e F24. La macchina è stabile e controllabile ma, fra le gomme un po’ farlocche e l’asfalto sporco di ghiaia, la macchina semplicemente ha sgommato in tutte le marce che abbiamo appoggiato: prima, seconda e terza piene hanno lasciato in terra due virgole nere lunghe 50 metri, incredibile. Probabilmente con la pressione delle gomme più bassa e un asfalto più pulito e gommato questa belva avrebbe potuto mostrarsi per il mostro che è e portarci indietro nel tempo invece che scavare dei fossi per terra.

Al momento non ci rimane quindi che ammirarla, ammirare Roberto per la passione e la pazienza che ci mette, invidiandolo anche un po’ per questo coraggio. Gli diamo una virtuale pacca sulle spalle per incoraggiarlo a non mollare e non vediamo l’ora che la macchina sia pronta per fare qualche giro di pista: le carte per diventare un ferro indimenticabile ci sono tutte!

Poi uno che gira con un furgone del genere ha tutta la nostra stima.

Ehi Ehi, aspetta: sai che questa Saabeugeot 106 Turbo 16 sarà presente al Ferro del Day 2020? Hai appena trovato un motivo in più per liberarti il prossimo sabato 19 Settembre 2020!

Articolo del 20 Giugno 2019 / a cura di Il direttore

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  • Luca Grassetti

    tanto di cappello al proprietario, veramente un lavoro incredibile e meticoloso

  • Milo

    Sono esterrefatto.
    Ammirevole.
    Complimenti al proprietario.
    Non vedo cosa ci sia da criticare in un lavoro del genere.

  • Enzo

    Ciao.
    Bella la 106 kit car, Vivi complimenti al proprietario per il lavorone e per lo sviluppo. Sempre sul forum LLCC, c’è uno che ha “La Speedster” col motore Saab turbo e 370 cv, Tra appassionati ci si aiuta, provate a contattarlo, magari vi indirizza su un bravo mappatore.

  • Leandro

    Merita una gestione elettronica del motore seria e completamente personalizzabile dal proprietario,una mappa fatta in mezza giornata da un esterno non le si addice. Consiglio un giretto sul forum megasquirt

  • Vittorio

    Wow, ma questo mostro può andare in giro per le strade?!? O la pula arriva appena ti vedono là dentro?

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