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Nasa Ingenuity Drone, non il solito drone di Wish

Questi giorni la tv ed i telegiornali ci hanno bombardato con le immagini dell’ammartaggio, conditi con tutti i possibili dettagli cringe ed iperipocriti, tipici dei comunicati stampa ammerigans tradotti fastenfurius.

Ora, non vogliamo parlare di Perseverance o della motivazione per la quale vengono dati nomi così dimmé ai rover, ma ci concentriamo su un giocattolino, che è stato sparato sul pianeta Rosso, Bolscevico e Traditor nella pancia di Johnny 5 versione centauro.

 – Perseverance mentre polverizza un marziano –

La scena è più o meno questa:

Mio padre: oh, hai visto che hanno mandato un elicottero su Marte

Ing. Io: nono, gli elicotteri su Marte non funzionano

Mio padre: ma si, si, l’ho visto

Ing. Io (inizio ad agitarmi): eh no! Avrai capito male, su Marte non c’è atmosfera, le leggi della portanza, il rho è zero! La fisica non funziona così

Mia madre: ma forse è un elicottero progettato appositam…

Ing. Io: Stai zitta! Io sono un ingegnere, voi non capite un cazzo ed ora ve lo dimostro!

Tiro fuori il telefono, faccio una ricerchina veloce…e la mia faccia fa la stessa identica transizione di quella di Jack Nicholson in Codice d’Onore.

Il sorriso di mio padre poteva significare solo che aveva pianificato tutto, il maledetto

E quindi, ingenuamente, ho dato per impossibile Ingenuity, il drone portato su Marte da Perseverance, che in effetti, è uguale ai droni che compriamo su Wish, semplicemente con qualche modifichina qua e la. Ora, se non ci fosse davvero atmosfera su Marte, come si è soliti pensare, col cazzo che un elicottero volerebbe. Sarebbe come sperare di spostare un motoscafo in aria invece che in acqua. E forse l’idea gli è venuta proprio così, agli Ingegneri della Nasa (o forse erano ubriachi e giocavano con i droni nel giardino del Chennedi Speis Senter): l’aria è meno densa dell’acqua, quindi le eliche degli elicotteri sono molto più grandi di quelle delle barche… quindi facciamo megaeliche ad un drone ed il gioco è fatto.

Probabilmente la risposta sarà stata una risata di gruppo, tipo quando Marge Simpson annuncia di voler fare la poliziotta… ma mentre tutti ridevano, immagino il papà di Ingenuity serio come The Undertaker prima del caffè.

Ed in effetti, un pò di atmosfera su Marte c’è, anche senza le candele e lounge music. Ma ce n’è poca poca, circa un centesimo di quella terrestre. Quindi, più o meno, dovremo avere un elicottero che abbia cento volte la portanza dell’equivalente sulla Terra. Ci viene in aiuto però la gravità di Marte, che è 1/3 di quella terrestre, ed alla fine dei conti, per avere la stessa portanza che avremo sulla vecchia Terra,  dovremo faticare “solo” 33 volte tanto.

E quindi c’è poco da fare, su cosa lavoriamo?

In primis, chiamate la Clinica Dimagrante “Le Magnolie”: il drone deve essere messo a dieta.

 – TU VOLA?! –

Poi, dobbiamo far girare quelle pale a…toh, 10 volte la velocità che avrebbero sulla terra e per spostare un peso di un gattino (1,8 kg) ci servono delle pale grosse, ma grosse.

Ecco, avete presente i droni da giardino? Scordateveli, parliamo di due pale controrotanti da 1,2 metri di diametro, per sollevare poco più di due Moretti da 66.

Per fortuna la densità dell’aria Marziana ci aiuta, riducendo clamorosamente anche la resistenza: sono abbastanza sicuro che se provassimo ad accenderlo sulla Terra, probabilmente le pale diventerebbero costosissimi coriandoli di carbonio.

 – Su Wish sembrava più grande –

E, facendo due conti, le pale gireranno a circa 678 km/h

SEICENTO SETTANTOTTO KILOMETRI ORARI. 

Spinte da un motorino elettrico del cazzo, con le batterie del Nokia 3310. No, fermiamoci e riflettiamo, questi in 1,8 kg hanno messo due eliche da 1,2 metri, il motore per farle girare a quasi 700 km/h, le batterie, il sistema di guida, i pannelli solari per la ricarica, il sistema di trasmissione ed una fotocamera per fare le foto Panorama e postarle su Instagram.

 – #Mars #Perseverance #envy #JezeroBeach –

Non parliamo di un ferro, perché di ferro ce ne sarà meno di uno sputo, ma di un cosino fatto in carbonio, schiume ultraleggere, Ergal, Titanio e polvere di fata, che per ben 90 secondi è in grado di girare a fare foto ed allontanarsi qualche decina di metri dal rover Perseverance. Tutto quanto automatizzato, perché col ritardo di 11 minuti di comunicazione che c’è tra Marte e Terra – più o meno il ping che c’era se il vostro coinquilino aveva emule, mutorrent e youporn aperti insieme – è impossibile comandarlo da casa e deve occuparsi di tutto il cervello di Perseverance. Ed in tutto questo, visto che su Marte fa un freddo cane, il drone deve anche riscaldarsi per evitare di congelarsi in volo o far crepare le batterie una volta per tutte (avete staccato la batteria della moto, che è arrivato il Buran?)

 – Perseverance si scalda su Marte pensando al suo sogno erotico –

A dirla tutta però, gli Ingegneri Nasali, si sono tenuti il culo parato, definendo il progetto Ingenuity “highriskhighreward” della serie “noi ce provamo, se sto coso non vola nun rompete’r cazzo”, per il semplice motivo che ancora non sono proprioproprioproprio sicuri che Ingenuity voli davvero. Mentre scriviamo questo articolo, il drone si sta caricando, ci metterà quasi un mese, il normale tempo di avvio di un computer con Windows Vista (da questo deriva l’odio degli anti-Vax contro Bill Gates). Questo cosino, grosso quanto la schiscetta del pranzo, potrebbe essere l’equivalente Marziano del primo volo dei Fratelli Wright, tutto grazie ad un’atmosfera talmente rarefatta da essere quasi trascurabile. Il Quasicottero, potrebbe essere il futuro dell’esplorazione planetaria… o solamente l’ennesimo Drone comprato e mai utilizzato.

Ps: Quelli della Nasa sono dei gran burloni, tant’è vero che sul paracadute che rallenta Perseverance (e che quindi già dimostra che l’atmosfera ha un effetto non trascurabile, coglione di un ingegnere) hanno messo un messaggio nascosto. La scusa era che avevano bisogno di un disegno asimmetrico per capire se il paracadute fosse dritto o storto, la realtà è che -come hanno scoperto alcuni nerd all’ultimo stadio- quel disegno nasconde una famosa frase di Teodore Roosvelt in codice binario:

Viva la fig Dare Mithy Things, traducibile “provaci anche con la gnocca più inarrivabile” o qualcosa del genere

 – Nerd senza speranza si appresta a scoprire i messaggi nascosti dei Nerd ufficiali della Nasa –

Articolo di un Ing. di nome Werner e di fatti appassionato della roba giusta

Articolo del 2 Marzo 2021 / a cura di La redazione

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  • Alfio

    Grazie

  • LUIGI

    PREGO

  • Alfio

    Questo è stato un articolo bellissimo.
    Mi ha risolto una giornata grigia affetta da gastrite nervosa e noia da quarantena.
    Mettere insieme un ingegnere, Roosevelt, un padre, un elicottero, razzo ed un paracadute chiudendo con ciò da cui tutto inizia, bhe…

    Grazie

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