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Aprilia Ditech e GameBoy, la leggenda della rimappatura

L’anno è il 2004, non c’è il libretto delle assenze in digitale, la tipa che ti piace ti ha scritto una dedica sul diario e il bulletto della classe, alle 9:40, ha già fatto volare un astuccio dalla finestra dell’aula di chimica. Era il tuo astuccio.

Sto mercoledì, però, non hai voglia di entrare a scuola, allora tu e il tuo migliore amico decidete di tagliare (far sega,  fuga, bigiare, vedete un po’ voi come si dice dalle vostre parti) bellamente e andare in un baretto di un paesino vicino, tanto siete in giro in motorino, le possibilità sono infinite.

Vi prendete un Estathè, fate un paio di partite a Metal Slug X e si fanno le 10:30, l’ora dell’intervallo in tutte le scuole, da sempre e per sempre. Montate sui vostri potentissimi mezzi e andate fuori dalla recinzione del liceo linguistico (gettonatissima meta di pellegrinaggio degli adolescenti, vista l’esorbitante sproporzione femminucce/maschietti) che sta a poche centinaia di metri dal baretto.

Vi parcheggiate lì fuori, cavalletto laterale, scooter inclinato contro ogni legge della fisica, vi accendete la siga e le figliole si avvicinano. Non capiscono molto di scooter, però sanno che l’SR50 con la scritta “DiTech” è l’equivalente di “benessere economico” e, guarda caso, è proprio il dueruote nuovo fiammante con cui sei arrivato a fare il galletto.

Ora, cosa c’entra il GameBoy con le sbarbine di seconda superiore? Niente, era un clickbait.

Il GameBoy c’entra con il sistema DiTech di Aprilia, il primo sistema ad iniezione (e quindi centralina elettronica) per noi precoci Noriyuki Haga che abbiamo incendiato le strade delle province di mezz’Italia, al suono di affermazioni millantevoli come “ha ventinove cavalli!”, “fa i centonovanta all’ora!” e via discorrendo che nemmeno lo ZIP SP ufficiale Malossi.

Di tante affermazioni poco plausibili ce n’era una che suonava veramente stupida e farlocca, al punto di averla fatta diventare quasi una barzelletta; una di quelle cose che sembrava una “ammiocuggino” e che il cretino in questione avesse viaggiato troppo con la fantasia.

La barzelletta in questione è che si poteva “rimappare” la centralina del DiTech con il GameBoy, usando una cassettina speciale che “eh ma non la puoi comprare, è tipo una cosa solo di Aprilia”.


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Era una verità parziale: la cassettina in questione non poteva essere acquistata da noi comuni mortali ma solo dalle officine autorizzate dalla casa di Noale, cosa che ha sicuramente contribuito a rendere questa faccenda una specie di leggenda metropolitana. La parte meno vera di questa verità parziale è che questo strumento non serviva a rimappare la centralina dell’Aprilia SR DiTech ma era uno strumento di diagnosi, come quello che potete trovare in qualunque officina al limite della decenza.

L’unico modo in cui si potesse intervenire sulle performance del piccolo gruppo termico era rimuovendo il limitatore di giri, scelta sempre azzeccata nel momento in cui si decidesse di puntare su un rebuild completo, dall’albero alla testa, per poter disporre di tutto il range di potenza possibile, senza necessariamente andare a toccare i parametri del mezzo.
Il trucco era molto semplice: bastava accendere la console Nintendo, accedere al menù sviluppatori ed eliminare le restrizioni imposte dalla casa madre, per rispettare le normative anti inquinamento (con tanto di disclamer annunciante il fatto che il mezzo non sarebbe più stato omologato per la circolazione su strada, fatto che ci porta a dire “Novanta la paura! ci stiamo cacando sotto!” cit. W.Shakespeare).


Il guadagno su un motore originale non era esattamente ridicolo, giacché si poteva contare su altri 2.000rpm in aggiunta agli 8.000 cui veniva limitato in origine, per un picco di circa 10.000 giri, a rischio e pericolo dell’utente; con un kit motore completo, si dice, si potesse aspirare anche ai 12.000rpm (se aveste testimonianze a riguardo fateci sapere ma non fate gli ammiocuggini, che vi sgamiamo).

L’aura leggendaria di questo mistero è sempre stata motivo di scherno nei confronti di chi effettivamente sapeva dell’esistenza di questa metodologia di intervento sui motori Aprilia, non c’era l’internet di oggi per poter verificare e confrontare le informazioni e soprattutto non c’erano i tutorial di Aranzulla.

Mi raccomando, tenete gli scooter originali e state lontani dalle multe per tentato decollo! Io vado a farmi una partita al GameBoy, voi invece potete regalarvi una copia di DI BRUTTO Volume 4, allenamento solo chiavare.

Articolo del 11 Aprile 2020 / a cura di Filippo Roccio

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  • Enrico

    Ho avuto questo mezzo alla tenera età di 14 anni, Aprilia sr 50 Ditech con livrea di Harada, rosso nero con cerchi blu… comprato nuovo di zecca, prestazioni d tutto rispetto, consumava la metá d tutti gli altri scooter in circolazione, tempo 6 mesi e non è più andato come doveva, candela KO e trovarne una d ricambio era impossibile secondo il venditore/ricambiata, messa una classica ma ogni mese cioccava quindi da buttare, ancora non so x quale motivo, dopo 1 anno dall’acquisto ha cominciato a lasciarmi a piedi un’infinità di volte, si bruciava un fusibile dell’alimentazione, poi trovato il problema è andato bene x 1 mese e dopo di che, nuovo problema con l’iniettore, non si sa bene il perché , dopo 5 minuti d utilizzo si spegneva d netto e dovevo attendere circa 15 minuti che si raffreddasse e ripartiva, dopo ulteriori mesi nuovo problema con la batteria che mi lasciava sempre a piedi! Venduto per disperazione dopo 2 anni dal suo acquisto . Esperienza totalmente negativa per me!

  • Matteo

    In quegli anni lavoravo presso un concessionario piaggio Honda a napoli come meccanico e meccatronico quindi corsi piaggio a Pontedera e Honda a roma,.
    Ricordo il corso ditech ,si perché il motore era sviluppato e costruito da piaggio, e ricordo il famoso Gameboy ,anche se per l officina comprammo la diagnosi specifica venduta dalla stessa casa madre.
    Comunque per non tirarla per le lunghe , questa tecnologia insieme all’iniezione pneumatica meccanica della vespa et2 50 erano i peggiori sistemi di civilizzazione del 2 tempi. Imprecisi ,noie e rotture a gogò.
    Ecco che poi piaggio sviluppò il 4t.
    Però che tempi ,peccato non poter ritornare indietro

    • Stefano

      Il motore piu inaffidabile della storia.
      Dalle mie parti su di lui aleggiava tipo una maledizione e quando uno comprava un SR si andava subito a vedere se “aveva la pedalina o no”, e in caso non fosse stata presente, si metteva in guardia lo sfortunato possessore

  • Emanuele Colombo

    Io avevo l’SR 50 Valerossi del 98, preso usato su eBazar (il vecchio eBay) con 2 anni di vita. L’ho preparato con le mie manine con componentistiche quasi 100% Top Performance (madonna il 2plus…) e andava da paura… Con un pieno a stecca non so se arrivava a percorrere 40Km. La benza costava meno di 2000lire al litro e per fare un deca al self si cercava l’amico nel gruppo per smezzare il rifornimento perché il serbatoio era troppo piccolo.
    Comunque il mio ha percorso 35.000km “da elaborato”, il cilindro mi durava circa 8.000km (e il pistone era monofascia!), le cinghie erano consumabile e le tenevo in quantità nel sottosella, più che altro perché massette e molle varie le cambiavo a sentimento. Candela al platino Champions perché altrimenti il 21 dovevo carburarlo ogni 2 giorni..
    L’unico problema di affidabilità che ho avuto è stata l’erosione di una delle sedi dei cuscinetti albero. Problema che non ne precludeva la circolazione, ma ho comunque deciso di farlo sistemare.
    Tornando in topic. Avevo un amico o 2 con il DiTech e ricordo che la menavano con la storia dei 50km/l. Io facevo 50km a pieno, per non parlare degli ettolitri di tts. Il mio l’ho rottamato a 35.000km e non ricordo un problema che non fosse puramente meccanico e quindi risolvibile in poco tempo. Gran mezzo!

  • Marco

    Estathè e Metal Slug X, hai raccontato i miei pomeriggi dal 1998 al 2003.

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